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Quando il pulsante nero viene rilasciato, il commutatore si di­ spone come indicato nello schema di fig. 1.

Il carico del transistore Tri è ora formato dal gruppo R75, C45.

Da questo carico una quota parte del segnale rivelato da Tri

Le operazioni per la costruzione delle due unità costituenti la scatola di montaggio richiedono mediamente dieci ore di lavoro. La completezza delle istruzioni allegate fanno si che anche uno sperimentatore alle prime esperienze possa ottenere dei risultati positivi.

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viene prelevata per il successivo amplificatore di bassa frequenza dal cursore del regolatore di vo­ lume R65.

La polarizzazione positiva della basse di Tri viene modificata in modo che il transistore possa fun­ zionare come rivelatore. Il segna­ le a radiofrequenza che arriva dalla rete elettrica, mediante C60 e C65, viene indotto tramite L2 su LI che ora funziona esclusi­

vamente come circuito accorda­ to, insieme a Cl.

L’amplificatore di bassa fre­

quenza a tre stadi formato da Tr4, Tr3, Tr2 neH’ordine, funzio­ na ora nella sua naturale destina­

zione. La differenza rispetto al caso precedente è che ora il cari­

co di Tr2 è il gruppo formato daU’autotrasformatore T2 e dal­

l’altoparlante. La stabilità dello stadio è assicurata dal fatto che il resistore R30 del primo braccio del partitore di polarizzazione è prelevata sul lato caldo del carico e quindi fornisce un notevole tas­

so di controreazione.

L’alimentazioneè prelevatadal­

la stessa rete elettrica che serve come veicolo dell’informazione.

Attraverso un interruttore ge­

nerale bipolare SW ed un fusibi­ le, si passa al trasformatore di a- limentazione Tl, il primario del quale è previsto per tre tensioni diverse. Il secondario alimenta un gruppo di raddrizzatore in con­ trofase formato dai due diodi DI e D2. Si passa quindi ad un cir­ cuito di filtro C55, R80, C50. La tensione viene quindi stabilizzata da un diodo Zener D3. Questo Zener è stato messo in circuito per assorbire le variazioni di ten­

sione dovute al differente assor­ bimento di corrente che si ha in

trasmissione rispetto a quello in ricezione.

Il montaggio

Tutta l’apparecchiatura èdispo­

sta in un elegante contenitore in plastica antiurto, adatto ad essere appoggiato su un piano.

Il circuito elettrico è disposto su circuito stampato, ad esclusio­ ne del potenziometro di volume.

I comandi sono ridotti al mini­ mo e consistono in un interrutto­ re generale di rete rosso, nel pul­

sante parla-ascolta nero, nel rego­ latore di volume di ascolto.

Daremo ora alcuni consigli pra­ tici generali utili a chiunque si accinga ad effettuare un montag­ gio secondo la tecnica dei circuiti stampati.

Ogni circuito stampato ha una freccia dove appaiono le piste di collegamento in rame che è detta ( lato rame» e'd una faccia sulla quale vanno disposti i componenti che è detta «lato componenti ».

I vari componenti vanno mon-, tati con il corpo aderente alla su­ perficie della piastra del circuito stampato. Fanno eccezione i tran­ sistori che devono essere montati con il corpo ad una certa distan­

za dalla superficie lasciando fra l’uscita dei conduttori e la super­

ficie del circuito stampato uno spazio di 6-7 mm per considera­ zione di carattere termico sia du­

rante la saldatura che durante il funzionamento del transistore, che, essendo non del tutto privo di perdite, sviluppa durante il fun­ zionamento una sia pur modesta quantità di calore.

Per quanto riguarda gli altri componenti, bisogna piegare i ter­

zi

Il circuito non richiedo alcuna operazione di taratura. A montaggio ultimato delle due unità

è sufficiente inserire le relative spine nelle prese

per controllare se tutto funziona come si deve, qualora si riscontrassero segni di anomalieprovatead Invertire laspina diuno dei due apparecchi.

minali in modo che si possano in­ filare correttamente nei fori desti­ nati ad accoglierli, badando nel contempo a non danneggiare il punto di unione dei terminali al componente. Dopo aver verificato

sul disegno l’esatto collocamen­ to, si infileranno i terminali dei componenti nei rispettivi fori. Si dovrà quindi eseguire la saldatu­

ra alle corrispondenti piazzole in rame. Si dovrà usare un saldatore di potenza non eccessiva e si agi­

rà con decisione e rapiditàper non surriscaldare il componente con il calore del saldatore trasmesso dai terminali, con il pericolo di pro­ vocare alterazioni irreversibili del­

le loro caratteristiche. Non esa­ gerare con la quantità di stagno che dovrà essere appena sufficien­

te per assicurare un buon con­ tatto. Se la saldatura non doves­

se riuscire subito perfetta, è con­ veniente interrompere il lavoro, lasciare raffredare il componente e quindi ripetere il tentativo. Per saldatura imperfetta si intende u- na saldatura «fredda oppure una saldatura che non garantisce il perfetto contatto elettrico tra le parti che deve unire. Una salda­ tura imperfetta è opaca ed i suoi margini non sono ben raccordati al metallo delle parti chei unisce.

Una grande precauzione deve essere usata soprattutto nella sal­

datura dei componenti a semicon­ duttore come diodi, transistori ec­ cetera, in quanto una eccessiva quantità di calore trasmessa at­ traverso i terminali alla piastrina attiva potrebbe alterarne perma­ nentemente le proprietà elettriche.

Per il montaggio di componen­ ti come diodi, transistori, conden­

satori elettrolitici eccetera, biso­ gna curare che l’inserzione avven­ ga con la corretta polarità pena il mancato funzionamento del­

l’apparecchio e l’eventuale distru­ zione del componente e di altri ad esso collegati al momento dell’in­ serzione della corrente.

Siccome il circuito non prevede regolazioni e tarature, il comples­

so deve funzionare non appena connesso alla rete elettrica nei due punti che devono essere collegati.

Opportuni esperimenti daranno l’idea della portata e delle limita­ zioni dell’interfonico. Per la pro­ va collegare due locali dello stes­

so appartamento. Premere il pul­ sante nero per parlare.

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