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MATERIALI E METOD

4. ANALISI STATISTICA:

I risultati sono stati espressi come media ± deviazione standard. Le differenze tra le due popolazioni sono state valutate con il test t di Student. Le differenze sono state considerate statisticamente significative quando p < 0.05. Per valutare eventuali correlazioni tra le variabili è stata utilizzata la regressione lineare con analisi univariata e multivariata.

RISULTATI

I dati anagrafici dei tre gruppi studiati, sono riportati in Tabella 1.

Si riscontra come i tre gruppi risultino essere omogenei in termini di età peso ed altezza. Come era lecito attendersi, la popolazione sedentaria presenta un BMI significativamente superiore (p<0.05) rispetto alle due popolazioni allenate.

TABELLA 1: Dati anagrafici dei tre gruppi di studio.

Quanto appena detto può trovare ragione anche osservando la il grafico sottostante (fig.3) in cui sono invece riportati i valori relativi alla quantità di massa grassa (FM) e massa magra (FFM) dove invece noteremo, come atteso, che i due gruppi allenati presentano un rimodellamento corporeo superiore in termini di massa grassa (P<0.01) e massa magra (P<0.01) rispetto al gruppo sedentario.

Nello specifico si riscontra come il gruppo praticante resistance training presenta un rimodellamento corporeo superiore rispetto al gruppo praticante HIIT, sia in termini di massa magra (80,413,21 VS 75,574,96;P<0.05) che massa grassa (20,583,21 VS 24,424,96;P<0.05).

Valutazione dell’attività antiossidante plasmatica:

Su tutti i soggetti è stata effettuata l’analisi gascromatografica TOSCA per andare a valutare la diversa capacità scavenger del plasma nei confronti dei radicali perossilici e idrossilici di ogni gruppo e evidenziare le differenze tra gli individui allenati e gli individui sedentari.

Tab.3 Valutazione dell’attività antiossidante plasmatica vs perossilici ed idrossilici. *P<0.05 HIIT vs sedentari; §P<0.05 HIIT vs Resistance training; #P<0.05 Resistance training vs sedentari

I gruppi allenati mostrano, rispetto ai sedentari, una migliore attività antiossidante verso i radicali perossilici (Resistance training p<0.05; HIIT p<0.05 vs sedentari) come riportato in fig.5. In particolare le differenze si riscontra una attività antiossidante plasmatica superiore nella popolazione praticante HIIT rispetto a quella praticante resistance training (22,662,28 VS 19,042,76 p<0.05).

Nel GRAFICO sottostante (grafico 6) sono invece evidenziate le differenze dell’attività scavenger nei confronti dei radicali idrossilici (OH). Anche qui è possibile apprezzare la superiorità dell’attività antiossidante in entrambe le popolazioni sportive rispetto ai sedentari. Nello specifico si riscontra un incremento dell’attività antiossidante plasmatica nel gruppo praticante HIIT rispetto a quello resistance training (6,02vs 3,861,03 Unità/ml, p<0,05).

DISCUSSIONE

Sebbene studi abbiano a più riprese confermato come l’esercizio fisico può aumentare la produzione di ROS/RONS e ciò è particolarmente vero nel caso di singole sessioni di esercizio intenso (Alessio et al. 1988)[67], tanto che nel caso di questo tipo di attività sono stati riportati danni ossidativi a livello sia dei lipidi sia delle proteine sia del DNA[68]. I risultati di questo studio evidenziano come l’esercizio fisico regolare migliori però la composizione corporea e la capacità antiossidante plasmatica.

Tramite la metodica di analisi utilizzata, è risultato che tale effetto è evidente sia verso i radicali perossilici, causa della perossidazione lipidica, che verso i radicali idrossilici che rappresentano la specie radicalica più dannosa per i componenti cellulari. In particolare, un allenamento di tipo aerobico mostra una migliore efficacia sotto il punto di vista antiossidante mentre un allenamento di contro resistenza ha invece un’efficace riscontro sul miglioramento della composizione corporea in termini di rimodellamento a carico della massa grassa, con una sua diminuzione e un aumento della massa magra, come già confermato ampiamente in letteratura[69-70]

Ulteriori studi hanno evidenziato anche come l'allenamento combinato di resistenza e di intensità moderata, aumenti la forza muscolare e migliori l'abilità dell'andatura, indipendentemente dall'ordine di esercizio[71].

La tecnica di analisi TOSCA, presa a riferimento in questo studio, permette un’analisi sia quantitativa che qualitativa delle varie specie radicaliche. Infatti permette di quantificare in unità TOSCA (ml di liquido oppure gr di tessuto della sostanza antiossidante) la capacità antiradicalica della sostanza analizzata, in questo caso plasma, per valutarne la capacità antiossidante nei confronti delle varie specie radicaliche. Ne deriva che, l’attività fisica induce sì un aumento dello stress ossidativo

conseguente ad un aumento del consumo di ossigeno ma, proprio a causa di questo, determina una maggior risposta nella produzione e nell’attività degli scavenger enzimatici per contrastare la derivata produzione di RL.

Lo studio ha evidenziato che l’attività fisica può indurre un aumento della risposta scavenger, e questo è stato dimostrato andando a valutare la capacità antiossidante plasmatica negli sportivi e nei sedentari.

I risultati dimostrano che le persone che svolgono un’attività fisica regolare hanno una capacità antiossidante assolutamente migliore, rispetto ai soggetti sedentari.

CONCLUSIONI

Il nostro studio ha confermato come lo svolgimento di costante attività fisica, induca un miglioramento

del rimodellamento antropometrico in termini di massa magre e di capacità antiossidante, soprattutto se confrontato con una terza popolazione di sedentari.

In particolare è stato interessante osservare come le due diverse tipologie di allenamento prese in esame, si comportino in maniera differente nei confronti di questi parametri: l’allenamento di tipo resistance training ha dimostrato di indurre un miglior

rimodellamento antropometrico, inducendo nei soggetti un

aumento della massa magra superiore rispetto l’allenamento HIIT. Di contro l’allenamento Hight Intensity Interval Training è in grado di indurre una miglior risposta antiossidante nei confronti dei radicali perossilici, idrossilici e derivati della perossinitrite.

Le considerazioni che ne vengono tratte, riguardano soprattutto l’impostazione di programmi di allenamento ideali che potrebbero vedere concomitanti i due diversi tipi di attività fisica da eseguire in maniera modulata, così da ricavare da entrambe le tipologie di allenamento, i benefici che ne sono stati riscontrati.

BIBLIOGRAFIA

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