• Non ci sono risultati.

5.2 Numerosità dei bilanci e delle imprese segnalate dal sistema di allerta

5.2.7 Analisi della numerosità delle società per dimensione

In questo capitolo sono presentati i risultati dell’applicazione del sistema di allerta, categorizzati sulla base delle classi dimensionali delle imprese analizzate. L’intento è dunque quello di comprendere come vari la capacità del complesso di indici del CNDCEC nell’individuare imprese in potenziale crisi a seconda delle dimensioni di queste ultime. Tutti i dati enumerati nelle tabelle fanno riferimento alla numerosità delle imprese e, a tal proposito, occorre effettuare una serie di precisazioni prima di esporre i risultati.

Il campione in esame contiene per ogni impresa una serie di osservazioni, al massimo dieci, comprese tra il 2009 e il 2018. Per ogni osservazione è stata assegnata all’impresa una dimensione, che può esser grande, media, piccola o micro, sulla base del valore del fatturato, seguendo i criteri enunciati nel capitolo 4.4. È evidente, dunque, che alcune imprese risultino assegnate a più classi dimensionali, in virtù di ricavi differenti nei diversi anni, e che siano state segnalate dal sistema di allerta in corrispondenza di più classi. Ne consegue che per ogni voce delle tabelle proposte di seguito, la somma dei valori delle diverse categorie dimensionali è maggiore dei valori presentati in Tabella 5.17, Tabella 5.18, Tabella 5.19 e Tabella 5.20. In alternativa, si sarebbe dovuto scegliere per ogni impresa segnalata ed assegnata a più di una classe, l’assegnazione arbitraria ad una sola delle categorie di appartenenza. Un’operazione del genere avrebbe inevitabilmente modificato i risultati

Imprese anomale

Imprese segnalate dal sistema di

allerta

Imprese segnalate

e anomale Totale imprese Tasso di default Tasso di rischio

80 254 54 3175 2,52% 8,00%

87 ottenuti. Si è scelto dunque di sopportare che nelle tabelle proposte alcune imprese siano state conteggiate più di una volta.

Si evince da Tabella 5.21 che l’incidenza delle segnalazioni effettuate dall’indicatore patrimonio netto sulle segnalazioni complessive del sistema di allerta è simile per tutte le classi dimensionali. Sotto questo aspetto non si individua un comportamento differente del complesso di indici per le diverse categorie.

Tabella 5.21 Numerosità delle imprese segnalate, dettaglio degli indici – vista per classe dimensionale

Ci si ponga nel primo caso di studio: le imprese in liquidazione rientrano nel novero delle sane. Si ottengono i valori presentati in Tabella 5.22, da cui si osservano le differenze nella colonna relativa al tasso di rischio, che aumenta al diminuire del fatturato dell’impresa. Il sistema di allerta, qualora fosse stato applicato al campione di imprese nel periodo in analisi, avrebbe supposto lo stato di crisi per il 17% delle micro imprese, 375 su 2192 che sono state classificate come tali in almeno un bilancio, a fronte di un tasso di default reale del 2,55%.

Tuttavia avrebbe segnalato la crisi per solo 38 delle 56 imprese che sono effettivamente entrate in default, il 68%. Per le micro imprese dunque il sistema di allerta avrebbe generato 337 falsi positivi e 18 falsi negativi, che pesano sul totale delle micro imprese rispettivamente per il 15,4% e per lo 0,8%. Le prestazioni del sistema di indici migliorano leggermente per le piccole imprese: sono segnalate il 6,56% delle aziende, a fronte di un tasso di default del 2,64%. Tuttavia solo il 60% delle imprese realmente in crisi sono individuate e segnalate, si generano dunque 66 falsi positivi e 14 falsi negativi. Per medie e grandi imprese invece, nonostante l’elevato numero in percentuale di falsi positivi e falsi negativi, il tasso di rischio è maggiormente allineato al tasso di default.

Tabella 5.22 Numerosità delle imprese segnalate, imprese in liquidazione considerate sane – vista per classe dimensionale

Patrimonio netto

Indice di sostenibilità degli

oneri finanziari

Indice di adeguatezza patrimoniale

Indice di liquidità Indice di ritorno liquido dell'attivo

Superamento congiunto degli indici di settore

Imprese segnalate dal sistema di

allerta

Grande 5 35 15 69 42 4 7

Media 24 94 90 189 136 5 25

Piccola 76 224 262 365 252 30 87

Micro 359 766 651 762 1008 171 375

Imprese anomale

Imprese segnalate dal sistema di

allerta

Imprese segnalate

e anomale Totale imprese Tasso di default Tasso di rischio

Grande 5 7 1 253 1,98% 2,77%

Media 22 25 8 744 2,96% 3,36%

Piccola 35 87 21 1326 2,64% 6,56%

Micro 56 375 38 2192 2,55% 17,11%

88 La Tabella 5.23 fa riferimento al caso in cui le imprese in liquidazione siano considerate anomale. Gli effetti più evidenti di questa assunzione sono visibili per le imprese piccole e micro, poiché è proprio a queste classi dimensionali che appartengono la maggior parte delle imprese in liquidazione. Quasi il 24% delle micro imprese che costituiscono il campione sono incorse in una procedura di fallimento o di liquidazione, per le piccole imprese la percentuale è poco più del 7%: la quota di medie e grandi ha subito invece aumenti più contenuti rispetto al primo caso di studio. Per tutte le categorie il tasso di rischio è inferiore al tasso di default, e dunque il sistema di allerta non sarebbe capace di individuare lo stato di crisi per un numero sufficiente di imprese. Tuttavia, come si è già evidenziato, il complesso di indicatori del CNDCEC oltre ai falsi negativi produce un certo ammontare di falsi positivi: non tutte le imprese segnalate infatti sono successivamente incorse in procedure di fallimento o di liquidazione. Rispetto al caso precedente, in cui l’incidenza dei falsi positivi sul numero di imprese di ogni classe dimensionale era preponderante sull’incidenza dei falsi negativi, si ha la situazione opposta: i falsi negativi sono la maggioranza degli errori. Per le micro imprese i falsi positivi sono 141 e i falsi negativi sono 288, rispettivamente il 6,4% e il 13,1% delle imprese aventi quella dimensione. Per le piccole imprese, invece, i falsi positivi sono 51 e i falsi negativi 62, cioè il 3,8% e il 4,7%. Le imprese defaultate individuate dal sistema di allerta sono quindi il 37% nel caso delle piccole e il 45% nel caso delle micro.

Tabella 5.23 Numerosità delle imprese segnalate, imprese in liquidazione considerate anomale – vista per classe dimensionale

L’ultimo caso di studio, relativamente all’analisi per dimensione delle imprese, prevede l’eliminazione delle società in liquidazione dal campione. Si evince dalla Tabella 5.24 che per ogni classe dimensionale il sistema di allerta segnalerebbe più imprese del necessario.

Le classi con le maggiori discrepanze tra tasso di default e tasso di reddito, e con la maggiore incidenza di falsi positivi, sarebbero sempre le piccole e le micro imprese. Per queste ultime si avrebbero 141 falsi positivi, pari all’8,2% delle micro imprese del campione, e 18 falsi negativi, che costituiscono invece l’1%. Per le piccole imprese, invece, i falsi positivi sarebbero stati 51 e i falsi negativi 14, e dunque per il 4% delle piccole imprese il sistema di

Imprese anomale

Imprese segnalate dal sistema di

allerta

Imprese segnalate

e anomale Totale imprese Tasso di default Tasso di rischio

Grande 9 7 2 253 3,56% 2,77%

Media 33 25 10 744 4,44% 3,36%

Piccola 98 87 36 1326 7,39% 6,56%

Micro 522 375 234 2192 23,81% 17,11%

89 allerta avrebbe previsto una crisi mai arrivata e per l’1,1% non sarebbe stato in grado di anticipare la crisi. Sia per le grandi che per le medie imprese l’incidenza dei falsi positivi è del 2% e l’incidenza dei falsi negativi è rispettivamente dell’1,6% e dell’1,9%.

Tabella 5.24 Numerosità delle imprese segnalate, imprese in liquidazione escluse dal campione – vista per classe dimensionale