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2. Materiali e Metodi

2.3 Analisi dei dati

2.3.1 Archiviazione

Per archiviare le rotte registrate con il GPS viene impiegato il software OziExplorer, mentre per l’analisi dei dati e per la visualizzazione viene utilizzato il softwareArcView 9.3, una delle applicazioni di ArcGis Desktop. ArcView consente di: visualizzare le informazioni geografiche, leggere dati (spaziali e non) in diversi formati, creare mappe tematiche e connettere l’informazione spaziale ad attributi di un generico database

Dopo aver salvato i WP e la rotta dell’uscita, si passa alla compilazione di un apposito database relazionale (creato con il programma Access 2003), costituito da 4 tabelle che tramite semplici query interrogative permette di collegare tra loro le diverse informazioni contenute in ognuna. Tabelle: - Uscite - Avvistamenti - Imbarcazioni - Individui

Di queste, le prime 3 sono di immediata compilazione, in quanto riassumono le informazioni riportate nelle schede “Uscite/Avvistamenti” e “Rilevamento Imbarcazioni”, mentre la tabella “Individui” può essere aggiornata solo previa analisi del materiale fotografico.

In questa tabella ogni animale è contraddistinto da un identificativo del tipo TT_DM_001 o TT_CC_001, dove TT= Tursiopstruncatus, DM= Delfini Metropolitani/ CC= Centro Cetus, 001= numero progressivo.

Nella tabella INDIVIDUI vengono così riportati tutti gli avvistamenti in cui gli individui sono stati foto-identificati (Fig. 12).

Fig 12. Tabella Individui del database relazionale

2.3.2 Analisi di sforzo e successo di avvistamento

I dati geo-referenziati scaricati e analizzati con i software sopra-citati ci permettono di calcolare lo “sforzo di avvistamento”, che è costituito dai km percorsi durante tutte le uscite nel corso degli anni. Oltre allo sforzo di campionamento è possibile calcolare anche l’indice di incontro (ER), ovvero il numero di avvistamenti effettuati rispetto ai km percorsi.

La foto-identificazione è una tecnica non invasiva che permette di riconoscere i singoli individui grazie ai marcaggi naturali presenti sul corpo degli stessi (Maldini Feinholz, 1994).La foto- identificazione è largamente utilizzata negli studi condotti sui mammiferi marini (True, 1904; Mitchell, 1972; Hammondet al.,1990; Fujiwara e Caswell,2001).Quasi tutti gli individui posseggono infatti dei caratteri distintivi che li rendono riconoscibili e che permangono nel tempo. Questa peculiarità consente di riconoscere ogni individuo e di distinguerlo dagli altri. I marcaggi sono dovuti per lo più a lotte tra con-specifici ma non mancano segni dovuti alle collisioni con imbarcazioni (Sears et al., 1990; George et al.,1994; Wells e Scott, 1997; Slooten et al.,2000) o alle aggressioni da parti di predatori (squali o orche; McCann, 1974; Heithaus, 2001).

Il riconoscimento dei singoli individui è molto importante in quanto permette di avere un gran numero di informazioni sulla specie studiata :

• Determinazione del sesso • Abbondanza della popolazione • Movimenti, site fidelity, home range • Composizione del gruppo

• Struttura sociale

• Informazioni su aspetti biologici/riproduttivi

Quest’ultimo aspetto è molto interessante in quanto permette di stimare i tassi di fecondità di una popolazione fotografando un individuo di sesso femminile in associazione con il suo piccolo in anni o in periodi successivi.

Per quanto riguarda i tursiopi la foto-identificazione si basa primariamente sui segni della pinna dorsale in quanto è in questa che si ritrova il maggior numero di lesioni (tacche) che la rendono unica per ogni individuo(Caldwell, 1955; Irvine e Wells, 1972; Würsig e Würsig,1977; Wells, 1986; Ballance, 1987; Scott et al.,2005).

I segni si possono suddividere in primari/permanenti e secondari. I segni primari sono gli unici permanenti ed infatti sono usati come elementi primari per la foto-identificazione (Wilson et al.,1999): questi sono le “tacche”(lembi di tessuto mancanti), le deformità e la forma della pinna dorsale (Fig 13).I secondari invece sono graffi, decolorazioni e segni sul corpo, che vengono utilizzati come riconferma una volta individuate le lesioni permanenti (Fig 14).

Fig 13. Segni primari per la foto-identificazione

Fig 14. Segni secondari per la foto-identificazione

Come tutte le tecniche di ricerca anche la foto-identificazione presenta degli aspetti positivi e degli aspetti negativi.

Tra i punti di forza abbiamo:

• campionamento non invasivo della popolazione

• stima sia della dimensione della popolazione che del numero di individui che utilizzano una certa regione in un dato lasso temporale

• informazioni sull’identità degli individui che vivono in una certa regione • confronto degli individui tra diverse aree di studio

• esame dei cambiamenti nelle associazioni di individui in funzione del tempo • stima dei tassi di riproduzione

Dall’altra parte i limiti risultano essere:

• impossibilità, in genere, di foto-identificare tutti gli animali • incertezza a priori circa il successo di cattura fotografica

• lunghi tempi per l’analisi e l’archiviazione del materiale fotografico • necessità di personale formato per la raccolta e l’esame dei dati

• Possibilità che gli elementi utilizzati per il riconoscimento cambino nel tempo rendendo complesso il riconoscimento a distanza di tempo.

Matching

Una volta raccolti, i dati fotografici vengono archiviati per procedere al confronto fotografico. L’archiviazione viene fatta suddividendo tutti i delfini di ogni avvistamento in diverse cartelle, con il titolo provvisorio di “individuo 1,2,3…” . Le foto migliori dei singoli tursiopi, possibilmente una del lato destro e uno sinistro della pinna dorsale, vengono confrontate con le foto migliori di tutti gli animali foto-identificati già presenti nel catalogo fotografico: questa operazione prende il nome di matching (Fig 15).

Fig 15. Esempio di matching fotografico. Due foto di uno stesso individuo (TT_DM_124): quella di destra scattata il 5/7/2006 e quella di sinistra il 28/6/2010

Il matching fotografico consente di sapere se gli individui fotografati durante gli avvistamenti sono stati catturati per la prima volta, o se si tratta di ricatture. Nel primo caso il nuovo individuo viene inserito nel catalogo, nel secondo invece si aggiorna il medesimo con foto più recenti, al fine di averne una life history sempre aggiornata. Alla fine, ogni individuo ha una propria cartella, all’interno della quale ci sono oltre alle foto della pinna dorsale (ambo i lati) anche immagini che interessano la regione genitale, qualora presenti, e immagini relative alle associazioni madri- piccoli. Nel medesimo catalogo inoltre, sono presenti anche cartelle con individui giovani o non foto identificabili (Fig 16).

Fig 16. Foto di individuo poco riconoscibile (foto Delfini Metropolitani)

Per la visualizzazione delle foto e quindi per la scelta delle immagini di buona qualità possono essere usati diversi visualizzatori, uno dei migliori è InfraView, mentre il catalogo fotografico è stato organizzato e visualizzato mediante il software Picasa3 (Fig.15)

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