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CAPITOLO 4: BENEFICI APPORTATI DALLE ALLEANZE STRATEGICHE E

4.1 Analisi dei principali vantaggi della collaborazione con relativi esempi

Allearsi con un partner per realizzare progetti innovativi può in primo luogo permettere all’impresa l’accesso alle capacità e risorse di cui necessità più velocemente rispetto al caso di creazione in house. Accade spesso infatti che un’organizzazione non sia in grado di svolgere alcune attività complementari fondamentali per trasformare un nucleo di conoscenze tecnologiche in un prodotto commerciale, in questi casi le alleanze strategiche permettono di accedere velocemente a risorse complementari critiche.

Apple, ad esempio, voleva sviluppare stampanti laser ad alta risoluzione LaserWrite pur non avendo l’esperienza tecnologica necessaria per produrre motori di stampa, quindi convinse Canon, leader del mercato dei motori per stampanti a collaborare al progetto. Grazie al suo aiuto Apple riuscì a mettere sul mercato la sua stampante di alte qualità in tempi brevi.

A volte un’alleanza strategica atta alla ricerca di risorse complementari critiche viene attuata per corroborare la propria posizione competitiva in mercati in cui la competizione è elevata e in cui standard tecnologico e disegno dominante sono in continuo cambiamento.

Alleanza tra Google e Fiat Chrysler per l’auto del futuro

Google cerca partner industriali per velocizzare i tempi di sviluppo di un’auto driverless, ma anche Fiat Chryseler, per adeguarsi ai sui concorrenti, si trova obbligata ad ampliare la sua visione a nuovi scenari tecnologici, che sarebbero accessibili tramite la partnership con Google. La posizione marginale di Fca nell’innovazione nel 2016 è ormai palese e la linea strategica di Marchionne circa l’integrazione tra Fiat e Crhrysler e la riduzione del debito lascia in ombra dei problemi futuri: in primis la difficoltà per i singoli gruppi automobilistici ad avere ritorni soddisfacenti sul capitale investito. Ciò a causa degli investimenti sempre maggiori necessari per lo sviluppo di nuovi modelli e piattaforme produttive.

In questo contesto, sul campo delle auto senza pilota, Fca anticipa i concorrenti Ford e Gm mettendo a disposizione un centinaio di proprie Chrysler Pacifica in versione ibrida per testare una nuova tecnologia driveless in forza di un accordo contrattuale siglato nel 2016 con Alphabet-Google. Il contratto però assegna a Google il controllo dei dati che sarebbero ricavati

dai test, condizione che rappresenta un forte rischio visto che il partner che ha i dati avrà sempre più potere, in quanto potrà sempre utilizzarli in futuri accordi con altri operatori per realizzare nuovi progetti.

Marchionne è al corrente di questo, ma non vede alternative considerati gli ingenti costi per sviluppare in autonomia sistemi proprietari nel campo delle driverless car.

Google (un erogatore di servizi) ha bisogno di un produttore perché non intende sostenere costi per impianti di produzione e non è in grado di diventare un costruttore di auto, considerata la sua mancanza di esperienza, cultura e storia sul campo.

Fiat offre a Google la sua capacità di produrre alti volumi di auto a costi competitivi. In pratica Google mette il software e Fca l’hardware e successivamente la sua rete di distribuzione e vendita.

Tra i vantaggi per Fca vi è poi l’accesso a 4 miliardi di dollari di incentivi che il presidente Barack Obama aveva stanziato per l’innovazione sul campo driverless car. Un altro vantaggio è che Fca avrebbe avuto come alleato un lobbista che vanta una forte relazione con la politica e forte sostegno legislativo.

L’accordo raggiunto tra Sergio Marchionne e John Krafcik (Ceo del progetto Google car) testimonia la volontà di Fca di innovare in un mercato promettente. L’alleanza con Google permette a Fca di diminuire i costi di ricerca e accorciare le distanze dalla concorrenza nello sviluppo di nuovi sistemi di guida.

L’accesso a risorse e competenze del partner può poi permettere la diminuzione degli oneri finanziari e l’aumento della flessibilità dell’impresa. Questi vantaggi sono rilevanti in contesti economici che presentano processi in continua evoluzione e dove la repentinità del cambiamento tecnologico causa mutamenti nei mercati e riduzione del ciclo di vita dei prodotti. In ambienti di questo tipo l’innovazione è il principale fattore critico di successo.

Quando il progresso tecnologico è veloce, all’impresa non conviene fare molti investimenti in capitale fisso che sono destinati a rivelarsi inadeguati in breve. Appare più opportuno piuttosto focalizzarsi su un’area di specializzazione sfruttando legami con altre imprese altrettanto specializzate al fine di entrare in possesso di risorse e competenze non disponibili in-house.

Alleanza tra Colnago e Ferrari

Colnago, nota azienda produttrice di bici di fascia alta, sfrutta le competenze di Ferrari per riuscire a realizzare un telaio in fibra di carbonio.

Enzo Ferrari stava alla Formula Uno come Ernesto Colnago sta alle bici da corsa e alla loro evoluzione negli anni. Loro sono amici entrambi ossessionati dal progresso, dall’idea di

concentrarsi sulla qualità del prodotto, sull’eccellenza e attuano molte collaborazioni al fine di realizzare progetti innovativi.

Colnago, guidato dalla continua ricerca di miglioramento nel campo delle bici, introduce numerose innovazioni di prodotto, ne è un esempio il telaio in carbonio. È lo stesso Enzo Ferrari ad incoraggiare Colnago a rischiare e puntare al futuro offrendogli la sua collaborazione. Nasce così l’alleanza con Ferrari-Engineering al fine di combinare avanguardia e tecnologia in una serie di bici estremamente leggere e performanti. Proprio Enzo Ferrari approva il modello Concept in carbonio sia nel telaio, sia nelle ruote a tre razze: si tratta della prima bici in carbonio una vera rivoluzione nata dalla collaborazione con Ferrari.

La cooperazione Colnago- Ferrari non è mai stata un’operazione commerciale come si evince dal processo di sviluppo congiunto della V1R. Colnago mira a realizzare una bici con rapporto peso-prestazioni ottimo e dunque necessita di una fibra di carbonio di massima qualità, gli ingegneri della Ferrari allora, grazie alle loro considerevoli conoscenze sul campo, consigliano la fibra di carbonio più funzionale: il telaio alla fine ha un peso di soli 835 grammi.

Sull’influsso della produzione del Cavallino, V1R punta sull’aerodinamica e sul telaio monoscocca per garantire minima resistenza all’aria. I due partner prima della produzione hanno svolto congiuntamente un’intensa attività di R&D. In base ad uno studio sui flussi d’aria ad esempio decidono di adottare tubazioni a sezione tronca, maggiormente resistente alle combinazioni di vento laterale e frontale. Altra caratteristica delle bici Colnago è poi la resistenza: la resistenza al carico e alle cadute dei telai è stata testata e superava di 5 volte i limiti di resistenza minimi previsti dalle norme internazionali.

Un ulteriore vantaggio delle alleanze è il potenziale di apprendimento. La relazione stretta tra le imprese partner può per l’appunto portare alla condivisione delle rispettive conoscenze, capacità, risorse tecnologiche nonché alla generazione di nuova conoscenza congiuntamente.

Yoox e la sua rete di partner

Yoox, impresa leader nell’e-commerce per l’abbigliamento, ha deciso di allearsi con IBM per creare insieme una piattaforma innovativa e la stessa IBM ha chiesto a Yoox di diventare sua partner per consigliarle usi innovativi per le sue tecnologie. Yoox collabora con molti brand di abbigliamento per creare i loro negozi virtuali. Se con alcuni brand la relazione continua con altri, dopo un iter di apprendimento, la collaborazione finisce in quanto i brand sono certi di possedere ormai il know-how necessario a gestire le vendite on-line.

-avvio come società di outlet on-line;

-realizzazione di un servizio di vendita a prezzo pieno grazie al sito TheCorner;

-creare una piattaforma logistica articolata, la società decide di condividere il proprio know-how tramite alleanze con i brand di moda che non avevano le conoscenze per poter vendere on-line. Tutti i grandi marchi (da Valentino a Dolce & Gabbana) gradualmente si affidano a Yoox per gli aspetti logistici legati all’e-commerce e si fanno realizzare un sito “powered by Yoox”; -fusione tra Yoox e Net-a-Porter (altro colosso dell’e-commerce) che permette l’internazionalizzazione, l’affermazione nel mondo del lusso.

La tecnologia è sempre stata un elemento fondamentale per YNAP, con questo presupposto, nel 2016 YNAP annuncia la partnership con IBM allo scopo di realizzare una piattaforma tecnologica unica e comune per tutti gli online store del gruppo. L’accordo permette a YNAP di concentrarsi sull’innovazione orientata al cliente e ottenere una svolta nelle proprie capacità omni-channel ed a IBM di accedere alle competenze di YNAP nel luxury fashion online. La collaborazione punta a far convergere i rispettivi sforzi tecnologici verso la realizzazione di esperienze personalizzate per i clienti e per i brand e verso lo sviluppo di applicazioni dedicate a smartphone e tablet, social media marketing e funzionalità cognitive.

In forza di questi obiettivi quindi i team di YNAP e IBM si impegnano a sviluppare un’architettura tecnologica proprietaria innovativa capace di combinare il software di IBM con soluzioni sviluppate internamente da YNAP sulla base dei bisogni dei suoi clienti-partner.

Un altro elemento che porta a cooperare con un partner nella realizzazione di un progetto è la condivisione di costi e rischi. Ciò è particolarmente evidente nel caso di progetti che necessitano di ingenti investimenti e hanno esito incerto. La collaborazione consente poi spesso l’accesso a nuovi mercati e alla rete distributiva del partner. Ciò permette di evitare i costi per la realizzazione di una rete distributiva nuova in un nuovo mercato.

Infine le imprese possono decidere di allearsi per implementare un progetto di sviluppo se pensano che la collaborazione possa condurre alla realizzazione di uno standard condiviso o esercitare una pressione sul regolatore.

Lobby delle driverless car

Il settore delle auto senza conducente presenta al suo interno una lobby: Ford Motor e Google sono i fondatori della Self-driving caoalition for safer streets di cui fanno parte anche Volvo,

Uber e Lyft. La lobby viene creata per cercare di favorire la regolamentazione dell’utilizzo delle self-driving car.

Grazie alla spinta della lobby e all’interesse manifestato da Obama verso questa tecnologia sicura in grado di ridurre i costi umani e sociali, nel giro di pochi mesi lo United States Departmen of Transportation emana un set di linee guida per il settore. Si tratta di norme flessibili (le specifiche non puntuali) atte a lasciare il giusto spazio all’innovazione e armonizzate su scala federale: i singoli Stati americani devono seguire un unico modello per regolare il settore.

Indubbiamente l’appoggio del governo (testimoniato anche dallo stanziamento di nuovi fondi da investire in ricerca nel settore) unito ad una normativa chiara può accelerare il lancio delle auto autonome. (Lipparini, 2017)

Le motivazioni principali che portano a creare un’alleanza quindi sono: sviluppo di prodotti e tecnologie innovativi, supplire a mancanze tecniche, accedere a personale e competenze per la creazione di nuove abilità, ottenere economie di scala nella produzione o nel marketing. Legando imprese con competenze e risorse diverse, le alleanze offrono un forte potenziale di apprendimento che permette alle parti di sfruttare al massimo i propri punti di forza. Nei settori in rapido progresso tecnologico inoltre, le alleanze sono funzionali all’accesso alle capacità e know-how tecnologico più recenti.

Con il processo di globalizzazione dell’economia mondiale, i progressi tecnologici e le nuove opportunità nate dall’apertura, deregolamentazione e privatizzazione dei mercati asiatici, dell’America latina e dell’Europa orientale, le partnership strategiche sono diventate fondamentali per competere su larga scala. Le grandi imprese sono ormai coscienti che per ottenere la leadership globale servono abilità, risorse e competenze tecnologiche ampie e complesse, acquisibili solo dall’esterno tramite alleanze con imprese dotate dei punti di forza desiderati. In particolare per un’impresa che punta alla leadership sul mercato globale le partnership strategiche sono la soluzione migliore per le seguenti motivazioni:

-accedere ai mercati nazionali più importanti e realizzare una forte presenza sul mercato globale;

-conoscere mercati e culture diversi tramite alleanze con partner locali;

I partner di un’alleanza possono apprendere molto dalle ricerche congiunte e dalla condivisione del know how per sviluppare nuove tecnologie e prodotti complementari, questo bagaglio di nuove conoscenze può permettere di cogliere altre opportunità in futuro in modo autonomo.

4.2 Determinanti di un’alleanza di successo