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Questo apparecchio è stato e­ spressamente studiato per alimen­ tare i ricetrasmettitori CB sprov­ visti di alimentatore proprio e fun­ zionanti con una tensione conti­

nua compresa tra 9 e 15 Volt.

E’ questo il caso della maggior parte dei ricetrasmettitori CB da 5 Watt.

Questi apparecchi necessitano di una tensione di alimentazione particolarmente stabile in quanto l’assorbimento in trasmissione è notevolmente superiore rispetto a quello in ricezione.

Impiengando un alimentatore non stabilizzato, la tensione di a­

limentazione, passando dalla rice­ zione alla trasmissione, subirebbe un notevole abbassamento per ef­

fetto della corrente assorbita con conseguente riduzione della poten­ za RF irradiata. Passando, inve­

ce, dalla trasmissione alla ricezio­ ne, la tensione subirebbe un in­ nalzamento notevole che, in alcuni casi, potrebbe danneggiare l’appa­ recchio alimentato.

Perquesti motivi è quindi indi­ spensabile alimentare i ricetra­

smettitori con un alimentatore in grado di fornire una tensione che rimanga stabile al variare della corrente assorbita, e, anche, al va­ riaredella tensione alternata di re­

te.

L’apparecohio che viene descrit­ to in queste pagine è appunto un alimentatore, come abbiamo già detto, una tensione regolabile tra 9 e 15 volt ed una corrente mas­

sima di 1,5 A che è più che suffi­ ciente per alimentare la maggior parte del ricetrasmettitori CB da

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residuain funzione della corrente di carico.

uscita in /unzione della corrente di carico.

5 Watt. La tensione fornita, come si può vedere dai grafici, è molto stabile e l’ondulazione residua (ripple molto ridotta.

L’apparecchioinoltre dispone di un circuito di protezione contro i sovraccarichi e contro i corto cir­ cuiti. La realizzazione è alla por­ tata di tutti gli sperimentatori e il costo complessivo dei componen­

ti è molto basso.

Il circuito elettrico dell’alimen­ tatore può essere suddiviso in due blocchi funzionali: il primo com­ posto principalmente dal trasfor­

matore di alimentazione edal pon­ te di diodi, converte la tensione alternata in tensione continua; il secondo, del quale fanno parte tutti gli altri componenti, provve­ de a mantenere stabile il poten­

ziale della tensione continua di uscita ed a proteggere il circuito da eventuali sovraccarichi o cor­ to circuiti. Il potenziale della ten­ sione di uscita si mantiene costan­

te al variare del carico applicato in uscita ed anche al variare della tensione alternata di rete.

Iniziamo la nostra analisi dal

primo blocco.

La tensione alternata di rete a 220 volt viene applicata all’av­ volgimento primario del trasfor­ matore di alimentazione; il tra­ sformatore deve essere in grado di erogare una potenza uguale o su­ periore a 20 watt,la tensione for­ nita daH’avvolgimento secondario deve essere compresa tra 15 e 18 volt e lo stesso deve essere in gra­

do di erogare una corrente di 1,5 A. La tensione alternata presente ai capi del secondario viene appli­

cata al ponte di diodi che provve­ de a trasformare la tensione alter­

nata in tensione unidirezionale; in questo modo a valle del ponte è presente una tensione di ampiezza variabile ma di polarità costante.

Per rendere costante anche l’am­ piezza di tale tensione, all’uscita del ponte radrizzatore è collegato un condensatore elettrolitico di e-levata capacità che rende perfetta­ mente lineare la tensione unidire­ zionale. Già ai capi di questo con­ densatore, infatti, l’ondulazione re­

sidua (ripple) è molto bassa. Il ponte di diodi deve essere in gra­

do di funzionare con tensioni u- guali o superiori a 30 volt e di

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reggere correnti medie dii 2A. Nel nostro prototipo abbiamo impie­

gato un ponte del tipo B40 C 3200/2200; esso potrà essere so­

stituito con quattro diodi da 100 Volt 2-3 A. La tensione continua che può essere misurata ai capi del condensatore elettrolitico di filtro Cl è compresa tra 18 e 22 Volt a seconda dell’ampiezza del­

la tensione alternata fornita dal secondario del trasformatore. La tensionecontinua viene quindi ap­

plicata all’ingresso del circuito di stabilizzazione vero e proprio.

Quest’ultimo è composto da una sorgente di tensione costante (D ZI), da un amplificatore di errore (TR3) e da un regolatore di ten­ sione tipo « serie » composto dai transistori TRI e TR2 collegati in cascata.

Al transistor TR4 fa capo il circuito di protezione contro i so­ vraccarichi. 11 funzionamento di quest’ultimo circuito è molto sem­ plice. Quando attraverso la resi­

stenza RI da 0,6 Ohm scorre una corrente elevata, la caduta di ten­

sione che vi si genera provoca

l’entrata in conduzione del tran­ sistore TR4 il quale blocca il fun­ zionamento del circuito regolato­

re. Infatti, quando TR4 conduce, la base di TR2 viene collegata al potenziale negativo mediantelare­

sistenza R2 da 1 KOhm. Dal va­

lore della resistenza RI dipende il valore della corrente di soglia, cioè della minima corrente neces­

saria per fare intervenire il cir­ cuito. Con la resistenza da noi im­

piegata il valoredella minima cor­ rente necessaria per fare entrare in funzione la protezione è di 1

A; per elevare tale valore a 1,5 A si dovrà impiegare una resisten­

za da 0,39 Ohm.

Ma questa è soltanto una delle protezioni di cui dispone l’appa­ recchio. L’altra entra in funzione quando tra i due morsetti di u- scita si verifica un corto circuito;

in tali condizioni lo zener non è più in grado di fornire la tensione di riferimento e il transistore di potenza impiegato come regolatore di tensione si interdice. Il ripri­

stino del funzionamento dell’appa­ recchio avviene semplicemente ri­

muovendo la causa che l’ha de­ terminato, eliminando cioè il cor­

to circuito. Analizziamo ora il principio di funzionamento.

La tensione di riferimento for­ nita dallo zener da 8,1 Volt viene applicata all’emettitore del transi­ store TR3; alla base dello stesso transistore giunge una porzione della tensione di uscita Dal valore della tensione applicata in base di­ pende anche, come vedremo, il va­ lore della tensione di uscita del­

l’alimentatore per cui agendo su tale parametro si modifica il po­ tenziale di uscita. Per variare la tensione di base di TR3 è suffi­ ciente modificare il valore del trimmer R7 il quale, insieme alla resistenza R8, costituisce un pari- toredi tensione ai cui capi è ap­

plicata l’intera tensione di usci­ ta. Variandola resistenza deltrim­

mer si ottiene una tensione di col­

lettore di TR3compresa tra 8 e 15 Volt. Essendo il collettore diretta- mente collegato all’ingresso del circuito regolatore (bass di TR2), la tensione di uscita dell’alimenta­

tore corrisponde, a meno delle ca­

dute base-collettore, alla tensione di collettore di TR3. Il circuito re­

golatore è composto dai

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IL MONTAGGIO DELL’ALIMENTATORE STABILIZZATO

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