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La situazione economico-politica argentina dagli anni ottanta ad ogg

2.4. Gli anni del presidente de la Rúa

Con Menem entrò in crisi il modello corporativo e la popolazione iniziò ad allontanarsi dalla vita politica oppure ad avvicinarsi ad altri partiti a causa del diffondersi delle accuse di corruzione. Nel 1999 inizia una nuova campagna elettorale che mette in luce la forza dell’Alianza che nelle elezioni precedenti aveva raggiunto un ottimo risultato mettendo da parte il Partito Radical. La campagna elettorale dell’Alianza si basa sulla lotta alla corruzione che aveva caratterizzato il governo Menem ed anche il vicepresidente Duhalde cerca di allontanarsi dalla figura del presidente improntando la sua campagna elettorale sullo sviluppo dell’industria nazionale e della produzione locale. Nel 1999 salgono al potere de la Rúa e Álvarez. Uno dei partiti che si impose nelle elezioni del 1999 fu il FREPASO, anche se il partito peronista ottenne comunque buoni risultati. Il nuovo presidente salì al potere grazie all’alleanza tra l’Unión Cívica Radical e il Frente para un País Solidario. Il nuovo presidente creò un Gabinetto composto da membri dell’Alianza Radical e da persone a lui vicine, anche se non avevano un’appartenenza politica. Questo nuovo governo era di stampo personalista e si trovò ad affrontare i problemi sorti durante gli ultimi anni del mandato Menem, la convertibilità, la recessione ed il deficit. Il modo in cui si decise di far fronte a questa situazione fu quello di creare una politica di rigidità fiscale, introducendo l’aumento delle aliquote fiscali e non utilizzando il Fondo che aveva messo a disposizione il Fondo Monetario Internazionale. Il nuovo Presidente si rese subito conto che la situazione era molto grave e cercò di proporre delle soluzioni controllando la spesa pubblica, riducendo del 10% tanto i salari quanto i pensionamenti, e cercando di pagare il debito contratto con il Fondo Monetario Internazionale. Queste misure adottate dal governo servirono a migliorare la situazione per un primo momento ma non servirono a risolvere il problema della spesa pubblica e generarono l’aumento dello scontento generale. Questa politica così rigorosa purtroppo chiuse le possibilità di ripresa economica del Paese, causando la stagnazione e l’aumento dei livelli di disoccupazione, così il Presidente decise di portare avanti la politica di flessibilizzazione del lavoro iniziata da Menem. Questa idea non fu accolta positivamente dal governo e la sua approvazione dovuta probabilmente ad un possibile accordo tra l’esecutivo e alcuni senatori dell’opposizione portò allo scoppiare di una crisi interna, politica e istituzionale basata sull’idea della corruzione del governo. Dopo varie indagini sulla questione

91 vennero a galla le responsabilità di due ministri e de la Rúa non prese dei provvedimenti seri, ma solamente dei palliativi per cercare di calmare la situazione, infatti uno dei ministri venne allontanato dalla sua carica ma divenne segretario generale della presidenza, mentre l’altro venne lasciato al suo posto. L’idea del presidente risulta essere molto chiara, infatti egli negò la corruzione di alcuni membri del senato, offrì incarichi a membri appartenenti al suo partito e a persone a lui vicine, fedeli e quindi facilmente gestibili. Il governo De la Rúa fu anche colpito da una crisi interna scaturita dalla rinuncia al suo incarico del vicepresidente Álvarez il 6 ottobre del 2000.

Per ciò che riguarda la società dal 1999 al 2001 la situazione dell’Argentina risultava essere molto drammatica a causa dell’alto livello di povertà peggiorato dal susseguirsi delle crisi nel corso degli anni, anche se l’Argentina era considerata la terra delle opportunità. I problemi più importanti che attanagliano la società argentina erano la disparità sociale e la disoccupazione, nonostante siano state prese molte iniziative per cercare di combattere questa drammatica situazione le politiche locali sono sempre state messe da parte in favore delle politiche internazionali. Per quanto concerne le politiche economiche adottate dall’amministrazione de la Rúa è importante sottolineare che egli decise di richiamare l’ideatore del Plan de Convetibilidad che aveva dato buoni risultati durante il governo Menem, Domingo Cavallo. Nel 2001 l’Argentina ottiene un prestito con l’obiettivo di riequilibrare il deficit di bilancio e sanare i conti pubblici, lo stesso anno viene eletto Ministro dell’Economia Domingo Cavallo che dà vita al Corralito, restrizioni dei conti bancari argentini. Con l’arrivo di Cavallo ed il prestito del FMI l’economia argentina sembrò respirare un’aria di positività, ma questa fu solo un’illusione iniziale poiché le nuove politiche adottate da Cavallo nel 2001 per la paura di una fuga di capitali portarono all’attuazione di misure restrittive sui conti bancari, come alla limitazione a 1.000 dollari settimanali al prelievo. Questa restrizione diede vita all’esplosione della disperazione della popolazione e alla rinuncia anticipata del mandato di de la Rúa. Dopo una serie di insediamenti, dovuti al susseguirsi delle rinunzie da parte di cinque presidenti, da Ramón Puera (21 dicembre 2001) a Eduardo Camaño (31 dicembre 2001) il potere il 1 dicembre del 2202 torna nelle mani del partito peronista con Eduardo Duhalde eletto dall’Assemblea Costituente. Anche questo nuovo governo dovette subito adottare delle manovre per far fronte alla crisi economica, infatti la Convertibilità venne abbandonata, il Peso venne scambiato con altre valute

92 ed il nuovo presidente cercò di recuperare la fiducia del FMI e di trovare un accordo con le province per la spesa pubblica, ma l’inflazione continua a salire. Questa azione scatenò l’ira dei cittadini che chiesero le dimissioni anticipate del presidente e il suo posto, per la fine del mandato, venne preso da Duhalde nel 2002 fino al 2003 grazie alla votazione dell’Assemblea Generale.

Questa crisi politica così forte era attesa dal 1997, ma era accentuata dal deficit, dalla svalutazione e dalla crisi economica. La popolazione cercò di dare il suo contributo partecipando alle votazioni, dopo che nel 2001 i livelli di astensione erano stati molto alti. Alle elezioni presidenziali del 2003 Néstor Kirchner venne eletto come nuovo presidente.

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