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ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO DI CAMBIO EUR/USD

5.4 L’Analisi Tecnica

5.4.1 Analisi di medio-breve periodo

L’analisi di medio-breve periodo mette sotto osservazione l’andamento dell’eur-usd restringendo l’intervallo di osservazione; attraverso l’individuazione del trend primario vengono delimitati i due margini di oscillazione, quello inferiore e superiore.

Attualmente i prezzi sono in correzione ribassista proprio da quest’ultimo livello, anche se si mantengono comunque vicini ai massimi storici (ultima quotazione dell’eur/usd al 6 giugno 2008, 1,5785).

Una possibile prima conclusione che possiamo trarre è che con grande probabilità il cambio si manterrà nell’immediato futuro all’interno dell’intervallo dato dai prezzi 1,40 e 1,65 con tendenza ad un’ulteriore crescita. Diversamente solo una rottura della trendline ascendente a quota attuale 1,40 avvierebbe una fase di inversione ribassista.

Ma vediamo alcune tecniche algoritmiche che applicate ai grafici di breve periodo ci aiutano a trarre delle conclusioni più precise sulla tendenza successiva dei prezzi. Applicando il metodo di Fibonacci vengono calcolati gli obiettivi, i supporti e le resistenze di un movimento correttivo rispetto ad un altro movimento concluso con direzione opposta.

Possiamo vedere che all’interno del trend ascendente vi sono 2 forti movimenti dei prezzi a rialzo: un primo all’interno del quale vi sono 6 forti accelerazioni (evidenziate con le frecce nere sul grafico) con successiva correzione che corrisponde al 38,20% del movimento in atto. Successive a questa correzione vi sono state altre 5 ulteriori forti accelerazioni con l’ultima che ha portato i prezzi verso nuovi record a quota 1,60. Dobbiamo quindi aspettarci 2 possibili direzioni del mercato: posizione long alla rottura di 1,60 con target profit a quota 1,66 (calcolato tramite la proiezione verticale delle differenze tra i livelli record a quota 1,60 con i primi supporti intorno a quota 1,54). L’altra strada possibile è l’inizio del rintracciamento di Fibonacci che corrisponde al 38,20% del movimento rialzista da quota 1,1660 a quota 1,60, ovvero un rintracciamento dei prezzi verso la quota 1,4388, come segnato nel grafico.

Altra tecnica algoritmica molto usata è l’utilizzo di due medie mobili incrociate (generalmente il periodo delle medie mobili viene scelto in base al miglior risultato che queste offrono, dopo una prova per tentativi).

Nel caso qui sopra riportato ho applicato due medie mobili semplici di periodi 15 e 30. I segnali ottenuti sono molto buoni; infatti, tutti quelli segnalati nel grafico tramite le frecce verdi e rosse, sono adeguati e ci portano ai risultati finanziari ipotizzati. Solo in un caso, quello che risale tra maggio e ottobre 2004 in realtà non ci avrebbe dato nessun guadagno, ma nemmeno perdite. Attualmente i prezzi oscillano sulla media mobile semplice a 15 periodi ma rimangono ben sopra a quella di 30. Il segnale di rialzo originato nell’aprile 2006 è tuttora presente: aspettiamoci quindi un ulteriore apprezzamento dell’euro verso quota 1,60. La rottura dei prezzi del livello della media mobile (30) a quota 1,5133 origina il primo segnale ribassista con interventi di copertura adeguati per le aziende import; in questo momento invece bisogna mantenere aperte e con un’alta percentuale le coperture per aziende esportatrici perché i livelli del cambio nuovamente a quota 1,60 non sono impossibili (come molti credono).

Anche il MACD ci conferma che la tendenza prossima è rialzista con un primo target a quota 1,60 e un secondo target a quota 1,63.

Tale indicazione deriva dal taglio dal basso verso l’alto della media a 9 periodi, rappresentata nella parte bassa del grafico qui sopra riportato. Tale segnale viene dato anche dalla rottura del canale ribassista cominciato a fine marzo 2008 e dalla divergenza tra l’andamento del MACD con quello dei prezzi, con il doppio minimo del MACD tra febbraio e maggio 2008, che non è presente nell’andamento del cambio eur/usd, che risottolinea la probabile inversione del trend.

Anche il taglio di quota 20 dello stocastic index ci segnala un prossimo rialzo delle quotazioni nel breve periodo, con proseguimento del trend secondario rialzista evidenziato nel grafico con le linee nere.

La presenza anche di una divergenza (doppio massimo) tra l’andamento dello stocastico con i prezzi del cambio eur/usd conferma l’inversione del trend in atto, che essendo ribassista diventa rialzista.

L’RSI, mostra anch’esso un segnale d’inversione di tendenza con l’indicatore che si posiziona poco sopra quota 59 e quindi lontano dai 70-80, indicatori di iperacquisto.

La situazione del mercato sembra quindi equilibrata anche se la volatilità è in crescita con possibile ulteriore salita alla rottura della soglia psicologica a quota 1,60.

In conclusione quindi il quadro tecnico ci ha mostrato, anche se con qualche dubbio che potrà essere cancellato nei giorni seguenti, uno scenario rialzista del cambio con diversi target che vanno oltre i precedenti record registrati il 22 aprile 2008 a quota 1,6020. Il trend primario è rialzista ed ha come livello superiore quota 1,6450 che è un livello da cui attendersi una successiva inversione ribassista.

Le posizioni da assumere sul mercato nel breve-medio periodo sono rialziste con 2

target profit di uscita, o di marginale riduzione: il primo a quota 1,60 e il secondo a

quota 1,6450.

Eventuali ribassi trovano spazio alla rottura del primo supporto a quota 1,54, che proietta il cambio verso il successivo obiettivo a quota 1,50. Aumentare le coperture per le aziende esportatrici alla rottura della resistenza a quota 1,60 e ridurle solo sotto 1,54; nel caso invece opposto per le aziende importatrici alzare le coperture proprio alla rottura di quest’ultimo livello a quota 1,54.

5.5 L’Analisi delle possibili coperture finanziarie

Una volta individuata la tendenza di fondo, rialzista o ribassista, diventa importante per l’impresa gestire in modo efficiente l’esposizione valutaria attraverso gli strumenti finanziari. Nelle sezioni che seguono ho trattato le principali forme finanziarie già considerate nel corso del capitolo 4, che sono state maggiormente utilizzate durante l’esperienza di stage: i cambi a termine, i finanziamenti in valuta e le opzioni plain

vanilla ed esotiche. A differenza delle leve operative, o della gestione interna, che

hanno un orizzonte temporale lungo e dei costi diretti e indiretti difficilmente calcolabile, le leve finanziarie sono impostazioni specificamente adottate per gestire il