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L’analisi per aree di business

III. L’UTILIZZO DELL’INFORMAZIONE DI COSTO IN TECNOPARCO

3.2 Il sistema di costing aziendale

3.2.3 Il funzionamento del sistema di costing

3.2.3.2 L’analisi per aree di business

I costi fissi diretti ed indiretti allocati nelle singole aree di business attraverso la contabilità per centri di costo vengono inseriti nel seguente prospetto che sintetizza ricavi, costi ed i risultati di ciascun area di business. Tale prospetto tiene conto della distinzione dei costi dei centri in diverse classi, ossia variabili e fissi, originari e ribaltati, come enunciato in precedenza.

Figura 15 - Prospetto sintetizzante le voci ed i risultati raggiunti per area di business

Ricavi da clienti esterni + Ricavi da clienti interni + Certificati verdi Totale ricavi 101 Azzone, 2006. 102 Drury, 2015.

82 - Costi variabili

Margine di contribuzione lordo

- Costi fissi diretti

Margine di contribuzione semilordo

- Costi fissi generali

Margine Operativo Lordo

Tale prospetto di segment reporting è individuabile tra quelli che seguono l’approccio full cost; infatti, in esso sono presenti anche i costi fissi generali ripartiti tra le aree di business in base al fatturato realizzato da ciascun area.

Di seguito si analizzano le voci dello schema sopra esposto.

Innanzitutto si ricorda come tali voci vengono considerate sia a livello di aree di business singole che a livello complessivo aziendale.

Per quanto riguarda i ricavi, essi vengono distinti in ricavi derivanti da clienti esterni, generati dalla vendita dei prodotti e dai servizi erogati ad aziende presenti nel parco tecnologico ed esterne allo stesso, e i ricavi provenienti da clienti interni, cioè le unità aziendali che abbisognano di tali prodotti/servizi. La considerazione dei ricavi interni fa sì che i costi sostenuti per la realizzazione di un prodotto/servizio a favore di un’unità aziendale, possano essere mantenuti nel centro di costo e, quindi, all’interno dell’area di business che li sostiene; di contro, essa riceve un ricavo, interno, pari ai costi sostenuti maggiorati di una percentuale, come se si vendesse a clienti esterni, secondo il concetto di prezzo di trasferimento.

Per ciascun area di business, quindi, vengono considerati ricavi sia interni che esterni. La voce dei ricavi riferente ai certificati verdi, invece, attiene esclusivamente all’area di business energia elettrica. Tali certificati costituiscono una forma di incentivazione per la produzione di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili. In particolare, sono titoli negoziabili, rilasciati dal GSE (Gestore Servizi Energetici) in misura proporzionale all’energia prodotta da un impianto qualificato IAFR (Impianto Alimentato da Fonti Rinnovabili).103 L’azienda produce energia elettrica attraverso l’impianti alimentati ad olio di palma e, perciò, riceve degli incentivi.

103 Per ulteriori approfondimenti sui certificati verdi si può consultare il sito: “http://www.gse.it/it/Qualifiche%20e%20certificati/Certificati%20Verdi/Pages/default.aspx”

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I costi variabili vengono direttamente attribuiti all’area di business nella quale vengono sostenuti. Essi derivano dai costi per l’acquisto delle materie prime necessarie per l’ottenimento del prodotto/servizio realizzato dall’azienda e dalle utilities utilizzate all’interno dei diversi processi produttivi.

Dalla differenza tra il totale dei ricavi e i costi variabili si ottiene il margine di contribuzione lordo. Esso esprime, per ciascun area di business e a livello complessivo aziendale, qual è il margine che l’azienda ottiene dai propri ricavi una volta coperti i costi variabili, per poter coprire i costi fissi diretti e quelli indiretti ed avere un certa remunerazione ritenuta soddisfacente dalla proprietà. Esso deve essere necessariamente positivo, poiché, nel caso opposto, producendo si sosterrebbero dei costi maggiori rispetto ai ricavi e, quindi, più si produce e più l’azienda nel suo complesso realizza perdite.

I costi fissi diretti, invece, sono quei costi che vengono direttamente attribuiti ad un’area di business, poiché vengono sostenuti, esclusivamente o in parte, per quell’area di business, e in caso di suo abbandono verrebbero meno. I costi fissi diretti, come enunciato in precedenza, sono dapprima inseriti nei centri di costo, e poi vengono assegnati direttamente all’area di business a cui si riferiscono.

Dalla differenza tra il margine di contribuzione lordo ed i costi fissi diretti si ottiene il margine di contribuzione semilordo, il quale indica qual è il risultato economico di una determinata area di business, considerando tutti i costi relativi ai fattori impiegati in maniera specifica per quell’area, escludendo i costi fissi generali o comuni. Esso rappresenta un risultato intermedio importante perché evidenzia la capacità di ciascun area di business di contribuire alla copertura dei costi fissi generali e alla generazione di una remunerazione ritenuta soddisfacente per la proprietà.

I costi fissi generali, invece, sono quei costi che non possono essere attribuiti, in via esclusiva o in parte, ad un’area di business, poiché non vi è una relazione diretta tra il costo sostenuto, la prestazione effettuata da un’unità organizzativa aziendale ed una determinata area di business. Essi vengono ricompresi all’interno di un’unica macrocategoria e vengono ripartiti tra le aree di business sulla base del fatturato da esse generato. Entrano a far parte della macrocategoria costi fissi generali tutti quei

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costi dei centri di costo che svolgono attività necessarie per il funzionamento dell’azienda. Tra questi possiamo ricordare:

 Amministrazione e Controllo;

 Risorse Umane;

 Contrattualistica;

 Consiglio di amministrazione.

Sottraendo dal margine di contribuzione semilordo i costi fissi generali si ottiene il margine operativo lordo. Esso rappresenta il risultato finale dell’analisi per aree di business effettuata dall’azienda. Questo risultato permette di verificare se l’area di business ha generato un’utile o una perdita, tenuto conto sia dei costi diretti che di quota parte dei costi indiretti.

Importante per l’azienda, quindi, è determinare il risultato finale inteso come Margine Operativo Lordo a livello di area di business. Dalla somma dei singoli margini delle diverse aree di business si ottiene il Margine Operativo Lordo complessivo aziendale. Per giungere alla determinazione del Risultato Operativo si devono sottrarre gli ammortamenti e gli accantonamenti dal margine prima individuato.

L’azienda, quindi, nell’analisi per aree di business, ha individuato come risultato finale il Margine Operativo Lordo che rappresenta un risultato più oggettivo rispetto al reddito operativo, poiché non comprende al suo interno voci come ammortamenti e accantonamenti, il cui ammontare è soggetto a discrezionalità, in quanto sono valori congetturati la cui correttezza non può essere verificata a posteriori.

In realtà, anche il Margine Operativo Lordo così come attualmente calcolato rappresenta un risultato che sconta molte incertezze, dato che l’allocazione della maggior parte dei costi indiretti avviene tramite un’unica base di riparto, ossia il fatturato, che non riflette le relazioni che vi sono tra centri di costo e aree di business.

Il management tiene comunque conto di tale situazione sopra enunciata e per questo indica come margine più importante da monitorare per valutare la redditività delle singole aree di business il margine di contribuzione semilordo, il quale - come sottolineato da Garrison - rappresenta il margine disponibile dopo la copertura di tutte

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le spese di una determinata area di business e risulta essere il più utile per misurare la redditività nel lungo termine di un’area di business.104 Infatti, se un segmento non può

coprire le proprie spese, allora esso dovrebbe essere eliminato, a meno che non abbia importanti effetti collaterali su altri segmenti.

Di seguito, infine, vi è il prospetto sintetizzato del conto economico gestionale dell’azienda, che vede come ultimo risultato il reddito operativo aziendale.

Tabella 16 - Prospetto sintetizzato del conto economico gestionale aziendale

Ricavi della gestione caratteristica + Altri ricavi

Totale ricavi

 Costi variabili

Margine diretto di contribuzione

Costi fissi

Margine Operativo Lordo

Ammortamenti

Accantonamenti

Reddito Operativo