• Non ci sono risultati.

ITALIANO PINYIN CINESE

16. APPENDICE 3:GLOSSARIO TERMINI INCISIONE IN ITALIANO

Acquaforte a rilievo: Eau-fort en reliev, aguafuerte en relieve, zinc etching,

Zinkatzung;espressione ambigua e contraddittoria se si considera che la prima parola rimanda alla stampa ad incavo e la seconda a quella a rilievo; per una ormai divenuta consuetudine ci si riferisce, invece,alla tecnica ed al dato grafico che si consegue disegnando la superficie di una lastra metallica(preferibilmente di zinco) con una penna o un pennello o altro intinti in un inchiostro-vernice antiacido, per poi procedere alle morsure e preservare il disegno rilevato da successivamente inchiostrare a rullo e imprimere; proprio come si fa con una silografia o, meglio, con un <<cliche altratto>> fotomeccanico; cosi o analogamente e stato egregiamente fatto in passato dall’inglese W.Blake.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Battuta (板, 金属板): Espressione gergale per alludere alla esecuzione fisica di una o più

impressioni a stampa da qualunque matrice; una soltanto, per il bianco e nero o monocromo, due, tre, quattro ecc., fra loro bene a registro, per la stampa a colori o cromosilografia,

cromocalcografia, cromolitografia ecc.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Bon à tirer: Espressione internazionalmente adottata per dire: <<bene, si stampi>>, o.k. for

printing, durkreif; l'artista incisore la scrive a matita su uno dei margini della prova di stampa che e proposta quale modello per la tiratura degli esemplari; per essere praticamente

l'esemplare che

precede tutti gli altri e, quindi, sotto ogni aspetto integro, e ricercato e ambitissimo dagli amatori e collezionisti.

(Incisione calcografia e stampa originale d'arte)

Calcografia (铜版印刷, 雕铜木): Chalcographie, calcografia, chalcography, Tiefdruck; dal greco,

letteralmente, <<scrittura su rame>> e, cioè, l'insieme dei processi tecnologici che consentono di predisporre una matrice per stampa originale ad incavo in bianco e nero o a colori; quelli relativi

alla replicazione e moltiplicazione dei medesimi cosi come i fogli ottenuti.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

1. Tecnica di stampa realizzata per mezzo di matrici, generalmente in rame, incise a bulino o a

maniera nera (niello) o a vernice molle, o a puntasecca per corrosione di acido, e inchiostrate a

tampone. 2. Si chiamano c. anche le istituzioni che curano la produzione, la stampa e la conservazione dei rami originali incisi.

(Sintesi quick)

Cliché: Lastra metallica (di zinco o di rame) o altro, fotochimicamente predisposta e incisa per

essere matrice per stampa a rilievo; “al tratto” quando la restituzione grafica e costituita da linee e macchie uniformi; “a mezzatinta” o “a retino” quando la gradualità dei valori e mediata da punti uniformemente neri ma di variata grossezza; più genericamente matrici per la stampa industriale.

184

Colophon: Scritta, in forma di occhiello tipografico, che si colloca solitamente nella facciata

interna dell'ultima pagina prima del risguardo, di un libro o di una cartella di stampe, e che comunica e conferma tutti i dati relativi alla edizione; più precisamente, il titolo dell'opera, il nome degli autori,

quello dell'editore, dello stampatore, il o i tipi di carta utilizzati ecc.; oltre a ciò, tutte le notizie riguardanti la tiratura e la numerazione e, quando trattasi di edizione a esemplari limitati, la

numerazione se in cifre arabe o romane, nonché la firma autografa a matita degli autori

principali.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Filigrana(金银丝细工): Filigrane, filigrana, watermark, Wasserzeichen; segno distintivo

composto di sole lettere e/o figure che, separatamente o unite, costituiscono il contrassegno visivo della fabbricazione di un tipo di carta o cartoncino da stampa o da quello della cartiera che l'ha fabbricata e prodotta, oppure, dell'artista incisore, dello stampatore-editore o della associazione che ha promosso la pubblicazione delle stampe alla quale fa da supporto; appare, al singolare o al plurale, su ognuno dei fogli ed e tanto più evidente se guardato in trasparenza appunto perche determinato dalla diversità di spessore della pasta fibrosa e conseguente alla preordinata sovrapposizione di fili metallici sopra la continuità di superficie del telaio; grazie a questi segni o figure incancellabili, frequentemente e stato possibile risalire alla datazione e attribuzione dell'opera manoscritta, disegnata o stampata; monumentale e insostituibile strumento di consultazione, riferimento e verifica e l'opera Les filigranes di C.M. Briquet.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte) Tecnica di oreficeria intesa a riunire 3 o 4 fili di spessore diverso, saldati nei punti di contatto con limatura d'argento e borace (borato di sodio).

(Sintesi quick)

Firma, datazione, titolo: Nell'insieme anche <<segnatura>>, signe, signed, hunterschrifft o

Beschriftung; unitamente alle indicazioni espresse per esteso o abbreviate (prova di stampa o

p.d.s., prova d'artista o d'autore o p.d.a. Ecc.) ed alla numerazione se esemplare, devono essere

apposte, autograficamente e a matita, in prossimità del margine inferiore o schiaccio della

matrice; a sinistra il titolo, quindi le precisazioni di cui piu sopra si e detto e, da ultimo e verso il

margine destro, la firma preceduta o seguita dalla data.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Fondo perso: Espressione figurata con la quale si e alluso alle parti prospetticamente più

lontane di una immagine incisa, all'acquaforte in particolare; soprattutto se di paesaggio avvolto e parzialmente sfatto dalla pienezza atmosferica della luce; generalmente coincide con gli incavi più lievi di un intaglio a bulino e con quelli della prima o della seconda morsura di una

acquaforte incisa a morsure per coperture.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Incisione a bulino: Gravure au burin, grabado a buril, line engraving, Grabstichelarbeit; perche

direttamente conseguente alla pratica orafesca del niello, fra l'altro e, storicamente, la prima delle tecniche della calcografia e, dunque, della stampa ad incavo; seguendo un preordinato disegno si

185

intaglia, si scava, con un utensile che di punta e tagliente e che si chiama appunto bulino, la superficie di una lastra di metallo, pregiato se l'incisione e fine a se stessa come e appuntito il

niello, su rame o altro idoneo metallo perche divenga matrice stampante; in passato si e detta

anche “incisione al taglio dolce”.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte) Procedimento di stampa in cavo, in origine da una matrice o lastra di rame e più tardi anche di acciaio o zinco. Per ottenere alte tirature, si ricorre anche all'acciaiatura mediante deposizione elettrolitica di una lastra di rame già incisa. Sulla matrice opera l'incisione servendosi di un bulino

impugnato con mano ferma e passato ad angolo acuto rispetto al piano della lastra (le linee curve vengono incise facendo ruotare la lastra nel corso del processo d'incisione). Le barbe di metallo prodotte dal bulino vengono rimosse avvalendosi di raschiatoi. Nei solchi cosi ottenuti viene fatto

penetrare uniformemente l'inchiostro e sulla lastra viene infine appoggiato un foglio di carta soffice ed elastica coperto da feltri che servono ad attutire la pressione esercitata dalla pressa per stampa formata da un piano e da due cilindri rotanti azionati a mano mediante una ruota in presa

diretta o con ingranaggi. Il metodo per ottenere stampe incise al bulino trae origine dal procedimento usato dagli orafi per la decorazione di oggetti in metallo e fece la sua comparsa verso la meta del sec. XV in Germania e in Italia.

(Sintesi quick)

Lettere: In generale tutte le scritte incise che sono parte integrante di una stampa d'arte e, in

particolare, di quelle antiche; ad esempio <<scripsit>> per indicare l'incisore specializzato appunto nella scrittura; <<inventor>>, <<invenit>>, <<invenit et pinxit>>, <<figuravit>>, <<designavit>>,

<<descripsit>> ecc. colui che ha ideato figurativamente l'immagine o che l'ha desunta dal dipinto, scultura ecc. di altri; <<fecit>>, <<faciebat>>, <<sculpsit>>, <<sculpebat>> ecc. chi ha provveduto all'interpretazione incisa; <<divulgavit>>, <<excudit>>, <<ex officina>>,

<<appresso>>, <<apud>>, <<chez>> ecc., rimandano all'editore, mentre <<impressit>>, <<ex typis>> e <<formis>> allo stampatore o allo stampatore-editore; più estese e varie sono le

dediche e le dichiarazioni relative ai privilegi, autorizzazioni ecclesiastiche o civili ecc; a seconda

dello <<stato>> delle <<lettere>>; si dice <<avantilettere>>, <<antelitteram>> se non sono state ancora delineate, <<a lettere bianche>> se sono solo contornate, <<a lettere grigie>> se sono state anche tratteggiate, <<a lettere nere>> se il tratteggio e stato replicato ad incrocio ecc.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Maniera a matita o a pastello: Gravure en manier de crayon, grabado al barniz blando,

Groundetching, Kreidemanier; procedimento di incisione e di stampa ad incavo e gli esiti grafici che si conseguono, che permette di moltiplicare a stampa, in bianco e nero e a colori, immagini graficamente analoghe a quelle disegnate a grafite o a pastello su carta relativamente rugosa; si dice anche vernice molle, vernis-mou, barniz blando, soft-ground, calk manner, quando, per improntarla a pressione, vi si sovrappongono materiali flessibili quali carte, stoffe di varia tramatura, ricami, balsa di legno ecc. per poi incidere, le textures che si sono ottenute.

186

Metilcellulosa: Etere metilico della cellulosa; adesivo colloidale trasparente variamente

impiegato nella composizione di creme, unguenti ecc.; anche nel restauro cartaceo e, nella stampa calcografica, invece della colla di amido per la collatura delle sottili carte da fondini.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Misure: L'insieme delle dimensioni e cioè altezza e larghezza di una matrice per stampa d'arte

rilevate dalla medesima o dall'impronta lasciata sul foglio; anche entrambe perche spesso fra loro non identiche a causa e per i conseguenti effetti dell'umidificazione e essiccazione della carta; in

sede di rigorosa catalogazione vanno entrambe precisate ed espresse sempre in millimetri e facendo precedere l'altezza alla larghezza; il formato del foglio, se e quando e da dichiarare, lo si fa, invece, in centimetri.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Monogramma: Signe du monogramme, monogramma, signed with monogram o

monogrammed, Monogramm; segno costituito da una o piu lettere – generalmente iniziali del nome proprio – o delle stesse con una figura decorativa disegnata, incisa e stampata, quale simbolo dell'autore

dell'opera e, dunque, come firma; ad es., le stampe del “maestro ES”, quelle siglate “IB con l'uccello” e quelle di A. Durer.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Peintre-graveur: Pittore-incisore, pintor-grabador, painter-engraver, Maler-Bildstecher; l'artista

che, saltuariamente o continuativamente, frequenta e pratica creativamente i mezzi ed i procedimenti dell'incisione (non necessariamente soltanto quelli più propriamente cosiddetti, ma anche gli altri quali la litografia, la serigrafia e, più recentemente, anche la fotografia); cioè i mezzi e le tecniche comunque finalizzate alla ideazione e realizzazione della stampa originale d'arte; ancora, colui che lo fa per autonoma scelta ed esclusivamente per intenti espressivi o che si avvale di immagini da altri ideate (disegnante, dipinte, scolpite ecc.) soltanto per interpretarle come e frequentemente accaduto in passato con il <<d'apres>>.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Pressa o Torchio: Presse, prensa o torculo, press, presse o Drukerpresse; l'insieme dei congegni

meccanici che azionati manualmente o elettricamente concorrono ad ottenere e uniformante replicare l'impressione a stampa da una matrice comunque predisposta e inchiostrata; per la stampa originale d'arte e, dunque, per tirature tutto sommato contenute rispetto a quelle industriali, a pressione verticale per la silografia, cilindrico.lineare per la calcografia, lineare a bilanciere per la litografia e a raclette per la serigrafia.

(Incisione calcografia e stampa originale d'arte)

Registro (a…): Se e quando più impressioni a stampa sul medesimo foglio collimano come

programmato e voluto (es. nella stampa a colori con più matrici); nella stampa tipografica e più in generale in quella industriale, se e quando la posizione delle pagine impresse in <<bianca>> e <<volta>> e, cioè, nel verso e nel retro di un foglio, verificate in sovrapposizione e per

trasparenza, coincidono come debbono.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Stampa incisa: Anche, <<stampa ad incavo>>; gravure en creux, gravure en taille-douce,

187

altri, quei procedimenti tecnici di incisione e di stampa che sono mediati dagli incavi comunque prodotti nella matrice; altrettanto genericamente, stampa calcografica.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Stampa piana: Anche <<stampa in piano>>; impression a plat, impresion en plano, surface

printing, Flachdruck; della stampa d'arte o industriale che si avvale di matrici manualmente o fotomeccanicamente predisposte in modo che una parte accoglie l'inchiostrazione a rullo mentre l'altra, al contrario, la rifiuta o, per infrapposti diaframmi, no giunge al supporto; stampa litografica e stampa offset, stampa serigrafica ecc.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Taille-douce ( 线条雕刻): Letteralmente “taglio dolce”, “incisione al...”; per indicare più

specificatamente l'intagliare direttamente e manualmente a bulino una lastra metallica – di rame, zinco, ottone, acciaio tenere – secondo un preordinato proposito figurativo e quindi destinata a svolgere il ruolo di “matrice” per “stampa ad incavo” o calcografica; ricorrente espressione di lingua francese divenuta di uso internazionale per alludere alla generalità delle tecniche incisorie e dei fogli a stampa calcograficamente moltiplicabili.

(Incisione calcografica e stampa originale d'arte)

Texture: Espressione di lingua inglese – l'italiana testura e poco usata – per indicare

l'alterazione visiva e/o tattile della continuità di una superficie liscia o uniformemente campita ad opera di segni, rilevati o piatti o incisi e, per rimando impressivo, a secco o inchiostrati; grafici se, da una

superficie stampante, quali segni fra loro più o meno ordinatamente aggregati in tratteggio se replicati ad incrocio e sui primi sovrapposti e accorpati in tramatura, se conseguenti

all'accumulo più o meno diradato di un granulato antiacido o no in granitura, e in tanti altri modi e restituzioni.

RINGRAZIAMENTI

Solo al termine di questo lavoro mi rendo conto che la mia esperienza universitaria è giunta al termine. Tra corse in biblioteca e mesi di lavoro intenso posso finalmente dire di avercela fatta! Questo della stesura della tesi è stato un periodo di alti e bassi che sembrava non finire mai, in realtà i mesi e i giorni sono passati talmente velocemente da farmi ritrovate già al momento del

caricamento e della discussione della tesi. Arrivati a questo punto, non posso che ringraziare tutte le persone che conosco e che mi sono state vicine anche solo con il pensiero, quelle che mi hanno sempre spronata, supportata e soprattutto sopportata.

Inizio con il ringraziare soprattutto il mio relatore Federico Alberto Greselin e il correlatore Franco Gatti per avermi permesso di prender parte a questo progetto divenuto oggetto di tesi e per essersi sempre dimostrati pazienti e disponibili per qualsiasi minimo chiarimento, risolvendo perplessità e aiutandomi nella resa dell’elaborato finale.

Ringrazio anche il professor Salvagnini per essersi reso disponibile nel mostrarmi l’intera struttura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, i vari laboratori e nel presentarmi i rispettivi professori con cui ho potuto discutere e avere chiarimenti circa le perplessità e le difficoltà riscontrate nell’interagire con gli studenti cinesi che frequentano i loro corsi. Ringrazio a tal proposito il professor Igor Lecic per avermi aiutato in prima persona nella ricerca di materiale utile alla stesura di suddetta tesi e avermi permesso di trascorrere del tempo e avere un dialogo con i suoi studenti, sia italiani che cinesi, durante le sue ore di lezione in laboratorio.

Non potrò mai finire di ringraziare i miei genitori per avermi permesso d’intraprendere questo percorso universitario, permettendomi di ampliare le mie conoscenze ed intraprendere una delle esperienze più belle della mia vita. A loro dico grazie soprattutto per aver sempre creduto in me, per avermi appoggiata nelle mie scelte e in tutto ciò che faccio.

Ringrazio la mia cara nonna Erminia per avermi spronato in questi cinque anni come nessun altro, ricordandomi ogni giorno di dover studiare e di non perder tempo. A parte gli scherzi, la ringrazio per tutto quello che ha sempre fatto e che continua a fare per me.

Un grazie particolare va a te Cali, mio compagno di vita e di avventure, per avermi sempre sostenuto e per essermi stato vicino nonostante la lontananza e i duri mesi senza vederci. Grazie perché so che ci sei sempre, ti amo.

Infine, un mega, gigantesco grazie va alla mia collega e soprattutto amica Marika, persona speciale con cui ho potuto condividere questo percorso di redazione tesi. Grazie per esserci sempre stata, in

qualsiasi momento e ora. Mancheranno le nostre serate nel lettone, le pause pranzo in biblioteca e le lunghe passeggiate tra le calli.

Concludo dicendo che non so precisamente cosa mi riservi il futuro, ma so per certo che porterò sempre con me, in qualsiasi cosa farò, questa magnifica esperienza vissuta in quella che è ormai la mia seconda casa: la magica e unica Venezia.

Documenti correlati