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PARTE TERZA: GESTIRE IL RISCHIO DI CAMBIO

CAPITOLO 4: IL RISCHIO DI CAMBIO

6. l’applicazione dei nuovi principi IAS / IFRS 116 con le attuali modifiche dello

4.4 La gestione del Rischio di Cambio

4.4.4 La gestione esterna tramite gli strumenti finanziar

4.4.4.1 I Contratti a termine su valute

Nei precedenti capitoli ho parlato del mercato dei cambi intendendo sempre transazioni ‘a pronti’, ossia al momento129. Oltre al cambio a pronti vi è il cambio a termine (o

forward) che non è altro che un contratto in cui viene stabilito un cambio oggi per

un’operazione futura. Tale strumento permette di proteggersi da un andamento sfavorevole del mercato ma non di beneficiare di un’evoluzione positiva.

Il contratto a termine stabilisce per un determinato ammontare in valuta ad una data predeterminata futura quale sarà il costo d’acquisto (acquisto a termine) o quello di vendita (vendita a termine). Naturalmente il riscontro finale di tale operazione potrà essere positivo o negativo a seconda dell’evoluzione del mercato, ma sarà inverso all’esposizione aziendale rendendo neutra la posizione nei confronti del mercato. In sostanza l’azienda in tal modo fissa il quantitativo di moneta nazionale da pagare o incassare in un certo futuro eliminando il rischio di cambio. Le operazioni a termine vengono trattate Over The Counter, dove i market mover che quotano le varie scadenze ne garantiscono le transazioni e quindi la liquidità. Le scadenze del termine130 più usate sono generalmente da 1 settimana a 12 mesi, ma vi sono anche quelle di più lunga durata (5 anni), anche se non vengono quasi mai prese in considerazione, in quanto nel medio-lungo periodo tale strumento ha poco effetto pratico.

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129 Le transazioni spot vanno normalmente in valuta 2 giorni lavorativi successivi al giorno in cui la transazione è stata effettuata. La maggiore parte dei speculatori per non aprire posizioni di lungo periodo operano sullo spot, con il meccanismo del Rollover, andando a chiudere giorno dopo giorno le posizioni. 130 se la scadenza dovesse coincidere con un giorno festivo di uno dei due paesi interessati, sarà regolata nel giorno successivo; qualora sia l’ultimo giorno del mese verrà regolata l’ultimo giorno lavorativo precedente la festività.

Il cambio a termine è funzione di 3 variabili: il cambio spot, i due tassi d’interesse applicati sulla valuta nazionale ed estera, e il tempo.

Considerando la formula del calcolo dell’interesse semplice:

(C * gg * i) / (360 * 100)

è possibile ricavare la formula per la determinazione del premio o dello sconto131 del cambio a termine, al quale basterà poi sommare algebricamente il tasso spot per ricavarne il cambio a termine; ed ecco la formula del premio / sconto:

[ spot * (tasso divisa incerta - tasso divisa certa) * gg ] / ( 360 * 100 + tasso divisa certa * gg) Cambio a termine = cambio spot +/- premio / sconto

Ma vediamo un esempio di un contratto forward a 4 mesi:

- lo spot EUR/USD del 21/02/2008 è a quota 1,4728; - il tasso interbancario euro è 4,00 %;

- il tasso interbancario dollaro è 2,75 %; - i giorni del contratto sono 120.

Ipotizziamo che la parte A incassi 1 EUR contro USD sul mercato a pronti dalla parte B

pagando 1,4728 USD. Naturalmente la parte A potrebbe investire tale euro per 4 mesi al tasso del 4,00 % e al termine di tale periodo il suo montante sarà pari a 1,0133 EUR . La

parte B avendo ottenuto il corrispettivo in dollari, e precisamente 1,4728, può impiegarli al tasso del 2,75 % e quindi ottenere dopo 4 mesi:

1,4728 + (1,4728 * 120 *2,75 / 36000) = 1,4863

Il cambio outright sarà quindi 1,4863 / 1,0133 =1,4668 e quindi i punti termine saranno 1,4668 – 1,4728 = -0,0060, e come si può notare coincide con quello riportato da

Bloomberg (bp, punti base -60).

21/02/2008 1,4728

1 MESE 2 MESI 3 MESI 4 MESI 6 MESI 9 MESI 1 ANNO 18 MESI 2 ANNI 5 ANNI BP -11 -27 -45 -60 -94 -138 -172 -214 -229 -76

VOLATILITA' 9,100 9,000 9,100 9,105 9,000 8,950 8,950 8,935 8,800 7,800

Tratto da Bloomberg

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Vi è una formula più diretta per il calcolo del cambio a termine ed è la seguente:

EUR/USDTERMINE= EUR/USDPRONTI* (1 + (i usd –i eur) * gg) / (36 * 100) Le considerazioni che si possono trarre sono che:

 a seconda del differenziale dei tassi, i punti a termine possono essere sia positivi che negativi, e tanto maggiore sarà la loro differenza maggiore saranno i punti a termine;

 più lunga è l’operazione, maggiore sarà l’effetto del differenziale dei tassi sul cambio a termine.

Bisogna constatare che a determinare il tasso effettivo vi sono anche altre variabili più o meno importanti come:

i costi delle commissioni bancarie (che oggigiorno si sono molto ridotti tanto da essere in media lo 0,07% dell’importo investito);

la possibilità di utilizzo della banca di tali valute (si pensi a casi estremi come le richieste di cambi a termine tra il dollaro e il peso messicano): se l’ammontare di valute che la banca deve procurarsi per l’operazione è limitata la banca ha scarse probabilità di riutilizzare tale valuta a scopo remunerativo e quindi a volte non accetta di fare le operazioni richieste.

Il contratto a termine presenta sia vantaggi che svantaggi. I vantaggi sono:

minori costi rispetto ad opzioni e futures sia per l’essere negoziati OTC che per la maggiore rigidità dello strumento;

• non comporta uscita di cassa immediatamente per l’azienda visto che le commissioni vengono regolate a scadenza del contratto (dilazioni del pagamento);

• l’ammontare di valuta e la durata vengono decisi dal soggetto a seconda delle proprie esigenze.

Tra i svantaggi:

• è uno strumento rigido132, in quanto il tasso di cambio a termine non potrà più essere cambiato durante il periodo precedente la scadenza; è vero però che si possono aprire posizioni opposte tipo una vendita a termine se è stata fatto un acquisto di uguale importo e durata, e viceversa;

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132 vi sono clausole particolari che rendono tali strumenti più flessibili come per esempio l’operazione denominata “Forward with optional exit” che è una combinazione di contratti a termine con opzioni con barriere (exit rate).

sono negoziati su mercati OTC, ossia su mercati in cui non vi è la presenza di organi di garanzia, come le Clearing House, nel rispetto del contratto.

Durante l’esperienza di stage tale strumento è stato tra i più utilizzati, sia per il suo vantaggio di non dover pagare inizialmente nessun premio o commissione che per la sua semplicità operativa.