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Approccio analitico

Nell’analisi dei dati quantitativi si procede in maniera molto differente dalle analisi quantitative. L’analisi quantitativa procede di pari passo con la raccolta dei dati: lo scopo della raccolta dei dati è fornire un accurata rappresentazione del fenomeno di studio usando una “rappresentazione dettagliata”.

Per la ricerca qualitativa invece, secondo la “grounded theory”, le categorie e le interpretazioni sono già presenti al momento della raccolta del dato, in quanto il dato stesso è già un’interpretazione della realtà.

L’analisi dei dati del focus group consiste nell’esaminare, categorizzare, tabulare, ricombinare ed interpretare le informazioni emerse nella discussione, al fine di poter rispondere al quesito di ricerca e riportare i risultati ottenuti in un resoconto.

Il processo di analisi in un focus group è peculiare poiché i dati provengono da diverse fonti: l’osservazione, la conversazione, la registrazione. Tale molteplicità di fonti fa’ si che il focus group non possa essere analizzato come un’intervista individuale. L’analisi risulta più complessa poiché molte delle informazioni raccolte derivano dall’interazione delle persone nel gruppo: i partecipanti si influenzano a vicenda e le loro opinioni cambiano nel corso della conversazione, emergono nuovi elementi, vi sono momenti di silenzio o la non-espressione di certi argomenti, il cui senso non deve essere trascurato.

Esistono due approcci fondamentali per l’analisi dei dati del focus group: l’approccio etnografico, rigorosamente qualitativo, in cui l’analisi si riferisce direttamente a citazioni testuali del gruppo di discussione e l’analisi del contenuto, in

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cui ciò che dicono i partecipanti è analizzato in base ad un sistema rigoroso che prevede la formazione di categorie di contenuto, a cui può essere attribuito un valore di tipo numerico (approccio quantitativo).

In questa ricerca, è stato scelto il metodo etnografico in quanto l’analisi dei dati con questo approccio ha lo scopo di fornire la descrizione, più accurata possibile, di ciò che i partecipanti hanno detto, attribuendo poi ai dati raccolti una spiegazione che è necessariamente soggettiva. La soggettività, in questa metodica, è da intendersi come risorsa per la comprensione e l’interpretazione dei dati, piuttosto che un limite.

Processo di analisi

Può essere rappresentato come una linea continua che va dai dati grezzi alle indicazioni presenti nelle conclusioni:

DATI GREZZI → DESCRIZIONE → INTERPRETAZIONE → CONCLUSIONI

I dati grezzi sono tutte le informazioni fornite dai partecipanti. Essi vengono trascritti e categorizzati, come sono stati espressi dalle persone.

Con la descrizione il ricercatore rielabora i dati grezzi e li riassume, citando quelli più importanti o più esemplicativi allo scopo della ricerca.

Nella fase di interpretazione il ricercatore attribuisce ai dati un significato, basandosi sulle informazioni ottenute nel corso della discussione .

Infine, nelle conclusioni, il ricercatore offre indicazioni riguardanti le implicazioni, anche concrete, dei dati raccolti in rapporto al problema esaminato (es. utilizzo dei dati emersi).

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Metodo d’analisi

Nella scelta del metodo d’analisi si deve tenere conto di due variabili: il rigore desiderato ed il tempo a disposizione. In base alla combinazione delle due variabili si hanno quattro metodi di analisi:

• Analisi basata sulla trascrizione dei dati • Analisi basata sulle informazioni registrate • Analisi basata sugli appunti del moderatore

• Analisi basata sulle informazioni memorizzate dal moderatore

L’analisi basata sulla trascrizione dei dati è il metodo più lungo e rigoroso. Le informazioni a disposizione del ricercatore sono quelle audio e/o video registrate e accuratamente trascritte; a queste si aggiungono le informazioni derivanti dagli appunti presi dal moderatore e dal riassunto fatto dal moderatore e dall’assistente subito dopo il focus group.

La metodica di analisi sopracitata è stata adottata in questo lavoro di ricerca.

Gli altri metodi, sono tutti un sottoinsieme del precedente, comunque validi qualora risultassero scarse alternativamente le risorse economiche e di tempo o qualora non venisse richiesto un alto rigore scientifico.

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Principi che guidano l’analisi dei dati

Indipendentemente dall’utilizzo del metodo di analisi dei dati, esistono dei principi a cui il ricercatore deve attenersi per garantire la qualità del risultato.

L’analisi deve essere:

-sistematica: il processo di analisi deve essere pianificato; sono fondamentali i criteri di selezione del campione e la formulazione delle domande;

-verificabile: altri ricercatori che attingano ai dati grezzi devono raggiungere gli stessi risultati;

-focalizzata: la concentrazione sulle risposte alle domande di natura sostanziale, nella prima fase d’analisi, è fondamentale per far emergere i contenuti che si stanno cercando.

Inoltre:

-deve cercare un feedback: ricercatore, committente, moderatore, partecipanti, altri ricercatori presenti al focus group possono avere una visione diversa della ricerca e fornire feedback utili per l’analisi dei dati ottenuti;

-il metodo di analisi è context-sensitive: il ricercatore pianifica tutto, però durante lo

svolgimento del focus group possono emergere alcune tematiche “impreviste” e non trascurabili se pertinenti allo scopo di ricerca. Il processo di analisi dovrà essere modificato tenendo conto anche di questi nuovi elementi emersi.

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Resoconto narrativo

In questo elaborato è stato scelto di rappresentare il resoconto in forma scritta, attraverso il formato narrativo. I risultati vengono presentati in una tabella (Tabella 3) sotto forma di riassunto con alcune esemplificazioni per ogni stato percettivo indagato.

Stato percettivo Vissuti

Percezione della motivazione • Mettersi alla prova, crescita personale • Voglia di rimanere aggiornati, non smettere

mai di imparare

• Confrontarsi con le nuove generazioni di professionisti

• Trasmettere agli studenti le proprie cono- scenze, esperienze e competenze

• Volontà di trasmettere valori professionali • Desiderio che ci sia continuità tra quello che

si insegna e la pratica

• Aumento dell’autostima e crescita come professionista

• Auto-motivazione da feedback positivo de- gli studenti

• Volontà di concorrere a creare le nuove ge- nerazioni di infermieri

• Poter sperimentare nuove metodologie di insegnamento

• Nuovo sbocco lavorativo Percezione del senso di appartenenza

• Alto senso di appartenenza al Polo Didattico in cui si svolge la docenza

• Alto senso di responsabilità nell’essere do- cente universitario di UNIPI

• Scarso o assente senso di appartenenza ad UNIPI come Istituzione, vissuta come ente che spesso “impone e poco propone” • Nessuna volontà di creare integrazione tra

Poli Didattici, pur dello stesso ateneo • Riconosciuta troppa formalità a livello di

istituzione che viene abbattuta a livello di Poli Didattici

• Mancanza, da parte dell’Istituzione, della messa a disposizione di risorse ottimali che organizzino al meglio l’insegnamento (aule capienti, staff organizzativo) e di comunica- zione efficace

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• Il confronto con l’organizzazione di altri percorsi didattici fa perdere il senso di ap- partenenza ( ci si sente “figli e figliastri”), pur avendo l’Infermieristica tanti iscritti

• Si ha la percezione che UNIPI, come istitu- zione, non valorizzi il lavoro svolto dai do- centi e renda poco credibile il ruolo dei do- centi infermieri

• Le direttive che l’istituzione emana, seppur giuste, risultano a volte sterili e calate dall’alto

• Non esistenza all’interno di UNIPI di un pro- fessore ordinario, associato o ricercatore di Infermieristica come mancata possibilità di rappresentazione della professione e di ri- conoscimento formale in Ateneo; difficoltà nel riconoscersi in altri professionisti che guidano il percorso di laurea in Infermieri- stica

• Non si sviluppa senso di appartenenza per- ché UNIPI non struttura l’organizzazione della didattica, fornendo ai docenti linee guida, ma lasciandoli in quella che sembra una ” falsa autonomia”

Percezione dell’efficacia/autoefficacia • Poche o nessuna difficoltà in aula; buon feedback con gli studenti e con i colleghi • Difficoltà nel conciliare attività lavorativa ed

attività didattica

• Gestione difficoltosa di aule numerose e nella preparazione del materiale per troppi studenti(“dimostrata scientificamente l’efficacia di un docente su un piccolo grup- po”)

• Difficoltà nel non avere una programmazio- ne condivisa sia tra Poli Didattici, sia con gli altri docenti: spesso vi è ripetizione di con- cetti ed assenza totale di altri

• Difficoltà nel mantenere alti certi standard di qualità e coerenza con quello che è il programma formativo universitario • Difficoltà nel gestire studenti a volte poco

coscienziosi

Percezione della gratificazione • Massima e piena gratificazione che arriva dagli studenti data dal riconoscimento degli obiettivi raggiunti e dal feedback positivo degli stessi ( “si sente di dar loro qualcosa”) • Poca o nessuna gratificazione da parte

dell’Istituzione

• Poca attenzione verso il docente come per- sona a livello centrale, l’opposto a livello lo- cale

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• Non riconoscenza dell’impegno attraverso gesti concreti da parte di UNIPI (es. crediti ECM, ore) per far sentire valore quello che viene fatto (“ ti riconosco come docente, ti tengo di conto, ti valorizzo”)

• Percezione di valorizzazione della docenza nel percorso magistrale con il riconoscimen- to del modulo di ” didattica

dell’insegnamento” per chi è docente UNIPI

• Il mancato riconoscimento in alcun modo in qualità di docente dall’istituzione UNIPI po- trebbe indurre all’abbandono

dell’insegnamento

Percezione dei risultati • Raggiungimento di risultati soddisfacenti con gli studenti; riscontro di ciò anche nel tirocinio paratico

• Raggiungimento di risultati soddisfacenti, seppur con errori ed alcune manchevolezze, come insegnanti

• Senso di fallimento nella non riconferma del mandato a causa di mancanza titolo magi- strale e/o di riforme universitarie che han- no previsto tagli nelle docenze infermieri- stiche

• Senso di vissuto fallimentare sul fatto che altri professionisti non infermieri guidino il corso di Laurea Infermieristica

• Soddisfazione nell’essere riusciti a superare difficoltà che sembravano all’inizio

dell’esperienza insormontabili (gestione au- le numerose, valore dei contenuti)

• Nessuna percezione di risultato da parte dell’istituzione ( “nessuno mi dice se ho fat- to un buon lavoro se non lo studente”); l’istituzione da’ il mandato ma non controlla

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