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Monitoraggio delle gravidanze ottenute da tecniche di I livello (Inseminazione semplice)

Nel documento Ministero della Salute (pagine 101-105)

Il numero di gravidanze per cui è stato effettuato il monitoraggio è di 1.662, pari all’86,4% delle

1.924 gravidanze ottenute grazie all’applicazione della tecnica di inseminazione semplice senza

donazione di gameti. La perdita d’informazione relativa alle gravidanze ottenute nel 2017 è quindi

del 13,6%, in diminuzione rispetto al 14,9% ottenuto nella rilevazione del 2016.

3.3.3.1 Parti e nati

I parti ottenuti grazie all’applicazione della tecnica di inseminazione semplice sono stati 1.286, corrispondenti al 77,4% delle gravidanze monitorate.

Nella Tabella 3.3.16 sono descritti i parti ottenuti secondo il genere e le classi di età della paziente.

Il 91,8% è stato un parto singolo (+0,6% rispetto al 2016), l’7,7% un parto gemellare (-0.5% rispetto

al 2016), lo 0,5% un parto trigemino o quadruplo (-0,1%): si sono quindi avuti un totale di 106 parti

multipli, 28 in meno rispetto al 2016, corrispondenti all’ 8,2% del totale dei parti (-0,6%).

Tab. 3.3.16: Distribuzione dei parti singoli, gemellari, trigemini ottenuti da Inseminazione Semplice nell’anno 2017, in rapporto ai parti totali secondo le classi di età delle pazienti

Classi di età

Numero parti Parti singoli Parti gemellari Parti trigemini o quadrupli N % N % N % N % ≤ 34 anni 675 52,5 610 90,4 59 8,7 6 0,9 35-39 anni 495 38,5 456 92,1 38 7,7 1 0,2 40-42 anni 99 7,7 97 98,0 2 2,0 0 0 ≥ 43 anni 17 1,3 17 100,0 0 0,0 0 0 Totale 1.286 100 1.180 91,8 99 7,7 7 0,5

Da questi parti sono nati vivi 1.392 bambini, 280 in meno del 2016, e sono stati registrati 7 bambini nati morti (0,5%) (erano stati 3 nel 2016). Nella Tabella 3.3.17 sono mostrati i dati relativi alle caratteristiche dei bambini nati vivi dall’applicazione delle tecniche di inseminazione semplice senza donazione di gameti. Tra i 1.392 bambini nati vivi, le cui caratteristiche sono descritte nelle successive tabelle 3.3.17 e 3.3.18, 5 sono andati incontro ad una morte neonatale entro il 28° giorno di vita, 5 hanno evidenziato malformazioni alla nascita, 200 (14,4% dei nati vivi) erano sottopeso e 197 bambini (14,2% dei nati vivi) sono nati pretermine. Rispetto al 2016 diminuisce la percentuale di nati vivi sottopeso, nati vivi pretermine e di malformati, l’unico indicatore in aumento è quello delle morti neonatali.

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Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 102

Tab. 3.3.17: Distribuzione dei nati vivi, nati vivi malformati, nati vivi sottopeso, nati vivi pretermine e morti neonatali da Inseminazione Semplice nell’anno 2017, in rapporto ai nati vivi totali

Nati vivi totali

Nati vivi malformati

Nati vivi sottopeso (inferiore a 2.500

grammi)

Nati vivi pretermine (prima della 37° settimana gestazionale)

Morti neonatali (nati vivi e morti entro

il 28° giorno di vita)

N % N % N % N %

1.392 5 0,4 200 14,4 197 14,2 5 0,4

Nella Tabella 3.3.18 è rappresentata sia la distribuzione dei bambini nati sottopeso che quella dei bambini nati pretermine, entrambi in relazione al genere di parto. L’incidenza dei nati sottopeso e dei nati pretermine aumenta, ovviamente, in relazione al genere di parto.

Tab. 3.3.18: Distribuzione dei nati vivi sottopeso da Inseminazione Semplice nell’anno 2017 secondo il genere di parto

Genere di parto Numero di parti Numero di bambini nati vivi

Nati vivi sottopeso (inferiore a 2.500 grammi)

Nati vivi pretermine (prima della 37° settimana

gestazionale) N % N % Singolo 1.180 1.175 79 6,7 81 6,9 Gemellare 99 197 106 53,8 98 49,7 Trigemino o quadruplo 7 20 15 75,0 18 90,0 Totale 0 0 0 - 4 -

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Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 103

3.3.3.2 Gravidanze perse al follow-up ed esiti negativi

La percentuale di gravidanze ottenute dall’applicazione della tecnica di inseminazione semplice per

cui non è stato possibile tracciare il follow-up nell’anno 2017, è risultata pari al 13,6%.

Nella Tabella 3.3.19 è rappresentata la distribuzione dei centri, in cui è stata ottenuta almeno una gravidanza, secondo la percentuale di perdita di informazione delle gravidanze ottenute.

I centri che forniscono un’informazione completa, ossia i centri in cui il monitoraggio delle gravidanze è totale e la perdita di informazione pari a zero, sono stati 184 (10 in più che nella precedente rilevazione), che rappresentano il 72,2% dei centri che nel 2017 hanno ottenuto almeno una gravidanza. Nella rilevazione precedente questi centri rappresentavano il 66,7% del totale. I centri che non forniscono dati su alcuna delle gravidanze ottenute, raggiungendo il 100% di perdita di gravidanze al follow-up sono stati 29 (11,4%), 8 in meno del 2016. Studiando il dato relativamente

al tipo di servizio offerto dai centri, si evidenzia una perdita d’informazione maggiore dei centri

privati (17,9% di gravidanze perse al follow-up), rispetto ai centri privati convenzionati (12,7%) e soprattutto a quelli pubblici in cui la perdita di informazione è contenuta al di sotto della soglia del 10% (9,1%).

Tab. 3.3.19: Distribuzione dei centri secondo la percentuale di gravidanze perse al follow-up nell’anno 2017

Gravidanze perse al follow-up Numero centri

Valori percentuali

Percentuale cumulata

Tutte le gravidanze perse al follow-up 29 11,4 11,4

Tra 76% e 99% 3 1,2 12,5

Tra 51% e 75% 5 2,0 14,5

Tra 26% e 50% 14 5,5 20,0

Tra 11% e 25% 15 5,9 25,9

Fino al 10% 5 2,0 27,8

Nessuna gravidanza persa al follow-up 184 72,2 100

Totale 255* 100 -

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Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 104

Nel 2017 ci sono stati 376 esiti negativi, pari al 22,6% delle gravidanze monitorate fino al parto, e la loro distribuzione è mostrata nella Tabella 3.3.20. In particolare ci sono stati 33 aborti spontanei in meno, 2 aborti terapeutici in più e 12 gravidanze ectopiche in meno rispetto al 2016.

Tab. 3.3.20: Numero di esiti negativi nell’anno 2017, secondo la tipologia dell’esito negativo in rapporto al totale delle gravidanze monitorate

Gravidanze monitorate totali

Aborti Spontanei Aborti Terapeutici Gravidanze ectopiche

N % su gravidanze monitorate N % su gravidanze monitorate N % su gravidanze monitorate 1.662 337 20,3 19 1,1 20 1,2

Anche gli esiti negativi di gravidanza sono caratterizzati dall’età della paziente. Infatti, a minore età della paziente corrisponde un rischio minore che la gravidanza non esiti in un parto.

Nella Tabella 3.3.21 è esposta la distribuzione degli esiti negativi secondo la classe di età della paziente. Il rischio che una gravidanza abbia un esito negativo va dal 16,4% per le pazienti di età inferiore ai 35 anni, al 55,3% per le pazienti con età uguale o superiore ai 43 anni: nel 2016 una donna con più di 42 anni ha avuto un rischio di avere una gravidanza con esito negativo, 6 volte maggiore di una donna con meno di 35 anni.

Tab. 3.3.21: Distribuzione degli esiti negativi secondo le classi di età delle pazienti - anno 2017

Classi di età Gravidanze monitorate totali Esiti Negativi N % ≤ 34 anni 807 132 16,4 35-39 anni 645 150 23,3 40-42 anni 172 73 42,4 ≥ 43 anni 38 21 55,3 Totale 1.662 376 22,6

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Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 105

Capitolo 3.4 Trattamenti ed esiti delle tecniche di PMA di II e III livello senza

Nel documento Ministero della Salute (pagine 101-105)