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3 IL TEATRO SIMBOLISTA

3.4 All’amore

Ljubvi è un’opera‖ di‖ sole‖ dieci‖ pagine,‖ scelta‖ appositamente‖ per‖ la‖ sua esemplarità,‖ essendo‖ l’opera‖ che,‖ al‖ momento‖ della‖ sua‖ pubblicazione, crea più scandalo nella critica del tempo e che, proprio per questo motivo, ci serve a introdurre una delle peculiarità più evidenti di Sologub: quella che banalmente viene chiamata perversione, accusa sulla quale da sempre la critica discute.

Cosa intendo col termine perversione? Nel caso di Sologub si tratta della scelta di trattare argomenti generalmente considerati, sia in Russia che in Europa, sconvenienti, proprio come quello che sostiene questo dramma: l’incesto. Questo tema nella letteratura ottocentesca acquista una maggiore libertà e comincia ad apparire in molte opere europee, soprattutto francesi e anglosassoni, letteratura che senza dubbio Sologub ha modo di leggere; in Russia però queste tematiche non godono della solita tolleranza e vengono sfiorate solo sporadicamente. È proprio questo il motivo per cui Sologub, dopo lo scandalo suscitato dalla pubblicazione di Ljubvi, è costretto a trattarle, come vedremo in seguito, in maniera oscura e poco immediata. Ma muoviamoci per gradi.

Ljubvi (1907) è la prima opera teatrale in cui Sologub fa apparire questa sua faccia finora nascosta, perlomeno sulla scena, e sarà proprio lui ad‖ affermarlo‖ nell’opera‖ immediatamente successiva, Pobeda smerti, affermando nella prefazione:

Автор‖трагедий‖заменил‖маску‖полумаскою,‖но‖все‖еще‖не‖открывает‖ своего‖лица.

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Questa‖ frase‖ ha‖ senz’altro‖ un‖ significato‖ ambiguo‖ ma‖ può essere interpretata dopo una‖breve‖analisi‖dell’opera in questione.

I contemporanei di Sologub sono a conoscenza di questa “zona‖ oscura” dell’autore, probabilmente intuibile dal rapporto quotidiano‖ con‖ la‖ sorella‖ Ol’ga, inusuale e in qualche modo morboso. In realtà però tutte le ipotesi che vengono fatte sulla vita privata di Sologub non possono ricevere smentita, ne conferma, poiché‖ l’autore‖ è restio a far conoscere alla critica, e non solo alla critica, la propria biografia. Secondo lui le sue opere devono essere valutate solo in quanto tali e il giudizio su di esse non deve essere formulato alla luce della sua biografia, rilevante solo dopo la morte. Come esempio di questa esigenza di segretezza basti pensare alla lettera‖ scritta‖ alla‖ futura‖ moglie‖ Anastasija‖ Čebotarevskaja‖ che‖ gli‖ aveva chiesto delucidazioni sulla sua vita:‖ «биография‖ моя‖ никому‖не‖нужна».

Un’analisi‖ dettagliata del rapporto con‖ la‖ sorella‖ Ol’ga si può trovare negli studi della Pavlova, nei quali è scritto chiaramente che, dopo la morte della madre di Sologub nel 1892, è la sorella a sostituirla nella fustigazione, pratica che la madre riteneva necessaria ai fini di una buona educazione.

Скажу‖из‖своего‖опыта:‖когда‖мать‖наказывает‖меня‖розгами,‖она‖во‖все‖ время‖сечения,‖обыкновенно‖неторопливого,‖не‖только‖бранить‖меня,‖но‖ главным‖образом‖делает‖мне‖соответствующие‖наставления,‖―‖в‖точном‖

смысле‖учит‖меня.‖Так‖было‖и‖тогда,‖когда‖я‖был‖мальчиком,‖так‖и‖ теперь.56

Anche nello stesso saggio di Sologub sulle pene corporali, O

56 М. PAVLOVA, Pisatel’-Inspektor. Fedor Sologub i F.K. Teternikov, Novoe literaturnoe obozrenie, Moskva

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telesnych nakazanijach (1892), è possibile riscontrare questi avvenimenti e proprio nel saggio in questione Sologub dichiara di non provare solo dolore durante la fustigazione ma una sensazione a‖metà‖tra‖l’eccitazione‖e‖la‖sofferenza.‖

Малое‖количество‖слабых‖ударов‖не‖причинит‖ребенку‖сильной‖боли,‖ только‖вызовет‖прилив‖крови‖к‖некоторым‖органам.‖Это‖приведет‖к‖ развитию‖у‖ребенка,‖когда‖стихнет‖боль,‖целого‖ряда‖таких‖ощущений‖и‖

представлений,‖которые‖могут‖толкнуть‖ребенка‖на‖нежный‖порок57.

Non possiamo parlare in maniera diretta di rapporti incestuosi tra Fedor e la sorella ma le voci a riguardo cominciano a diffondersi nei primi dieci anni del XX secolo; dopo la morte della madre infatti Sologub vive solo con la sorella, e molti dei suoi amici, scrittori e non, hanno modo di vedere e valutare la natura di questo rapporto. Tornando alla tragedia Pobeda smerti è utile notare che Sologub ci dà la possibilità di capire il testo fin nel profondo attraverso il paragone‖con‖l’opera‖di‖ Potanin58 Vostočnye motivy v srednevekovom evropejskom epose, nel quale viene riportata la stessa leggenda che sta alla‖ base‖ dell’opera di Sologub, ossia la vicenda della madre di Carlo‖ Magno.‖ Attraverso‖ questo‖ parallelismo‖ l’autore‖ riesce‖ a‖ ribaltare totalmente il senso della propria opera senza però essere costretto a grandi differenze strutturali, o per lo meno non molto evidenti, e senza dire niente in maniera esplicita. Sologub riporta però una lunga citazione tratta da un passo di Potanin perché vuole che il lettore pensi questo libro come unica fonte della tragedia; il lettore attento e colto sa che nel libro di Potanin si allude ai rapporti

57 M.M. Pavlova, Iz tvorčeskoj predystorij “Melkogo besa”, Antimir russkoj kul’tury. Jazyk, fol’klor, literatura,

Moskva 1996, p.353.

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incestuosi consumati tra Carlo Magno e la sorella. In questo modo Sologub,‖ attraverso‖ l’uso‖ di‖ questo‖ rimando‖ intertestuale‖ e il riferimento a un altro testo, la Histoire Poetique de Charlemagne (1865) di Gaston Paris, non parla mai di incesto in maniera esplicita ma riporta solo citazioni che lo fanno intuire o, come nel caso della seconda fonte, lo dichiarano apertamente.

Dopo questo breve excursus su Pobeda smerti cerchiamo di delineare le caratteristiche più importanti di Ljubvi.‖Quest’opera‖ci‖racconta‖la‖ storia‖d’amore‖tra‖un‖padre‖e‖una figlia ma la situazione è mitigata dalla battuta finale nella quale Reatov afferma di non essere il padre naturale di Aleksandra; alla fine della storia quindi i due possono vivere il loro amore proprio perché non legati da naturali legami di parentela.‖ Nella‖ prima‖ versione‖ dell’opera,‖ quella‖ che crea lo scandalo,‖ tramite‖ l’ultima‖ battuta‖ si veniva a scoprire che Reatov era il padre naturale di Aleksandra, Sologub era quindi intenzionato ad affrontare questa tematica in maniera chiara ed evidente; il clamore causato con la pubblicazione del dramma costringe l’autore‖ a‖ cambiare‖ il‖ finale‖ dell’opera‖ per‖ la‖ pubblicazione della Sobranie sočinenie del 1913.

Se‖ prendiamo‖ in‖ considerazione‖ le‖ bozze‖ dell’opera,‖ molto‖ importanti‖per‖un’adeguata interpretazione di un testo di sole dieci pagine, notiamo che uno dei primi titoli presi in considerazione dall’autore‖è Brat i sestra (fratello e sorella); indecisione questa che non può essere ignorata avendo presente la biografia dell’autore e il suo rapporto con la sorella. Non sappiamo il motivo del cambiamento ma la prima spiegazione che ci viene in mente è senz’altro‖la smisurata vicinanza emotiva di questa tematica: credo però che queste informazioni non siano sufficienti per permettere giudizi e ipotesi.

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Non sono queste due le uniche opere teatrali nelle quali Sologub inserisce‖ il‖ tema‖ dell’incesto‖ infatti è possibile ritrovarlo anche in Nočnye pljaski e in Van’ka ključnik i paž Žean, anche se, come in Pobeda smerti, è rintracciabile solamente grazie a uno studio delle fonti. Per Sologub sono molto importanti quindi le citazioni, che usa per permettere al lettore di comprendere la sua opera fino in fondo e che servono a noi per leggere questa sua voce cifrata, sia che appartenga totalmente al mondo della fantasia sia che abbia un effettivo legame con la realtà.‖ Nel‖ 1908‖ il‖ tema‖ dell’incesto,‖ all’interno‖della bibliografia di Sologub, non compare solo nella sua drammaturgia ma anche in diversi racconti, tra i quali Otravlennyj sad e Sneguročka, entrambi reinterpretazioni di racconti di Nathaniel Hawthorne (Rappaccini’s daughter e The snow image).

Che il rapporto tra Sologub e la sorella fosse davvero incestuoso non lo possiamo affermare e non ci interessa farlo in questa sede, quello che vogliamo indagare sono gli influssi della vita privata sulle sue opere. Sologub, consapevole certamente della non convenzionalità della relazione con la sorella, per anni cerca di nascondere la propria vita privata, successivamente però, intorno agli anni‖ dieci,‖ inizia‖ a‖ sentire‖ l’esigenza‖ di‖ aprirsi al lettore mostrando finalmente al mondo anche questa sua seconda faccia, tanto importante per comprendere il Sologub autore.

Non siamo qui per classificare il bene o il male, né tantomeno per giudicare se Sologub sia malato, pervertito o altro, ma è bello poter godere dei giochi intertestuali che Sologub ci regala, costretto dalla società a esprimere in questo modo velato concetti che altrimenti non sarebbero stati accettati da una Russia per certi versi ancora molto chiusa e moralista.

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primi anni del XX secolo e solo in pochi, tra XIX e XX secolo, hanno affrontato questo tabù: Karamzin in Ostrove Borngol’m, Tolstoj in Vojna i mir (Guerra e pace), Gor’kij‖ in‖ Otšel’nik e Nabokov in Ada. Apprezziamo quindi con maggior intensità il coraggio di Sologub, coraggio che durante tutto il corso della sua carriera letteraria gli permette di scrivere senza troppo preoccuparsi delle numerose voci sul suo‖ conto‖ e‖ della‖ “normalità”‖ a‖ cui‖ la‖ società‖ tentava‖ di‖ costringerlo. Gran parte della critica che si ritrova costretta ad affrontare la personalità di Sologub evita di parlare dei suoi aspetti “perversi”,‖come‖se‖fosse‖meglio‖evitarli‖,‖o‖peggio‖ancora‖come se non avessero un valore letterario; ho volutamente accennato a questa sua caratteristica perché credo che non vada ignorata e mi stupisco della critica che, oltre ad aver sottovalutato il teatro di Fedor Sologub, ha spesso ignorato, o peggio banalizzato, questa sua peculiarità male interpretando di conseguenza alcune delle sue opere.

Ritengo che Ljubvi, nonostante la sua brevità, abbia un forte valore esemplare, tanto da rappresentare quasi una svolta, perché è l’opera‖ attraverso la quale per la prima volta Sologub permette al mondo di sbirciare nelle proprie paure e nella propria vita, permettendoci finalmente‖di‖conoscere‖l’uomo,‖e‖non‖solo‖il‖poeta.

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