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5. Analisi e risultati

5.2 Analisi dei dati

Per iniziare questo percorso, è stato chiesto agli allievi di descrivere un gioco ricevuto o svolto durante le vacanze. Dalle produzioni orali e scritte dei bambini è emerso che: 10 (62,5%) sono giochi individuali, 5 (31,25%) sono giochi di società e 1 (6,25%) è uno strumento musicale. Tra questi, 14 (87,5%) vengono svolti in spazi chiusi e 2 (12,5%) all’esterno; tutti e 16 (100%) vengono prodotti a livello industriale e acquistati nei negozi. I giochi di una volta analizzati durante questo percorso, invece, sono giochi da svolgere insieme ad altri bambini, si svolgono tutti all’esterno e venivano creati utilizzando materiali reperibili facilmente. Questi dati confermano quanto detto in precedenza nel capitolo 3.3, ossia che i giochi moderni sono perlopiù statici e svolti in spazi chiusi, mentre le attività ludiche di una volta erano incentrate sul movimento e sulla condivisione e venivano svolte, nella maggior parte dei casi, all’esterno.

Un aspetto interessante emerso durante la seconda attività proposta, che prevedeva un’analisi delle fonti materiali, è che, nonostante i bambini vivano in piccoli paesi (Moleno, Preonzo e Gnosca) a contatto con persone anziane, all’inizio di questo percorso non possedevano conoscenze legate ai giochi di una volta. Come si può osservare nella tabella riportata nell’allegato 3.2, i giochi che gli allievi hanno riconosciuto sono stati la corda per saltare e, in parte, i trampoli poiché esistono ancora oggi. Per quel che riguarda il cerchio e il cilìo, gli allievi hanno fatto delle ipotesi molto lontane dalla realtà e nessuno ha ipotizzato una funzione ludica o un utilizzo da parte di fanciulli. Durante la preparazione delle domande per l’intervista del 5 febbraio (secondo incontro), una bambina, Ag., ha detto a un suo compagno: “Chiediamo se quando erano piccoli lavoravano (si riferisce agli anziani).” e lui ha risposto: “Ma da bambini non si lavora, si va a scuola!” e lei ha replicato: “No, mio nonno alla mia età (8 anni) lavorava già perché erano poveri.” Questo fa risaltare le diverse conoscenze iniziali che possedevano gli allievi all’inizio del percorso riguardanti le condizioni di vita dei primi decenni del secolo scorso.

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Nel corso dell’attività 4, è stato chiesto agli allievi d’ipotizzare alcune risposte che avrebbero fornito gli anziani a partire dalle domande formulate dai bambini. I risultati emersi, visibili nell’allegato 6, riportano, in blu, delle concezioni errate che però sono molto vicine alla realtà degli allievi, come, per esempio, andare a scuola con il bus, giocare con i lego e mangiare le lasagne. Queste ipotesi sono riscontrabili soprattutto per quel che riguarda l’alimentazione e il tragitto casa- scuola. Un altro dato interessante riguarda le risposte dei bambini evidenziate in verde: queste risposte sono la rielaborazione delle informazioni emerse durante il primo incontro in Casa Anziani come, ad esempio, il termine “lavori” usato per indicare quelli che i bambini chiamano “lavoretti manuali”. Gli anziani hanno spiegato che la parola “lavoretti” è riduttiva e loro preferiscono chiamarli “lavori”. I bambini, nelle risposte, hanno anche citato parecchi giochi come i trampoli, la corda, prendersi, nascondino, la palla, il cilìo (nominato per la prima volta da un’anziana, gli allievi non conoscevano il termine),... Un alunno ha scritto che a un’anziana piace “colorare disegni piccoli” poiché durante il primo incontro ha aiutato i bambini a colorare il tassello di puzzle. Altri bambini hanno citato il bar, la parrucchiera e l’ergoterapista che sono tutti servizi presenti all’interno dell’istituto.

A seguito degli incontri 3 e 4, gli allievi che dovevano approfondire il gioco del nascondino, hanno voluto descrivere quello della mosca cieca. La ragione sta nel fatto che, discutendo con alcune anziane, è emerso che loro non giocavano a nascondino ma a mosca cieca e quindi i bambini hanno chiesto loro di avere maggiori informazioni a riguardo. Nel momento della realizzazione dei cartelloni, nonostante gli alunni avessero la scheda informativa del nascondino (allegato 8.2), mentre della mosca cieca avevano solo alcuni loro appunti, hanno voluto descrivere quest’ultimo. L’episodio dimostra la ricchezza e la potenzialità delle fonti orali, le quali prevalgono su quelle scritte e vengono ricordate con più facilità.

Nel corso dell’attività 10, è stato sottoposto ai bambini un questionario con alcune domande inerenti il lavoro svolto (allegato 12).

Nella prima domanda (“Qual è la cosa che ti è piaciuta di più nel corso di questo percorso?”), 6 allievi (37,5%) hanno risposto “andare in Casa Anziani”, 7 (43,75%) “incontrare gli anziani”, 2 (12,5%) si sono riferiti al momento di presentazione dei giochi e 1 allievo (6,25%) alla realizzazione dei cartelloni. Questo indica che l’esperienza di conoscere gli anziani e il posto in cui vivono hanno avuto un impatto positivo sugli allievi.

Nella seconda domanda (“Hai imparato qualcosa da questa esperienza? Perché?”), 13 bambini (81,25%) hanno risposto di aver imparato i nomi e le regole dei giochi di una volta, 1 bambino (6,25%) ha detto di non aver imparato nulla, 1 allieva (6,25%) si è riferita allo stile di vita e 1 alunno (6,25%) ha affermato di aver imparato a conoscere meglio i suoi compagni di scuola. Dai risultati si può notare che la grande maggioranza conferma di essere consapevole di aver appreso qualcosa sui giochi popolari ticinesi ed è proprio questo che il percorso mirava a fare.

Nella terza domanda (“Se avessimo trattato il tema dei giochi senza l’aiuto degli anziani sarebbe cambiato qualcosa? Perché?”), 16 allievi (100%) hanno detto di sì. 14 di loro (87,5%) hanno giustificato la risposta dicendo che gli anziani sono fonti indispensabili d’informazioni, mentre 2 bambini (12,5%) si sono riferiti al divertimento. Queste risposte confermano nuovamente la potenzialità dello scambio intergenerazionale e mostrano anche come gli alunni siano consapevoli che questi incontri non sono stati solo dei momenti ludici ma principalmente costruttivi per quel che concerne l’apprendimento.

Nella quarta domanda (“Ti farebbe piacere continuare a lavorare insieme agli anziani? Perché?”), 16 allievi (100%) hanno detto di sì. I motivi riguardano soprattutto il divertimento (31,25%) e l’apprendimento (50%). Questi risultati dimostrano che tutti gli alunni hanno apprezzato questi scambi e vorrebbero proseguire il lavoro sia perché si divertono, sia perché ammettono di voler continuare a imparare cose nuove.

Nella quinta domanda (“C’è una differenza tra incontrare i tuoi nonni e i residenti della Casa Anziani? Se sì, cosa?”), 5 bambini (31,25%) hanno detto di no, mentre gli altri 11 (68,75%) hanno detto di sì. I motivi riguardano l’età (“i residenti sono più anziani dei nonni”), il numero (“i nonni sono 2, gli anziani sono tanti”) e la frequenza (“i nonni li vedo spesso mentre i residenti no”). Nella sesta domanda (“Cos’è il gioco?”), non si notano risposte significativamente diverse rispetto a quelle date durante l’attività 5 (allegato 8.1).

Nella settima domanda (“Qual è la differenza più grande tra le condizioni di vita di oggi e quelle di ieri?”), 8 allievi (50%) si sono riferiti al cambiamento delle scuole e dei maestri (“una volta erano più severi”), 2 bambini (12,5%) hanno citato la povertà, 3 (18,75%) hanno detto che oggi le cose sono più moderne e 1 allieva (6,25%) ha scritto che una volta c’era più possibilità di guerra. Dalle risposte emerge come i bambini siano più sensibili verso gli aspetti che li riguardano da vicino (in questo caso la scuola). È interessante notare come metà di loro si sia riferita a questo tema soprattutto perché in classe non è mai stato affrontato in maniera esplicita.

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Nell’ottava domanda (“Qual è la differenza più grande tra i giochi di oggi e quelli di ieri?”), 7 allievi (43,75%) hanno detto che i giochi di oggi sono elettronici e più moderni, 6 bambini (37,5%) hanno scritto che i giochi di una volta si costruivano mentre quelli di oggi si acquistano e 1 allievo (6,25%) ha detto che i giochi di ieri si rompevano di meno. Quello che emerge da queste risposte è che gli alunni hanno compreso la differenza dei materiali dai quali sono costituiti i giochi e, indirettamente, hanno fatto riferimento alle condizioni di vita di una volta, dicendo che i bambini non acquistavano i giochi ma li costruivano da soli.

Nell’ultima domanda (“Definisci con una parola questa esperienza.”), tutti gli allievi hanno riposto in maniera positiva utilizzando le parole: “bella”, “bellissima” e “divertente”.

Durante l’ultimo incontro, è emersa la grande sensibilità che i bambini hanno acquisito nel corso di questo percorso: è interessante notare come essi siano diventati più attenti e premurosi nei riguardi degli anziani. Nel primo incontro bisognava ripetere diverse volte di stare attenti a non urtare i piedi dei residenti, ai loro spostamenti spesso a rischio cadute, di salutare e di parlare più forte. Il 30 aprile, invece, gli allievi sono andati ad accogliere gli anziani ai posteggi, hanno dato loro la mano e li hanno accompagnati a scuola. Nel momento della merenda si sono premurati che tutti avessero qualcosa da bere, li hanno protetti dalla pioggia andando a prendere degli ombrelli e li hanno salutati con lunghi abbracci.

Le competenze citate nel capitolo 4.2, sono state attivate e sviluppate nel corso dei mesi. In particolare, si può notare che gli allievi:

• Hanno rispettato e aiutato gli anziani, adattando e modificando i loro comportamenti e i loro atteggiamenti, rendendo la comunicazione orale più fluida e naturale.

• Hanno individuato delle domande d’indagine, soprattutto in vista dell’intervista dell’incontro 2, e hanno sollevato interrogativi in classe per i quali hanno trovato risposte chiedendo direttamente agli anziani.

• Hanno domandato e si sono interessati alle condizioni di vita passate, restando affascinati ma allo stesso tempo sorpresi dalla rapida evoluzione avvenuta in questi decenni.

• Hanno raccolto informazioni sui giochi, documentandosi, prendendo appunti e parlando con gli anziani. In seguito, hanno divulgato quanto appreso sia in maniera scritta, con la creazione dei cartelloni esplicativi sui giochi (allegato 15), sia in maniera orale, spiegando le regole agli altri bambini dell’istituto.

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