77 “[…..]1)Consulenza e informazione sull’uso e l’abuso di alcool e altre droghe[…] 2) per i pazienti ambulatotiali per il
trattamento e la riabilitazione dei tossicodipendenti che non richiedono l’ospedalizzazione[…] 3) Integrazione profes- sionale, lavorativa e riabilitativa per i consumatori che partecipano al processo di riabilitazione[…] 4) Prevenzione di abuso di sostanze nei posti di lavoro[…]”, ibid.,
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Gli interventi che riguardano l’aiuto ai soggetti svantaggiati, nella sistemazione in alloggi, sono rivolti ad un target misto, non solo quindi ai tossicodipendenti, ma anche ai senza fis- sa dimora, agli ex-detenuti, alle famiglie in difficoltà, agli anziani poveri, alle persone con disabilità o con disturbi mentali.
In genere si tratta di servizi che forniscono soluzioni abitative( temporanee o permanenti) o che assistono nella ricerca di un alloggio, accompagnati da altri interventi psicosociali. Nello specifico possono rintracciarsi le seguenti modalità, che variano a seconda dei Pae- si78:
Sistemazione d’emergenza e temporanea: si tratta di strutture di alloggio per i soggetti vulnerabili che hanno un alto rischio di divenire senza fissa dimora, o lo sono già.
Sono servizi dove viene fornito un letto dove dormire, in alcuni casi si ritrova an- che una mensa, delle docce e può esserci anche un servizio di consulenza e aiuto alla ricerca di una sistemazione fissa.
Tuttavia, sebbene l’inserimento in queste strutture sia temporaneo, molto spesso la sistemazione in dormitori o case dell’ospitalità dura anche per molto tempo.
Questo modello è presente in quasi tutte le realtà europee, ad eccezione della Fin- landia, della Slovenia e della Polonia.
Programmi di supporto all’autonomia: si tratta di programmi che supportano la persona che non è del tutto autonoma, con soluzioni temporanee o permanenti. Il target a cui è rivolto è formato da: tossicodipendenti, ex-detenuti e persone con disturbi mentali.
Può prevedere appartamenti protetti o case di sgancio, cioè contesti protetti dove la persona può imparare a diventare autonoma e indipendente, con il supporto costan- te degli operatori. In questo caso, nella maggior parte dei Paesi, per i tossicodipen- denti, viene utilizzato il criterio del drug-free, quindi l’astinenza totale, per poter partecipare al programma.
Può prevedere anche la formula degli appartamenti indipendenti, dove le persone vivono autonomamente e vengono supportate dalle due ore settimanali alle 24 ore, in base al tipo di bisogno.
Ma questa soluzione non è molto diffusa in Europa e la si trova solo in Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Grecia, Portogallo e Regno Unito.
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Servizi di supporto nella ricerca di una sistemazione permanente: aiutano la persona in difficoltà nella ricerca di una casa.
Le soluzioni di questo tipo sono diverse: si può trattare delle residenze popolari, messe a disposizione dalle organizzazioni locali o degli appartamenti che gli uffici di supporto alla casa mettono a disposizione ad un prezzo più basso rispetto al libe- ro mercato; ancora può trattarsi di un alloggio nel libero mercato, se la persona ad esempio lavora ed è più autonoma, anche economicamente; infine può trattarsi di appartamenti, previsti in programmi di recupero, come nel post-carcere o in altri programmi per l’occupazione delle categorie vulnerabili.
Anche questi servizi sono molto diffusi in Europa, ma utilizzano dei criteri di sele- zione rigorosi, e nel caso del tossicodipendente, possono richiedere che il soggetto sia astinente o che non abbia disturbi mentali.
Anche gli interventi, in ambito abitativo, che si rivolgono esclusivamente ai tossicodipen- denti sono molto scarsi, e sono diffusi in Paesi, come l’Austria, i Paesi Bassi e il Portogal- lo.79
In questo quadro non molto esauriente in politiche abitative specifiche per il tossicodipen- dente, ho riportato il caso di due realtà nazionali che si sono distinte per l’attenzione posta ai senza fissa dimora:
-L’Irlanda
La “Health Service Executive” (HSE), la “Rehabilitation,Reintegration Service (RIS) e la “Keltoi Residential Drug Rehabilitation service”, hanno promosso nel 2004 il programma denominato “The Step-Down Housing Programme2”.80
Si tratta di un servizio di volontari, che opera nei riguardi dei senza fissa dimora, che ha promosso l’aiuto alla sistemazione in sette appartamenti.
Il programma è iniziato nel Settembre 2005, ponendosi due obiettivi: da un lato provvedere ad una serie di interventi che assistano i partecipanti nello sviluppo delle capacità utili per governare una casa in modo autonomo; dall’altro quello di accrescere la loro autonomia nella ricerca di un alloggio.
79 ibid, pp.181-183
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Nel 2007 è stata fatta una valutazione dei 15 tossicodipendenti che hanno partecipato al programma, di cui 12 lo hanno completato e tre l’hanno abbandonato prima della fine dei sei mesi.
Dei dodici che lo hanno completato, 6 vivono in maniera autonoma, due vivono con la fa- miglia o con i partner, e 4 in altri appartamenti protetti.
Inoltre questi non fanno più uso di sostanze e hanno ripreso a lavorare o a frequentare corsi di formazione.
-L’Austria
La città di Vienna, da sempre molto attiva nel campo delle politiche abitative, ha promosso un’iniziativa denominata “Homeless people as tour guides present a different side of Vien- na group of people at the shades tours”.81
Questo progetto è nato in collaborazione con “Vienna School Board” e il “Vienna Social Welfare Fund”(FSW).
Si tratta di un programma che prevede dei tour turistici della città austriaca, le cui guide sono i senza fissa dimora.
Essi regalano degli interventi autentici, professionali e personali sui volti poco noti della città. Raccontano un mix di fatti e storie personali che illustrano la complessità dell’essere un senza fissa dimora in una grande città come Vienna.
Queste persone sono pagate per il loro lavoro come delle normali guide turistiche( circa 15 euro l’ora) e in media ogni tour dura dalle due alle due ore e mezza.
Le guide parlano in inglese e in tedesco. L’impatto sociale del progetto è stato positivo.
I partecipanti al tour hanno ritenuto l’esperienza educativa e emozionante. E’ stata ben gradita poiché ha permesso loro di scoprire non solo le bellezze della città, come un tipico tour turistico, ma anche la complessità del tema dei senza fissa dimora, spesso trascurato e sul quale si hanno pregiudizi.
Rispetto alle guide che hanno condotto i tour, 4 di loro hanno ottenuto il patentino come guide turistiche, mentre gli altri restano in attesa di un nuovo ingresso nel mercato del la- voro.