2. G AP ECONOMICO SPORTIVO TRA IL SISTEMA CALCIO ITALIANO E LE
2.3. Analisi dei risultati economico-sportivi Bundesliga, Liga spagnola,
2.3.3. Analisi dei costi
A conclusione della disamina sulla componente economica, dopo avere esaminato i
ricavi conseguiti negli ultimi anni dalle più importanti leghe internazionali, risulta
interessante porre l’attenzione sulla dimensione dei costi. Essi, in ambito aziendale, si
distinguono in operativi e non. I primi, nell’ambito di una società di calcio, sono
prevalentemente composti dagli stipendi per il personale tesserato, dai costi per servizi,
per acquisizione di materiali, per godimento beni di terzi, ammortamenti e svalutazione
dei calciatori, mentre quelli non operativi comprendono gli oneri finanziari netti, le
tasse ed il saldo netto derivante dalla cessione di attività diverse dai calciatori.
Sulla base di questa distinzione andremo ad analizzare i costi che hanno caratterizzato le
quattro principali leghe nella stagione calcistica 2012/2013, comparandoli
successivamente con le due stagioni precedenti. Tutto ciò per cercare di capire quale è
stato il trend, in termini di costi, nei diversi campionati.
Nella tabella seguente, per ogni lega, sono indicati i costi per gli stipendi, i costi netti da
trasferimenti, che comprendono gli ammortamenti e le svalutazioni dei diritti pluriennali
alle prestazioni dei calciatori al netto della differenza tra plusvalenze e minusvalenze
derivanti dalla cessione dei giocatori, i restanti costi operativi, i costi netti non operativi
ed alcune incidenze sul fatturato prodotto.
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Costi delle quattro leghe nella stagione 2012/201343
Costi operativi Costi non operativi
Stipendi per il personale % fatt. Costi netti trasf. Altri costi operativi
Costi netti non operativi Costi totale % fatt. Premier League 1.915 65% 292 738 63 3.009 102% Serie A 1.183 70% - 50 661 120 1.915 114% La Liga 1.132 61% 217 554 - 47 1.856 100% Bundesliga 983 49% 57 789 84 1.913 95%
Il campionato inglese è quello che sostiene maggiori costi con ben 3.009 milioni di
euro, precedendo in ordine quello italiano con 1.915 mln, quello tedesco con 1.913 mln
e quello spagnolo con 1.856 mln di euro. La Serie A presenta la maggiore incidenza dei
costi sia totali che del personale sui ricavi, rispettivamente del 114% e del 70%,
mostrando una scarsa efficienza nella loro gestione rispetto a quanto avviene nelle altre
federazioni. Parte delle maggiori spese del personale sono principalmente riconducibili,
rispetto alle altre leghe, al maggior numero di giocatori tesserati. Per la precisione si
tratta di 705 calciatori, circa 35 per società, contro i 569 della Bundesliga, i 662 della
Premier League ed i 588 della Liga
44. Inoltre, parte del costo superiore del personale nei
confronti della Liga spagnola è legata all’impossibilità di godere dei benefici della
Legge Beckham
45, di cui le società iberiche usufruiscono ancora in alcuni contratti.
In Inghilterra i costi totali sono leggermente superiori ai ricavi, nel campionato spagnolo
sono in linea con il fatturato raggiunto, mentre in quello tedesco vi è addirittura
un’incidenza del 95%, con i ricavi che riescono a coprire i costi sostenuti durante
l’esercizio.
Altro dato rilevante è rappresentato dal risultato negativo dei costi netti da trasferimento
nel campionato italiano, e ciò grazie alla presenza di elevate plusvalenze da cessione di
calciatori che hanno abbondantemente compensato le minusvalenze, gli ammortamenti
e le svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Questo a
dimostrazione di quanto le plusvalenze siano molto importanti in Italia per poter
sopperire al gap economico, in termini di ricavi, con le altre leghe internazionali.
43 Dati espressi in milioni di €. 44
http://www.transfermarkt.it
45 Con la “Legge Beckham” i giocatori stranieri che sceglievano la qualifica di non residenti erano soggetti all’aliquota dei residenti per i guadagni da attività calcistica, con l’eccezione dei salari superiori a 600.000 euro sottoposti ad un’aliquota privilegiata del 24% per i primi cinque anni. Tale Legge venne abrogata dal governo Aznar nel gennaio 2010. http://www.rdes.it/RDES_3_12_Vecchione_Addesa.pdf
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Oltre ad analizzare i costi della stagione calcistica 2012/2013, può risultare interessante
focalizzarsi sul trend dei costi del personale e totali, sostenuti da ogni singola lega
nell’ultimo triennio.
Nei due grafici successivi sono confrontati gli stipendi per il personale e il costo totale
nelle quattro top league relativi alle annate 2010/2011, 2011/2012 e 2012/2013.
Il primo ci mostra come vi sia stato, seppur in misure diverse, un aumento dei salari e
stipendi in tutte e quattro i campionati, in piena sintonia con l’incremento dei ricavi che
si è presentato negli ultimi anni.
La Premier League, nell’ultimo triennio, ha avuto una crescita dei costi relativi al
personale del 12,51%, passando da 1.702 a 1.915 mln di euro; la Serie A ha mantenuto
lo stesso livello, con un leggero aumento dell’1%; mentre la Liga e la Bundesliga hanno
aumentato i propri costi rispettivamente del 17% e 16%.
Per quanto riguarda i costi totali che sono stati sostenuti nel triennio, il campionato
inglese ha migliorato la propria efficienza passando da un totale di 3.192 milioni di euro
a 3.009 milioni, mentre quello italiano, spagnolo e tedesco hanno sostenuto maggiori
costi, rispettivamente per 95, 120 e 190 milioni di euro
46.
46
Report calcio 2014, AREL pwc e Centro Studi F.I.G.C. - 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000 1.702 1.170 968 844 1.836 1.156 1.034 938 1.915 1.182 1.132 983 Costi stipendi (Mln €) 2010/11 Costi stipendi (Mln €) 2011/12 Costi stipendi (Mln €) 2012/13
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In conclusione è possibile, sulla base dei dati forniti dalla Deloitte e dalla Federazione,
determinare quelli che sono stati i risultati netti aggregati della stagione calcistica
2012/2013. Tale risultato, esposto nella tabella seguente, sarà dato dai ricavi meno i
costi totali di ogni lega.
2012/2013 Premier League Serie A La Liga Bundesliga
Risultato netto (63) mln (233) mln 3 mln 105 mln
Ancora una volta il peggior risultato viene raggiunto dalla Serie A con 233 milioni di
euro di perdita, mentre la Premier la segue con 63 milioni. Al contrario, un risultato
positivo, è stato raggiunto dalla Liga spagnola e dalla Bundesliga tedesca per un
ammontare pari a 3 e 105 milioni di euro.
Alla luce di quanto analizzato, possiamo affermare che il sistema calcio italiano debba
operarsi negli anni futuri nella realizzazione di valide attività connesse agli eventi
sportivi, che consentano di incrementare il livello di ricavi per poter competere con le
leghe internazionali. Questo anche perché la fonte dei diritti radiotelevisivi non
garantisce né ricavi sufficienti a colmare il gap economico, né dà la certezza e la
sicurezza che i media siano sempre disposti a sborsare cifre rilevanti, soprattutto nel
caso in cui questo sistema continui a perdere competitività ed appeal.
- 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 Premier League
Serie A La Liga Bundesliga 3.192 1.820 1.736 1.723 3.112 1.948 1.840 1.773 3.009 1.915 1.856 1.913 Costi totali (Mln €) 2010/11 Costi totali (Mln €) 2011/12 Costi totali (Mln €) 2012/13