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Intervista 5 febbraio 2018

1. Come vi chiamate? Quanti anni avete?

2. Vera: Mi chiamo Vera e sono nata nel 1924. 3. Rosina: Rosina, sono nata nel ’29.

4. Albertina: Il mio nome è Albertina, mi hanno dato questo nome perché mio nonno si chiamava Alberto e –ina poteva essere la nonna, che si chiamava Maria. Non ricordo più quanti anni ho, diventando anziana si dimentica tutto.

5. Le.: In che anno sei nata?

6. Albertina: Nel 1900…non ricordo più.

7. Vi.: Ricordi quanti compleanni hai festeggiato? 8. Albertina: No…

9. Olga: Mi chiamo Olga, 88 anni. 10. Ezia: Sono Ezia e ho 82 anni.

11. Angela: Mi chiamo Angela, lui (indica Gi.) sa quanti anni ho! 12. Gi.: 82!

13. Noemi: Noemi...tanti, 97 anni.

14. Cosa cambia tra la casa e la casa anziani?

15. Vera: A casa si vive bene, in casa anziani è un altro paio di maniche. In casa anziani ti curano, a casa no. Vuol dire che se siamo a casa siamo più in buona salute.

16. Noemi: La grande differenza è che in casa anziani siamo in tanti mentre a casa nostra siamo soli.

17. No.: Siete in 80 mi sembra.

18. Rosina: Se i figli lavorano, il marito lavora e bisogna prendere una badante allora è meglio andare in casa anziani. Qui ci fanno la doccia, ci preparano il pranzo, vengono i dottori, ci fanno fare ginnastica e ci portano un po’ fuori. C’è anche la messa alla sera.

19. Gi.: Abbiamo visto la chiesa!

20. Ezia: Io avevo a casa una persona che lavorava in casa anziani.

21. Le.: Allora adesso è all’incontrario: prima aiutavi e adesso sono gli altri che ti aiutano

Intervista 5 febbraio 2018

22. Cosa vi piace fare in casa anziani?

23. Vera: La ginnastica che ci tiene in forma, ascoltare la musica che ci mette allegria poi quelli che possono lavorare possono fare qualche bel lavoro. Facciamo il cucito, io faccio le borse e i grembiuli.

24. Olga: A me piace fare il mosaico. 25. Le.: Che cos’è?

26. Olga: Tante pietre colorate messe tutte insieme che danno una certa forma e poi fai il quadretto. Puoi fare una pianta, puoi fare una casa, puoi fare tutto quello che ti piace.

27. Ezia: Dopo che la lana di pecora è tosata, la lavo e quando è asciutta la metto sopra un’asse che ha tanti chiodini e la tiro per farla diventare liscia. Quando è liscia si può fare un gomitolo che serve per fare le maglie. Per filare la lana uso un apparecchio che si chiama filadello: ha due pedali e poi ha una ruota che gira. La lana la faccio entrare pian pianino nella ruota e infine si fa un filo di lana. È più facile da fare che da spiegare.

28. Ev.: Ezia ma allora puoi fare anche delle coperte e dei maglioni!

29. Ezia: Sì, ho fatto diversi maglioni. Posso fare solo cose piatte però, non posso fare cose rotonde come le calze.

30. Angela: Poi in casa anziani facciamo anche le creme e il burro cacao.

31. Olga: Abbiamo una ricetta, dobbiamo fare grammo per grammo e misuriamo con la bilancina.

32. Che mestiere facevate?

33. Vera: Io la sarta, facevo i vestiti. 34. No.: Anche le mie due nonne!

35. Rosina: Quando ero giovane lavoravo all’albergo Cereda, davo da mangiare alla moglie che era una maestra.

36. Albertina: Io lavoravo in ufficio a Losanna.

37. Olga: Io ne facevo tanti di mestieri. Facevo la camicie da uomo, i pantaloni e tutto il resto. Facevo la sarta, la bustaia, la camiciaia.

38. Ezia: Ero maestra di asilo, ho fatto la magistrale e poi dopo era difficile trovare il posto di maestra, erano tutti occupati finché è saltato fuori un posto che mi assicurava qualche mese di lavoro, ero fortunata. Poi l’anno dopo ho trovato un posto come maestra ma di scuola elementare perché avevano bisogno.

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Intervista 5 febbraio 2018 39. Angela: Io facevo la modellista dei cappelli. Ho fatto tre anni d’apprendista, creavo i

cappelli.

40. Ezia: E la moda com’era?

41. Angela: C’erano di tutte le maniere, come quelli che porta la regina. 42. Noemi: Ho avuto il ristorante.

43. A che giochi giocavate?

44. Angela: A nascondersi.

45. Vera: A saltare la corda, due tenevano e uno saltava. 46. Le.: La corda! C’è la corda, ce l’abbiamo!

47. Angela: La palla contro il muro. La buttavamo dietro la schiena, poi in aria. 48. Ga.: Noi non ce l’abbiamo.

49. Angela: Si giocava in diversi bambini, poi si cominciava e si diceva “dieci volte con due mani” chi non riusciva veniva eliminato. Poi si diceva “dieci volte con una mano”, poi due volte così (fa segno con le due mani insieme), poi si voltava la schiena e si lanciava la palla, poi la si faceva girare attorno alla schiena. Poi si faceva due mani su un piede solo, una mano, battendo le mani, un colpo, due colpi. 50. Vera: Poi c’era quello che si saltava per terra con una gamba…il mondo!

51. Am.: Io lo conosco!

52. Angela: Poi giocavamo alle biglie.

53. Nina: Noi abbiamo trovato un gioco che però non sappiamo come si gioca. Sono due pezzi di legno.

54. Angela: Ah il ciìo (fa segno con le mani). Si mette giù il legno e poi lo si fa saltare. 55. Ga.: La Germana ci giocava, l’altra volta ci ha spiegato come si faceva.

56. Gi.: Poi c’è un gioco che è un rotondo di ferro con un bastone, è un cerchio di bicicletta.

57. Olga: Si chiamava “il cerchio”. C’era un ferro con un uncino, si metteva sul cerchio e poi si spingeva la ruota che andava e tu dovevi correrci dietro. Si giocava tanto perché una ruota di una bicicletta usata la trovavi dappertutto.

58. I giochi li compravate o li costruivate voi?

59. Angela: Li costruivamo tutti noi. Di soldi non ce n’erano e di negozi che vendevano i giochi ancor meno.

Intervista 5 febbraio 2018

60. Olga: Costruivamo anche le bambole. 61. Em.: Ma come si faceva?

62. Olga: I capelli erano fili di lana cuciti, gli occhi li facevamo con dei bottoncini e tutto il corpo era di stoffa.

63. Angela: Un po’ come il gattino che mi ha regalato Virginia (all’inizio dell’attività un’allieva ha regalato all’anziana un gattino di stoffa fatto da lei).

64. Olga: Poi facevamo pure i vestitini per le bambole (ride). 65. Ga.: Ma tutto a mano?

66. Olga: Sì, non c’era una macchina da cucire, facevamo tutto noi a mano.

67. Quando e dove giocavate?

68. Olga: Alla sera dopo scuola ma prima si facevano i compiti! 69. Angela: Giocavamo in strada.

70. Bambini: In strada?!

71. Angela: Non c’erano le macchine e neanche il parco giochi. 72. Olga: Giocavamo nelle piazzette.

73. Ev.: Ma come non c’erano le macchine? 74. Ga.: Sì, c’erano i carri, non ti ricordi? 75. Nina: Grazie mille per il vostro aiuto! 76. (…)

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