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Capitolo III: Risultati

3.5 Analisi della Sopravvivenza

La sopravvivenza mediana dei pazienti con adenocarcinoma è risultata pari a 17,4 mesi (media 22,9 mesi). Tale valore risulta influenzato da variabili importanti quali l’istotipo della neoplasia, la terapia neoadiuvante prima della chirurgia, la morbilità del decorso post- operatorio, la durata del ricovero, il numero dei vasi resecati, il numero dei linfonodi metastatici e l’impiego di terapia adiuvante.

Relazione con la terapia neoadiuvante

Il fattore che potrebbe influenzare positivamente la sopravvivenza nel gruppo degli adenocarcinomi pancreatici duttali risulta essere l’impiego di terapia neoadiuvante prima dell’intervento chirurgico. I pazienti con adenocarcinoma pancreatico duttale che hanno eseguito la terapia neoadiuvante hanno avuto una sopravvivenza mediana di 18,3 mesi (media 24,9 mesi, DS 16,7) vs 12,2 mesi (media 13,8, DS 8,3) dei pazienti che non l’hanno eseguita. Questa differenza non risulta tuttavia statisticamente significativa, p<0,2. Per quanto riguarda la sopravvivenza a lungo termine, nel gruppo dei pazienti che non avevano eseguito la neoadiuvante, nessun paziente aveva una sopravvivenza mediana > 25 mesi, come infatti mostra la curva di Kaplan Meier sottostante (Figura 4). Nel gruppo dei pazienti che avevano eseguito la terapia neoadiuvante si ha una sopravvivenza a 1, 3 e 5 anni del 88%, 20% e 8%.

Ad oggi 7 pazienti sono ancora in vita, 4 di questi hanno superato i 3 anni di vita dalla diagnosi. Uno di questi pazienti ha sviluppato delle lesioni oligometastatiche polmonari, che vengono trattate con la terapia palliativa mediante l’impiego del Folfox.

Relazione con la morbilità del decorso post-operatorio

Nel gruppo dei pazienti trattati con la terapia neoadiuvante, analizzando il decorso post-operatorio, è stato osservato che i pazienti, che hanno avuto un decorso regolare, potrebbero avere una miglior sopravvivenza mediana rispetto ai pazienti che avevano avuto un decorso complicato, 21,8 (range 13,1-63) vs 16,1 (range 11,5-62,9) mesi. Tuttavia questo differenza non è risultata statisticamente significativa. Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che questo gruppo di pazienti poteva così iniziare la terapia adiuvante la chirurgia più

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precocemente rispetto al gruppo di pazienti che avevano sviluppato delle complicanze post- operatorie, traendo quindi un beneficio maggiore in termini di controllo della patologia. Infatti tutti i pazienti con adenocarcinoma che avevano avuto un decorso regolare (11 pazienti) hanno eseguito successivamente la terapia adiuvante, mentre tra i pazienti che non avevano avuto un decorso regolare solo 4 pazienti (30,8%) hanno eseguito la terapia adiuvante. Figura 5

Relazione con la resezione di un ulteriore vaso arterioso

Durante l’analisi dei dati è stato visto che i pazienti che avevano eseguito la terapia neoadiuvante e inoltre avevano resecato altre arterie oltre all’arteria mesenterica superiore non presentavano delle differenze statisticamente significative in termini di sopravvivenza rispetto al gruppo dei pazienti che aveva eseguito la terapia neoadiuvante senza resezione di un’altra arteria. Inoltre non sembra esistere nemmeno una relazione statisticamente

significativa con la morbilità post-operatoria. Figura 6 Relazione con la terapia adiuvante

La sopravvivenza mediana nel gruppo dei pazienti con diagnosi istologica di adenocarcinoma pancreatico preso in esame è pari a 17,4 mesi. Il 59% dei pazienti ha eseguito la terapia adiuvante. Studiando il gruppo in base all’impiego di terapia adiuvante post intervento chirurgico, escludendo dal campione i pazienti deceduti durante il ricovero, non otteniamo una differenza statisticamente significativa nella sopravvivenza mediana tra i pazienti che hanno eseguito la terapia adiuvante e quelli che non l’hanno fatta, 19,4 vs 14,5 mesi. Combinando l’impiego di terapia neoadiuvante e terapia adiuvante, la sopravvivenza mediana risulta essere di 20,1 mesi.

Relazione con il numero dei linfonodi metastatici rimossi

Nella sottopopolazione con adenocarcinoma pancreatico che ha eseguito la terapia neoadiuvante, non è stata osservata una differenza statisticamente significativa nella

sopravvivenza tra il gruppo dei pazienti con più di 8 metastasi linfonodali e quelli con meno di 8 metastasi linfonodali (mediana 14,3 vs 18,6 mesi). Confrontando nella sottopopolazione che aveva eseguito la terapia neoadiuvante, la sopravvivenza mediana dei pazienti con < 4 metastasi linfonodali con quella dei pazienti con ≥ 4 metastasi linfonodali, questa è risultata non statisticamente significativa, con una mediana di 18,6 vs 17,9 mesi.

Inoltre è stata osservata una differenza non statisticamente significativa nella sopravvivenza mediana dividendo il sottogruppo dei pazienti con adenocarcinoma

pancreatico che aveva eseguito la terapia neoadiuvante in base alla ratio linfonodale ≥0,05 e <0,05 di 14,5 (range 13,1-63) vs 20,1 (range 10,3-62,9) mesi.

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Analizzando l’intero campione dei pazienti con adenocarcinoma pancreatico, dopo aver censurato i pazienti deceduti durante il ricovero, si evidenzia una differenza non statisticamente significativa nella sopravvivenza media tra il gruppo con ratio linfonodale < 0,05 e ≥ 0,05 di 18,6 (range 10,3-62,9) vs 16,1 (range 5,9-63) mesi. Figura 7

Recidiva della neoplasia

Il decesso dei pazienti del sottogruppo degli adenocarcinomi pancreatici è avvenuto nel 60% dei casi a causa della comparsa di recidiva neoplastica che si è manifestata

nell’83,3% a livello epatico, nel 38,9% a livello polmonare, nel 38,9% come carcinosi peritoneale, nel 5% a livello locale.

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Figura 4 Curva di Kaplan Meier che mostra la variazione dell’OS tra i pazienti che hanno eseguito la terapia neoadiuvante e quelli che non l’hanno eseguita. Non statisticamente significativa, p<0,2.

Figura 5 Curva di Kaplan Meier che mostra la variazione nell’OS nel gruppo dei pazienti con ACD che hanno eseguito la terapia neoadiuvante in relazione alla regolarità del decorso post-operatorio. Non statisticamente significativa.

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Figura 6 Curva di Kaplan Meier che mostra la variazione dell’OS in relazione con la

resezione di un altro vaso arterioso, nel sottogruppo dei pazienti con ACD che avevano eseguito la terapia neoadiuvante. Non statisticamente significativa.

Figura 7 Curva di Kaplan Meier che mostra la variazione dell’OS in base al numero dei linfonodi metastatici asportati durante l’intervento, nel sottogruppo dei pazienti con ACD che hanno eseguito la terapia neoadiuvante.

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