4.3 Studi precedenti sull’acquisizione delle frasi interrogative
4.5.1 Test di produzione di frasi interrogative
Il test di produzione di frasi interrogative è stato realizzato da Guasti et al. nel 2012 principalmente con lo scopo di analizzare le abilità di bambini normodotati nell’uso di tali costruzioni. Nel presente studio, lo stesso test è stato utilizzato per testare un gruppo di soggetti sordi segnanti, adattandolo, perciò, in forma scritta per assecondare le esigenze di questa popolazione. Il test è stato somministrato in una stanza silenziosa e familiare a tutti i partecipanti e ognuno di essi è stato testato in maniera individuale. Così come per il test di ripetizione di frasi complesse, anche nel caso del test in questione le modalità di somministrazione sono state leggermente differenti a seconda del gruppo preso in esame.
L’esperimento è stato presentato avvalendosi dell’uso di un computer portatile e gli stimoli sono stati proposti mediante una presentazione PowerPoint. Ai partecipanti sono state mostrate delle immagini i cui personaggi potevano essere agenti o pazienti dell’azione descritta. L’agente o il paziente della vicenda erano coperti, a seconda che si volesse elicitare una frase interrogativa sul soggetto o sull’oggetto. Sono state così elicitate 12 frasi interrogative sul soggetto e 12 frasi interrogative sull’oggetto. Per ciascuna tipologia 6 avevano come testa chi e 6 quale+NP.
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La figura sottostante mostra un esempio di stimolo che elicita una frase interrogativa sul soggetto con chi.
Figura 4 - Immagine per elicitare una frase interrogativa sul soggetto con chi
Il caso della Figura 4 mostra la modalità di elicitazione di frasi interrogative con testa chi. Nella Figura 4 l’agente è coperto, proprio perché con questa immagine si vuole elicitare una frase interrogativa sul soggetto con chi. Nel momento in cui l’immagine veniva mostrata, una voce familiare, precedentemente registrata, descriveva la vicenda. Per esempio, la voce diceva: “Qualcuno sta inseguendo gli elefanti” e, mentre lo sperimentatore indicava l’immagine nascosta, la voce proseguiva dicendo: “Il pupazzo sa chi. Domandagli chi.” Subito dopo questa breve introduzione da parte della voce registrata, il soggetto doveva pronunciare la propria frase interrogativa che, in questo caso, sarebbe stata “Chi sta inseguendo gli elefanti?”. A frase interrogativa prodotta, il personaggio nascosto veniva svelato dallo sperimentatore.
Nel caso delle frasi interrogative con testa quale, invece, si sono utilizzate due differenti immagini: la prima introduceva i personaggi della vicenda (come mostra la Figura 5), la seconda presentava l’azione allo stesso
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modo dell’elicitazione delle frasi interrogative con testa chi (come mostra la Figura 6).
Figura 5 - Introduzione dei personaggi per l'elicitazione di frasi interrogative con testa quale
Per esempio, la Figura 5 è stata presentata accompagnata da una voce che diceva: “Ci sono due bambini con i pantaloni verdi, due bambini con i pantaloni blu e una fatina. Vediamo adesso cosa succede.” Di seguito appariva l’immagine successiva, quella in cui l’agente o il paziente erano coperti, come mostra la Figura 6.
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A tal punto la voce dello sperimentatore, in riferimento alla Figura 6, diceva: “La fatina sta tirando due bambini. Il pupazzo sa quali. Domandagli quali.”. Così, come nel caso delle frasi interrogative con testa chi, i soggetti dovevano pronunciare una frase interrogativa, in questo caso, però, con testa
quale. Dopo aver prodotto la frase interrogativa del tipo “Quali bambini tira
la fatina?” l’immagine nascosta veniva svelata.
Prima della somministrazione dell’intero test, tutti i soggetti esaminati sono stati sottoposti a degli stimoli di prova, tramite i quali si elicitavano frasi interrogative con testa cosa. Le modalità con cui questi stimoli di prova sono stati proposti sono le stesse precedentemente descritte ed utilizzate per l’elicitazione delle frasi interrogative con testa chi e quale.
In questo test, quindi, sono stati manipolati due fattori, ognuno dei quali comprende due livelli: il tipo di frasi interrogative (soggetto e oggetto) e il tipo di elemento interrogativo (chi e quale+NP). Nel complesso sono state elicitate 24 frasi interrogative di cui 6 frasi interrogative sul soggetto con chi, 6 frasi interrogative sul soggetto con quale, 6 frasi interrogative sull’oggetto con chi, 6 frasi interrogative sull’oggetto con quale. Si nota che le frasi interrogative con chi soggetto presentano tutte un verbo al singolare e un DP oggetto plurale, mentre le frasi interrogative con chi sull’oggetto hanno un verbo al plurale e un DP oggetto singolare. Utilizzare queste strutture è stato necessario per evitare la produzione di frasi ambigue nella lingua italiana, infatti, se verbo e DP fossero stati entrambi singolari o entrambi plurali l’interpretazione della frase sarebbe potuta risultare ambigua e oscillare tra una frase interrogativa sul soggetto e una sull’oggetto. È anche per questo che per le frasi interrogative con testa quale si sono realizzate 3 frasi interrogative sul soggetto (Quale cuoco saluta i calciatori?) e 3 frasi interrogative sull’oggetto (Quali cavalli rincorre il leone?) con verbo singolare e DP argomento plurale e 3 frasi interrogative sul soggetto
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(Quali bambini tirano la fatina?) e 3 frasi interrogative sull’oggetto (Quale
bambino sognano i puffi?) con verbo plurale e DP argomento singolare.
Anche nel caso di questo test le liste somministrate sono state due. Guasti et al. (2012), partendo dalla prima lista di 24 frasi interrogative ne hanno creata una seconda con gli stessi stimoli, le stesse immagini e gli stessi personaggi, ma con ruoli tematici inversi. Per esempio, se nella prima lista la frase interrogativa da elicitare era una frase interrogativa sul soggetto del tipo Chi
insegue gli elefanti? nella seconda lista la frase interrogativa da elicitare con
gli stessi personaggi, ma con ruoli tematici inversi, sarebbe stata Chi
inseguono gli elefanti?. In questo modo, tutti i soggetti visualizzano le stesse
azioni e gli stessi personaggi con un’unica differenza: la direzionalità dell’azione. Dal momento che il test presenta due liste dello stesso livello, si è pensato di dividere i partecipanti di ogni gruppo in due sottogruppi differenti, ai quali in maniera casuale è stata somministrata la prima o la seconda lista di elicitazione di frasi interrogative, in modo tale, in un secondo momento, da poter vedere se ci fossero effetti significativi di lista. Inoltre, per il presente test di produzione di frasi interrogative si sono utilizzati tutti verbi transitivi e reversibili e i personaggi di ciascuna azione erano tutti soggetti animati; mentre, il lessico scelto è tutto ad alta frequenza, in modo tale da evitare problemi di incomprensione legati alla complessità dei termini (Guasti et al., 2012).
La modalità di somministrazione orale è stata utilizzata solo per i due gruppi di controllo, ma, se ai bambini si è chiesto di porre frasi interrogative ad un pupazzo (anche in questo caso Filippo, con il quale avevano familiarizzato prima del test di ripetizione), ai ragazzi sordi e udenti è stato chiesto di rivolgersi ad una persona immaginaria. Il metodo di somministrazione del test al gruppo sperimentale, come precedentemente detto, è stato in parte differente. Ai ragazzi sordi, infatti, sono state presentate
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le stesse immagini proposte ai due gruppi di controllo, con l’unica differenza che per i gruppi di controllo le descrizioni avvenivano tramite una voce precedentemente registrata, mentre nel caso dei ragazzi sordi le descrizioni delle immagini erano scritte su un supporto cartaceo. Le performance di tutti i soggetti normoudenti testati sono state registrate in modo tale da permettere una successiva analisi, mentre, per quanto riguarda i dati dei soggetti sordi, si sono mantenuti i loro fogli di lavoro in modo tale da poter trascrivere ed esaminare in un secondo momento i risultati ottenuti.