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Planimetria della bassa Val di Magra

P. MARCHI, La Spezia e la foce della Magra, Sagep Editrice, Genova 1978, p. 11.

A pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro, Ameglia, Trebiano e Nicola di Ortonovo si affacciano ognuno dall’alto del suo colle sull’ultimo tratto del fiume Magra. Compresi all’estremità sud della liguria di levante, in quel territorio caratterizzato dalla presenza costante

della catena

appenninica Apuana, da quella del Mar

Ligure e

dall’attraversamento fluviale. I primi due borghi situati alla destra del fiume sono separati tra loro dal promontorio del Caprione, ed entrambi

Visuale ovest dal colle di Ameglia Visuale ovest dal colle di Trebiano

guardano in direzione del borgo di Nicola, situato sulla riva opposta. La continuità visiva fra i singoli borghi collinare, che un tempo costituiva una forma difensiva efficace, rappresenta un faticoso processo d’insediamento umano e di edificazione che si è attuato sfruttando le situazioni topografiche e climatiche e traendo dalle condizioni politico-economiche, quei caratteri specifici attraverso i quali sono scaturiti i congegni originali di spazio, di visuale, di tessuto, di espressione edilizia, spesso modesti ma organici e funzionali.62

Ameglia, primo dei tre centri ad essere analizzato, occupa l’altura di un crinale collocato sopra la foce del Magra, la

sua forma urbanistica si caratterizza per la disposizione delle abitazioni a gironi concentrici organizzati su quote diverse, in perfetta connessione con l’ambiente. Le prime case, sorte al riparo di

una prima cerchia di mura per ragioni difensive, si sono sviluppate in seguito per anelli concentrici almeno secondo altre due fasi. Le mura perimetrali si stendono intorno alla sommità della collina determinando tre cinte difensive disposte su tre livelli differenti degradanti

62 P. MARCHI, La Spezia…cit., p. 18. Borgo di Ameglia

Tratto da: Comune di Ameglia: Uff. Territorio e Urbanistica.

Pianta del borgo di Ameglia Tratto da: Catasto provinciale di La Spezia.

dalla cima verso il fondovalle. La disposizione delle case, ormai scoperte dalle mura diroccate, evidenzia la differenziazione altimetrica che si conclude attorno al torrione della cittadella primitiva, fulcro dell’impianto urbano; i dislivelli sembrano venire sottolineati dalla breve distanza fra i gironi successivi degli edifici e dal contrasto chiaroscurale delle fronti delle case stesse illuminate nella parte alta ed immerse nell’ombra degli stretti vicoli nella parte inferiore.63 Nella fase più pacifica dello sviluppo del borgo, quando le

mura perdettero il loro carattere soprattutto difensivo, per esigenze di recupero di spazio le case vennero sopraelevate di uno o più piani, come dimostra la differente tessitura delle murature di facciata dei piani più alti rispetto ai piani inferiori.

Trebiano dei tre borghi è quello situato più a nord, di fronte ad esso il promontorio del Caprione chiude la vista su Ameglia, senza ostruire quella sulla foce del fiume Magra, se dall’alto del suo colle dirigiamo lo sguardo verso ovest, si presentano uno in fila all’altro, i paesi di Fosdinovo, Castelnovo Magra, Ortonovo e Nicola. Dalla parte

opposta invece, ad est, è possibile ammirare oltre le colline, uno scorcio del Mar Ligure, tratto che bagna le vicine isole Palmaria, Tino e Tinetto, situate davanti al golfo

della Spezia. Come il

coevo borgo di

63 G. DE FIORE, Nuclei storici della provincia della Spezia, Ricerche e contributi per la

valorizzazione delle strutture urbane e territoriali, Genova 1975, p. 14.

Borgo di Trebiano

Tratta da: Archivio comunale di Arcola.

Pianta del borgo di Trebiano Tratto da: Catasto provinciale di La Spezia.

Ameglia, Trebiano si presenta con una serie di schiere di case disposte a quote diverse attorno alla sommità della collina. Il borgo è formato quasi per intero da abitazioni medievali, con destinazione originaria tipicamente rurale, e successivamente modificate fino ad accostarsi al tipo edilizio urbano. La sua caratteristica principale è l’unità del tessuto edilizio, derivante da origini antichissime, e dalla funzione di centro fortificato e strategico, dovuta alla posizione dominante.64 Il suo castello, s’impone attraverso un’immediata

emergenza visiva, sfruttando la cima del colle e la sua maggior volumetria, in rapporto all’intero agglomerato. Differentemente da quest’ultimo, il polo religioso, la Chiesa, tende a defilarsi, a disertare il centro per attestarsi ai margini dell’abitato, nella posizione chiave di sentinella della via di accesso.65

Ultimo borgo preso in esame è Nicola di Ortonovo, situato sulla riva opposta del fiume, sull’estremo lembo della liguria orientale. Edificato su una vetta, Nicola

presenta caratteristiche ambientali ed urbane fortemente legate alla morfologia del suolo, rese ancor più esplicite dai valori strategici, all’origine

dell’insediamento. La piazza ampia, il sagrato sopraelevato, la chiesa ne costituiscono il nucleo. Due anelli, due elissi girano sulla sommità, andando a comporre l’abitato. Non vi sono

64 Ibid., p. 18.

65 L. NUTI, Liguria…cit., p. 15. Borgo di Nicola

Tratta da: Comune di Ortonovo, Uff. Turismo.

Pianta del borgo di Nicola

Tratto da: Catasto provinciale di La Spezia.

mura, ma solo una porta ad arco in corrispondenza dell’accesso, appoggiato su una piccola fortificazione che porta sullo spigolo uno stemma mediceo.66

L’interno del tessuto edilizio presenta una forte compattezza, il luogo emergente è quello in cui si trova la chiesa, uno spazio piano, di forma allungata, approssimativamente rettangolare, rialzato rispetto al secondo anello. La sua conformazione, i caratteri dell’invaso ed il rapporto con il tessuto circostante potrebbero far pensare che sia nato come strada, una strada corte generatrice e centro dell’abitato.67 Lo spazio è sfruttato al massimo

nell’impianto dei percorsi e nella generale eliminazione della distinzione tra spazio interno ed esterno, determinando l’immagine immediata di sostanziale unità dell’organismo.

66 P. PIEROTTI, Urbanistica storia e prassi, Marchi & Bertolli Editori, Firenze 1972, p. 29. 67 L. NUTI, Liguria…cit., p. 42.

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