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Analisi collaborativa: Workshop con Fondazione Innovazione Urbana

Applicazione della

6.3 Analisi collaborativa: Workshop con Fondazione Innovazione Urbana

La fase di analisi collaborativa si è costituita in un workshop di data visualization rivolto ad alcuni professionisti di Fondazione Innovazione Urbana.

Questa scelta è derivata dal fatto che la fase di raccolta dati si è rivolta prevalentemente a soggetti esterni alle istituzioni pubbliche, che sono anche soggetti generalmente esterni al concetto di prossimità: proporre l’attività collaborativa a soggetti che lavorano quotidianamente con il tema della prossimità ha permesso di confrontare due differenti punti di vista: quello esterno del un campione cittadini di Bologna e quello interno di chi lavora quotidianamente con questa tematica.

Le attività proposte nel workshop rispondevano a due obiettivi differenti: - Definire le modalità di comunicazione del concetto di prossimità;

- Testare l’accessibilità delle attività proposte durante il workshop e verificare che potessero essere un valido strumento di sensibilizzazione rispetto al tema dei dati.

Per rispondere a questi due obiettivi è stato proposto un workshop che permettesse ai partecipanti di lavorare direttamente ad un processo di visualizzazione di dati, in modo da rendere tangibile la materia anche a chi non è abituato a lavorarci. Per fare ciò sono state impostate una serie di attività che hanno semplificato le modalità di attuazione delle fasi di un processo di visualizzazione, ma hanno lasciato intatto il processo in sè. Per rendere accessibili tali attività sono stati usati degli espedienti di materializzazione dei dati, ispirate dalle pratiche di participatory

data physicalization (Moretti, 2019) e di drawing with data (Lupi & Posavec, 2018).

Le due attività selezionate, di seguito descritte, sono state funzionali all’obiettivo da raggiungere che era legato alla costruzione di una narrazione data-driven sul tema della prossimità, tuttavia esistono numerevoli testimonianze di attività diversificate, se pur afferenti alle pratiche di cui sopra, a cui attingere per personalizzare l’attività di workshop in base al pubblico e al numero di partecipanti a cui viene proposto.

Il workshop è stato organizzato in modo da potersi svolgere da remoto, utilizzando una piattaforma di video-call e una piattaforma di lavagna collaborativa; ha avuto una durata di due ore ed è stato suddiviso nelle seguenti attività:

-Ice breaking activity

-Data Voting Activity su “Ri-Innovare la Città: Osservatorio sull’emergenza Coronavirus”

-Data Visualization activity: come visualizzo la prossimità? -Riflessione collettiva

Fig. 6.3.1: Svolgimento dell’attività di ice breaking.

Ice Breaking Activity

L’attività di Ice breaking proposta è stata Squiggle Birds (https://gamestorming.

com/squiggle-birds/), un’attività pensata per far prendere confidenza con gli

strumenti del disegno proposti dalla piattaforma e per allenare la memoria visiva [Fig. 6.3.1; Fig. 6.3.2]. Tutti partecipanti avevano tutti già utilizzato la lavagna collaborativa su cui si è svolto il workshop, quindi lo strumento di lavoro non ha rappresentato un ostacolo allo svolgimento delle attività e l’attività di ice breaking è servita per ricordare le principali modalità di interazione con l’interfaccia.

Data Voting Activity

L’attività di Data Voting aveva due finalità:

- Mostrare alcuni dati emersi dall’analisi svolta sui dibattiti della rassegna “Ri-Innovare la Città: Osservatorio sull’emergenza Coronavirus” e verificare che essi fossero rappresentativi della rassegna nella percezione dei partecipanti; - Definire il campo semantico personale attorno al concetto di prossimità. L’attività è stata ispirata da alcune tecniche di data physicalization (Jansen et al., 2013), trasposte per l’occasione in una versione online. Seppur la modalità di erogazione del workshop abbia impedito un’effettiva fisicizzazione, tale elemento è stato comunque rappresentato dalla metafora delle urne di voto [Fig. 6.3.3]. Ad ogni partecipante è stato chiesto di rispondere ad una serie di domande creando una forma e inserendola all’interno di un’urna digitale trasparente.

Tale riferimento enfatizza la riflessione che deve essere svolta prima di rispondere alle domande e l’elemento di collettività nella risposta, rendendo possibile visualizzare le scelte di ogni partecipante all’interno dello stesso “oggetto”: in questo modo lo svolgimento di quello che potrebbe essere un normale questionario viene arricchito da una serie di dinamiche, innescate dall’urna digitale, che fanno sì che il risultato finale sia una diretta espressione di un pensiero collettivo dei partecipanti anziché di un pensiero individuale. Il questionario è stato utile per comprendere quale fossero le aspettative dei partecipanti rispetto alle tematiche affrontate nel corso della rassegna di dibattiti e sono state confrontate con i risultati effettivi dell’analisi.

Le domande proposte, tutte a risposta multipla, sono state [Fig. 6.3.4]:

1) Pensa alla rassegna di dialoghi pubblici all’interno del progetto Ri-Innovare la città: Osservatorio emergenza Coronavirus. Da 1 a 5, quanto credi che trattasse di Prossimità?

2) Durante la rassegna sono state dette 37.897 parole. Secondo te, quale dei seguenti numeri si avvicina di più al numero di volte in cui è stato usato il termine “prossimità”?

Fig. 6.3.3: Attività di Data Voting.

3) Secondo te, qual è stata la parola più usata durante la rassegna?

Dopo aver mostrato i risultati dell’analisi esplorativa, e di conseguenza la risposta alle domande 2) e 3), è stato chiesto:

4) Secondo te, la parola più utilizzata è utile a descrivere, almeno in parte, il concetto di Prossimità?

Le risposte sono state utili per introdurre la parte finale dell’attività, in cui veniva richiesto di riflettere sulle 5 parole più rappresentative del concetto di prossimità per ognuno dei partecipanti [Fig. 6.3.5].

Data Visualization Activity

L’attività di Data Visualization aveva invece l’obiettivo di mostrare una pluralità di punti di vista attraverso cui può essere costruita una visualizzazione di dati a partire da uno stesso concetto: ogni partecipante ha costruito la propria visualizzazione personale seguendo tre fasi ovvero la raccolta dei dati, l’organizzazione dei dati e la visualizzazione.

La fase di raccolta dati consisteva nel riprendere le 5 parole precedentemente selezionate e nel decidere 5 colori liberamente associati al concetto di prossimità: questo è stato utile per dimostrare ai partecipanti come si possa considerare “dato” una qualsiasi informazione codificata, che non deve necessariamente essere numerica come si pensa comunemente [Fig. 6.3.6].

La fase di organizzazione dei dati consisteva nell’organizzare i propri dati all’interno di un dataset, organizzandoli secondo una variabile di importanza da 1 (poco importante) a 5 (molto importante): questo è servito a costruire le relazioni tra i dati precedentemente definiti che consistevano sia in una relazione di importanza che in una relazione interna tra parola/colore [Fig. 6.3.7].

La fase di visualizzazione infine consisteva nel riportare il proprio dataset attraverso una forma espressiva a lettura visuale anziché verbale (come nel dataset). Per fare ciò sono stati proposti 5 template con forme di visualizzazione differenti, per semplificare la costruzione, e uno spazio vuoto per permettere ai partecipanti, se avessero voluto, di costruire la propria visualizzazione personale. Alla fine dell’attività il 50% dei partecipanti ha utilizzato forme di visualizzazione proposte e il restante 50% ha costruito la propria visualizzazione personale [Fig. 6.3.8 ; Fig. 6.3.9; Fig. 6.3.10; Fig. 6.3.11; Fig. 6.3.12; Fig. 6.3.13].

Fig. 6.3.5: Scelta delle 5 parole più rappresentative del concetto di prossimità per ogni partecipante.

definire un punto di vista collettivo relativo alla terminologia e ai colori in grado di rappresentare il concetto di prossimità, i quali fungono da base per la costituzione dell’interfaccia e delle visualizzazioni interattive del servizio informativo che verranno discusse nei prossimi capitoli.

Dopo la conclusione del workshop è stato diffuso un questionario a domande aperte con il fine di raccogliere i feedback dei partecipanti relativamente alle attività svolte.

Secondo tutti i partecipanti le attività sono state comprensibili e accessibili, nonostante nessuno dei partecipanti fosse abituato a seguire processi di data visualization. Inoltre, la maggior parte dei partecipanti pensa che svolgere queste attività in relazione al tema della prossimità abbia permesso di far evolvere il proprio pensiero iniziale relativo a tale tematica.

Secondo alcuni partecipanti sarebbe stato utile inserire un’attività di brainstorming collettivo nella prima parte del workshop, oltre al brainstorming individuale proposto.

Il workshop si è svolto da remoto a causa delle limitazioni relative all’uso degli spazi comuni imposti dalla situazione attuale, tuttavia le attività proposte possono essere trasposte in modalità non digitale, considerando che prendono spunto da attività realmente svolte in presenza. In sintesi:

-Svolgere l’attività in presenza presentail vantaggio di evitare il divario digitale che può derivare dalla necessità di usare un dispositivo digitale e una piattaforma di lavagna collaborativa.

-Svolgere l’attività online presenta invece il vantaggio di poter raggiungere platee anche molto ampie, considerando che la maggior parte dei software per il lavoro condiviso offrono la possibilità di inserire anche centinaia di utenti all’interno dello stesso spazio di lavoro.

Considerato che le istituzioni pubbliche, in particolare Fondazione Innovazione Urbana, hanno già dimestichezza nell’organizzazione di attività laboratoriali online con platee anche ampie, in particolare in seguito alle restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19, si può dire che tale modalità di workshop possa essere scalabile senza particolari criticità, se non la necessità di una tempistica maggiore nella preparazione degli spazi di lavoro condivisi.

Fig. 6.3.8: Visualizzazione personale di uno dei partecipanti.

Fig. 6.3.10: Visualizzazione personale di uno dei partecipanti.

Fig. 6.3.12: Visualizzazione personale di uno dei partecipanti

6.4 Visualizzazione della narrazione co-progettata