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5. L’intervento di prevenzione nelle scuole superiori di Pisa

5.2. La ricerca: analisi del campione e risultati

5.2.1. Analisi delle abitudini alimentari

In linea con lo scopo della tesi, in questo lavoro si prendono primariamente in esame i dati relativi ai alle abitudini alimentari e allo stile di vita del campione.

Ai ragazzi è stato chiesto di indicare se, nell’arco della vita, avessero mai seguito una dieta per almeno un mese consecutivo, una o più volte, e se questa fosse stata prescritta dal medico o meno. Il 49% delle ragazze e il 78.4% dei ragazzi ha riferito di non essere mai stato a dieta per almeno un mese consecutivo. Il 23.5% delle femmine e il 10% dei maschi ha riferito di aver seguito una dieta per almeno un mese, una volta nella vita; mentre il 27.5% del campione femminile e l’11.6% del campione maschile ha dichiarato di aver seguito una dieta più volte nel corso della vita (Figura 3.) Tra questi, il 73.7% delle femmine e il 50% dei maschi ha seguito una dieta senza prescrizione medica.

Ai ragazzi è stato inoltre chiesto se praticassero o meno attività sportiva e con quale frequenza settimanale. Il 29.5% delle femmine e il 18.6% dei maschi ha riferito di non praticare alcuno sport, mentre il 70.5% delle femmine e l’81.4% dei maschi ha riferito di praticare attività sportiva con una frequenza variabile: (Figura 4.)

- 1-2 volte a settimana: 36.5% delle femmine e 18% dei maschi - 3-4 volte a settimana: 46.2% delle femmine e 58% dei maschi - >4 volte a settimana: 17.3% delle femmine e 24% dei maschi

Dall’indagine sul consumo dei pasti è emerso che il 12.2% delle femmine e il 3.9% dei maschi salta la prima colazione, mentre gli altri la consumano prevalentemente a casa. In tutto il campione tra maschi e femmine, soltanto 1 ragazza (0.67%) riferisce di saltare il pranzo, mentre tutti i ragazzi riferiscono di consumare il pranzo prevalentemente a casa; mentre il pasto serale viene consumato da tutti i ragazzi, prevalentemente a casa o al ristorante.

La maggior parte dei maschi e delle femmine, 69.8% e 48.6% rispettivamente, consuma 5 pasti al giorno (colazione, pranzo, cena e due spuntini); il 33.6% delle femmine e il 20.9% dei maschi consuma 3 pasti al giorno (colazione, pranzo e cena); l’8.9% delle ragazze e il 3.1% dei ragazzi consuma solo 2 pasti al giorno (pranzo e cena); mentre l’8.9% delle femmine e il 6.2% dei maschi riferisce di avere una dieta molto disordinata (Figura 5.).

Per quanto riguarda la modalità di consumo di pasti, la maggioranza del campione (75%) tra maschi e femmine dichiara di mangiare insieme alla famiglia, mentre il 19.9% riferisce di mangiare solitamente da solo; il

restante 5.1% dichiara di consumare pasti prevalentemente in compagnia dei coetanei, oppure davanti a tv, pc o cellulare.

Un’ulteriore indagine svolta è stata quella relativa all’esclusione di alimenti dalla dieta. Il 13.6% delle femmine e il 3.1% dei maschi tende ad escludere pasta o riso dalla propria alimentazione; il 29.9% delle ragazze e il 7.8% dei ragazzi esclude il pane; l’esclusione di latte o latticini riguarda il 12.9% delle femmine e il 6.25% dei maschi.

Frutta e verdura sono consumate regolarmente dalla maggior parte dei ragazzi (frutta 95.2% F e 93% M; verdura 93.2% F e 89% M), mentre solo in pochi tendono ad escludere tali alimenti dalla dieta.

Relativamente ai secondi piatti, salumi e formaggi rappresentano gli alimenti maggiormente esclusi sia dai maschi (salumi 12.5%; formaggi 12.5%) che dalle femmine (salumi 32%; formaggi 26.5%). Per quanto riguarda gli altri alimenti proteici, solo in pochi tendono ad escludere uova, pesce, legumi e carne (per quest’ultimo alimento l’esclusione è effettuata dal 7.5% delle femmine e dallo 0% dei maschi).

Un dato rilevante è emerso per quanto riguarda l’esclusione di dolci (biscotti, gelato, cioccolata, dolci da pasticceria) dalla dieta, che viene effettuata dal 44.2% delle femmine e dal 23.4% dei maschi; mentre lo zucchero o il miele vengono esclusi nel 35.4% e nel 17.2% dei casi per femmine e maschi, rispettivamente.

I condimenti (olio di oliva, burro) vengono esclusi dal 19% delle femmine e dal 10.9% dei maschi; il sale nello specifico è escluso dal 17% delle ragazze e dal 2.3% dei ragazzi. (Figura 6. e Figura 7.)

Nell’ultima parte della scheda alimentare ai ragazzi veniva chiesto quanto spesso fossero soliti consumare determinati alimenti, indicando una frequenza di tutti i giorni, da 3 a 5 volte a settimana, meno di 2 volte a settimana oppure nulla.

Il consumo di barrette energetiche sostitutive del pasto è più frequente nel campione femminile (12.2%) rispetto a quello maschile (6.3%); tra i maschi tutti dichiarano una frequenza di consumo pari a meno di 2 volte a settimana. Per quanto riguarda le ragazze, due riferiscono di consumare

questi prodotti tutti i giorni (1.4%), tre li consumano da 3 a 5 volte a settimana (2%), mentre l’8.8% li consuma meno di 2 volte a settimana. (Figura 8.)

Relativamente ai prodotti “dimagranti” (alimenti light) anche in questo caso la frequenza di consumo è maggiore nelle femmine (45.3%) rispetto ai maschi (17.2%): il consumo riferito tutti i giorni è pari al 7.4% e 3.1% per il campione femminile e maschile, rispettivamente. Il 21% delle ragazze consuma questi alimenti da 3 a 5 volte a settimana, rispetto al 3.9% dei ragazzi. Il consumo saltuario (inferiore a 2 volte a settimana) si rileva invece nel 16.9% delle femmine e nel 10.2% dei maschi. (Figura 9.)

La frequenza di consumo dei dolcificanti risulta simile tra maschi (26.7%) e femmine (19.8%). Tra questi, il 4.1% delle ragazze e il 4.7% dei ragazzi li consuma tutti i giorni; il 3.4% delle femmine rispetto al 6.3% dei maschi riferisce di consumarli dalle 3 alle 5 volte a settimana; mentre il 12.2% delle ragazze e il 15.7% dei ragazzi li consuma saltuariamente (meno di 2 volte a settimana). (Figura 10.)

Il consumo di integratori tipo “Gatorade” o altri integratori idrosalini è più frequente nel campione maschile (32%) rispetto a quello femminile (17.6%). Il 3.1% dei maschi rispetto al 2% delle femmine li assume tutti i giorni; il 10.9% dei ragazzi e il 3.4% delle ragazze riferisce di consumarli dalle 3 alle 5 volte a settimana; il 18% dei maschi rispetto al 12.2% delle femmine li assume invece meno di 2 volte a settimana. (Figura 11.)

Tendenza analoga si rileva per il consumo di bevande energetiche tipo “Red Bull”, che risulta superiore nei maschi (25.7%) rispetto alle femmine (3.4%). Rispetto al totale dei maschi il 2.3% le consuma tutti i giorni, il 3.9% da 3 a 5 volte a settimana, mentre il 19.5% riferisce un consumo saltuario (<2 volte a settimana). Per quanto riguarda le ragazze, nessuna riferisce di consumare tali bevande tutti i giorni (0%), lo 0.7% le consuma da 3 a 5 volte a settimana, mentre il 2.7% meno di 2 volte a settimana. (Figura 12.)

Per quanto riguarda il consumo di bevande analcoliche gassate e/o zuccherate (tipo cola, thè freddo, aranciata...) questo risulta lievemente più frequente nei maschi (74%) rispetto alle femmine (64.8%). Il 7.9% dei ragazzi rispetto al 2.7% delle ragazze ne riferisce un consumo giornaliero; il 23.6% dei maschi e il 8.8% delle femmine consuma questa tipologia di bevande dalle 3 alle 5 volte a settimana; infine il 42.5% dei maschi e il 53.3% delle femmine riferisce un consumo inferiore a 2 volte a settimana. (Figura 13.)

Anche il consumo di bevande alcoliche come vino o birra è risultato più frequente nel campione maschile (61.8%) rispetto a quello femminile (43.2%). La maggioranza riferisce un consumo inferiore a 2 volte a settimana, presumibilmente durante il weekend (39,8% F e 46.9% M); il consumo pari a 3-5 volte a settimana è stato rilevato nel 13.3% degli adolescenti maschi e nel 2.7% delle adolescenti femmine; solo 1 ragazza (0.7%) e 2 ragazzi (1.6%) riferiscono un consumo giornaliero. Situazione sovrapponibile si osserva per il consumo di superalcolici (aperitivi, cocktails, amari e digestivi). (Figura 14.)

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