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MIRAFIORI SUD COME NUOVA AREA DI SVILUPPO URBANO

MIRAFIORI, TRA CITTA' ED INDUSTRIA

L’area da noi analizzata si trova all’interno del quartiere Mirafiori Sud, facente parte dell’odierna Circoscrizione 2 di Torino. Nell’immaginario collettivo, Mirafiori è stato da sempre associato allo stabilimento F.I.A.T. L’etimologia del nome prende spunto dai possedimenti agricoli sabaudi che si trovavano nell’intorno della città, più specificatamente dal “Castello di Miraflores29”,

edificato per volontà di Carlo Emanuele I nel sedicesimo secolo.

Questo quartiere incarna una memoria industriale importante, marcata sia dalla “lotta di classe operaia”, che negli anni settanta e ottanta scosse l’Italia, sia dalle importanti conquiste economiche e sociali che portarono Torino ad essere per anni il fulcro della produzione automobilistica internazionale. La forte richiesta residenziale, a cavallo tra la fine degli anni cinquanta e l’inizio degli anni sessanta, fece da leva per la rapida espansione del quartiere che venne interessato da politiche insediative utili al supporto dei quasi 40.000 nuovi abitanti della zona. In pochi anni la città di Torino varò il piano “Torino

Casa” per la costruzione di 800 alloggi, mentre tra il 1963 e il 1971, società del

calibro di Poste, Gescal e Iacp si mobilitarono per la costruzione di altri 17.000 alloggi.

Fu in questo periodo che si consolidò il carattere fortemente operaio e popolare del quartiere, identificabile ancora oggi in zone come Via Artom, Via Roveda, Via Farinelli e Via Onorato Vigliani. In questi anni, vennero alla luce le zone del quartiere nominate M22, M23 e M24, che videro la costruzione di otto palazzine alte nove piani fuori terra, costruite con la tecnica della prefabbricazione integrale. Ad essere insediati all’interno di queste nuove aree furono, in primo luogo, i richiedenti alloggio e successivamente anche una fetta di popolazione in gravi situazioni economiche e sociali, come alluvionati, ex

29 Il “Castello di Miraflores” era una struttura edificata nel 1585, voluta da Carlo Emanule I di Savoia,

nota anticamente anche come “Millefiori”. L'edificio, demolito nel XIX sec, sorgeva sulle rive del fiume

Sangone.

29 internati e indigenti.

Caratterizzato da un’alta densità abitativa, dalla lontananza dai principali servizi e dalla presenza di un ceto sociale poco abbiente, quest’area del quartiere assunse da subito una connotazione negativa.

A cavallo tra il 1975 e il 1983, la Città di Torino si mosse per la riconnessione del quartiere di Mirafiori alla città, potenziando la rete infrastrutturale interna; furono numerose le politiche atte anche alla valorizzazione delle periferie, in particolare per questo quartiere, dove vennero realizzati numerosi spazi verdi, aree sportive, scuole, servizi sanitari e sociali.

Negli anni novanta si ebbe, grazie al “Piano di Recupero Urbano”, la costruzione del ponte stradale conosciuto come “Ponte Europa”, che segnò il collegamento tra Nichelino e Mirafiori anticipando così il conseguente potenziamento della viabilità verso il quartiere.

Mirafiori è quello che si può definire oggi un quartiere “socialmente attivo”, interessato da politiche di recupero e sviluppo urbano; ma a fare da colonna vertebrale al quartiere è proprio l’industria. Il mito dell’industria nell'area è riscontrabile sia negli occhi delle persone che molti anni fa sono venute a Torino in cerca di lavoro sia in quelli dei loro figli, che oggi guardano all’industria con amarezza e rimpianto, proprio come se stessero guardando un amico che ha voltato loro le spalle. Quella fabbrica, quel capannone, o la linea di produzione che per anni ha nutrito amorevolmente migliaia di famiglie, oggi si è spenta e non è più riscontrabile in modo attivo tra i quartieri di Mirafiori. L’industria, quel pesante oggetto dalle forme facilmente distinguibili, con le sue ciminiere alte che si stagliano sopra i tetti delle case, oggi non è più forte come cinquant’anni fa. Il quartiere di Mirafiori Sud ha perso un “Landmark” importante, ma sta comunque cambiando, si sta evolvendo, sta cercando di riallinearsi funzionalmente sia alla periferia stessa che alle politiche di cambiamento che lo vedono interessato.

Per analizzare un quartiere non basta osservarlo dall’alto, analizzare dati o schemi; il quartiere ancor prima che da case, palazzi e strade, è abitato da persone. E sono proprio quelle persone che lo abitano a renderlo “quartiere” o

30 “zona” all’interno della città. Quindi per parlare di un quartiere come Mirafiori, è impossibile non cercare di capire le sue “Vere Origini”, la sua genesi, che ha proprio inizio tra le prime catene di montaggio della F.I.A.T., tra i fumi delle ciminiere che hanno per anni dipinto il cielo, già naturalmente grigio, di Mirafiori. Il progetto dello stabilimento F.I.A.T fu fin da subito un progetto dal carattere monumentale; progettato dall’Architetto Bonadè Bottino30 nel 1936, andò a

ribaltare completamente quello che allora era il concetto di fabbrica convenzionale, imponendosi proprio come nuovo modello di polo produttivo su scala industriale. Nella visione della Famiglia Agnelli, il nuovo polo industriale sarebbe sorto in periferia, sui terreni delle “Ex Scuderie Gualino31”.

L’area, vantando un’estensione di quasi un milione di metri quadrati, avrebbe potuto ospitare più di ventiduemila operai, a lavoro su diverse linee di produzione. La fabbrica avrebbe dovuto rispondere alla necessità di sviluppo su linee produttive orizzontali e quindi sarebbe andata a ribaltare la morfologia del Lingotto, più verticalizzata. Il progetto industriale visionario di Agnelli rese possibile il sogno industriale italiano, costituendo così una “Città dentro la Città”, un enorme conglomerato di capannoni e linee produttive che ancora oggi persiste pesantemente nel quartiere.

30 Bonadè Bottino Vittorio (Torino 3 Ottobre 1889 – Torino 24 Marzo 1979) è stato un Architetto Torinese

che partecipò alla realizzazione di molti edifici industriali, noto fra questo l'edificio del “Lingotto”.

31 Le “Scuderie Gualino” costruite nel 1924 per volontà di Riccardo Gualino, erano un complesso di

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Immagine 4: foto storica dello stabilimento di FIAT Mirafiori.

Sito Web: http://www.museotorino.it/view/s/203786cb4c5e4d72ae1502db5d6cd3e5

Immagine 5: foto storica che ritrae la costruzione di case popolari a Mirafiori Sud. Sito Web: http://www.museotorino.it/view/s/34adb5ff863146dcaba18f5eaa4344dd

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