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Il “Body Project” è un programma di intervento con una struttura specifica, le cui sessioni avvengono in gruppo con l’ausilio di conduttori (psicologo e dietista) formati sulla prevenzione specifica per i DA. Gli studiosi consigliano anche la presenza di un co-conduttore per la gestione del materiale da consegnare alle partecipanti.

Le partecipanti hanno un ruolo attivo nella critica dell’ideale di magrezza attraverso discussioni, role-play ed esercizi scritti. Il progetto viene svolto in sessioni di gruppo, poiché si è visto che il gruppo favorisce il raggiungimento di alcuni obiettivi come la coesione sociale tra i partecipanti, i cambiamenti indotti dalla presenza di coetanei che discutono contro l’ideale di magrezza e l’ottimizzazione dei costi.

Il numero ottimale di membri sembra essere compreso fra 6 e 8, in modo che tutte le ragazze possano esporre le proprie idee e possano ricevere l’adeguata attenzione da parte dei conduttori.

Il progetto prevede 4 sessioni di un’ora ciascuna, da effettuare in 4 settimane consecutive. Svolgendo gli incontri una volta a settimana si permette alle partecipanti di riflettere sugli argomenti trattati nella sessione precedente e di svolgere gli esercizi da fare a casa. Tutte le sessioni iniziano con il ripasso dell’incontro precedente e seguono con la presentazione e la spiegazione della sessione odierna e degli esercizi da svolgere, cercando di accrescere la motivazione alla partecipazione. Il conduttore per fare ciò, si aiuta con delle domande pre-stampate e con l’elenco degli obiettivi da completare in quella sessione.

Le sessioni si basano sull’esecuzione di esercizi verbali, scritti e comportamentali il cui obiettivo primario è quello di indurre dissonanza cognitiva per la riduzione dell’ideale di magrezza.

All’inizio della prima sessione si effettua una panoramica generale sul progetto e le sue finalità. È importante sin da subito creare un ambiente empatico in modo da mettere le partecipanti a proprio agio, per questo si inizia con una presentazione personale degli operatori e si chiede poi alle ragazze di fare lo stesso, riferendo alle altre partecipanti anche qualche loro peculiarità. È un momento molto importante in cui si invitano le partecipanti a parlare di esperienze personali, così come faranno in prima persona anche i conduttori. Al termine di questa fase preliminare, si mettono a conoscenza le componenti del gruppo della struttura del programma e dell’importanza del rispetto della privacy, in quanto ogni ragazza deve poter sentirsi libera di dire ed esprimere tutto ciò che desidera e per farlo è necessario che le altre partecipanti non riferiscano assolutamente niente all’esterno del gruppo.

Le tematiche affrontate nella prima sessione sono:

- Definizione dell’ideale di magrezza e sua origine: si spargono sul tavolo varie foto di modelle e si invitano le partecipanti a sceglierne una o più per un qualche motivo personale. Dopodiché viene chiesto loro di dichiarare quale visione della donna nella società è rappresentata da quell’immagine. Nell’esercitazione ci si avvale del supporto di una lavagna in cui vengono riportate le motivazioni delle scelte e le qualità delle donne raffigurate che emergono dalla discussione. Avere un supporto visivo è molto utile perché offre una comprensione condivisa delle scelte individuali e fornisce una rappresentazione dell’ideale di magrezza, focalizzando la discussione su questi elementi e promuovendo la dissonanza cognitiva.

- Costi del perseguimento dell’ideale di magrezza e pressione sociale riguardo a questa tematica. È utile far notare, attraverso appositi stimoli e domande, come questo ideale venga favorito dall’industria della dieta, dalla moda, dai coetanei, dalla famiglia e dalla società in generale. Al fine di una migliore comprensione, si può cominciare a sottolineare la differenza tra ideale di magrezza e ideale di peso salutare, evidenziando

i costi associati al perseguimento dell’ideale di magrezza: la diminuzione dell’autostima, la spesa economica, la perdita di energie fisiche e mentali e le conseguenze negative a livello di salute.

Gli esercizi assegnati per casa sono:

- “Lettera ad un’adolescente”: si chiede di scrivere una lettera ad un’adolescente che ha dei problemi con la propria immagine corporea. Per fare questo, ci si deve focalizzare sui costi per il raggiungimento di una fantomatica forma del corpo perfetta; - “Modello di affermazione di sé”: si chiede alle partecipanti di

mettersi di fronte ad uno specchio per osservare e scrivere le loro qualità fisiche, intellettive e sociali.

L’obiettivo della seconda sessione è innanzitutto una revisione degli esercizi svolti a casa con particolare riferimento alle reazioni suscitate nelle partecipanti; la correzione degli esercizi è un punto cruciale poiché permette l’acquisizione di nuove abilità nelle partecipanti e consente al conduttore di capire se gli argomenti trattati nella sessione precedente sono stati assimilati.

Si continua con la presentazione e l’esecuzione di un esercizio di role-play con l’obiettivo di far emergere frasi contro l’ideale di magrezza. Il conduttore riveste i panni di una persona con disturbo dell’alimentazione e che svolge azioni per il raggiungimento dell’ideale di magrezza come la restrizione dietetica. Ogni ragazza dovrà partecipare attivamente, cercando di rimuovere il conduttore dalla sua posizione. È importante che il conduttore ripeta le frasi precedentemente enunciate dalle partecipanti e che sottolinei l’assurdità di certi pensieri. L’esercizio di role-play dovrà essere poi commentato, soffermandosi sulle ragioni che portano ad opporsi all’ideale di magrezza;

Gli esercizi assegnati per casa sono:

- “Sfida verbale”: traendo esempio dalla vita reale, si chiede alle partecipanti di scrivere alcuni esempi di pressione ad essere magre e di cercare delle risposte a queste provocazioni che vadano contro l’ideale di magrezza;

- “Lista Top- 10”: stendere una lista di 10 azioni che le donne possono mettere in atto per resistere all’ideale di magrezza. Le azioni possono riguardare cose da dire, da fare o cosa da evitare per andare contro a questa posizione.

L’obiettivo della terza sessione è quello di continuare ad enunciare frasi contro l’ideale di magrezza al fine di diminuire le preoccupazioni sul proprio corpo e di imparare ad affrontare le pressioni ad essere magre. Dopo l’analisi degli esercizi svolti a casa, anche in questa sessione si usano giochi di ruolo con partecipazione attiva delle ragazze. Il nuovo esercizio di role-play prevede che il conduttore e il co-conduttore enuncino frasi a favore dell’ideale di magrezza e si chiede alle ragazze di reagire velocemente a queste frasi con risposte che vadano contro tale ideale. Si continua con il commento a questa fase in cui si cerca di far ricordare loro come certe frasi vengano dette continuamente nella vita reale e quali strategie possano essere utilizzate per fare fronte a queste posizioni.

Arrivati a questo punto del programma risulta utile scoprire quale motivazioni hanno spinto le ragazze a parteciparvi, lasciandole libere di esprimere le loro preoccupazioni sul proprio corpo e sull’immagine corporea. Lo scopo di questa parte è che il gruppo metta in discussione le preoccupazioni delle singole partecipanti riguardo a parti del proprio corpo.

Gli esercizi assegnati per casa sono:

- Esercizio di “sfida comportamentale”: si chiede ai membri del gruppo di parlare di cose che non le fanno sentire a proprio agio, come indossare

jeans attillati, andare in discoteca o uscire di casa senza trucco. L’obiettivo di questo esercizio è quello di: “far fare loro qualcosa che loro farebbero se non fossero preoccupate per l’immagine corporea”. L’esecuzione di questo compito porta in superficie quanto le nostre preoccupazioni siano non reali e di come ognuno di noi si preoccupi del pensiero degli altri. Quando ogni partecipante ha scelto in che cosa può consistere la propria sfida comportamentale, il conduttore riconosce il loro coraggio e la loro preoccupazione e si chiede loro di metterla in pratica almeno una volta nella settimana seguente nella vita reale. - Il secondo esercizio da svolgere a casa consiste nel riprendere un comportamento tra quelli scritti dalle partecipanti nella “Lista Top- 10” e di eseguirlo durante la settimana.

La quarta sessione si pone l’obiettivo di spingere le partecipanti a parlare del proprio corpo in modo positivo e a trovare modi per continuare a mettere in discussione l’ideale di magrezza e tutto ciò che le porta a considerare negativamente il proprio corpo.

Ogni partecipante racconta come si è sentita e quali difficoltà ha incontrato nello svolgimento dell’esercizio di “sfida comportamentale”. È importante far notare loro come la preoccupazione riguardo al corpo e ai pensieri che gli altri possono fare su di esso limitino nelle scelte. Se qualche partecipante non è riuscita a portare a compimento l’esercizio, è utile soffermarsi su quali siano stati i problemi che le hanno impedito ciò. Il conduttore deve anche riconoscere alle ragazze che superare la preoccupazione sul corpo è un processo articolato che richiede molte energie e una grande quantità di tempo.

In una seconda fase si cerca di portare l’attenzione delle componenti del gruppo su come inconsapevolmente loro stesse possano incrementare la loro adesione all’ideale di magrezza. Per fare ciò viene consegnato loro una lista di frasi sull’ideale di magrezza che però non dovranno ripetere

nel rafforzare l’ideale di magrezza o di come ci si possa rendere più consapevoli del linguaggio e dei comportamenti a favore o a sfavore del corpo. Si chiede poi ai membri del gruppo come pensano di gestire le future pressioni ad essere magre fornendo qualche esempio.

Gli esercizi assegnati per casa sono:

- “Modello di affermazione di sé”: alle ragazze viene chiesto di parlare positivamente di sé stesse con un’altra persona oppure dovranno scriverlo.

- “Lettera ad un’adolescente”: le ragazze danno consigli su come diminuire la preoccupazione per l’immagine corporea. Gli esercizi dovranno essere inviati per email ai conduttori. (Stice&Presnell, 2007).

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