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Gran Bretagna e Spagna è indicato oltre il 70% degli emigranti con età maggiore ai 22 anni. Questo significa che, in realtà, il 40% circa dei laureati italiani all’estero si era formato già oltre i confini nazionali.

L'aumento dell'immigrazione in Germania continua. Ancora nel 2011, significativamente più persone raggiungono la Confederazione, attratti dalla stabilità politico-economica tedesca. La Germania ha raggiunto un saldo migratorio di 279.000 persone, il livello più alto dal 1996 (DESTATIS,2013). Secondo i dati preliminari dell'Ufficio federale di statistica, l'immigrazione è aumentata nel primo semestre 2012, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente del 15%. Nel complesso, la Germania ha attirato, nella prima metà del 2012, 501.000 persone, tra cui 54.000 cittadini tedeschi (11%). Nello stesso periodo, 318 mila persone hanno lasciato la Repubblica federale. Questi erano 6% in più rispetto allo stesso periodo del 2011. Il saldo migratorio è pari a 182.000 persone (+35%). La maggior parte degli immigrati proviene da paesi dell'UE (306.000 persone). Aumenti significativi sono stati osservati nei flussi provenienti dalla zona meridionale dell'Unione, ovvero la più colpita dalla crisi del 2008. Dalla Grecia, Spagna e Portogallo gli arrivi sono stati assai maggiori, rispetto all'aumento registrabile dall'Italia. Nei primi sei mesi del 2012, dall'Italia sono partiti 13.900 migranti, diretti in Germania. La fonte più rilevante, per quanto riguarda i dati sulla popolazione straniera in Germania, è il registro centrale degli stranieri (Ausländerzentralregister), AZR8. L'AZR raccoglie i dati su tutti gli

stranieri che risiedono legalmente in Germania per un minimo di tre mesi. Problema di questo strumento di registrazione è, come abbiamo visto per l'AIRE, il fatto che i migranti in uscita o i neo-naturalizzati non registrano prontamente la nuova residenza. Problematico è anche il fatto che vengono registrati solo i migranti che si spostano in modo permanente, ma non gli spostamenti temporanei per lavoro o per studio. I registri di censimento della popolazione non potevano essere utili come fonte di registrazione degli immigrati fino a qualche anno fa, 8 Completano i dati, i registri delle ambasciate tedesche, l'Ufficio federale per l'immigrazione e i rifugiati (Bundesamt fϋr Migration und Flϋchtlinge) e la Guardia federale di frontiera (Bundesgrenzschutz).

quando, con il progetto di microcensimento9, l'Ufficio federale di statistica

(Statistisches Bundesamt, o Destatis) si munisce di uno strumento per l'identificazione dei cittadini con un background migratorio. La Germania è in grado, oggi, di fornire informazione sul numero di immigrati residenti di prima, seconda o terza generazione, i naturalizzati e coloro che sono tedeschi per nascita ma non per origine. I risultati più aggiornati (2008), anche se non definitivi, mostrano che il 19% della popolazione tedesca (15,3 milioni) appartiene ad un contesto migratorio. Una delle principali fonti, che invece informa sui flussi migratori, è la Federal Statistical Office’s data, che registra gli arrivi e le partenze. Dal 1950, esistono registri di immatricolazione locale, i cui dati vengono poi elaborati da uffici a livello federale, nei quali i residenti sono tenuti a registrare i cambi di residenza (sia entro che fuori i confini nazionali). Il problema è che la Federal Registration Framework Act consente agli stati federali di esentare, dall'obbligo di registrazione, il soggiorno temporaneo, cioè quello valido due mesi; non solo, questo tipo di registri è regolato dalle clausole in atto in ogni Länder, quindi, ad esempio, può succedere che una persona residente in Germania, che si sposta più volte l'anno, può venir registrata in liste diverse, tanto da alterare il livello di mobilità che risulta, effettivamente, sempre superiore al numero dei reali ingressi. Nella pratica non esistono uniche statistiche da poter analizzare per definire il tipo di immigrazione che interessa la Germania, ovvero la durata effettiva dei trasferimenti che avvengono in questa regione europea. Dato che, la durata del soggiorno, è un criterio essenziale oggi per la definizione stessa di migrazione, sottovalutare i deflussi, o non registrare i soggiorni temporanei dei lavoratori stagionali, o lo scambio di studenti, o gli inviti all'ingresso per gli 9 Per affrontare il problema delle statistiche della popolazione poco precise, il governo federale tedesco ha approvato una legge sul microcensimento (Mikrozensusgesetz) nel 2005. Questo nuovo regolamento facilita l'identificazione dei cittadini che hanno un background migratorio, rende le analisi statistiche più efficaci, che infatti riescono a misurare l'integrazione dei migranti. Questa fonte non è ancora utile per il periodo post crisi 2008, perché gli ultimi dati saranno disponibili dal 2015.

scienziati, produce distorsioni dell'analisi sui flussi di ritorno, che a loro volta possono influenzare l'opinione pubblica e le decisioni politiche (Rühl10, 2009). A

causa di alcune carenze, queste statistiche non fanno riflettere adeguatamente sulla migrazione in corso: 1) non riportano la sostenibilità e lo scopo di immigrazione; 2) registrano casi (ad esempio i trasferimenti definitivi), piuttosto che il numero di persone in mobilità; e 3) l'obbligo di registrazione differisce tra i singoli stati federali. I nuovi arrivati, nonostante tutte le propositive tavole rotonde di Berlino, si distinguono solo in due categorie: quelli che vengono invitati a trasferirsi (e sono attesi) in terra tedesca, ovvero i migranti altamente qualificati, e quelli che arrivano di propria iniziativa, come i rifugiati e i richiedenti asilo. E' opportuno anche aggiungere che, proprio a causa della crisi, sono in numero assai rilevante coloro che si muovono di propria iniziativa, ma che hanno una elevata qualificazione. Anche questi individui, per categoria definiti 'attesi', sono facilmente riconosciuti? Essere riconosciuti perché partecipanti a progetti collaborativi inter-nazionali è semplice, ma, come rileva il sito EURES, sono in molti che fanno richiesta per lavori qualificati seppur in possesso di un titolo accademico. Il passo tra beneficial brain drain e brain waste è breve. Nonostante queste delicate, quante inconcluse, questioni, dopo una breve battuta d'arresto, negli anni 2008 e 2009, la Germania, secondo quanto anche la stampa italiana esalta, ha ricominciato ad attrarre talenti, già nel 2010, secondo un andamento continuo e in crescita fino ad oggi.

6.4 Analisi socio-demografica degli immigrati in Svizzera: problema di fonti