4.8 Codifica delle frasi del test di produzione e risultati
4.8.3 Analisi frasi corrette ma non target
Alle frasi target si sono aggiunte una serie di frasi considerate corrette, poiché grammaticali e appropriate al contesto, ma differenti strutturalmente dalle frasi target. Nell’analisi finale, le strategie considerate come corrette sono state dapprima analizzate separatamente e in seguito considerate come un’unica categoria con quelle target, seguendo la codifica dei dati adottata da Guasti et al. (2012), in quanto nell’analisi finale del loro studio le frasi target e quelle corrette sono raggruppate in un’unica categoria denominata “Target”. Alla categoria delle frasi corrette del presente studio, quindi, appartengono le frasi interrogative con struttura, N Wh V, N CHE V, CHE V N (fossero esse frasi interrogative con testa chi o quale), le frasi interrogative con NP nullo, quelle con diatesi passiva e le frasi partitive. Alcuni esempi delle frasi corrette sono mostrate nella tabella sottostante: Tabella 56: codifica frasi corrette
N Wh V Gli elefanti chi sporcano? (S16)
N CHE V I gatti che cane stanno leccando? (G27)
CHE V N Che bambino stanno sognando i puffi? (G37)
NP nullo Quali legano l'ape? (S1)
Passive Chi è stato colpito dai bambini? (S5)
Partitive Quale delle due streghe ha bagnato il signore? (S16)
Si è ritenuto opportuno considerare frasi target più categorie (N CHE V, CHE V N, partitive) rispetto a quelle proposte da Guasti et al. (2012) dal momento che in tutti e tre i gruppi testati si sono osservate diverse occorrenze grammaticalmente e pragmaticamente corrette. Si precisa, però, che, nell’analisi delle frasi target, almeno per quanto riguarda il gruppo
158
sperimentale, si è sorvolato sugli errori di accordo di genere e numero tra articolo e nome (I signore (S8)) e pronome interrogativo e relativo NP (Quale bambine (S3)); sugli errori riguardanti le desinenze dei verbi (Il
cavallo insegua (S1)) e sulla presenza di errate preposizioni come in frasi del
tipo Chi sarà il cane che ha leccato ai gatti? (S6). Inoltre, nell’analisi dei dati sono state considerate corrette anche alcune produzioni in cui comparivano sostituzioni lessicali. È il caso, per esempio, del termine uomo per signore o di verbi sostituiti da sinonimi o termini simili come mangiare per mordere. Queste sostituzioni potrebbero essere causate dalla cattiva interpretazione del disegno. Il criterio di considerare come corrette anche alcune frasi con errori come quelli descritti è stato seguito perché quello che si voleva maggiormente verificare era l’uso della frase interrogativa e per evitare, quindi, che ogni frase prodotta dai ragazzi sordi risultasse agrammaticale, in quanto le produzioni di tali frasi risultano già piuttosto elevate. In questo modo ci si è soffermati più sulla struttura della frase che sugli errori di tipo lessicale, i quali sono stati già abbondantemente commentati nel capitolo precedente. Si precisa, inoltre, che in molti casi i partecipanti hanno adottato più strategie contemporaneamente o hanno commesso più errori nella stessa frase, afferenti a diverse categorie. Dal momento che tutti gli errori sono stati considerati separatamente, è probabile che nei risultati finali delle prestazioni dei ragazzi le percentuali di errore possano superare il 100%. La seguente tabella mostra le percentuali di accuratezza nelle strutture considerate corrette:
159
Tabella 57: percentuali di accuratezze: strutture corrette
FRASE SORDI RAGAZZI NU BAMBINI NU
N Wh V 6% 2% 7% N CHE V 0% 0,2% 0% CHE V N 0% 0,2% 4% NP nullo 8% 0% 10% Passive 2% 7% 0% Partitive 1% 3% 2%
Le strategie utilizzate per ovviare all’ordine target Wh V N sono piuttosto varie e distribuite equamente in tutti e tre i gruppi testati. Nel gruppo dei ragazzi sordi si tende ad omettere l’argomento e a produrre frasi interrogative secondo l’ordine N Wh V, quindi con la dislocazione a sinistra, mentre si nota una bassa occorrenza di frasi passive, a differenza del gruppo di controllo degli adolescenti udenti, i quali, invece, ricorrono prevalentemente a questa strategia. Anche per il gruppo di controllo dei bambini sembra che le strategie preferite siano l’ordine N Wh V e l’omissione dell’argomento. Si nota, quindi, una forte somiglianza tra le produzioni dei bambini e quelle degli adolescenti sordi, somiglianza confermata anche dall’assenza di significatività tra i due gruppi nel caso delle frasi interrogative con ordine N Wh V (Wald Z = -0.779, p = 0.436) e delle frasi interrogative con NP nullo (Wald Z = -1.359, p = 0.174).
Particolare è il caso delle frasi passive. Si è detto che questa è la principale e quasi unica strategia utilizzata dai ragazzi del gruppo di controllo e, data l’età piuttosto simile nei due gruppi, ci si aspetterebbe la stessa strategia utilizzata dai ragazzi sordi. Infatti, se per i bambini l’assenza delle frasi passive può essere spiegata sulla base dell’età anagrafica e linguistica, la bassa occorrenza di questa strategia nel gruppo sperimentale non può essere spiegata sulla base dell’età, in quanto le frasi passive
160
generalmente emergono intorno ai 6/7 anni. Infatti, in età ormai adulta le frasi interrogative passive sono una strategia molto utilizzata. Tuttavia, sebbene non vi sia una differenza significativa tra i due gruppi (Wald Z = - 1.836, p = 0.066), è interessante osservare che i ragazzi udenti ricorrono a questa strategia nel 7% dei casi e i ragazzi sordi solo nel 2%. Nella presente ricerca le principali strategie da parte del gruppo sperimentale si concentrano nella produzione delle frasi interrogative oggetto, come è possibile notare dalla Tabella 58 e dalla Figura 7 di seguito riportate:
Tabella 58: percentuali di occorrenza di strategie nel gruppo sperimentale
WhVN ArgNul NWhV Passive NCheV CheN Partitive
WhichO (PL) 0% 8,3% 10,4% 6,3% 0% 0% 0% WhichO (SG) 14,6% 0% 12,5% 4,2% 0% 0% 0% WhoO 0% 8,3% 13,5% 5,2% 0% 0% 0% WhichS (PL) 0% 12,5% 0% 0% 0% 0% 2,1% WhichS (SG) 0% 2,1% 0% 0% 0% 0% 2,1% WhoS 0% 4,2% 3,1% 0% 0% 0% 0%
161
Figura 7 - Grafico strategie gruppo sperimentale
La struttura Wh V N è impiegata solo nel caso delle OBJ which SG da parte del gruppo sperimentale, mentre si ricorre all’NP nullo nel caso delle OBJ
which PL, delle OBJ who, delle SUB which PL, delle SUB which SG e delle
SUB who. La struttura N Wh V è impiegata nel caso delle OBJ which PL, OBJ which SG, OBJ who e SUB who, mentre alle passive, anche se in maniera marginale, si ricorre per le OBJ which PL, OBJ which SG e per le OBJ who. Minima, invece, è l’occorrenza delle frasi interrogative partitive nel caso delle frasi sull’oggetto con quale. Infatti, per quanto riguarda il ricorso all’utilizzo di frasi partitive il gruppo sperimentale non differisce né dal gruppo di controllo degli adolescenti (Wald Z = -1.559, p = 0.119) né da quello dei bambini (Wald Z = -1.432, p = 0.152). Per quanto riguarda le strategie N CHE V e CHE V N, non si trovano occorrenze del genere nel gruppo sperimentale, mentre il gruppo di controllo degli adolescenti ricorre a queste strategie nello 0,2% in entrambi i casi e nel gruppo di controllo dei bambini si nota un’occorrenza del 4% solo nel caso della strategia CHE V N. Dal momento che le differenze tra i tre gruppi sono davvero minime, non si è notata nessuna differenza significativa.
0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0% 16,0%
WH V N ARG NULLO N WH V PASSIVE N CHE V CHE V N PARTITIVE
Strategie gruppo sperimentale
162
Nel caso dei bambini del gruppo di controllo, così come per il gruppo sperimentale, le maggiori strategie si concentrano nel caso delle frasi interrogative sull’oggetto, come riportato nella Figura 8 seguente:
Figura 8 - Strategie gruppo di controllo bambini
I bambini e i ragazzi sordi della presente ricerca sembrano comportarsi complessivamente allo stesso modo, in quanto entrambi ricorrono prevalentemente all’utilizzo dell’NP nullo e alla struttura N Wh V. Gli adolescenti udenti prediligono invece l’uso del soggetto post-verbale (83,3% nello studio di Guasti et al. (2012) e 88% nello studio di Del Puppo (2016)), mentre l’ordine SV rappresenta solo una piccola percentuale (16,8% nello studio di Guasti et al. (2012) e 11% in quello di Del Puppo (2016)). Quindi, nel caso dei bambini del gruppo di controllo e dei soggetti sordi della presente ricerca l’uso del soggetto dislocato a sinistra e dell’NP nullo servirebbero ad aiutare i soggetti nella produzione di queste frasi interrogative a struttura complessa. I ragazzi sordi ricorrono all’NP nullo in tutte le tipologie di frasi interrogative elicitate tranne nel caso delle OBJ
which SG, mentre i bambini in tutti i casi tranne con le frasi interrogative
SUB who. L’ordine N Wh V, invece, è utilizzato dal gruppo sperimentale
0% 5% 10% 15% 20% 25%
WH V N ARG NULLO N WH V PASSIVE N CHE V CHE V N PARTITIVE
Stategie gruppo di controllo bambini
163
nel caso delle frasi interrogative OBJ which PL, OBJ which SG, OBJ who e SUB who, mentre dal gruppo di controllo dei bambini con le frasi interrogative OBJ which PL, OBJ which SG, OBJ who e SUB who. Tuttavia, come precedentemente detto, queste strategie non sarebbero attese nel gruppo sperimentale della presente ricerca, in quanto la loro età anagrafica è simile a quella degli adolescenti del gruppo di controllo e, quindi, ancora una volta si è costretti ad ipotizzare che, sebbene i soggetti sordi siano tutti adolescenti, la loro lingua risulta compromessa e, pertanto, non si comportano come gli adolescenti udenti del gruppo di controllo, i quali hanno percentuali di accuratezza piuttosto alte nell’uso di queste strutture complesse. Sembra quasi che la lingua degli adolescenti sordi testati sia equiparabile a quella dei bambini udenti di età prescolare.
All’inizio del paragrafo si è detto che in un primo momento le frasi interrogative corrette ma non target sono state considerate come categoria a parte da quelle target vere e proprie e che in un secondo momento, seguendo il modello di Guasti et al. (2012), i due risultati sono stati accorpati. Nella tabella sottostante, quindi, si presentano le percentuali complessive delle frasi interrogative pragmaticamente appropriate per il contesto (target+corrette, riclassificate come “Target”), delle frasi con cambio di elemento interrogativo, grammaticali ma non pragmaticamente appropriate, e delle frasi errate, ricordando che solo per le frasi target le percentuali proposte sono percentuali di accuratezza, mentre per le altre due categorie si fa riferimento a percentuali di errore.
164
Tabella 59: percentuali complessive del gruppo sperimentale
SORDI TARG ERR CAMB_WH SORDI TARG ERR CAMB_WH
S1 58% 42% 4% S9 63% 38% 0% S2 17% 50% 38% S10 46% 54% 0% S3 92% 8% 0% S11 79% 21% 0% S4 100% 0% 0% S12 46% 54% 0% S5 50% 50% 0% S13 0% 100% 4% S6 33% 58% 8% S14 0% 100% 0% S7 29% 71% 0% S15 88% 13% 0% S8 33% 67% 0% S16 71% 29% 0%
Tabella 60: percentuali complessive del gruppo di controllo dei ragazzi
R_NU TARG ERR CAMB_WH R_NU TARG ERR CAMB_WH
G2 100% 0% 0% G29 100% 0% 0% G19 96% 4% 0% G30 100% 0% 0% G20 100% 0% 0% G31 100% 0% 0% G21 92% 4% 4% G32 100% 0% 0% G22 100% 0% 0% G33 100% 0% 0% G23 100% 0% 0% G34 100% 0% 0% G24 96% 4% 0% G35 75% 13% 13% G25 92% 8% 0% G36 100% 0% 0% G26 96% 4% 0% G37 71% 25% 4% G27 88% 4% 8% G38 92% 8% 0% G28 100% 0% 0% G39 96% 4% 0%
165
Tabella 61: percentuali complessive del gruppo di controllo dei bambini
B_NU TARG ERR CAMB_WH B_NU TARG ERR CAMB_WH
C1 79% 4% 17% C14 67% 29% 4% C2 79% 0% 21% C15 88% 8% 8% C6 83% 4% 13% C16 92% 4% 4% C7 96% 4% 0% C17 71% 25% 4% C8 96% 4% 0% C19 75% 17% 8% C11 100% 0% 0% C24 67% 8% 21% C13 75% 8% 17% C25 96% 4% 0%
Riassumendo quanto detto si notano delle asimmetrie tra le frasi interrogative sul soggetto e quelle sull’oggetto in tutti e tre i gruppi testati, sebbene il grado di accuratezza sia differente a seconda del gruppo preso in esame e dell’elemento interrogativo. Il gruppo sperimentale, infatti, sembra quello che presenta maggiori problemi con queste strutture complesse, seguito dal gruppo di controllo dei bambini e da quello di controllo degli adolescenti. Inoltre, vi è una maggiore accuratezza nelle frasi interrogative con chi e una minore accuratezza nelle frasi interrogative con quale in tutti e tre i gruppi. Per ovviare all’ordine target Wh V N tutti i gruppi ricorrono a delle strategie, prime fra tutte l’omissione dell’argomento e l’ordine N Wh V da parte dei bambini e del gruppo dei sordi e la passivizzazione da parte del gruppo dei ragazzi udenti. Tuttavia, la maggior parte delle strategie, è utilizzata nel caso delle frasi interrogative sull’oggetto e in particolar modo con le OBJ which.
La Figura 9 sottostante mostra in forma grafica l’andamento complessivo del gruppo sperimentale nel test di produzione di frasi interrogative, considerando i dati allo stesso modo della Tabella 59:
166
Figura 9 - Andamento complessivo gruppo sperimentale nel test di produzione wh