Questo tipo di analisi si sostanzia nell’osservazione di indicatori tecnici. Gli indicatori tecnici sono formule matematiche basate su prezzo, tempo o volume usate per valutare l’attività del prezzo, analizzare il mercato per selezionare i titoli su cui operare e prendere decisioni di trading. Esistono letteralmente centinaia di indicatori tecnici disponibili nella moderna analisi tecnica, tuttavia non esiste un singolo “indicatore magico” che svela i segreti del mercato. Piuttosto, un’opportuna selezione di questi indicatori può fornire un’idea della psicologia del mercato in quel determinato momento. La maggior parte degli indicatori tecnici disponibili può essere distinta in quattro categorie principali: gli indicatori di trend, gli indicatori di momentum, gli indicatori di volume ed infine gli indicatori di volatilità.
1.3.1 Indicatori di Trend
Gli indicatori di trend permettono al trader di determinare in maniera oggettiva la direzione del mercato individuando la tendenza prevalente del movimento dei prezzi “smussando” in maniera opportuna le fluttuazioni della curva del prezzo in un
determinato periodo di tempo; tra i principali indicatori di trend si annoverano, ad esempio, le Medie Mobili e tutti gli indicatori che si basano su di essi come il MACD (Moving Average Convergence-Divergence).
1.3.1.1 Le Medie Mobili
È noto che le serie storiche delle quotazioni borsistiche sono normalmente affette da notevole variabilità e le medie mobili sono senza dubbio uno strumento
indispensabile per depurare il grafico da quegli elementi erratici che rischiano di distrarre l’operatore, restituendogli un’immagine sintetica e più lineare dell’originale
trend dei prezzi (Smoothing Effect ). La formula classica per la loro costruzione si 13 basa su quella della classica Media Aritmetica, eccetto che per il fatto che questa si “muove” essendo costantemente aggiornata con i nuovi dati disponibili . In 14
particolare, per calcolare la media mobile è necessario eliminare il primo dato della serie precedente (il più vecchio) e contestualmente aggiungere il dato dell’ultima seduta (prezzo, tendenzialmente di chiusura, più recente). Da quanto detto è
possibile affermare che l’ampiezza del dominio della media mobile, cioè il numero di osservazioni inserite nel suo calcolo, è inversamente proporzionale alla sua
reattività; un dominio particolarmente ampio, infatti, allontana di molto anche i segnali operativi. Le motivazioni dell’ampio utilizzo di questi strumenti sono da attribuire tanto alla loro semplicità, quanto al fatto che questi costituiscono un vero e proprio trading system completo: indipendentemente dal tipo di media e dalla sua durata, infatti, si assume che il trend sia impostato al rialzo quando i prezzi si
muovono al disopra della propria media mobile e che sia invece impostato al ribasso in caso contrario; questa caratteristica implica che quando i prezzi incrociano a rialzo la media mobile si genera un segnale di acquisto, mentre quando i l’incrocio si ha a ribasso viene generato un segnale di vendita.
Nel tempo gli studiosi hanno individuato diversi modelli alternativi per la costruzione della Media Mobile, i principali dei quali sono:
• Media Mobile Semplice (SMA): questa si basa sulla formula di calcolo della media aritmetica semplice ed è dunque caratterizzata da coefficienti di ponderazione pari
“In generale, una Media Mobile di dominio n elimina le componenti erratiche di periodo minore o
13
uguale ad n: Medie Mobili calcolate su ampi domini operano pertanto un più accentuato livellamento (effetto smoothing) della serie perequata…” Fonte: Fornasini, A. 2003. Analisi tecnica dei mercati finanziari e trading on line: metodi e sistemi a supporto delle decisioni operative. ETAS, Milano. pp. 231
Morris, G.L. 2014. Investing with the trend: a rules-based approach to money management.
14
all’unità:
dove Pcorrisponde al vettore dei prezzi ed n corrisponde invece al numero di osservazioni, cioè all’ampiezza del dominio costante della media. Come già detto, il valore di SMA nel tempo varia per effetto dell’inserimento di elementi nuovi e del contestuale abbandono dei termini storici più remoti. Il principale difetto di questa metodologia consiste nell’assegnazione di un “peso” unitario a tutti i componenti della serie prescindendo dal loro posizionamento storico rispetto all’epoca di calcolo;
• Media Mobile Ponderata (WMA): è la prima e più semplice evoluzione del modello semplice. Ai termini perequati, a differenza di quanto avviene nella versione
semplice, viene attribuito un diverso coefficiente di ponderazione determinato in funzione del loro posizionamento nel momento del calcolo. Generalmente questa metodologia attribuisce un “peso” maggiore ai dati più recenti rispetto a quello più
remoti: ,
dove wi corrisponde con il peso attribuito allo i-esimo dato della serie;
• Media Mobile Esponenziale (EMA): si tratta di un caso particolare di Media Mobile Ponderata in cui la perequazione conserva l’intera “memoria” storica dei dati originari attraverso l’attribuzione “automatica” di coefficienti di ponderazione in funzione dell’ampiezza del dominio e della prossimità dei dati all’epoca di
elaborazione . La formulazione generale di questo tipo di media mobile, una volta 15 individuato il primo valore medio degli elementi in analisi procedendo come per la media semplice, è la seguente:
SMA
(t,n)=
∑
n−1 i=0P
t−in
WMA
(t,n)=
∑
n−1 i=0w
iP
t−i∑
n−1i=0w
iFornasini, A. 2003. Analisi tecnica dei mercati finanziari e trading on line: metodi e sistemi a
15
,
dove a corrisponde al rapporto tra il peso del dato attuale e quello del dato
precedente: con . I vantaggi offerti da questa metodologia consistono sia nel fatto che il valore
ottenuto è una sintesi di tutti i precedenti valori, sia nel fatto che vengono comunque attribuiti pesi maggiori ai dati più recenti a discapito dei più anziani.
Oltre all’interpretazione classica dei segnali derivanti dall’incrocio del trend dei prezzi con la propria media mobile (Crossover Prezzi/Media) è possibile definire una
seconda metodologia con cui operare consapevolmente sui mercati: l’utilizzo combinato di due medie mobili (Crossover a due Medie), a prescindere dalla loro costruzione, sia essa Semplice, Ponderata o Esponenziale, può essere infatti considerato come trading system a se stante. Come dichiarato per la prima volta dalla Teoria di Joe E. Granville, una media mobile breve sarà più reattiva di una media più lunga, pertanto la media breve sarà la prima a reagire al cambiamento di trend e, nell’ambito della reazione, potrà incrociare verso l’alto o verso il basso quella più lunga. Più precisamente, si avrà un segnale di acquisto per inversione rialzista del trend in corso nel caso in cui la media mobile breve incroci quella media
EMA
t= P
t+ 1a(EMA
t−1− P
t)
a = w
t/w
t−1a ≥ 1
dal basso verso l’alto, mentre si avrà un segnale di vendita per inversione ribassista del trend in corso se l’incrocio avviene dall’alto verso il basso.
La scelta dei domini delle due medie mobili in questo caso risulta particolarmente rilevante: la scelta di un dominio ristretto infatti permetterà un aumento della tempestività del segnale accompagnato, però da una maggiore probabilità che si presentino falsi segnali; viceversa, una maggiore ampiezza del dominio genererà un minore rischio di falsi segnali sacrificando però la loro tempestività.
1.3.1.2 Il Moving Average Convergence-Divergence (MACD)
Sviluppato da Gerald Appel alla fine degli anni ’70, questo è uno degli indicatori trend-following più celebri ed utilizzati dagli analisti; attraverso l’integrazione di due Medie Mobili Esponenziali il MACD permette infatti l’individuazione di segnali di acquisto e vendita del titolo oggetto di analisi andando a definire quindi un vero e proprio trading system.
Per il suo utilizzo il MACD necessita del calcolo di tre differenti strumenti: • La “MACD Line”: questa, definita anche “Differential Line” è originata dalla
successione di differenze, rilevate in ogni unità temporale di riferimento, tra i valori
assunti da una media mobile esponenziale con dominio di 12 giorni e i valori
generati da una media mobile esponenziale con, invece, un dominio di 26 giorni: ;
16
• La “Signal Line”: questa linea, detta anche “Trigger Line”, rappresenta l’effetto di una ulteriore perequazione effettuata attraverso una nuova media mobile
esponenziale, con dominio di 9 giorni, dei dati che costituiscono la precedente MACD Line;
• Il “MACD Histogram”: esso rappresenta, per ciascuna seduta, la differenza tra il valore della MACD Line e quello della Signal line, pertanto il suo valore sarà
positivo nel caso in cui il valore della prima fosse maggiore di quello della seconda e negativo in caso opposto:
.
Come si evince dal suo stesso nome, questo indicatore si basa interamente sulla convergenza o divergenza delle due medie mobili esponenziali: in particolare la MACD Line assume valori positivi in fase di trend crescente dei prezzi e che si allontaneranno dallo zero tanto quanto la media mobile a 12 giorni si allontanerà da quella a 26 giorni, meno reattiva; in fasi di trend decrescente dei prezzi assumerà invece valori tanto più negativi quanto più la media mobile a 12 giorni si allontanerà da quella a 26; la MACD Line assume valore pari a zero in prossimità delle sedute in cui si osserva l’incrocio delle due medie mobili.
I segnali operativi che questo indicatore riesce a dare sono molteplici:
1. “Center Line Crossovers”: questo metodo prevede l’utilizzo della sola MACD Line, tralasciando invece l’utilizzo della Signal Line. Operativamente si avranno segnali di acquisto qualora la MACD Line perfori dal basso verso l’alto la "linea dello zero”, quindi quando i valori della linea passano da essere negativi ad