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4.4 I L QUIT

4.4.1 Analisi quantitativa

Figura 4.7 Istogrammi per le medie e deviazioni standard dell’APQ-Pr in relazione alle fasce d’età del campione dei bambini.

In sintesi, dalle figure 4.5 e 4.6 è possibile riscontrare che in media le madri tendono ad impiegare con maggior frequenza uno stile genitoriale positivo, così come uno stile punitivo, mentre i padri utilizzano di più uno stile inconsistente. Confrontando lo stile parentale con il genere del figlio, si osserva che con le femmine è più frequentemente utilizzato il parenting positivo e con i maschi più spesso quello punitivo e di disciplina inconsistente. Dalla figura 4.7 è possibile infine osservare che lo stile di parenting positivo è prevalente in tutte le fasce d’età considerate. Le scale di disciplina inconsistente e parenting punitivo presentano valori simili tra le fasce d’età, tranne per quanto riguarda quella dei 6 anni, dove il parenting punitivo viene maggiormente impiegato dai genitori, rispetto alla disciplina inconsistente.

Figura 4.8 Item appartenenti alle sei dimensioni che costituiscono il QUIT 3-6 anni.

La figura 4.9 presenta le medie e le deviazioni standard calcolate per le sei dimensioni del QUIT, in relazione alle età bambini del campione. Nello specifico, si è tenuto conto prima di media e deviazione standard per l’intero campione di soggetti 3-6 anni, poi si sono guardate le singole fasce d’età. I punteggi ottenuti permettono di comprendere il punteggio medio dato per ogni scala, ricordando che il QUIT è un test costruito con Scala Likert 1 a 6. Da ciò che i genitori hanno dichiarato rispondendo al questionario, emerge che: guardando al campione per la fascia complessiva 3-6 anni si osserva un punteggio medio maggiore per le scale di “emozionalità positiva”, “orientamento sociale” e un punteggio inferiore, ma superiore alla mediana dei punteggi, per l’attenzione. Invece per le scale “attività motoria”, “inibizione alla novità” e

“emozionalità negativa” i punteggi medi sono inferiori rispetto alla media. Questa tendenza rispecchia il fatto che generalmente la maggior parte dei bambini del campione sono definiti da un buon adattamento, descritto nella figura (1.1) nel Capitolo I e da G. Axia (Axia, 2002; pp.

80). Un buon profilo di adattamento temperamentale è infatti caratterizzato da alto orientamento sociale, alta emozionalità positiva, alta attenzione, bassa attività motoria, bassa inibizione alla novità e bassa emotività negativa. E questo è quello che si può riscontrare anche nel complesso in questo campione. Per quanto riguarda le deviazioni standard, il valore più basso lo si trova per la scala “inibizione alla novità”, la quale si rivela quindi più coesa attorno al valore centrale rispetto alle altre scale. Nel confronto di medie e deviazioni standard per le singole fasce d’età tra di loro, guardando alla scala di “attività motoria”, è possibile notare che i valori (3 anni=

3,98; 4 anni= 3,62; 5 anni= 3,68; 6 anni= 2,42) sono superiori rispetto alla mediana dei punteggi, tranne per il gruppo di 6 anni. Questo indica che i bambini del campione sono descritti dei genitori come molto più attivi rispetto alla media, soprattutto nelle fasce d’età 3 e 4 anni. Vi è inoltre un progressivo calo dell’attività nel gruppo di 5 e 6 anni. Le DS sono molto simili tra le

ITEM

1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 Orientamento sociale 26, 29, 32, 35, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 56, 60 Inibizione alla novità 11, 13, 15, 16, 34, 36, 37, 38, 39, 40, 45, 59 Attività motoria 41, 42, 43, 44, 47, 54, 55, 57, 58 Attenzione

12, 17, 21, 23, 25, 27, 28, 31, 46 Emozionalità positiva 14, 18, 19, 20, 22, 24, 30, 33 Emozionalità negativa

fasce d’età (3 anni= 1,57; 4 anni=1,66; 5 anni= 1,68; 6 anni=1,56). Per la scala “inibizione alla novità”, in generale i valori medi sono inferiori rispetto alla mediana (mediana = 3) nei punteggi per la scala. Nello specifico però, in questo caso, è possibile notare che il gruppo dei 3 anni e dei 4 anni presenta valori piuttosto vicini, con un aumento per i 5 anni (M=2,89) con un valore più prossimo alla mediana, per poi verificarsi una significativa riduzione di quasi 1.0 nei 6 anni.

Guardando le deviazioni standard, si osserva che la DS dei soggetti di 3 anni è minore rispetto alle altre. Per questa scala quindi il gruppo dei 3 anni è più coeso come punteggi attorno al valore centrale e per questo la loro media si rivela un modello migliore per descrivere la scala in maniera più affidabile rispetto agli altri gruppi d’età. Guardando la scala dell’“attenzione” è possibile notare che i valori medi per i gruppi di 3 anni e di 4 anni sono molto simili tra loro, mentre il gruppo dei 5 anni presenta un valore maggiore (M=4,40) e così anche nel gruppo dei bambini di 6 anni (M=5,44). Le DS per i gruppi di 3, 4 e 5 anni sono molto simili, mentre è nettamente inferiore la DS del gruppo di 6 anni (s=.88); questo significa che il gruppo dei 6 anni è un modello più affidabile e coeso rispetto agli altri per spiegare la scala “attenzione”. Per la scala “orientamento sociale” si osserva che le medie del gruppo 3 anni e del gruppo 4 anni sono simili e di molto maggiori rispetto alla mediana dei punteggi in scala Likert 1-6 (mediana

= 3), per il gruppo 5 anni la media si riduce di poco. Infine, nel gruppo di 6 anni la media è 6.00, con s=0, questo significa che i genitori con figli di 6 anni hanno dato punteggio massimo agli item per la scala di “orientamento sociale”. L’affidabilità del gruppo di 6 anni per questa scala è quindi massima. Nella scala “emozionalità positiva”, le medie delle quattro fasce d’età sono molto sopra rispetto alla mediana dei punteggi del Quit. Le medie dei gruppi di 3, 4, e 5 anni sono simili, mentre il gruppo di 6 anni, confrontato con gli altri gruppi, mostra una media molto maggiore (M=5,33). Le DS sono molto simili tra loro, il valore maggiore riguarda il gruppo di 4 anni, mentre il valore minore quello di 3 anni; questo significa che la media del gruppo di 3 anni risulta essere un modello migliore per descrivere la scala “emozionalità positiva” in maniera sintetica ed affidabile rispetto alle medie degli altri gruppi d’età. Infine, considerando la scala “emozionalità negativa”, si osserva che le medie dei gruppi per le quattro fasce d’età sono inferiori rispetto alla mediana dei punteggi, ad indicare in media una bassa emotività negativa per tutti i gruppi d’età. Il valore di media più alto è per il gruppo dei 4 anni (M=2,71) e il valore più basso per il gruppo dei 6 anni (M=1,63). Per quando riguarda le DS, i valori di quattro gruppi sono vicini tra loro e il valore più basso si riscontra per il gruppo dei 4 anni. Questo significa che, per affidabilità, la media dei punteggi del gruppo dei 4 anni è il modello migliore per spiegare la scala.

SCALA Totale media

3-6 anni 3 anni 4 anni 5 anni 6 anni

Indice M DS M DS M DS M DS M DS

Attività

motoria 3,78 1,64 3,98 1,57 3,62 1,66 3,68 1,68 2,42 1,56 Inibizione alla

novità 2,62 1,39 2,58 1,23 2,45 1,42 2,89 1,56 1,83 1,53 Attenzione 4,21 1,42 4,12 1,42 4,11 1,42 4,40 1,40 5,44 0,88 Orientamento

sociale 4,55 1,43 4,52 1,36 4,60 1,43 4,46 1,54 6,00 0,00 Emozionalità

positiva 4,65 1,31 4,71 1,23 4,53 1,46 4,61 1,31 5,33 1,32 Emozionalità

negativa 2,59 1,52 2,66 1,54 2,40 1,44 2,71 1,52 1,63 1,77 Figura 4.9 Medie e DS per le sei scale del QUIT in relazione all’età dei bambini

Figura 4.10 Norme statistiche punteggi QUIT 3-6 anni, da G. Axia (2002), Questionari Italiani del Temperamento. Collana: Test e strumenti di valutazione psicologica ed educativa. Erikson, pp. 89.

Figura 4.11 Istogrammi per le medie e deviazioni standard del QUIT in relazione alle fasce d’età del campione dei bambini.

Considerando a questo punto le evidenze trovate dal confronto delle medie per le cinque differenti fasce d’età (figura 4.9 e 4.11) con i valori normativi (figura 4.10) registrati da Axia (Axia, 2002), è possibile osservare che i punteggi ottenuti rispecchiano l’andamento dei valori normativi. In particolar modo, si riscontra quanto affermato precedentemente, ovvero che generalmente la maggior parte del campione dei bambini è caratterizzato da un buon adattamento. Esaminando i valori della figura 4.9 è infatti possibile osservare che i punteggi delle medie per le scale di “attenzione”, “orientamento sociale” e “emozionalità positiva” sono maggiori del valore di mediana della Scala Likert dei punteggi (mediana = 3). Quando queste tre scale hanno valori alti indicano un buon livello d’adattamento all’ambiente di vita. Allo stesso modo, i punteggi delle medie per le scale “attività motoria”, “inibizione alla novità” ed

“emozionalità negativa” sono inferiori rispetto alla mediana dei punteggi disponibili per rispondere nel questionario. Anche in questo caso vale quanto appena affermato, cioè i punteggi rispecchiano un profilo generale del campione di buon adattamento all’ambiente di vita, caratterizzato da bassa attività motoria, bassa inibizione alla novità e bassa emotività negativa.

Tutto questo è possibile visualizzarlo meglio grazie alla figura 4.11, dove si osservano alti valori nelle scale “attenzione”, “orientamento sociale” e “emozionalità positiva” e bassi valori per le

1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 7,00

M DS M DS M DS M DS M DS

media totale 3-6 anni 3 anni 4 anni 5 anni 6 anni

QUIT

Attività motoria Inibizione alla novità Attenzione

Orientamento sociale Emozionalità positiva Emozionalità negativa

scale “attività motoria”, “inibizione alla novità” ed “emozionalità negativa”. Il dato interessante riguarda l’analisi della scala di “attività motoria”, per cui è stato possibile riscontrare che i bambini del campione presentano un alto livello di attività motoria (3 anni= 3,98; 4 anni= 3,62;

5 anni= 3,68; 6 anni= 2,42). Confrontando i valori con le norme in figura 4.10 (Axia, 2002) è possibile comprendere che anche il campione normativo presenta valori superiori a tre (mediana

= 3) e che quindi il campione di questo studio riflette le tendenze normative presenti in letteratura. Una possibile spiegazione per i valori alti per l’attività motoria potrebbe essere che la fascia d’età considerata è 3-6 anni, un periodo dell’infanzia in cui i bambini iniziano ad esplorare attivamente l’ambiente e soprattutto iniziano ad interagire sempre più con gli altri, tra cui i pari, in diversi contesti di vita e tutto questo concorre alla costruzione della competenza emotiva e sociale (descritta nel Cap. II).

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