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5. OFFERTA FORMATIVA D’ISTITUTO

5.7. Alunni con bisogni educativi speciali (B.E.S.)

Malgrado la continua diminuzione delle risorse umane e finanziarie, la nostra scuola sta da tempo mettendo in atto strategie ed interventi per rispondere ai bisogni degli alunni che necessitano di percorsi individualizzati, credendo fortemente nella personalizzazione dell’apprendimento e nell’inclusione. È significativa, tra l’altro, la scelta di aver istituito diverse Funzioni Strumentali: per l’Integrazione degli alunni diversamente abili, per Interventi per alunni stranieri, per Interventi per prevenire il disagio (Scuola Secondaria), oltre alla costituzione di referenti per D.S.A. e di un Gruppo di Lavoro per l’Integrazione.

Ci troviamo così a constatare di aver anticipato, per molti aspetti, quanto previsto nella recente Direttiva Ministeriale su “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, che recepisce ciò che è consapevolezza consolidata per quanti operano nella scuola:

“L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più evidente.

Quest’area dello svantaggio scolastico, che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali (in altri paesi europei: Special

Educational Needs). Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità;

quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.” (Dir. Min. del 27.12.2012)

Tale raggiunta consapevolezza autorizza, anzi impone ai docenti di progettare, attuare, monitorare percorsi educativi e didattici personalizzati, per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

Strumento già introdotto nel nostro Istituto è il Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.), che sostituisce il precedente piano educativo personalizzato (PEP), conseguenza della normativa scolastica degli ultimi decenni (Legge n. 59/1997 – art. 21; D.P.R. n. 275/1999 – art. 4; Legge n. 53/2003 e della recente legge N. 170 dell’8 ottobre 2010) nella quale è stata posta, con sempre maggiore forza, attenzione alla realizzazione del successo nell’apprendimento per tutti gli alunni e alle problematiche dell’abbandono scolastico.

Inizialmente destinato in particolare agli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (ovvero per gli alunni con dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia), oltre che agli

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alunni stranieri, il P.D.P. è adottato per tutti quegli alunni per i quali i docenti individuino Bisogni Educativi Speciali.

Vede il coinvolgimento di tutti i docenti della classe, prevede (ove necessario) strumenti dispensativi e compensativi, metodologie mirate, strategie personalizzate, finalizzate a garantire a ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità di coltivare le proprie potenzialità intellettive. In altre parole, la personalizzazione ha lo scopo di far sì che ognuno sviluppi i propri personali talenti.

Il P.D.P. può essere messo in atto per l’intero anno scolastico o per un periodo limitato e viene condiviso con le famiglie.

Per gli alunni della Scuola Primaria con Disturbi Specifici di Apprendimento gli insegnanti collaborano con il progetto “Pc e DSA”, attuando l’utilizzo del computer come “strumento compensativo” di lavoro per attività di letto-scrittura e l’utilizzo del software “ALFa

READER 3” (Ausilio per la Lettura Facilitata).

Per gli alunni della Scuola Secondaria con Disturbi Specifici di Apprendimento la scuola opera in sinergia con la psicopedagogista e una educatrice per l’attuazione di uno spazio compiti extrascolastico, mirato a fornire agli alunni strategie e strumenti, anche informatici, finalizzati ad accrescerne l’autonomia e le competenze.

L’insegnante referente per gli alunni DSA/BES supporta i Consigli di Classe nella formulazione dei PdP, nell’analisi della normativa vigente, nell’aggiornamento e

nell’utilizzo degli strumenti compensativi informatici, nella stesura della documentazione per l’acquisto di PC e software da parte delle famiglie.

Nella Scuola Secondaria il Progetto Fuoriclasse da anni attua percorsi differenziati e/o individualizzati di lavoro, con metodologie anche laboratoriali, utilizzando personale qualificato interno ed esterno alla scuola.

47 5.8. Piano annuale per l’inclusività (P.A.I.)

Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: Primaria Secondaria 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3,

commi 1 e 3)

minorati vista / /

minorati udito / /

psicofisici 12 12

2. disturbi evolutivi specifici

DSA 4 17

ADHD / 1

Borderline / 2

Disturbi del linguaggio 3 /

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Linguistico-culturale (stranieri) 2 7

Disagio con difficoltà di

apprendimento / 6

Totali 66

% su popolazione scolastica 10%

N° PEI redatti 12 12

N° di PDP redatti 9 33

B. Risorse professionali

specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

AEC Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) condotte da docenti

curriculari o di sostegno

Funzioni strumentali:disabilità,

stranieri, disagio

Referenti di Istituto (disabilità, DSA,

BES)

Psicopedagogisti

48 C. Coinvolgimento docenti

curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili Partecipazione a GLI no Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori

integrati no

E. Coinvolgimento famiglie e Comitato Genitori

Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia

dell’età evolutiva

Coinvolgimento in progetti di

inclusione

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità

educante

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di

intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di

intesa formalizzati su disagio e

alunni stranieri

Procedure condivise di intervento

sulla disabilità

Procedure condivise di intervento

su disagio e alunni stranieri Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola

scuola

Rapporti con CTS / CTI/CTRH

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati (con Oratorio, Casa di Riposo, Centro Astronomico, Biblioteca,

Cooperative sociali)

Progetti integrati a livello di singola

scuola

Progetti a livello di reti di scuole no

49 H. Formazione docenti

Strategie e metodologie

educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti

educativo-didattici a prevalente

tematica inclusiva

Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell’età

evolutiva (compresi DSA, ADHD,

ecc.)

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis.

Intellettive, sensoriali…) I. Rapporti con Enti del

territorio

Progetti con Istituti Scolastici

Professionali

Progetti con Enti culturali Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento

inclusivo x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e

aggiornamento degli insegnanti x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi

inclusive; x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno

della scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno

della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; x Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel

partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle

attività educative; x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione

di percorsi formativi inclusivi; x

Valorizzazione delle risorse esistenti x

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per

la realizzazione dei progetti di inclusione x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini

di scuola e il successivo inserimento lavorativo. x

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Sono riportate le aree di intervento per l’a.s. 2014/2015 previste dal Piano Annuale dell’Inclusione:

1. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

2. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

3. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

4. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola 5. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in

rapporto ai diversi servizi esistenti

6. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

7. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

8. Valorizzazione delle risorse esistenti

9. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

10. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

1. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

GLI: Definizione di criteri per individuare alunni con BES senza certificazione; rilevazioni BES presenti nella scuola; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; elaborazione di una proposta di PAI (Piano Annuale per l’Inclusività) con supporto/apporto delle Figure Strumentali.

Consigli di classe/Team docenti: Individuazione casi in cui sia necessaria e opportuna l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure

compensative e dispensative; rilevazione di tutte le certificazioni non DVA e non DSA;

rilevazione alunni BES di natura socio-economica e/o linguistico-culturale; produzione di attenta verbalizzazione delle considerazioni psicopedagogiche e didattiche che inducono ad individuare come BES alunni non in possesso di certificazione; definizione di

interventi didattico-educativi; individuazione strategie e metodologie utili per la

realizzazione della partecipazione degli studenti con BES al contesto di apprendimento;

definizione dei bisogni dello studente; progettazione e condivisione progetti

personalizzati; individuazione e proposizione di risorse umane strumentali e ambientali per favorire i processi inclusivi; stesura e applicazione Piano di Lavoro (PEI e PDP);

collaborazione scuola-famiglia-territorio; condivisione con insegnante di sostegno (se presente).

Docenti di sostegno: Partecipazione alla programmazione educativo-didattica; supporto al consiglio di classe/team docenti nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive; interventi sul piccolo gruppo con metodologie

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particolari in base alla conoscenza degli studenti; stesura e applicazione Piano di Lavoro (PEI); condivisione dei Piani di Lavoro (PDP).

Assistente educatore: Collaborazione alla programmazione e all’organizzazione delle attività scolastiche in relazione alla realizzazione del progetto educativo; collaborazione alla continuità nei percorsi didattici.

Collegio Docenti: Su proposta del GLI delibera il PAI; approvazione dei criteri per l’individuazione degli alunni con BES; esplicitazione nel POF di un concreto impegno programmatico per l’inclusione; esplicitazione di criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti; impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o prevenzione concordate anche a livello territoriale.

2. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Ogni anno vengono forniti ai docenti curricolari e ai docenti di sostegno corsi di formazione interna e/o esterna sui temi di inclusione, integrazione, sulle disabilità presenti nella scuola e sul tema delle relazioni interpersonali.

Questi corsi, possibilmente organizzati tra scuole in rete territoriale, dipenderanno dalle risorse economiche disponibili.

3. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

La valutazione del Piano Annuale dell’Inclusione avverrà in itinere monitorando punti di forza e criticità, andando ad implementare le parti più deboli.

I referenti BES raccolgono i dati sugli alunni con BES presenti nella scuola, monitorando i percorsi attivati.

Il GLI elabora la proposta di PAI riferito a tutti gli alunni con BES al termine di ogni anno scolastico e valuta il livello di inclusività della scuola.

Il filo conduttore che guiderà l’azione della scuola sarà quello del diritto all’apprendimento di tutti gli alunni.

L’esercizio di tale diritto comporta da parte dei docenti un particolare impegno in relazione agli stili educativi, al ripensamento della trasmissione-elaborazione dei saperi, ai metodi di lavoro, alle strategie di organizzazione delle attività in aula; il tutto si traduce nel

passaggio, dalla scuola dell’insegnare alla scuola dell’apprendere che tiene insieme l’importanza dell’oggetto culturale e le ragioni del soggetto.

Per quanto riguarda la modalità di verifica e di valutazione degli apprendimenti i docenti tengono conto dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e verificano quanto gli obiettivi siano riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti.

Relativamente ai percorsi personalizzati i Consigli di Classe/team dei docenti concordano le modalità di raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze, individuano modalità di verifica dei risultati raggiunti che prevedano anche prove assimilabili, se possibile, a quelle del percorso comune. Stabiliscono livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio

52 alla classe successiva.

Per non disattendere gli obiettivi dell’apprendimento e della condivisione e dell’inclusione, è indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti della classe, i quali definiscono gli obiettivi di apprendimento sia per gli alunni con disabilità, sia per gli alunni BES in correlazione con quelli previsti per l’intera classe.

La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di strategie e

metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici.

Auspicando il potenziamento degli strumenti elettronici sarà necessario che i docenti predispongano i documenti per lo studio o per i compiti a casa in formato elettronico, affinché essi possano risultare facilmente accessibili agli alunni che utilizzano ausili e computer per svolgere le proprie attività di apprendimento. A questo riguardo risulta utile una diffusa conoscenza delle nuove tecnologie per l'integrazione scolastica, anche in vista delle potenzialità aperte dal libro di testo in formato elettronico.

4. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Diverse figure professionali collaborano all’interno delle classi.

Gli insegnanti di sostegno attuano attività individualizzate, attività con gruppi omogenei o eterogenei di alunni e attività laboratoriali.

Gli assistenti educatori attuano interventi educativi in favore dell’alunno con disabilità, interventi che favoriscono l’autonomia, in classe o in altri spazi unitamente al docente in servizio in contemporanea.

Sono presenti diverse funzioni strumentali: per la scuola primaria le funzioni per la

disabilità, per gli alunni stranieri e per la continuità; per la scuola secondaria le funzioni per la disabilità, per gli alunni stranieri, per la continuità e per il disagio.

Saranno presenti in ciascuno dei due plessi insegnanti referenti per gli alunni con BES.

5. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Rapporti con CTS di Ambito per attività di informazione e formazione; collaborazione per corsi di alfabetizzazione e per servizio di mediazione linguistico-culturale; attività di

collaborazione con servizi di zona: spazio compiti per alunni di scuola primaria e per alunni DSA di scuola secondaria.

Collaborazione con Enti Scolastici Professionali ed Enti culturali del territorio per progetti volti all’orientamento e all’ampliamento curriculare.

6. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

La famiglia sarà coinvolta nel percorso da attuare all’interno dell’istituto; perciò sarà coinvolta attivamente nelle pratiche inerenti all’inclusività.

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La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa.

Le comunicazioni saranno puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Consiglio di Classe/Team dei docenti per favorire il successo formativo dello studente. In accordo con le famiglie saranno individuate modalità e strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio.

Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi e dei progetti attraverso:

• la condivisione delle scelte effettuate

• l'organizzazione di almeno due incontri calendarizzati per monitorare i processi e individuare azioni di miglioramento.

7. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

In base alle situazioni di disagio e alle effettive capacità degli studenti con bisogni educativi speciali, sarà elaborato un PDP.

Nel PDP saranno individuati gli obiettivi specifici d’apprendimento, le strategie e le attività educativo/didattiche, le modalità di verifica e valutazione, l’utilizzo di strumenti

compensativi o dispensativi.

Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:

- rispondere ai bisogni individuali

- monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni - monitorare l'intero percorso

- favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità.

Il PDP deve essere considerato come strumento di lavoro, conosciuto da tutti i docenti.

Non sarà considerato solo come documento formale, quindi potrà essere continuamente aggiornato.

8. Valorizzazione delle risorse esistenti

Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella scuola anche se, visto il numero e le diverse problematicità di cui i soggetti sono portatori nonchè le proposte didattico formative per l'inclusione, si ritiene necessaria la presenza di risorse aggiuntive per sostenere gli alunni in particolari difficoltà.

In questo contesto sarà fortemente valorizzata la continuità del Progetto Fuoriclasse presso la Scuola Secondaria.

9. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

L’eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità di risposte possibili richiede

l’articolazione di un progetto globale che valorizzi prioritariamente le risorse della comunità scolastica e definisca la richiesta di risorse aggiuntive per realizzare interventi precisi.

54 L’istituto richiede:

• L’assegnazione di docenti da utilizzare nella realizzazione dei progetti di inclusione e personalizzazione degli apprendimenti

• Il finanziamento di corsi di formazione sulla didattica inclusiva, in modo da ottimizzare gli interventi di ricaduta su tutti gli alunni

• L’assegnazione di un organico di sostegno adeguato alle reali necessità per gli alunni con disabilità

• L’assegnazione di educatori dell’assistenza specialistica per gli alunni con disabilità dal primo periodo dell’anno scolastico

• L’incremento di risorse umane per favorire la promozione del successo formativo per alunni stranieri e per corsi di alfabetizzazione

• Risorse umane per l’organizzazione e la gestione di laboratori informatici, nonché l’incremento di risorse tecnologiche in dotazione alla singole classi, specialmente dove sono indispensabili strumenti compensativi

• Costituzione di reti di scuole in tema di inclusività

• Costituzioni di rapporti con CTS per consulenze e relazioni d’intesa.

10. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Notevole importanza viene data all'accoglienza: così per i futuri alunni vengono realizzati progetti di continuità partendo anche dalla Scuola dell’Infanzia, in modo che, in accordo con le famiglie e gli insegnanti, essi possano vivere con minore ansia il passaggio fra i diversi ordini di scuola. Vengono attuati progetti ponte per alunni con particolari esigenze tra i diversi ordini di scuola.

Valutate quindi le disabilità e i bisogni educativi speciali presenti, la Commissione Formazione Classi provvederà al loro inserimento nella classe più adatta.

Il PAI che si intende proporre trova il suo sfondo integratore nel concetto di "continuità".

Tale concetto si traduce nel sostenere l'alunno nella crescita personale e formativa.

Fondamentale risulta essere l'Orientamento inteso come processo funzionale a dotare le persone di competenze che le rendano capaci di fare scelte consapevoli dotandole di un senso di autoefficacia (empowerment) con conseguente percezione delle proprie

"capacità".

L'obiettivo prioritario che sostiene l'intera progettazione è permettere alle persone di

“sviluppare un proprio progetto di vita futura".

55 5.9. Progetto “Fuoriclasse”

Motivazioni ed intenti del progetto

Il progetto è nato dal bisogno di fornire una risposta il più possibile efficace al problema che in senso lato si può definire “disagio scolastico” e che si manifesta in modi assai diversi, sia sotto il profilo strettamente didattico, che sul versante relazionale, fino a giungere a gravi difficoltà comportamentali e di gestione degli alunni, a sofferenze nel vivere la scuola o al rischio di abbandono scolastico.

Tale disagio nasce non solo da situazioni strettamente scolastiche, ma da problematiche personali, familiari, sociali di vario tipo. Per questo è indispensabile il coinvolgimento di una molteplicità di soggetti e l’attivazione di sinergie e collaborazioni in rete con tutti quanti possano fornire un contributo in positivo.

Questo progetto viene da una lunga esperienza della Scuola Secondaria di Brembate Sopra, che nel corso degli anni ha attivato percorsi vari e flessibili, nella consapevolezza che ogni situazione di disagio non è un problema individuale, ma riguarda tutta la scuola e che il benessere di ciascuno è obiettivo e impegno di tutti.

Come già nello scorso anno, per costruire il progetto, si è fatto ricorso a tutte le risorse disponibili, interne ed esterne alla scuola: docenti, psicopedagogista, educatrice

professionale, assistente sociale, per fornire una pluralità di stimoli, occasioni e modalità di intervento tale da venire incontro ai bisogni, stili, personalità, difficoltà, risorse dei diversi

professionale, assistente sociale, per fornire una pluralità di stimoli, occasioni e modalità di intervento tale da venire incontro ai bisogni, stili, personalità, difficoltà, risorse dei diversi