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93 successivamente, nel corso dello studio delle caratteristiche delle due tipologie di imprese, ed ha palesato la necessità di applicare un diverso processo di eliminazione degli outliers.

Per risolvere le problematiche connesse alla precedente metodologia si è scelto infine di applicare il procedimento di eliminazione degli outliers esclusivamente alla parte del campione che sarà oggetto di studio nei capitoli successivi, e cioè ai bilanci relativi ad imprese in default o segnalate dal sistema di allerta. Le osservazioni considerate sono dunque 993. Tuttavia, prima di procedere con il calcolo dei valori soglia propedeutici all’eliminazione degli outliers, è stato necessario effettuare alcune correzioni ai dati utilizzati per il calcolo dei 13 indicatori. Si è cercato infatti di porre rimedio a tutte le situazioni in cui valori nulli o negativi del denominatore rendevano impossibile determinare quello dell’indice.

• Due dei nove indicatori scelti, valore aggiunto su fatturato e ROS, presentano i ricavi a denominatore. Per i bilanci con ricavi nulli si è deciso di forzare il valore dei ricavi a 1 000 €.

• Due indicatori scelti, acid test e liquidità su passività correnti, e un indice del sistema di allerta, l’indice di liquidità, sono calcolati ponendo le passività correnti al denominatore. Per i bilanci aventi passività correnti nulle si è deciso di correggere il valore a 1 000 €.

• Il ROE è calcolato rapportando il risultato rettificato al patrimonio netto. Dei 993 bilanci considerati solo 265 hanno fatto registrare valori di patrimonio netto positivi e ben 728 presentano invece valori minori o uguali a zero. Per queste ultime osservazioni si è dato al ROE il valore del 4° percentile del medesimo indicatore calcolato per le 265 imprese con patrimonio netto positivo (-721,28%).

• Il peso degli oneri finanziari è dato dal rapporto tra oneri finanziari netti ed EBITDA.

Sul campione di 993 bilanci, 409 hanno valori positivi di EBITDA. Per i bilanci con EBITDA nulla, il peso degli oneri finanziari è stato eguagliato al 96° percentile del medesimo indicatore calcolato sui bilanci con EBITDA positiva (230,52%). Per i bilanci con EBITDA negativa, invece, il peso degli oneri finanziari è stato eguagliato al 98° percentile del medesimo indicatore calcolato sui bilanci con EBITDA positiva (525,93%).

• L’indice di sostenibilità degli oneri finanziari è un indice del sistema di allerta e si ottiene rapportando gli oneri finanziari ai ricavi. Per i 335 bilanci con ricavi nulli, si

94 è forzato l’indicatore ad assumere il valore del 96° percentile calcolato sulle osservazioni aventi ricavi positivi (78,93%).

In alternativa si sarebbe potuto escludere dal campione le osservazioni che necessitavano delle correzioni. Tale proposta non è tuttavia percorribile in ragione del già esiguo numero di bilanci con cui si lavora. Gli aggiustamenti elencati si sono dunque rivelati necessari per superare i problemi individuati senza ridurre ulteriormente il campione in analisi. Emergono dubbi, tuttavia, sulla veridicità dei bilanci depositati aventi ricavi nulli.

Una volta terminate le operazioni di correzione dei dati è stato possibile condurre il processo di eliminazione degli outliers sul campione di 993 bilanci. A causa dell’esiguità delle osservazioni disponibili e delle correzioni precedentemente introdotte si è preferito adoperare come soglia inferiore il 3° percentile invece del 5° percentile e come soglia superiore il 97° percentile invece del 95° percentile. Per due indicatori, e cioè valore aggiunto su fatturato e ROS, la correzione dei ricavi nulli ha generato una quota non esigua di valori esageratamente piccoli, dell’ordine del -10 000%, e si è reso necessario adoperare il 10° percentile come soglia inferiore. Per ogni indicatore, i valori minori della soglia inferiore sono stati forzati ad assumere il valore della soglia inferiore mentre i valori maggiori della soglia superiore sono stati ridotti al valore della soglia superiore. Di seguito sono proposti i valori soglia espressi in percentuale:

• Rotazione del capitale investito (0,0002; 2,6308)

• Valore aggiunto su fatturato (-1491,7605; 75,2585)

• ROS (-1629,8722; 73,3198)

• ROE (-721,2838; 27,7594)

• ROA (-300,0176; 18,9865)

• Acid test (0,0167; 10,5005)

• Liquidità su passività correnti (0,0000; 2,0461)

• Peso degli oneri finanziari (-3,0952; 525,9366)

• Mezzi propri su capitale investito (-2740,9386; 34,0879)

• Indice di sostenibilità degli oneri finanziari (0,0000; 78,9319)

• Indice di adeguatezza patrimoniale (-104,5707; 57,1867)

• Indice di liquidità (2,1655; 880,0790)

• Indice di ritorno liquido dell’attivo (-410,3414; 53,5760)

95 6.1.2 Predisposizione delle colonne flag

Una volta terminato il processo di eliminazione degli outliers si è provveduto ad attribuire ad una o più delle classi di appartenenza che sono elencate di seguito, ognuno dei 993 bilanci del campione in esame. Per poter condurre un’analisi approfondita delle caratteristiche delle imprese segnalate e delle imprese in default, infatti, è stato necessario discriminare lo stato delle imprese a cui i bilanci fanno riferimento e per ogni bilancio verificare se si sarebbe prodotta la segnalazione del sistema di allerta. A tale scopo sono state predisposte una serie di colonne:

• La colonna “Segnalate” indica se l’osservazione è segnalata dal sistema di allerta, condizione che si verifica se il patrimonio netto è negativo o se sono superati congiuntamente i valori soglia dei 4 incidici di settore

= 1 se l’osservazione è segnalata da sistema di allerta e dunque per l’impresa si presume lo stato di crisi

= 0 se l’osservazione non è segnalata

• La colonna “Segnalate in liquidazione” indica le imprese segnalate e in liquidazione

= 1 se l’osservazione è segnalata e relativa ad un’impresa in liquidazione

= 0 altrimenti

• La colonna “Segnalate non in liquidazione” indica le imprese segnalate che non sono in liquidazione

= 1 se l’osservazione è segnalata e relativa ad un’impresa non in liquidazione

= 0 altrimenti

• La colonna “Segnalate non in liquidazione (PN+)” indica le imprese segnalate e non in liquidazione con patrimonio netto positivo. In tal caso la segnalazione è scattata per il superamento congiunto dei 4 indici di settore del sistema di allerta

= 1 se l’osservazione segnalata è relativa ad un’impresa non in liquidazione e con patrimonio netto positivo

= 0 altrimenti

• La colonna “Segnalate non in liquidazione (PN-)” indica le imprese segnalate e non in liquidazione con patrimonio netto negativo. In tal caso la segnalazione è stata fatta scattare dal patrimonio netto negativo

= 1 se l’osservazione segnalata è relativa ad un’impresa non in liquidazione e con patrimonio netto negativo

= 0 altrimenti

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• La colonna “Defaultate” indica le imprese incorse in default nel periodo 2009-2018

= 1 se l’osservazione è relativa ad un’impresa andata in default

= 0 altrimenti

• La colonna “Defaultate (PN-)” indica le imprese incorse in default nel periodo 2009-2018 con patrimonio netto negativo

= 1 se l’osservazione è relativa ad un’impresa andata in default ed avente patrimonio netto negativo

= 0 altrimenti

• La colonna “Intersezione (defaultate & segnalate non liquidate)” indica le imprese che soddisfano congiuntamente le condizioni di essere andate in default, e dunque di non essere state poste in liquidazione, e di essere segnalate dal sistema di allerta.

Rientrano in questa categoria le osservazioni per le quali hanno assunto valore pari a 1 entrambe le colonne “Segnalate non in liquidazione” e “Defaultate”.

= 1 se l’osservazione è stata segnalata dal sistema di allerta ed è relativa ad un’impresa defaultata

= 0 altrimenti

• La colonna “Segnalate non in liquidazione & non defaultate” indica le imprese che sono state segnalate dal sistema di allerta ma non sono andate in default. Individua dunque i falsi positivi prodotti dalla griglia di indici del CNDCEC

= 1 se l’osservazione è stata segnalata dal sistema di allerta ma non è relativa ad un’impresa defaultata. La colonna “Segnalate non in liquidazione” ha valore 1 e la colonna “Defaultate” ha valore 0

= 0 altrimenti

• La colonna “Defaultate & non segnalate non in liquidazione” indica le imprese che sono andate in default ma non sono state segnalate dal sistema di allerta. Identifica dunque i falsi negativi prodotti dalla griglia di indici del CNDCEC

= 1 se l’osservazione è relativa ad un’impresa defaultata che non è stata segnalata dal sistema di allerta. La colonna “Defaultate” ha valore 1 e la colonna “Segnalate non in liquidazione” ha valore 0

= 0 altrimenti

• La colonna “Ultimo bilancio di impresa defaultata” identifica, per ogni impresa andata in default nel campione, l’ultima osservazione disponibile

= 1 se l’osservazione è l’ultima in ordine temporale di un’impresa andata in default

= 0 altrimenti

97 Le colonne predisposte sul campione di 993 osservazioni segnalate o relative ad imprese anomale sono in numero minore rispetto alle colonne che erano state necessarie per l’analisi svolta nel capitolo 5.2 relativamente alla numerosità dei bilanci e delle imprese segnalate dal sistema di allerta. Il motivo di tale differenza è da attribuire al diverso tipo di analisi che è stata condotta nei due capitoli. Nel precedente, infatti, ogni analisi è stata ripetuta tre volte, poiché le imprese in liquidazione sono state considerate alternativamente sane, anomale o sono state escluse dal campione in esame. In questo capitolo, invece, si è scelto di escludere dal campione le imprese in liquidazione, conservandone solo i bilanci che sarebbero stati segnalati previa applicazione del sistema di allerta e che sono identificati dal flag 1 sulla colonna “Segnalate in liquidazione”. Nello studio presentato in questo capitolo, dunque, sono considerate anomale solo le imprese andate in default, mentre le imprese in liquidazione sono state escluse dalle analisi, poiché non è possibile assegnarle con certezza né alla categoria delle sane né alla categoria delle defaultate.