1 Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio” di Tirana
2 DISA-MIS, Università di Salerno
Abstract
Utilizzando i dati tratti dai Business Environment and Enterprise Performance Surveys rilevati e resi disponibili congiuntamente dalla Banca Europea per la Rico-struzione e lo Sviluppo e dalla Banca Mondiale indaghiamo le relazioni esistenti tra la diversità di genere e le innovazioni tecnologiche e non-tecnologiche nei Paesi dei Balcani Occidentali. In particolare, lo scopo del lavoro è l’analisi delle differenze esistenti nelle decisioni strategiche delle donne manager e delle donne proprietarie di impresa sulle performance innovative del settore manifatturiero.
Introduzione
È più di un secolo che la teoria economica lega il processo di crescita alla figura dell’imprenditore-innovatore (Shumpeter, 1912). Tuttavia buona parte della letteratura che analizza l’innovazione a livello di impresa trascura le differenze di genere. Il numero di lavori scientifici che esaminano la rela-zione tra genere ed innovarela-zione è piuttosto limitato. Infatti, si tratta di un topic che solo di recente ha conosciuto un crescente interesse nell’ambito accademico e scientifico. La presenza di un numero irrisorio di studi sulla prospettiva di genere nei processi innovativi potrebbe essere spiegata dal ruolo non identificabile delle persone nell’ambito dell’innovazione.
Obiettivo del presente lavoro è l’analisi delle differenze esistenti nelle decisioni strategiche delle donne manager e delle donne proprietarie di im-presa sulle performance innovative in un gruppo di paesi in transizione uti-lizzando le informazioni provenienti dalla quarta e quinta indagine “Business Environment and Enterprise Performance Survey” condotte nel 2008-2009 e nel 2012-2014 dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo con-giuntamente con la Banca Mondiale. In questa occasione usiamo i dati rela-tivi alle imprese dei nove Paesi dei Balcani occidentali, ivi compresa la Slo-venia che, al momento è l’unico tra i Paesi in cui si è scomposta la
ex-Jugoslavia ad essere entrato a far parte dell’Unione europea. Sebbene il pro-blema abbia carattere generale ricordiamo che la nostra analisi si focalizza solo sul settore dell’industria manifatturiera.
2. Framework teorico
Negli ultimi anni, il numero di studi sull'innovazione è notevolmente mentato. L'innovazione è un fattore chiave che consente alle imprese di au-mentare la loro competitività e la loro crescita, ed infine, creare nuove op-portunità di occupazione. L’innovazione, inoltre, migliora la competitività, soprattutto per le imprese che si trovano nelle fasi iniziali del loro ciclo eco-nomico (creazione, avvio e start-up), che devono maturare (fasi di sviluppo e crescita) e generare più liquidità.
Tuttavia, l’ampia letteratura sull’innovazione non analizza né i luoghi in cui sono state generate né il ruolo dei partecipanti ai processi di innovazione (Fagerberg et al., 2005). L’innovazione è considerata neutrale dal punto di vista del genere, in quanto gli individui sono invisibili. La maggior parte de-gli studi sull’innovazione evidenziano che le esistenti definizioni dell’inno-vazione sembrano essere neutre anche se le tipologie e i settori analizzati hanno una forte connotazione maschile (Vinnova, 2011). Pochi sono gli studi che analizzano la relazione che sussiste tra genere ed innovazione poiché la prospettiva di genere è tuttora una problematica poco considerata. Al contra-rio, la diversità di genere definita come “la misura in cui un gruppo o un'or-ganizzazione è eterogenea rispetto al genere dei suoi componenti” (Li et al., 2017 pag. 306) ha un impatto positivo sulla performance dell’impresa e sulla capacità della stessa di fare innovazione, poiché il differente livello di cono-scenza, l’esperienza e le competenze dei dipendenti all’interno dell'impresa facilitano la generazione di nuove idee (Quintana-Garca e Benavides Vela-sco, 2008).
3. Diversità di genere e innovazione nei Paesi dei Balcani
occi-dentali
I dati utilizzati per effettuare l’analisi, così come precedentemente preci-sato, provengono dalla quarta e quinta indagine “Business Environment and Enterprise Performance” (BEEP IV e V) e forniscono le seguenti informa-zioni: (i) il comportamento innovativo delle imprese; (ii) le attività
innova-tive, modelli organizzativi, di gestione e dipendenti ed infine (iii) altre infor-mazioni di carattere generale sulle imprese.
Ambedue le indagini si basano su dati relativi ad imprese dei paesi dell’Europa dell’Est e dell’Asia Centrale. Ad eccezione della Turchia, tutti i paesi considerati erano, un tempo, delle economie centralizzate. Inoltre, in relazione al loro livello di attività innovativa è possibile classificarli come: i seguaci dell’innovazione e innovatori moderati (Tomaszewski e Świadek, 2017). La presente analisi si focalizza sulle imprese del settore manifatturiero degli otto Paesi dei Balcani Occidentali1. Il numero di imprese considerateè pari a 837 per la IV indagine e a 798 per la V indagine.
La Tabella 1 mostra la distribuzione del campione delle imprese osservate tra i diversi paesi dell’area balcanica e le percentuali delle imprese innova-trici in relazione alle due indagini considerate. Con riferimento alla BEEPS IV, le imprese innovatrici dei paesi balcanici sono circa il 65%. Metà di que-sti paesi presentano un livello di innovazione che risulta essere superiore a questa percentuale. Meritano particolare menzione l’Albania e la Slovenia caratterizzate rispettivamente dalla quota più bassa e quella più alta di im-prese innovatrici.
Tab. 1 – Distribuzione territoriale delle imprese osservate nelle indagini BEEPS
BEEPS IV(2008-2009) BEEPS V(2012-2014)
Paesi Numero di imprese osservate Percentuale delle im-prese innovatrici Numero di imprese osservate Percentuale delle im-prese innovatrici
Albania 70 35.37 116 14.66 Bosnia ed Erzegovina 110 66.36 120 55.00
Croazia 65 72.31 126 56.35 Kosovo 102 52.94 67 64.18 Macedonia del Nord 110 57.27 120 50.83
Montenegro 137 71.53 47 27.66 Serbia 137 71.53 117 55.56 Slovenia 106 81.13 85 50.59
Totale 837 64.99 798 47.49
Fonte: nostra elaborazione su dati BEEPS IV e BEEPS V
1 I paesi considerati sono: Albania, Bosnia - Erzegovina, Croazia, Kosovo, Macedonia del
Tab. 2 – Distribuzione territoriale delle imprese osservate nelle indagini BEEPS
BEEPS IV(2008-2009) BEEPS V(2012-2014)
Paesi Numero di imprese osservate
Percentuale delle imprese
inno-vatrici Numero di imprese osservate
Percentuale delle imprese inno-vatrici
Proprietarie
Donne Manager Donne Proprietarie Donne Manager Donne Albania 70 20.00 36.36 116 0 0 Bosnia ed Er-zegovina 110 54.76 66.67 120 38.24 52.94 Croazia 65 75.86 88.89 126 70.00 51.85 Kosovo 102 51.06 52.48 67 75.00 57.14 Macedonia del Nord 110 58.18 40.00 120 53.66 45.00 Montenegro 137 75.51 80.87 47 28.57 20.00 Serbia 137 75.51 75.51 117 64.58 47.83 Slovenia 106 85.71 87.50 85 52.50 37.50
Fonte: nostra elaborazione su dati BEEPS IV e BEEPS V
Se consideriamo la seconda indagine, inoltre, è possibile osservare che la situazione per l’Albania non varia, infatti solo il 14.66% delle imprese osser-vate afferma di aver adottato una innovazione di tipo tecnologico. Il paese che dichiara di aver implementato innovazioni di processo e di prodotto è il Kosovo.
Nella tabella 2 sono riportate le informazioni sulla performance innova-tiva delle donne proprietarie e manager di imprese sempre in relazione alle due indagini. Con riferimento al primo campione di imprese, il paese che ha più donne proprietarie e manager che implementano attività innovative è la Slovenia, mentre il paese che presenta il livello più basso è l’Albania. Quest’ultima, ha addirittura un livello di innovazione nullo se si osservano le percentuali relative alla seconda indagine. Interessante è la capacità inno-vativa del Kosovo, infatti, esso presenta una situazione piuttosto equilibrata nel 2008-2009 che migliora con riferimento al 2012-2014.
4. La discriminazione di genere nei Paesi considerati
Dopo aver analizzato la distribuzione della capacità innovativa in relazione al genere, è opportuno adesso focalizzare l’attenzione sull’andamento di due importanti indicatori quali il GII e il GDI introdotti, per la prima volta, nel
1995 nel Rapporto sullo Sviluppo Umano. Il GII è un indice di disuguaglianza e misura le disparità di genere considerando tre aspetti essenziali dello svi-luppo umano: (i) la salute riproduttiva; (ii) l’emancipazione ed infine (iii) la partecipazione al mercato del lavoro. Obiettivo principale del GII è quello di evidenziare le differenze nella distribuzione dei risultati tra donne e uomini. In altre parole, esso misura i costi dello sviluppo umano della disuguaglianza di genere. Pertanto, più alto è il valore del GII maggiori saranno le disparità tra maschi e femmine e maggiori saranno i costi relativi allo sviluppo umano. Il secondo indice vale a dire l’Indice di sviluppo relativo al genere (GDI), misura i divari di genere considerando le disparità esistenti tra maschi e femmine nelle seguenti dimensioni dello sviluppo umano: (i) salute, conoscenza ed infine (iii) standard di vita utilizzando gli stessi indicatori dell’Indice di Sviluppo Umano. Il GDI non è altro che il rapporto tra gli indici di sviluppo umano calcolati sia per i maschi che per le femmine e rappresenta una misura diretta del divario di genere che caratterizza l’Indice di Sviluppo Umano femminile in rapporto all’Indice di Sviluppo Umano maschile.
Tab. 3 – Gender Inequality Index (GII)
Paesi 2005 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Albania 0.33 0.27 0.27 0.27 0.27 0.26 0.26 0.25 0.24 0.23 Bosnia-Erzeg. -- 0.24 0.21 0.20 0.19 -- 0.18 0.17 0.17 0.16 Croazia 0.16 0.15 0.14 0.14 0.13 0.13 0.15 0.16 0.13 0.12 Kosovo -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- Macedonia del Nord -- -- -- -- -- -- 0.16 0.16 0.15 0.15 Montenegro -- 0.22 0.20 0.18 0.18 0.17 0.16 0.14 0.13 0.12 Serbia -- 0.22 0.22 0.19 0.19 0.19 0.18 0.18 0.17 0.16 Slovenia 0.14 0.13 0.08 0.07 0.07 0.07 0.06 0.06 0.05 0.07 OECD 0.26 0.23 0.23 0.22 0.21 0.21 0.20 0.20 0.19 0.18 Mondo 0.49 0.47 0.47 0.46 0.46 0.45 0.45 0.45 0.44 0.44 Fonte: UNDP
Nella tabella 3 è riportato il GII per gli otto paesi oggetto di analisi. Tale indicatore composito ha un campo di variazione compreso tra 0 e 1. L’indice assume un valore pari a 0 nel caso in cui vi è perfetta uguaglianza tra uomini e donne, mentre se presenta un valore pari ad 1 siamo nella situazione in cui tra i due generi si registra la massima diseguaglianza.
Tutti i paesi coinvolti nell’analisi evidenziano una riduzione di questo in-dicatore. La migliore performance è quella della Slovenia che presenta un GII quasi uguale a zero. Al contrario, il paese con il GDI più elevato è l’Al-bania anche se, durante l’arco temporale considerato ha fatto registrare una notevole riduzione.
Nella tabella 4 è riportato l’andamento del GDI per i paesi dell’area bal-canica Da essa emerge che la Slovenia è il Paese con il dato più elevato men-tre dal lato opposto si ritrova la Bosnia Erzegovina. Il GDI per tutti i paesi considerati non si discosta da quello calcolato a livello mondiale e da quello relativo ai paesi membri dell’OECD.
Tab. 4 – Gender Development Index (GDI)
Country 2005 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Albania 0.94 0.96 0.96 0.97 0.97 0.97 0.97 0.97 0.97 0.97 Bosnia ed Erzegovina 0.92 0.93 0.94 0.91 0.91 0.91 0.92 0.92 0.92 0.92 Croazia 0.98 0.99 0.98 0.98 0.99 0.99 0.99 0.99 0.99 0.99 Kosovo -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- Macedonia del Nord 0.79 0.80 0.94 0.95 0.95 0.95 0.95 0.95 0.95 0.95 Montenegro 0.95 0.96 0.96 0.96 0.96 0.97 0.97 0.96 0.96 0.97 Serbia 0.95 0.97 0.97 0.97 0.97 0.97 0.97 0.97 0.98 0.98 Slovenia 1.01 1.00 1.00 1.01 1.00 1.00 1.00 1.00 1.01 1.00 OECD 0.97 0.98 0.98 0.98 0.98 0.98 0.98 0.98 0.98 0.98 Mondo 0.92 0.93 0.93 0.94 0.94 0.94 0.94 0.94 0.94 0.94 Fonte: UNDP
5. Conclusioni: divari di genere e capacità innovativa
Possiamo ora porre in relazione tra loro i due temi dell’analisi qui con-dotta: la capacità innovativa delle imprese ed i divari di genere. L’ipotesi fondamentale dalla quale parte la presente analisi è che i due fenomeni siano due facce della stessa medaglia: il grado di apertura di una società al cam-biamento ed alla modernizzazione. Infatti, se è corretto ritenere che una so-cietà aperta al cambiamento sia anche una soso-cietà caratterizzata da un elevato grado di innovazione, deve essere anche vero che una società aperta al cam-biamento ed alla modernizzazione sia anche una società caratterizzata da un elevato grado di parità di genere.
Per verificare la consistenza di tale ipotesi è stata effettuata una regres-sione tra i dati che compaiono nelle tabelle sulla capacità innovativa (Tabb. 1 e 2) con i dati sui divari di genere riportati nelle Tabelle 3 e 4 ottenendo i seguenti risultati relativi agli anni 2012-14:
1] 𝑦 17,04 0,62𝑥 con 𝑅 0,83
2] 𝑦 14,03 0,77𝑥 con 𝑅 0,99
rispettivamente per le donne proprietarie (regressione 1]) e per le donne manager (regressione 2]). Le relazioni ottenute sono entrambe caratterizzate da una elevata significatività, come evidenziato dall’ottimo valore del coef-ficiente di correlazione, 𝑅 . La positività del coefcoef-ficiente angolare (prossimo ad 1 nel caso delle donne manager), inoltre, va interpretato come la prova del fatto che parità di genere e capacità innovativa siano entrambe manifesta-zioni dell’apertura sociale al cambiamento.
Bibliografia
Fagerberg, J.; Mowery, D.C.; Nelson, R.R. (2005). The Oxford Handbook of
Inno-vation, Oxford, Oxford University Press.
Li J.; Zhao F.; Chen S.; Jiang W.; Liu T.; Shi S.; (2017). Gender Diversity on Boards and Firms Environmental Policy. Business Strategy and the Environment, 26, 306-315.
Quintana-Garcia, C.; Benavides_Velasco, C.A. (2008). Innovative competence, ex-ploration and exploitation: The influence of technological diversification. Re-search Policy, 37(3):492-507.
Schumpeter, J. A. (1912), Theorie der wirtschaftlichen Entwicklung. La traduzione
italiana dal titolo La teoria dello sviluppo economico ha ricevuto più edizioni la
prima delle quali risale al 1932 (Torino, UTET).
Tomaszewski, M.; Świadek, A. (2017). The impact of economic conditions on the innovation activity of the companies from selected Balkan States. Economic
Re-search, 30(1): 1896-1913.
Vinnova (2011). Innovation and Gender. VINNOVA Information VI 2011:03 ISSN 1650-3120.