5. Organizzazione della ricerca
8.5 Analisi dei residui potati per pianta e tipologia di intervento
L’indagine è stata approfondita ulteriormente sulla base del fatto che, pur trattandosi della stessa specie soggetta ad intervento di potatura, ogni pianta si presenta con accrescimenti differenti, sviluppi diversi e condizioni di vegetazione vari. Ogni pianta, quindi è sottoposta ad interventi di potatura simili ma mai uguali. Per comprendere però quanto e che tipo di residuo venisse prodotto sono stati considerate due tipologie ed intensità di intervento principali:
• la prima comprende solo una spalcatura e rimonda del secco con una intensità di potatura che asporta all’incirca il 20-25% del totale della chioma;
• l’altra oltre alla spalcatura ed alla rimonda del secco, prevede un diradamento interno della chioma con intensità di intervento di circa 30-35%.
Esiste anche una terza tipologia di potatura, ossia la potatura di formazione che asporta circa un 10% della chioma, valida esclusivamente per individui giovani, piantati in sostituzione di abbattimenti che rappresentano una forte minoranza nel totale dei popolamenti.
Per cui, antecedentemente all’attività di potatura sono stati misurati i valori biometrici (diametro ad 1,30 m, altezza, diametro chioma ed inserzione della chioma) dei filari alberati e ad ogni pianta è stata indicata una tipologia di intervenuto ed una intensità di taglio.
Le piante di Pino domestico sottoposte a queste misurazioni sono state in totale 73. La tabella 17 illustra i quantitativi di massa legnosa asportata in base alle diverse tipologie di intervento. La grande maggioranza degli interventi di potatura,63 piante (87%) prevede una spalcatura e una rimonda del secco, con una intensità di potatura del 20-25%. Solo per 6 piante, considerate a rischio di stabilità si è proceduto con intensità più forti, mentre sono state eseguite su 4 giovani esemplari di pino domestico interventi di potatura di formazione
Specie
Intervento
debole (10%)
Intervento
medio (20%)
Intervento
forte (30%)
t/pianta
t/pianta
t/pianta
Pino
domestico
0,15
0,31
0,51
Numero
di
piante
4
63
6
Tabella 17 - Valori medi di materiale prodotto per tipologia di potatura
5%
87%
8%
Interventi deboli
Interventi medi
Interventi forti
Grafico 4 – Distribuzione percentuale delle piante analizzate per tipologia di intervento
Questa tipologia di analisi ha così permesso di comprendere, con un livello di precisione ancora più approfondito, quanto materiale venisse prodotto dalla potatura di una pianta di Pino domestico a seconda del tipo e dell’intensità di potatura adottata.
Foto 29 – Esempio di una potatura di media intensità per un Pino domestico
8.6 Analisi del materiale prodotto
Oltre ai quantitativi di materiale era importante ai fini della ricerca, conoscere le tipologie di cui è composto l’intero ammontare dei residui, derivanti dalla potatura. Inizialmente si è proceduto a suddividere il materiale potato in tre diverse categorie:
• rami con diametro maggiore di 10 cm, impiegabile come legna da ardere; • rami con diametro inferiore a 10 cm, suscettibile di trasformazione in prodotto
energetico;
• altro materiale indifferenziato, destinabile inevitabilmente a smaltimento presso centri autorizzati.
L’analisi è stata condotta sempre nello stesso viale alberato dove si interveniva con la potatura su due piante, potate con intensità di potatura diverse, rappresentative del popolamento.
Come riportato nella metodologia il materiale una volta caduto a terra veniva suddiviso in base al diametro all’inserzione con il fusto e pesato con bascula di precisione. I dati registrati sono stati poi elaborati con foglio elettronico.
Foto 29bis – Momento della pesatura di rami piccoli di Pino domestico
Identificazione
pianta
Intensità
Tipologia di materiale potato
Rami con Ø
> 10 cm
(kg)
Rami con Ø
< 10 cm
(kg)
Altro
(kg)
n. 12 V.le Oceano
Pacifico - Roma
Media
258
106
54
n. 10 V.le Oceano
Pacifico - Roma
Forte
374
154
69
Tabella 18 – Ripartizione in peso della tipologia del materiale per intensità di intervento 62% 60% 25% 29% 13% 11% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Media Forte Altro Rami con Ø < 10 cm Rami con Ø > 10 cm
Grafico 5 – Ripartizione in percento nelle tre categorie di materiale in funzione della tipologia di intervento
L’analisi illustra quanto materiale viene prodotto e di che tipologia esso sia, in peso e percentuale, in modo da comprendere i quantitativi eventualmente destinabili per un impiego alternativo alla discarica. Confrontando i due risultati delle differenti
tipologie non sussistono particolari differenze sennonché la potatura di forte intensità, diradamento le chiome internamente asporta più materiale fine, ossia con diametro inferiore a 10 cm.
8.7 Riepilogo risultati complessivi e discussione
Dall’analisi svolte emerge chiaramente come il materiale risultante dalle potature sia in peso e qualità impiegabile per un utilizzo alternativo alla discarica.
Per quanto concerne le quantità di residuo prodotte per pianta, dall’analisi generale si evidenzia come i quantitativi derivanti dalla potatura di piante di pino domestico siano rilevanti, in media 0,41t/pianta di materiale fresco. Il Pino domestico ad una certa età ha accrescimenti lenti e solitamente si interviene ogni 5-7 anni.
Se applichiamo il valore di produzione media di residuo fresco per pianta (0,41t/pianta) al totale delle piante di pino domestico presenti lungo i viali di Roma si ottiene un valore di massa legnosa residuale potenziale pari a circa 7.000 t. Annualmente vengono potate circa un 10% del totale delle piante , che offrirebbero una produzione di circa 300 t/anno di massa legnosa allo stato fresco.
Dall’analisi più specifica sappiamo che la maggior parte degli interventi che riguardano questa specie sono per tipologia ed intensità di tipo media (87%), con produzioni medie per pianta di 0,31t/pianta, vicine quindi ai valori medi generali (0,41 t/pianta).
Operando con queste tipologia e questa intensità di intervento si producono circa 0,26 t/pianta (62%) di rami di grandi dimensioni impiegabili in una prospettiva di sviluppo successiva, mentre solo il 0,154 t/pianta (38%) è costituito da rami fini e materiale indifferenziato, non impiegabile in alcun modo, allo stato attuale della tecnologie disponibili.