5. OFFERTA FORMATIVA D’ISTITUTO
5.4. Alunni diversamente abili
Pensare al bambino e al ragazzo disabile all’interno della scuola significa:
• accogliere e valorizzare ogni soggetto nella sua unicità
• stimolare un atteggiamento positivo verso la diversità
• predisporre progetti di integrazione.
Per realizzare l’integrazione scolastica degli alunni disabili è necessaria la collaborazione, l’apporto, l’impegno di tutti i componenti della realtà scolastica.
Nei progetti di integrazione gli obiettivi da perseguire riguardano non solo l’alunno disabile e la sua famiglia, ma anche gli altri ragazzi, gli educatori e la comunità in generale (V.
mappa allegata).
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L’Istituto scolastico al fine di promuovere l’integrazione fonda la propria azione educativa sui seguenti criteri:
• Il primato della persona
Il soggetto disabile non è soltanto ciò che la scuola riesce a vedere dal suo punto di vista, ma è persona, unità che va ben oltre gli interventi didattici ed educativi.
Per avere successo nell’intervento formativo bisogna fare attenzione all’alunno come persona e non solo come oggetto dell’apprendimento.
Bisogna pensare e realizzare progetti di vita, che vadano oltre il tempo della scuola.
Partendo dalle potenzialità di ciascun alunno si deve procedere in funzione di
obiettivi formativi ritenuti importanti per il progetto di vita che scuola, famiglia, servizi sanitari e servizi formativi extrascolastici pensano possibili e socialmente integranti per l’alunno.
• La responsabilità educativa della comunità scolastica
La responsabilità dell’integrazione dell’alunno disabile e dell’azione educativa nei suoi confronti è della comunità scolastica nel suo insieme.
• La socializzazione
La classe viene considerata il luogo privilegiato dell’azione educativa.
Essa rappresenta un contesto sociale significativo e un riferimento importante per l’attuazione degli interventi a favore dell’alunno diversamente abile.
• La personalizzazione degli interventi
Ogni alunno diversamente abile ha diritto di ricevere un intervento educativo mirato e calibrato sulle proprie esigenze e potenzialità.
• La flessibilità nell’organizzazione degli interventi
Gli alunni disabili pongono l’esigenza di adottare una particolare flessibilità nell’organizzare un percorso formativo coerente con i loro bisogni.
• La strumentalità e l’interdisciplinarità del sapere
Le varie discipline sono da considerare un mezzo e non il fine per la formazione
• L’integrazione delle risorse
Tutti coloro che interagiscono con l’alunno in difficoltà devono operare in modo integrato.
L’integrazione delle risorse non riguarda solo la scuola al suo interno.
La scuola infatti deve essere concepita come un sistema aperto e deve operare in stretta collaborazione con la famiglia e con le strutture del territorio (servizi sociali, ASL, altre agenzie educative….)
Procedure, strumenti e risorse
L’istituto comprensivo nel corso degli anni ha definito ed utilizzato procedure, strumenti e risorse per aiutare gli alunni diversamente abili a compiere il loro percorso formativo.
• Le procedure
a. La segnalazione dell’alunno come persona in difficoltà effettuata seguendo l’iter concordato a livello territoriale ed utilizzando appositi strumenti, condivisi con l’UONPIA.
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b. La certificazione della situazione di disabilità e la definizione della
"Diagnosi Funzionale" (effettuata dall’ASL di competenza) .
c. La predisposizione del "Profilo Dinamico Funzionale" (definito in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale di Neuropsichiatria infantile).
Il profilo dinamico funzionale (PDF) evidenzia le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive di ogni alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di disabilità e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che dovranno essere sostenute, sollecitate, progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto dello sviluppo psicofisico dei ragazzi.
d. La rilevazione della situazione di partenza annuale (tramite attività di
osservazione, consultazione di materiali e documenti, colloqui, prove oggettive…).
e. La formulazione del “Piano educativo individualizzato” (PEI).
Il PEI è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno disabile, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione.
Ai fini della formulazione di questo documento, ritenuto lo strumento che rende concreta e realmente perseguibile l’integrazione degli alunni diversamente abili, il nostro istituto comprensivo ha definito le modalità di elaborazione.
La formulazione del P.E.I. deve contenere:
• La presentazione dell’alunno: sintesi delle notizie più importanti riguardanti l’alunno.
• La situazione di partenza: analisi di come “funziona” l’alunno in relazione alle diverse aree.
• L’orario settimanale: le attività specifiche dell’alunno e l’orario delle lezioni della classe.
• Modalità organizzative dell’intervento: tipo di attività svolte (individuali, a piccolo gruppo, a classe intera, ecc.)
• Programmazione generale: vanno esplicitati gli obiettivi generali educativi e didattici trasversali a tutte le discipline.
• Programmazione percorsi differenziati: è la parte relativa a finalità, obiettivi, metodo, contenuti e strumenti del percorso individualizzato dell’alunno
diversamente abile.
• Programmazione percorsi comuni alla classe: in questa parte vanno specificate le parti di programmazione comune a quella della classe in cui è inserito l’alunno.
• Progetto di orientamento scolastico e lavorativo: si registrano le ipotesi e le procedure per attivare e realizzare il percorso d’orientamento.
• Valutazione e verifiche: vengono indicati i criteri adottati per le valutazioni e per le verifiche.
Il PEI è predisposto e condiviso dal consiglio di classe/equipe pedagogica; è elaborato sulla scorta del PDF e sulla rilevazione della situazione di partenza dell’anno in corso.
Viene redatto entro il 30 novembre di ogni anno e va presentato alla famiglia dell’alunno e agli operatori dell’ASL.
Il PEI è da considerare come un’ipotesi di piano di studio personalizzato ed è uno strumento molto flessibile che può essere aggiornato ed adeguato in itinere.
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f. La compilazione del fascicolo personale dell’alunno
Il fascicolo personale dell’alunno è uno strumento di grande validità che documenta e raccoglie una serie di informazioni importanti per la realizzazione del percorso formativo e per la continuità educativa.
g. La valutazione degli interventi realizzati
La valutazione scolastica degli alunni disabili deve essere relativa agli interventi educativi e didattici effettivamente svolti sulla base del PEI e riferita ai progressi evidenziati in rapporto alle potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.
Le prove d’esame sono predisposte in corrispondenza degli insegnamenti impartiti e devono essere idonee a valutare il progresso dell’allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.
h. Il passaggio tra gli ordini di scuola
In caso di necessità e in base alle esigenze individuali si prevedono specifiche modalità di raccordo per il passaggio degli alunni disabili al grado di scuola successivo.
Potranno essere attuati progetti “ponte”, progetti di preinserimento, dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria, al fine di favorire la conoscenza e la familiarizzazione dell’alunno disabile con :
• il nuovo ambiente scolastico
• le persone che in esso operano (docenti ed operatori scolastici)
• alcune attività che potrà svolgere nella nuova realtà scolastica
• i nuovi compagni di classe, nel caso di alunni provenienti da altri Istituti Comprensivi.
Per la scuola tali progetti saranno inoltre fondamentali per :
• promuovere atteggiamenti di accoglienza e disponibilità da parte di adulti e coetanei che l’alunno disabile incontrerà quotidianamente
• consentire al corpo docente la conoscenza dei bisogni educativi dell’alunno disabile con cui dovrà operare.
i. L’ orientamento
Il nostro istituto pone particolare attenzione e impegno nel processo di orientamento degli alunni diversamente abili.
Il processo di orientamento è finalizzato alla individuazione ed alla progressiva costruzione del progetto di vita della persona disabile. Si basa pertanto su ipotesi formulate sulla scorta delle rilevazioni e delle osservazioni effettuate durante il percorso formativo nell'ambito scolastico e negli altri contesti di socializzazione e di eventuale riabilitazione dell’alunno.
Le ipotesi sono formulate congiuntamente dalla famiglia, dal servizio scolastico, istituzionalmente orientativo, dagli operatori dei servizi sociali e sanitari che seguono l’alunno; se possibile, l’orientamento è sempre da intendersi come autorientamento e quindi come promozione della consapevole azione di scelta da parte del soggetto.
Le ipotesi formulate sono verificate periodicamente fino al momento della decisione definitiva.
39 Gli strumenti e le risorse
1. Il Fascicolo Personale dell’alunno
2. I docenti di sostegno (specializzati per l’insegnamento ad alunni disabili) 3. L’assistenza educativa (fornita dall’amministrazione locale)
4. Le funzioni strumentali per l’integrazione (un docente per ogni ordine di scuola: primaria e secondaria di primo grado)
5. La psicopedagogista dell’Istituto Comprensivo
6. La commissione integrazione, operante a livello d’Istituto (gruppo “tecnico”) 7. Il gruppo di lavoro d’istituto per l’integrazione degli alunni diversamente
abili
8. Il CTI (Centro Territoriale per l’inclusione, per il coordinamento delle attività relative all’inclusione degli alunni diversamente abili).
l. La realizzazione di progetti specifici
Per far fronte a particolari esigenze di alcuni alunni disabili, di anno in anno
vengono proposti e realizzati specifici progetti (acquaticità, ippoterapia, laboratori di cucina, di orto e giardinaggio con attività pratiche e manipolative,…) che, oltre ad ampliare gli ambiti di esperienza e ad offrire particolari occasioni formative,
favoriscono o migliorano il benessere psico-fisico dell’individuo e si dimostrano utili anche nella realizzazione di un progetto di vita sempre più personalizzato.
Obiettivi da perseguire da seguire nei progetti di integrazione Per il bambino/a-ragazzo/a disabile e la sua famiglia:
• favorire lo sviluppo personale nelle aree senso-percettiva, motoria, socio-affettiva, relazionale, cognitiva;
• coinvolgere la famiglia e incrementare l’immagine positiva del figlio.
Per gli educatori:
• riconoscere e valorizzare le diversità di ciascun alunno;
• rendersi consapevoli che l’integrazione dell’alunno disabile è un traguardo possibile e che è necessario essere disponibili a porsi in un’ottica di sperimentazione e di formazione permanente;
• favorire lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno disabile, adottando iniziative utili al raggiungimento del suo successo formativo.
Per i compagni e le compagne:
• riconoscere e accettare la diversità come valore;
• accettare le difficoltà individuali e altrui;
• favorire il rispetto delle diversità individuali e il superamento di pregiudizi;
• favorire comportamenti di disponibilità, di aiuto e di empatia verso i coetanei con disabilità (attraverso la conoscenza diretta, l’attività ludica, la
comprensione dei codici comunicativi, l’acquisizione di competenze relazionali, di autonomia personale e sociale);
• favorire comportamenti di responsabilità verso l’altro e verso se stessi.
Per la comunità:
• acquisire una cultura dell’integrazione, della tutela e del rispetto delle diversità;
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• favorire la creazione di una rete di relazioni attorno al/la bambino/a-ragazzo/a disabile, all’interno del suo territorio.