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Andamento nel tempo delle tecniche di PMA senza donazione di gameti: anni 2005-2017

Nel documento Ministero della Salute (pagine 67-81)

Capitolo 3.2 Principali risultati dell’applicazione delle tecniche di PMA nell’anno 2017 e trend degli anni

3.2.3 Andamento nel tempo delle tecniche di PMA senza donazione di gameti: anni 2005-2017

3.2.3.1 Come varia nel tempo l’applicazione delle tecniche a fresco nei centri

italiani?

Nella Figura 3.2.20 è mostrata l’evoluzione dell’applicazione delle tecniche a fresco, dal 2005 al

2017. L’applicazione delle tecniche a fresco registra una diminuzione rispetto all’anno precedente (-892 cicli pari ad un decremento dell’1,7%) mentre rispetto al 2005 i cicli iniziati sono aumentati del 59,7%, con una media annua del 5,0%. Il numero assoluto di prelievi diminuisce di 845 procedure, anche i trasferimenti diminuiscono di 2.206 procedure e dell’3,1% rispetto al 2016. La diminuzione dei cicli che arrivano al trasferimento è un fenomeno dovuto all’attuale utilizzo di un diverso

protocollo terapeutico che prevede l’interruzione del ciclo prima del trasferimento con il

contemporaneo congelamento di tutti gli embrioni ottenuti, per poter trasferirli in un ciclo successivo (vedi Tabella 3.4.12). Rimane pressoché invariato il numero di gravidanze ottenute (-16), effetto di un aumento delle percentuali di gravidanze con l’applicazione di tecniche a fresco, rispetto alla rilevazione precedente, e una conseguente diminuzione dei bambini nati vivi (-221). La diminuzione

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Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 68

dei bambini nati vivi, però, è dovuto in parte alla mancanza di informazione sull’esito dell’13,4%, in

aumento rispetto al 2016, delle gravidanze ottenute, ed in parte alla contemporanea favorevole diminuzione dei parti gemellari (-0,4%).

Figura 3.2.20: Distribuzione temporale dei risultati dei cicli iniziati con tecniche a fresco di II e III livello (FIVET e ICSI) senza donazione di gameti, negli anni 2005-2017, (percentuali calcolate sul totale dei cicli iniziati)

3.2.3.2 Come varia nel tempo l’utilizzo delle tecniche di Procreazione

Medicalmente Assistita nei centri italiani?

Nella Figura 3.2.21 è rappresentata l’evoluzione dell’applicazione delle tecniche di Procreazione

Medicalmente Assistita, rispetto al totale dei cicli iniziati, per le tecniche a fresco FIVET ed ICSI, ed al totale degli scongelamenti effettuati, per le tecniche FER e FO, dal 2005 al 2017.

L’applicazione delle tecniche è cambiata nel corso del tempo, in particolar modo dopo il 2009, anno di modifica della Legge 40 in cui è stato rimosso il divieto di creare un massimo di 3 embrioni ed il loro contemporaneo impianto ed è stata quindi concessa la crioconservazione di embrioni in deroga. In particolare la tecnica FER, che appunto prevede la crioconservazione ed il successivo scongelamento di embrioni, ha visto crescere la sua applicazione sia in termini assoluti, passando da 508 cicli nel 2008 a 17.281 cicli nel 2017, sia in termini percentuali, dall’1,1% di tutte le tecniche nel 2008 al 24,1% del 2017. Rimanendo nel campo delle tecniche di crioconservazione, la tecnica FO che prevede il congelamento ed il successivo scongelamento di ovociti, è in continua diminuzione, rappresentando l’1,9% delle tecniche di PMA effettuate nel 2017. La percentuale di applicazione

della tecniche a fresco invece è nel complesso diminuita, passando dall’89,1% nel 2005 al 74,0% nel

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Figura 3.2.21: Distribuzione temporale delle tecniche di PMA senza donazione di gameti eseguite dai centri italiani. Anni 2005-2017

3.2.3.3 Come varia nel tempo la distribuzione per età delle pazienti che eseguono cicli a fresco senza donazione di gameti?

Il dato sull’età delle pazienti che iniziano un ciclo di PMA è raccolto dal Registro Nazionale con modalità aggregata, esprimendo l’età delle pazienti in classi: l’età media è quindi calcolata considerando il valore centrale di ogni classe di età.

Il dato più significativo, rispetto l’intero periodo in osservazione, è il progressivo aumento delle pazienti con più di 40 anni (+13,6% dal 2005), e la diminuzione di quelle con meno di 35 anni (-11,6%). Per la prima volta, dal 2005, si registra un inversione di tendenza nella distribuzione per età delle pazienti trattate con cicli a fresco. Rispetto alla precedente rilevazione, infatti, aumenta sia la quota di pazienti con meno di 35 anni, che la quota di quelle con età compresa tra i 35 ed i 39 anni, mentre diminuisce di quasi un punto percentuale la quota di pazienti con età maggiore o uguale a 40 anni. Di conseguenza l’età media delle pazienti trattate nel 2017 è leggermente più bassa (36,7 anni)

rispetto al 2016. Va evidenziato che l’età media delle pazienti che in Italia si sottopongono a terapie

di procreazione assistita è la più elevata rispetto a quanto si osserva nel resto d’Europa: applicando infatti lo stesso calcolo dell’età media agli ultimi dati pubblicati dal Registro Europeo, otterremmo

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Figura 3.2.22: Distribuzione dei cicli a fresco (FIVET-ICSI) senza donazione di gameti per classi di età delle pazienti. Anni 2005-2017

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3.2.3.4 Come varia nel tempo la distribuzione per età delle pazienti che eseguono cicli di scongelamento di ovociti o di embrioni?

Nelle Figure 3.2.23 e 3.2.24 (nella pagina seguente) sono mostrate le distribuzioni dei cicli iniziati

(scongelamenti) con tecniche di scongelamento di ovociti e di embrioni secondo l’età delle pazienti

al momento del congelamento, espressa in classi negli anni dal 2009 (anno d’inizio della raccolta di questo dato) al 2017. Per il calcolo dell’età media nei cicli iniziati con tecniche di scongelamento valgono le stesse considerazioni fatte per i cicli a fresco, cioè viene considerato il valore centrale di ogni classe di età.

Per i cicli iniziati con tecniche di scongelamento di ovociti (Figura 3.2.23) si rileva un aumento dei cicli su pazienti con più di 40 anni (+1,4% rispetto al 2016). Diminuisco equamente sia la percentuale delle pazienti con età compresa tra i 35 ed i 39 anni (-0,7%) che quella delle pazienti con meno di 35

anni (-0,6%). L’età media aumenta tornando al livello di quella calcolata per il 2015 (35,2) anni.

Figura 3.2.23: Distribuzione dei cicli iniziati con tecnica di scongelamento di ovociti (FO) senza donazione di gameti per classi di età delle pazienti. Anni 2009-2017

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Per quanto riguarda i cicli iniziati con tecniche di scongelamento di embrioni (Figura 3.2.24) si osserva che l’età media delle pazienti, resta sostanzialmente invariata (35,3 anni). Diminuisce la quota di pazienti con almeno 40 anni (-0,6%) e di quelle più giovani (-0,3%), mentre aumenta la percentuale di pazienti con età compresa tra i 35 ed i 39 anni (+0,9%).

Figura 3.2.24: Distribuzione dei cicli iniziati con tecnica di scongelamento di embrioni (FER) senza donazione di gameti per classi di età delle pazienti. Anni 2009-2017

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3.2.3.5 Come varia nel tempo la distribuzione dei cicli a fresco che non arrivano al trasferimento embrionario?

I cicli annullati sono quelli che non giungono al trasferimento e sono suddivisi in:  cicli sospesi: cicli che vengono annullati prima della fase del prelievo ovocitario;

 cicli interrotti: cicli annullati dopo il prelievo ovocitario e prima del trasferimento dell’embrione in utero.

Nel 2017 si sono registrati 19.182 cicli annullati, corrispondenti al 36,2% del totale dei cicli iniziati, con un incremento del 3,0% rispetto al 2016. Di questi il 9,6% (stesso dato del 2016) è stato sospeso prima del prelievo mentre il 26,6% (+3,0%) interrotto prima del trasferimento. Il trend generale dal 2005 vede una riduzione percentuale relativa del 17% circa dei cicli iniziati e poi sospesi ed una aumento percentuale relativo del 123,6% dei cicli interrotti prima del trasferimento. Questo aumento, avvenuto in particolar modo dal 2013, è dovuto all’attuazione di un nuovo protocollo terapeutico che prevede l’interruzione del ciclo prima del trasferimento con il contemporaneo congelamento di tutti gli embrioni ottenuti per poterli trasferire in un ciclo successivo (vedi Tabella 3.4.12).

Il motivo principale della sospensione di un ciclo è la “mancata risposta alla stimolazione ovarica” che occorre in circa il 70% dei cicli sospesi, ed è in aumento, mentre il motivo principale delle interruzioni è il congelamento di tutti gli zigoti o embrioni per rischio di OHSS (21,9%).

Figura 3.2.25: Percentuale dei cicli a fresco senza donazione di gameti annullati prima del trasferimento (e relativi intervalli di confidenza al 95%), divisi per cicli sospesi (prima del prelievo ovocitario) e cicli interrotti (dopo il prelievo ovocitario). Anni 2005-2017

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3.2.3.6 Come varia nel tempo la distribuzione del numero di embrioni che vengono trasferiti nei cicli a fresco di PMA senza donazione di gameti?

Anche per il 2017 si conferma il trend in diminuzione della percentuale di trasferimenti con tre embrioni che scende al 16,0% di tutti i trasferimenti effettuati (-2,0%) ed il trend forte in aumento dei trasferimenti con un embrione (+3,9%), anche con un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, a discapito dei trasferimenti con 2 embrioni che mostrano una riduzione del 1,4% rispetto al 2016. I trasferimenti con 4 o più embrioni diminuiscono dello 0,5%. Il valore medio di embrioni

trasferiti è in lieve diminuzione passando dall’1,91 del 2016 all’1,84 del 2017.

Figura 3.2.26: Distribuzione percentuale dei trasferimenti in cicli a fresco (FIVET e ICSI) senza donazione di gameti secondo il numero di embrioni trasferiti negli anni 2005-2017

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3.2.3.7 Come variano nel tempo, le percentuali di gravidanze ottenute nei cicli a fresco confrontata con la stima della percentuale di gravidanza cumulativa calcolata sui cicli iniziati?

Nella Figura 3.2.27 sono messi a confronto la percentuale di gravidanze ottenute sui cicli iniziati delle tecniche a fresco, con il tasso cumulativo di gravidanza che viene calcolato sommando il numero di gravidanze ottenute sia dai cicli a fresco che da scongelamento diviso, in questo caso, per il numero dei cicli iniziati con tecniche a fresco. I tassi cumulativi forniscono l’indicazione circa la probabilità di ottenere una gravidanza per una donna che si sottopone ad un ciclo di PMA, avendo anche l’opportunità di effettuare cicli di scongelamento ovocitario e/o embrionario. Il dato così fornito, ci dà solo una stima della percentuale di gravidanza cumulativa, mettendo in evidenza il peso presunto dell’applicazione delle tecniche di scongelamento, che come si evidenzia dalla figura, è in continua crescita e quindi determina un aumento considerevole superiore alla metà del tasso di gravidanza a fresco, ed è il valore che attualmente rispecchia maggiormente la realtà italiana.

Figura 3.2.27: Percentuale di gravidanze ottenute per ciclo iniziato con tecniche a fresco e percentuale di gravidanza cumulativa (CPR) calcolata sui cicli iniziati. Anni 2005-2017

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3.2.3.8 Come variano nel tempo, le percentuali di gravidanze ottenute nei cicli a fresco e da scongelamento?

Nella Figura 3.2.28 è mostrato il tasso di successo calcolato sui trasferimenti della tecniche a fresco:

rispetto al 2016, le percentuali di gravidanza aumentano dell’1,8% per la tecnica ICSI (incremento

statisticamente significativo) e del 1,2% per la tecnica FIVET (incremento non significativo). Nella

Figura 3.2.29 gli stessi tassi calcolati sui trasferimenti eseguiti sono mostrati per le tecniche di

scongelamento di embrioni (FER) e di ovociti (FO). La tecnica FO mostra un leggero incremento dello 0,5% (incremento non significativo), mentre la tecnica FER è in costante crescita dal 2011, con

un incremento statisticamente significativo, dell’1,5% rispetto al 2016.

Figura 3.2.28: Percentuali di gravidanza ottenute con tecniche a fresco (FIVET e ICSI) senza donazione di gameti sui trasferimenti eseguiti. Anni 2005-2017

Figura 3.2.29: Percentuali di gravidanza ottenute con tecniche di scongelamento (FER e FO) senza donazione di gameti sui trasferimenti eseguiti. Anni 2005-2017

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3.2.3.10 La possibilità di avere un parto multiplo secondo l’età della paziente è

variata nel tempo?

Come è mostrato nelle Figura 3.2.30 e 3.2.31 (nella pagina seguente), anche la probabilità di ottenere un parto gemellare o trigemino, è inversamente proporzionale all’età delle pazienti. In generale per l’anno 2017 la percentuale di parti multipli (almeno gemellari) sul totale delle gravidanze ottenute da tecniche di secondo e terzo livello, sia a fresco che da scongelamento, è il 12,3%, di cui il 12,1% gemellare, e lo 0,3% trigemino.

Analizzando il trend dei parti gemellari per classi di età (Figura 3.2.30) si evidenzia una diminuzione

sia per le classi di età “<34 anni” e “35-39 anni” che per il totale delle pazienti.

Figura 3.2.30: Percentuali di parti gemellari sul totale dei parti ottenuti da tutte le tecniche di II e III livello senza donazione di gameti secondo le classi di età delle pazienti. Anni 2009-2017

Va ricordato che a maggio del 2009, la sentenza della Corte Costituzionale ha effettuato la rimozione dell’obbligo dell’“unico e contemporaneo impianto di tutti gli embrioni formati per un massimo di

tre”. La percentuale di parti trigemini sul totale delle tecniche di II e III livello (Figura 3.2.31) si

attesta allo 0,3%. Si registra una diminuzione della percentuale di parti trigemini, oltre che in totale, in tutte le classi di età delle pazienti.

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Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 78

Figura 3.2.31: Percentuali di parti trigemini sul totale dei parti ottenuti da tutte le tecniche di II e III livello senza donazione di gameti secondo le classi di età delle pazienti. Anni 2009-2017

3.2.3.11 La percentuale di bambini nati vivi da tecniche di PMA senza donazione di gameti cambia nel tempo?

La Figura 3.2.32 mostra la percentuale di bambini nati vivi concepiti con tecniche di PMA senza donazione di gameti sia di I che di II e III livello, in confronto con i bambini nati vivi nella popolazione generale dell’Italia. Dal 2005 al 2017 la quota di bambini nati da tecniche di PMA di II e III livello è più che triplicata (da 0,66% a 2,37%). Se aggiungiamo anche i nati da tecniche di I livello il valore dell’indicatore per il 2017 è del 2,67%. Fin dalla sua creazione il Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita ha raccolto dati su 140.469 bambini, di cui 114.774 nati da tecniche di II e III livello senza donazione di gameti e 25.695 da tecniche di I livello senza donazione di gameti. Tuttavia, bisogna ricordare che il numero di bambini nati vivi è sottostimato a causa della perdita di informazioni sul follow-up delle gravidanze.

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Figura 3.2.32: Percentuali di bambini nati vivi da tecniche di PMA senza donazione di gameti rispetto al totale dei bambini nati vivi in Italia nella popolazione generale. Anni 2005-2017

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3.2.3.12 Come variano nel tempo l’applicazione e gli esiti delle Indagini genetiche

preimpianto effettuate in Italia?

Nella Figura 3.2.33 è mostrata l’evoluzione dell’applicazione delle indagini genetiche preimpianto

a partire dal 2014, anno in cui il registro Nazionale della PMA ha iniziato la raccolta dei dati di questa procedura. L’andamento descrive un progressivo aumento delle indagini effettuate che passano da 1.695 nel 2014 a 2.483 nel 2017 con un incremento del 46,4% di attività, dovuto essenzialmente ad un aumento dei centri, da 22 nel 2014 a 42 nel 2017, che effettuano tale procedura. L’applicazione delle diverse tecniche utilizzate per le indagini non mostra particolari differenze negli anni: la PGS, tecnica utilizzata per indagare il corredo cromosomico negli embrioni, varia tra l’82,2% e l’84,6% di applicazione, mentre la PGD, utilizzata per la diagnosi di malattie monogeniche gravi, varia tra l’8,2% ed il 9,7%.

Figura 3.2.33: Distribuzione temporale delle indagini genetiche effettuate dai centri di PMA secondo la tipologia di indagine e del numero dei centri che hanno svolto l’attività. 2014-2017

Nella Figura 3.2.34 è rappresentato l’andamento dell’applicazione delle indagini genetiche

preimpianto nelle diverse fasi che avvengono in un ciclo completo di PMA. Dal 2014 il Registro ha raccolto complessivamente informazioni su 8.314 indagini genetiche, 5.961 trasferimenti effettuati, 2.656 gravidanze ottenute e 2.231 bambini nati vivi.

I bambini nati vivi con l’applicazione di tecniche che prevedevano l’effettuazione di indagini genetiche è aumentata, passando dai 383 bambini del 2014 ai 693 del 2017.

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Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 81

Figura 3.2.34: Distribuzione temporale dei risultati dei cicli di PMA di II e III livello in cui sono state effettuate indagini genetiche

3.2.4 Applicazione delle tecniche di PMA di I e II-III livello con donazione di

Nel documento Ministero della Salute (pagine 67-81)