• Non ci sono risultati.

DALLE ANALISI AL MASTERPLAN

LE ANALISI COME MATRICE PROGETTUALE

Ogni volta che ci si approccia ad un nuovo Progetto la difficoltà principale è quella di doversi confrontare con la realtà. L'idea, che si forma a seguito di ragionamenti ed osservazioni soggettive, non ha una consistenza materica vera e propria e di conseguenza la sua trasposizione in oggetto materico risulta essere uno scoglio difficile da sormontare. E' proprio in questo frangente che bisogna cercare degli elementi concreti che possano coadiuvare un pensiero trasformandolo in ciò che si può definire Architettura. Le varie correnti di pensiero applicabili al progetto Architettonico si basano su diverse componenti spaziali riconducibili al contesto e alla sua spazialità, elemento imprescindibile del progetto. Nonostante quest'idea sia astratta, non si fonda su visoni prive di significato, ma su immagini ben distinte di elementi concreti e tangibili.

Il foglio bianco non esiste, si parte sempre da “disegni” tracciati sul territorio, che marcano linee e confini ben distinti nei quali bisogna inserire il frutto di ragionamenti pregressi.

Ogni Progetto, dunque, non avrà mai un'idea di base uguale, ma avrà sempre come punto di partenza un immaginario ben definito di storia ed esperienze associate alla sua collocazione spaziale. Nel nostro caso ci siamo trovati di fronte ad un'area molto particolare, dove la distanza fra luoghi dell'abbandono e servizi sembra quasi annullarsi per creare un tutt'uno fra gli uni e gli altri. Viene spontaneo chiedersi da dove partire in una situazione simile, ricca di elementi a primo impatto sconnessi, ma che se analizzati con occhio critico diventano un ottimo punto di partenza per il Progetto.

Utilizzando l’”Analisi” come chiave di lettura delle varie componenti sociali, politiche ed economiche presenti all'interno dell'area, è stato possibile organizzare un sistema ideale basato su dati, immagini ed esperienze utili come “Incipit” per la progettazione della macro-area. Il quartiere presenta forti criticità relative alla componente sociale, conformandosi come una zona abitata prettamente da anziani; un'altra criticità è riconoscibile nella forte

51 presenza sia di disoccupazione che di ceti sociali meno abbienti dovuti alla natura periferica dell'area. A questi si aggiunge anche una forte disparità, in relazione alle altre zone della città, di scolarizzazione, con un conseguente decentramento dei giovani laureati. La zona, nata a seguito della necessità insediativa relativa all'industria, presenta una bassa componente residenziale oggi ancor più enfatizzata dalla delocalizzazione delle attività produttive e dalla scarsità di servizi. Ad oggi il quartiere si presenta come un'area con forte presenza di aree verdi localizzate principalmente a sud-est, conformate a parco, affiancate da edifici principalmente di natura popolare.

La mancanza di collegamenti con il resto della città ha fatto sì che il quartiere rimanesse chiuso in se stesso, senza un conseguente sviluppo a livello demografico, mantenendosi comunque un'area densamente abitata solo in alcune porzioni. La scarsa distribuzione di edifici residenziali nell'area è dovuta alla forte presenza di fabbricati di natura industriale, che hanno portato gli agglomerati urbani a svilupparsi intorno all'industria, condensandone gli abitanti in nuclei abitativi che risultano oggi come aree sconnesse intervallate da magazzini, aree di stoccaggio ed ex impianti produttivi. Data la natura periferica ed isolata della zona dal resto della città, si sono sviluppate numerose politiche atte all'integrazione e allo sviluppo socio-culturale della popolazione residente che presenta una forte componente di extra comunitari. Dalle Analisi è quindi possibile trovare un riscontro progettuale; la lettura delle criticità e dei punti di forza dell'area consente di trasformare dei parametri sociali e culturali in chiavi di lettura di fenomeni al quale il progetto Architettonico deve rispondere attraverso lo sviluppo di tutte le sue componenti; è necessario strutturare le linee guide del progetto sulla base di tematiche reali affinchè possano rispondere adeguatamente alle necessità dell'area. In risposta alle tematiche discusse in precedenza, la Città di Torino sta avviando un processo di riqualificazione urbana che vede protagonista il quartiere di Mirafiori Sud, in particolare la zona inerente quella che sarà la nuova “Piazza Mirafiori”.

52 lasciato dall'industria come un’opportunità per arricchire le città dando nuovo valore al territorio. A Torino, tra il 2008 ed il 2011, è stata recuperata l'area inerente il nuovo “Parco Dora” che è stata oggetto di una riqualificazione urbana volta al recupero di una grande porzione di città, prima interessata da una forte presenza industriale. In Europa, il “Bacino della Regione Rurh” è stato oggetto di una riqualificazione che ha visto coinvolti oltre 320 chilometri quadrati di aree ex siderurgiche per il rilancio dell'economia regionale.

Il nostro progetto si inserisce in un contesto fortemente segnato dalla presenza, ormai svanita, dell'industria; il vuoto urbano che ne consegue genera un'area priva di funzioni ma al contempo ricca di possibilità di sviluppo. Il patrimonio strutturale lasciato dall'industria e la presenza del Politecnico di Torino rendono quest'area un possibile spazio di sviluppo urbano che, attraverso un intervento di consolidamento delle infrastrutture e l'inserimento di funzioni innovative, ha le potenzialità per diventare il nuovo “Motore di Sviluppo” dell'area. A consolidare questa tesi, esistono numerose politiche di sviluppo economico che interessano questa porzione di città, che la vedono come il nuovo fronte dell'innovazione italiana.

53