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Analisi congiunturale: la crisi e la ricerca di un punto di svolta

Tabella 5 – Principali indicatori del comparto artigiano (9 province) Analisi tendenziale. Tasso di variazione semestrale. Valori per-centuali, I semestre 2010/II semestre 2009

Fonte: Progetto Trend, rielaborazioni da dati CNA

Tabella 6 – Principali indicatori del comparto artigiano per province. Analisi tendenziale. Tasso di variazione % semestrale. I seme-stre 2010/I semeseme-stre 2009

Fonte: Progetto Trend, rielaborazioni da dati CNA

L’analisi dei dati a livello congiunturale evidenzia la situazione di estrema fragilità del fatturato artigiano regionale: a livello aggregato (dato complessivo al netto di Massa-Carrara) si è registrata una flessione del 18,7% (variazione primo semestre 2010-secondo semestre 2009), pari a una cifra di 734,2milioni di euro (tabella 5). A livello provinciale si registrano cadute particolarmente pesanti nelle province di Grosseto 26,7%) e Pisa (-24,2%), aree dov’è particolarmente forte il settore delle costruzioni che in questa prima par-te del 2010 ha nopar-tevolmenpar-te sofferto, lasciando sul par-terreno oltre 1/3 del fatturato di compar-to registracompar-to nel secondo semestre 2009. Da notare come tutte le province arretrino in termi-ni congiunturali, ma la complessiva contrazione anche dei fattori di costo tende sia a segna-lare cali di potenziale produttivo sia a evidenziare lo sforzo delle microimprese artigiane per salvaguardare i margini aziendali. I dati sugli investimenti, eccetto Siena, mostrano recuperi anche molto consistenti (Area Metropolitana e Livorno), che determinano una crescita dei valori assoluti di oltre 8 volte nel giro di sei mesi. L’analisi tendenziale dei dati relativi alle cinque province TREND (Arezzo, Grosseto, Pisa, Prato e Siena) conferma l’estrema diffi-coltà dell’artigianato toscano che rispetto al primo semestre 2009 (nel pieno della crisi)

re-gistra una flessione del 17,9% (tabella 6), amplificando in negativo le risultanze delle in-formazioni dell’osservatorio sull’artigianato (ORTA), che nello stesso periodo fa rilevare una caduta aggregata dei ricavi del 9,8%18. A livello di nudi dati contabili la flessione ten-denziale delle 5 province-TREND è pari a oltre 273milioni di euro. Inoltre, sempre conside-rando le cinque province, si registrano flessioni tendenziali sia dei consumi (-9,2%) che del-le retribuzioni (-19,5%). La contrazione del fatturato più consistente è quella relativa ad Arezzo, che lascia sul terreno oltre 147milioni di euro (-35,6%), mentre la provincia che in qualche maniera sembra cadere di meno -probabilmente per un effetto di stabilizzazione al ribasso- è quella di Siena che vede contrarre il proprio fatturato ‘soltanto’ dell’1%: pari a 1,7milioni di euro. Prato, invece, registra una flessione dei ricavi del 9,4%, che in cifre si traduce in una caduta del fatturato pari a 34,3milioni di euro. La componente degli investi-menti, a differenza della variazione congiunturale, fa registrare un recupero più contenuto in ottica tendenziale (+46,3%: variazione rispetto al primo semestre 2009), con dati in diminu-zione ad Arezzo, Grosseto e Siena.

Grafico 4 - Andamento trimestrale Fatturato. Area Metropolitana (Firenze, Prato, Pistoia), Area Toscana Meridionale (Arezzo, Gros-seto, Siena) e Area Toscana Nord-Ovest (Pisa, Livorno, Lucca) Numeri indici a base fissa (III trimestre 2009=100). Periodo III trimestre 2008/II trimestre 2010

Fonte: Progetto Trend, rielaborazioni da dati CNA

Considerando l’andamento trimestrale del fatturato TREND-Toscana si rileva come il punto di minimo durante la recessione sia stato toccato nel primo trimestre 2010 e, vista l’ampiezza della caduta, il recupero congiunturale del periodo aprile-giugno non sembra sufficiente a far uscire l’economia artigiana dal ‘labirinto della crisi’. In generale, a fronte di

18 Calamandrei D. (2010), Fatturato e produzione, in ORTA (Osservatorio Regionale Toscano sull’Artigianato), La congiuntura dell’Artigianato in Toscana (Rapporto sintetico) – Consuntivo 1° semestre 2010/Previsioni 2° semestre 2010, luglio, p. 5.

una caduta del 16% rispetto al terzo trimestre 2009 (pari a una flessione di 36,4 punti rispet-to ai livelli pre-crisi: terzo trimestre 2008) l’economia artigiana recupera solo parzialmente nel secondo trimestre 2010 registrando comunque una flessione del 7,8% (numero indice III-trimestre 2009=100) (grafico 4). A tale ‘miglioramento’ contribuiscono le performance dell’area Nord-Ovest (Pisa, Livorno e Lucca) (+3,8%, rispetto al terzo trimestre 2009) e so-prattutto quella della Toscana Meridionale (Arezzo, Siena e Grosseto) (+3,2%), che in un trimestre recupera ben 21,4 punti in termini di numero indice. Inoltre, con riferimento all’Area Metropolitana, occorre considerare il fatto che Prato -considerata come proxy- ave-va in qualche modo anticipato la crisi toccando il minimo durante il primo trimestre 2009, mentre altre province (Arezzo, Siena e Pisa) toccano i minimi recessivi a cavallo tra il se-condo e terzo trimestre 2009, amplificando così l’effetto-rimbalzo successivo19.

Grafico 5 - Andamento trimestrale Fatturato nel Manifatturiero. Province TREND (Arezzo, Grosseto, Siena, Pisa e Prato fino al III trimestre 2009, tutte tranne Massa Fino a II Trim 2010). Numeri indici a base fissa (III trimestre 2009=100). Periodo III tri-mestre 2008/II tritri-mestre 2010

Fonte: Progetto Trend, rielaborazioni da dati CNA

L’analisi per comparto evidenzia un andamento migliore del manifatturiero artigiano rispetto al totale-TREND dato che per il sistema manifatturiero è possibile posizionare il punto di minimo nel trimestre che va da luglio a settembre 2009. Da quel momento il mani-fatturiero, al netto della stagionalità, assesta un recupero ciclico che lo colloca ben al di so-pra dell’andamento generale, registrando una crescita tanto sul primo trimestre 2010 (+2,7%) quanto, soprattutto, sul secondo trimestre (+21,7%) (dati 2009-III trimestre=100) (grafico 5). Ciò pare in linea con i segnali di ripresa del sistema manifatturiero regionale

19 Cfr. Monticelli A. (2010), La crisi letta dalla congiuntura: bilanci, prospettive e percorsi di uscita, in TREND. Rap-porto congiunturale. Consuntivo 2009 – RapRap-porto Regionale, Istat, IRPET e Local Global sas, settembre, pp. 31-32.

come testimoniano le fonti extra-TREND20, che –a cavallo tra fine 2009 e inizio 2010- evi-denziano recuperi di fiducia degli operatori e crescita di ordinativi, fatturato e produzione, grazie in particolare all’ ‘effetto-traino’ della crescita del commercio internazionale e del contemporaneo deprezzamento dell’euro: tasso di cambio nominale €/$ pari circa 1,50 a di-cembre 2009 contro 1,20 a giugno 2010. Non è un caso a tal proposito che le province di Prato e di Firenze, dove -secondo i dati TREND- si concentra gran parte del fatturato mani-fatturiero toscano (54,5% del totale di comparto; dati 2010, primo semestre), registrino re-cuperi importanti nella prima parte dell’anno. I dati congiunturali tornano positivi special-mente nel corso del secondo trimestre 2010, quando i livelli di fatturato e produzione del si-stema industriale manifatturiero mostrano recuperi ciclici, a Prato, rispettivamente del 4,9%

e del 4,2%, mentre a Firenze del 2,2% e del 9,5%21.

Tabella 7 –Fatturato nei settori manifatturieri, variazione percentuale , I semestre 2010/II semestre 2009 (9 province), I-semestre 2010 / I semestre 2009 (5 province)

Il dettaglio settoriale del sistema manifatturiero evidenzia performance più brillanti in ottica congiunturale rispetto alla seconda parte del 2009, con una flessione contenuta del fat-turato quantificabile in 31,6milioni di euro (-2,4%), cui si contrappone, invece, una caduta più ampia se si considerano i dati tendenziali (-7,7%) (tabella 7). Nelle pieghe del dato ag-gregato è possibile evidenziare le migliori performance realizzate dai settori pelletteria-calzaturiero e in particolare dal tessile-abbigliamento, che pur avendo subito cadute molto ampie dei livelli produttivi e del fatturato sembra aver in qualche modo beneficiato di un’inversione del ciclo portando il dato di settore in territorio positivo tanto in ottica ten-denziale (rispetto al primo semestre 2009) (+1,4%) quanto in termini congiunturali (+8,4%).

Ciò, tradotto in cifre, significa recuperi pari a 2,8milioni di euro rispetto al primo semestre 2009 e 23,4milioni di euro rispetto al semestre precedente, di cui ben 13,6milioni di euro sono appannaggio di Prato. Non è il caso di sottolineare ulteriormente come inversioni cicli-che di tale portata siano -per il momento- insufficienti a garantire un recupero dei livelli pre-crisi. A seguire c’è da considerare il dato della pelletteria-calzaturiero che registra il valore più elevato in termini congiunturali (+17,8%), infatti rispetto al secondo semestre 2009 si registra un recupero pari a 37,2milioni di euro, trainato dalla performance di Firenze che cresce di 18,5milioni di euro. Andamenti molto negativi rispetto al 2009 si registrano per il legno-mobilio ma soprattutto per l’oreficeria, che in termini aggregati si contrae di quasi

20 IRPET, Unioncamere Toscana (2010), “NumeroToscana”, 30, luglio; IRPET, Unioncamere Toscana (2010), “Nume-roToscana”, 31, ottobre; Banca d’Italia (2010), L’economia della Toscana. Aggiornamento congiunturale, “Economie Regionali”, n. 94, Firenze, novembre.

21IRPET, Unioncamere Toscana (2010), “NumeroToscana”, 31, ottobre.

14milioni di euro, con il distretto aretino che vede dimezzare il proprio fatturato rispetto al semestre precedente.

Grafico 6 - Andamento trimestrale Fatturato nelle costruzioni Province TREND (Arezzo, Grosseto, Siena, Pisa e Prato fino al III tri-mestre 2009, tutte tranne Massa Fino a II Trim 2010). Numeri indici a base fissa (III tritri-mestre 2009=100). Periodo III trime-stre 2008/II trimetrime-stre 2010

Fonte: Progetto Trend, rielaborazioni da dati CNA

Le costruzioni, al netto dell’effetto-stagionalità- delineano un trend decisamente de-clinante, in cui i precedenti ‘minimi’ del terzo trimestre 2009 sono stati in qualche modo ul-teriormente ‘superati’ e nei due trimestri iniziali del 2010 le costruzioni artigiane toscane si collocano ben oltre 30 punti sotto i già contenuti livelli del 2009-III trimestre (base 100) (grafico 6). Rispetto al semestre precedente le costruzioni hanno subito una notevole fles-sione (-34,3%), che corrisponde a una contrazione di oltre 640milioni di euro collocabili per circa la metà nella provincia di Firenze. Anche le province dov’è relativamente più alta l’incidenza delle costruzioni -Grosseto e Pisa- arretrano in modo consistente in termini con-giunturali: Pisa lascia sul terreno 77,1milioni di euro contro una flessione di Grosseto di 39,1milioni di euro. E’ vero che il 2009 era stato archiviato con dei recuperi in chiusura d’anno, ma la performance dei primi sei mesi del 2010 si è mostrata nettamente sfavorevole, evidenziando una forbice molto ampia (oltre 57 punti) tra i livelli pre-crisi (126,4 nel terzo trimestre 2008: n.indice 2009-III trimestre =100) e quelli del primo e secondo trimestre (n.indice rispettivamente pari a 68,8 e 69,1). Si confermano quindi tutte le difficoltà riscon-trabili anche a livello nazionale, dove -come sottolinea Bankitalia- “la tendenza calante dell’attività, in atto da oltre due anni, non mostra ancora chiari segnali di inversione”22. Secondo l’analisi congiunturale dell’ANCE è possibile sottolineare la crisi considerando che

22 Banca d’Italia, Bollettino Economico, n. 62, ottobre 2010, p. 24.

-a livello nazionale- il dato degli investimenti in costruzioni è previsto in calo di un ulteriore 6,4% nel 2010, dopo le flessioni del biennio 2008-2009, cui si aggiunge che il 54,7% delle imprese ritiene sottodimensionato il proprio portafoglio ordini23.

Grafico 7 - Andamento trimestrale Fatturato nei servizi Province TREND (Arezzo, Grosseto, Siena, Pisa e Prato fino al III trimestre 2009, tutte tranne Massa Fino a II Trim 2010). Numeri indici a base fissa (III trimestre 2009=100). Periodo III trimestre 2008/II trimestre 2010

Fonte: Progetto Trend, rielaborazioni da dati CNA

I servizi, nonostante la flessione collocabile nel primo trimestre dell’anno, tutto sommato difendono le loro posizioni e registrano un +3,2% nel secondo trimestre 2010 (n.indice 2009-III trimestre=100) (grafico 7). La distanza rispetto al terzo trimestre 2008 non appare particolarmente rilevante (n. indice pari a 113,4: 2009-III trimestre=100), ma permangono difficoltà diffuse in un comparto che soffre della fragilità del quadro economi-co economi-complessivo, in cui ai margini risicati delle imprese si aceconomi-compagnano livelli di spesa sta-gnanti da parte delle famiglie24. Il trend dei ricavi tende comunque a essere maggiormente smussato rispetto alla più marcata ciclicità relativa all’andamento di manifatturiero e costru-zioni.

23 ANCE (Direzione Affari Economici e Centro Studi) (2010), Osservatorio congiunturale sull’industria delle costru-zioni, novembre.

24 REF (2010), Congiuntura Ref. – Previsioni, a. XVII, n. 4, ottobre.

Tabella 8 –Fatturato nei settori relativi ai servizi, variazione percentuale , I semestre 2010/II semestre 2009 (9 province), I-semestre 2010 / I semestre 2009 (5 province)

Var % I - 2010/ II 2009 - 9 Province Var % I - 2010/ I 2009 - 5 Province

Riparazioni -12,1 -8,8

Servizi alle famiglie -9,8 -5,6

Servizi alle imprese -12,4 -27,7

Trasporti -1,6 -2,5

Totale servizi -8,2 -7,7

Fonte: Progetto Trend, rielaborazioni da dati CNA

Il dettaglio di settore evidenzia performance differenziate ma orientate comunque al negativo qualunque sia l’ottica temporale di riferimento. Tuttavia, in generale, il comparto servizi arretra del 7,7% in ottica tendenziale e dell’8,2% in termini congiunturali (tabella 8).

Rispetto al secondo semestre 2009 si lasciano sul terreno 60,5milioni di euro, concentrati principalmente a Lucca e Grosseto. Rispetto al totale di comparto è il settore dei servizi alle imprese che sembra soffrire di più, infatti, rispetto al secondo semestre 2009, questo settore arretra del 12,4%, mentre in ottica tendenziale flette del 27,7%. In termini monetari i servizi alle imprese –considerando i dati delle 5 province TREND (Arezzo, Siena, Grosseto, Pisa e Prato)- perdono circa 7,7milioni di euro rispetto alla prima parte del 2009. In ogni caso an-che riparazioni e servizi alle famiglie registrano flessioni consistenti, in particolare rispetto ai livelli di fatturato del secondo semestre 2009: -9,8% per i servizi alle famiglie e -12,1%

per le riparazioni.

Grafico 8 - Andamento trimestrale Investimenti Costruzioni, Manifatturiero e Servizi Province TREND (Arezzo, Grosseto, Siena, Pisa e Prato) Numeri indici a base fissa II trimestre 2009/II trimestre 2010 (II trimestre 2009=100

Fonte: Progetto Trend, rielaborazioni da dati CNA

L’analisi trimestrale della compente investimenti –almeno guardando alle 5 provin-ce TREND- evidenzia il recupero generalizzato rispetto alla fase più acuta della reprovin-cessione.

La dinamica migliore è quella riscontrabile sul versante delle costruzioni e ciò può lasciar trasparire qualche segnale positivo per un settore fortemente segnato dalla crisi e i cui dati congiunturali relativi al fatturato risultano decisamente deteriorati (grafico 8). La dinamica degli investimenti dei servizi appare tenere, anche se si registra una frenata della crescita nell’ultimo trimestre. Il manifatturiero sembra –apparentemente- il comparto caratterizzato dall’andamento più anemico, ma l’indice non deve ingannare dato che il secondo trimestre 2009 (180,7milioni di euro) vedeva gli investimenti del settore in netta crescita rispetto al 2008. Volgendo lo sguardo ai valori contabili, nel primo semestre 2010, occorre mettere in evidenza come l’ammontare della spesa per investimenti del settore delle costruzioni (243,8milioni di euro) –in netta crescita rispetto al primo semestre 2009 (+179,5milioni di euro)- si attesti comunque ben al di sotto del comparto manifatturiero, che registra -da gen-naio a giugno del 2010- una spesa per investimenti pari a circa 370,4milioni di euro. Il com-parto dei servizi, infine, si posiziona su valori decisamente più contenuti: 33,5milioni di eu-ro (dati 2010, primo semestre).

Le prospettive per l’artigianato toscano risultano molto difficili con cadute dei livel-li di fatturato a due cifre rispetto al 2009 su quasi tutto il territorio regionale. A ciò si ac-compagnano contrazioni importanti sul versante dei costi, che stanno a testimoniare una si-tuazione dove i livelli produttivi sono stati pesantemente corretti al ribasso. La difesa dei li-velli di marginalità in tale contesto è molto complicata, seppur sorretta dall’operare degli ammortizzatori sociali. A fronte di questo quadro estremamente complesso sono da rimarca-re –seppur con cauto ottimismo- i rimarca-recuperi ciclici di alcuni settori guida del sistema manifat-turiero toscano come il tessile-abbigliamento e la pelletteria-calzamanifat-turiero, che tuttavia non frenano la caduta complessiva del fatturato di comparto. Tuttavia, il cuore del sistema-moda ha mostrato dei segnali di svolta e ciò non può che essere salutato con ottimismo e fiducia per l’evolversi del prossimo futuro. Inoltre, la fragilità del sistema artigiano è fortemente in-fluenzata dalla caduta delle costruzioni -che non sembrano aver beneficiato dell’inversione ciclica-, cui si deve aggiungere la debolezza della dinamica dei servizi, schiacciati dalla fra-gilità della domanda da parte sia delle imprese che dei privati. Un elemento che può indurre a una misurata fiducia è riscontrabile nel ciclo degli investimenti, che trovano un’intonazione positiva soprattutto se letti in ottica di breve termine rispetto alla fase più acuta della recessione e che, in qualche modo, testimoniano un miglioramento nelle aspetta-tive degli imprenditori artigiani. In tale contesto, allargando lo sguardo allo scenario eco-nomico complessivo, azzardare ipotesi di sensibili recuperi a breve sul versante dei ricavi appare difficile, data la quantità e la portata dei problemi ancora aperti. A livello di congiun-tura economica internazionale esistono nuovi pericoli che possono minare la stabilità della crescita: i. intensità della ripresa, che nella prima fase ha beneficiato del recupero degli scambi internazionali; ii. problema della sostenibilità dei conti pubblici ; iii. questione lega-ta all’interdipendenza delle politiche economiche che dovranno accompagnare senza trau-mi percorsi di ‘exit strategy’ dalle politiche espansive attuate nella fase più dura della re-cessione25. L’economia italiana in tale contesto condivide alcune fragilità più generali, ma – al contempo- presenta problematiche particolari che sono principalmente individuabili in

25 Lombardi M. (2010), L’evoluzione nel periodo più recente, in IRPET, Rapporto sul mercato del lavoro in Toscana – anno 2010, Firenze, dicembre, pp. 141-147.

una strutturale fragilità dei conti pubblici, livelli di crescita molto risicati ormai da diversi anni (le previsioni REF relativamente alla dinamica del PIL italiano per il 2010-2011 si atte-stano rispettivamente a +1,1% e +0,7%, dopo le cadute dell’1% nel 2008 e del 5% nel 200926) e una base produttiva compressa dalle pressioni competitive esterne. Alcuni indica-tori congiunturali, infine, confermano tutte le fragilità del difficile percorso di uscita dalla recessione. Nello specifico dell’economia artigiana toscana sono presenti negative indica-zioni da parte dagli stessi artigiani in merito all’evoluzione futura (previsioni per il secondo semestre 2010) tanto del fatturato (-0,6%) quanto degli addetti (-4,2%)27 e, spostando l’attenzione fuori dal mondo artigiano, dalla performance di rallentamento della produzione dell’industria manifatturiera regionale relativamente al terzo trimestre 201028.. Se a ciò, infi-ne, si aggiunge la prospettiva di un’ulteriore flessione delle costruzioni (fonte ANCE29), ci sono tutti gli elementi per guardare al futuro con oggettiva preoccupazione, anche perché sul versante delle politiche economiche regionali si deve effettivamente equilibrare un policy mix in cui si bilancino interventi di difesa della base produttiva con azioni volte a stimolare un miglioramento di competitività del sistema, sullo sfondo di uno scenario di finanza pub-blica a dir poco complicato.

26 Banca d’Italia (2010), Bollettino economico, n. 59, gennaio; REF (2010), Congiuntura Ref. – Previsioni, a. XVII, n.

4, ottobre.

27 Calamandrei D. (2010), Le Previsioni per il 2° Semestre 2010, in ORTA (Osservatorio Regionale Toscano sull’Artigianato), La congiuntura dell’Artigianato in Toscana (Rapporto sintetico) – Consuntivo 1° semestre 2010/Previsioni 2° semestre 2010, luglio, pp. 17-18.

28 Unioncamere Toscana-Confindustria Toscana (2010), Indagine congiunturale trimestrale - Comunicato stampa, di-cembre.

29 ANCE (Direzione Affari Economici e Centro Studi) (2010), Osservatorio congiunturale sull’industria delle costru-zioni, novembre.

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