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Questa appendice paleografica è pensata come completamento del lavoro svolto nella tesi, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria ho dovuto rinunciare al proposito iniziale di schedare tutti i codici noti che tramandano il testo oggetto della mia tesi ovvero le Locutiones in

Heptateuchum. Presenterò quindi in questa sede soltanto le schede descrittive di due importanti

manoscritti di cui sono disponibili riproduzioni digitali, rimandando ad un momento più favorevole la descrizione dell’intero corpus. Queste schede sono state redatte traendo le informazioni necessarie da cataloghi o dall'esame delle riproduzioni; sarà pertanto necessario verificarle non appena sarà possibile la visione diretta dei codici, in quanto per la descrizione di alcuni aspetti è necessario un confronto con il manoscritto.

Le informazioni circa lo stato dei manoscritti che riportano il testo delle Quaestiones et Locutiones

in Heptateuchum sono contenute nell’introduzione al libro XXXIII del Corpus Christianorum Latinorum in cui vengono riportate anche informazioni generali sul testo.

Un esemplare “vetustissimus omnium et optimae notae”269, come i Maurini giudicano, è il codice Corbeiensis, ora Parisinus 12168, risalente al sec. VIII med.

Questo manoscritto è di particolare importanza in quanto sembra discendere in linea diretta dalla copia di cui si servì Eugippo nel VI sec. per la stesura della sua opera dal titolo Excerpta ex

operibus sancti Augustini, in cui è raccolta una antologia dei testi di Agostino. La connessione tra i

due manoscritti sembra essere verificata dalla presenza di una sequenza di termini che compare nel codice Corbeiense, nello specifico nella Quaestio CXVII in Genesi, (f.21r, riga 12), “abhinc scribendum” che risulta essere avulsa dal contesto ma si giustifica, seguendo l’interpretazione che propone De Bruyne270, considerandola una nota marginale apposta da Eugippo sulla propria copia del testo delle Locutiones come promemoria del passo da inserire negli Excerpta. Questa annotazione è stata successivamente inglobata dal copista che ha redatto il codice Corbeiense all’interno del testo.

Una ulteriore prova della connessione tra la copia appartenuta ad Eugippo e il codice Corbeiense si trova nella Quaestio XXXIX in Esodo; Eugippo inserisce negli Excerpta questa porzione di testo di Agostino, per la precisione cita il passo giungendo alle parole “occidi a iudice debuisse” (nel codice

269 S. Aur. Augustini … operum tomus III, pars I, opera et studio monach. O.S.B. e Congr. S. Mauri, Parigi, 1689 270 D. De Bruyne, De octo quaestionibus ex veteri Testamento. Un écrit authentique d’Augustin, in Miscellanea

Corbeiense f.56v, riga 25). La frase successiva introduce, nel codice Corbeiense, una nuova questione, questa sequenza testuale rispecchia la disposizione della copia in possesso di Eugippo. L’ultima prova del rapporto tra i due manoscritti è ravvisabile nella Quaestio XC in Esodo in cui si legge una interpolazione che compare soltanto nel codice C (f.70 r-v, interpolazione contrassegnata da riga rossa a margine) e nel testo degli Excerpta di Eugippo: il copista dell’opera di Eugippo nel codice Parisino 2109 risalente al IX sec. (una volta noto come codice Telleriani), riconosce l’inizio di una altra opera di Agostino e, a margine, annota “hinc iam ex alio opere sci augustini quae secuntur adiecta sunt”. In questa interpolazione è stato riconosciuto da De Bruyne un passo appartenente alle Octo quaestiones ex veteri testamento.

Dalle relazioni descritte, traspare apertamente la particolare rilevanza del codice C che abbastanza fedelmente sembra esprimere l’immagine del codice del secolo V, dal quale Eugippo trasse i brani selezionati delle Locutiones.

Altri due codici di particolare rilevanza sono il Paduano 182 della biblioteca Antoniana (sec. IX) indicato con la sigla p e il Novariense LXXXII (sec. IX) indicato con la sigla n, le cui varianti nelle lectiones sono così simili da indurre a pensare che siano stati descritti dallo stesso esemplare. In alcuni passi questi codici concordano con il testo degli Excerpta di Eugippo e con C, quindi senza dubbio p ed n trasmettono un testo di buona qualità. Infine, data la connessione stretta tra C, n, p, ed il testo di Eugippo, si può concludere che n e p derivino da un esemplare particolarmente antico.271

Ci sono anche numerosi manoscritti di qualità inferiore alcuni dei quali sono riportati in questo elenco:

- P: Parisinus 195, sec. IX (Quaest); - S: Sangallensis 160, sec. IX (Quaest);

- V: Valentianensis 161 (153), sec. IX, dall’abbazia di S. Amando, si avvicina ai codici P ed S ma mutilo della questione in levitico LI;

- U: Sessorianus XXIII, (Vict. Emman 1254), sec. X (Loc. et Quaest);

- L: Oxoniensis Laud. 130, sec. X in., (Loc. et Quaest), dall’abbazia di S. Maria Erbacense; - Andegavensis 167 (159), sec. XII, (Qauest), dall’abbazia di S. Albino;

- Cameracensis 545 (505), sec. XII, (Quaest. Lev. - Iud.)

Tra questi codici, il Trecensis 197 indicato con T, risalente al sec. XII, dall’abbazia di Claravalle, occupa un posto particolare in quanto tramanda il testo integro di Locuzioni e Questioni, si tratta di una circostanza relativamente rara e può essere giustificata mediante una operazione di collazione di più esemplari effettuata dal copista272. Il codice converge in alcuni passi con il manoscritto Corbeiense, ad esempio entrambi sono gli unici testimoni a riportare il testo della Quaestio XXXIII

Numerorum o delle Locutiones Levitici I-XXXI.

Di seguito riporto lo stemma codicum:

272 J. de Ghellinck, Une edition ou une collection medievale des Opera de Saint Augustin, in liber floridus.

Mittellateinische studien. Festschrift Paul Lehmann, herausgegeben von Bernard Bischoff und Suso Brechter, St. Ottilien, 1950, p.63-82

Bibliothèque nationale de France - Codice Latino 12168 (olim Saint Germain des Pres 738, olim 226)

Il codice contiene il testo di Agostino “Quaestiones et locutiones in Heptateuchum” viene tramandato il testo così disposto: i primi quattro libri presentati in maniera alternata, questioni e locuzioni sulla Genesi, questioni e locuzioni sull’Esodo, questioni e locuzioni su Levitico ed infine questioni e locuzioni su Numeri.

Materiale: membranaceo Datazione: Sec. VIII med.

Misure: mm. 305x220 (240x155)

Consistenza: II – 3 – ff.165 – II (pagine di guardia in carta)

Cartulazione: il codice presenta testo a tutta pagina e cartulazione moderna a matita in cifre arabe nel margine superiore destro sul recto di ogni foglio. I fascicoli sono numerati con numero romano su ultima carta con un errore nella successione273 (manca XXI). 18 (ff. 1-8), 28 (ff. 9-16), 36 (ff. 17-

22), 48 (ff. 23-30), 58 (ff. 31-38), 66 (ff. 39-44), 78 (ff. 45-52), 88 (ff. 53-60), 98-1 (ff. 61-67), 108 (ff.

68-75), 118 (ff. 76-83), 128 (ff. 84-91), 138 (ff. 92-99), 148 (ff. 100-107), 1510 (ff. 108-117), 168 (ff.

118-125), 178 (ff. 126-133), 188 (ff. 134-141), 198 (ff. 142-149), 208 (ff.150-157), 216 (ff. 158-163).

Note a margine di carattere esplicativo/integrativo del testo vergate nella scrittura di tipo “Mordrammo” o in carolina, più o meno coeve con segni di rinvio (4v, 5r, 5v, 12v, 14v, 15r, 25v, 30r, 40r, 57v, 58r, 62r, 64r, 66v, 67v, 68r, 69r, 70r, 71r, 71v, 72r, 72v, 73r, 73v, 74v, 75r, 76v, 77v, 80v, 81r, 95r, 99v, 118v, 119r, 120r, 128r, 131v, 138r, 142r, 144r, 150v, 160r). Note a margine molto posteriori alla stesura del manoscritto vergate in rosso e linee rosse di sottolineatura di parole/selezione di porzioni di testo appartenenti alla medesima mano (60v, 64r, 67v, 69r, 70r, 71v, 72v, 73v, 74v, 75v, 70v, 115r, 115v, 149v, 150r). Rigatura a secco tracciata per mezzo di fori guida ancora visibili a carta 51v.

Tipologia di scrittura: la scrittura utilizzata è una merovingica del tipo “a-z” di Laon, probabilmente attribuibile a più mani. Le lettere caratteristiche e comuni a tutte le mani sono: la lettera a che si presenta come due archi angolati, realizzata in due tratti, la lettera z è costituita da una alta punta inclinata verso destra, che supera sensibilmente il modulo bilineare e munita in alto e in basso di due piccole anse, le lettere x ed y scendono molto sotto al rigo, la lettera i lunga è utilizzata per le

iniziali e le semi-vocali, la lettera u quando compare dopo una q si lega con la vocale successiva soprascritta ed assume forma di uncino, da notare l’utilizzo di ę per il dittongo ae. Riscontriamo legature di vario tipo come ti usato in maniera opposta alla Beneventata per indicare il suono duro. Si riscontra l’uso di abbreviazioni comuni e di origine insulare.

I colophon sono vergati in capitale o in onciale e semionciale, ciascuna lettera è colorata in giallo o verde.

Gli incipit ed explicit sono vergati in capitale zoomorfe, multicolore, capitale nera con cornice rettangolare o semplicemente in onciale mentre numerose iniziali rappresentano animali come pesci, cani, uccelli, colorate in rosso, verde, giallo. I numeri dei capitoli sono racchiusi in un rettangolo e colorati in giallo o verde.

Miniature: il manoscritto presenta miniature di tipo merovingico, in particolare a Cv compare un portico sorretto da due figure zoomorfe al cui interno è rappresentata una croce sormontata da un’aquila.

Legatura: la legatura risale al 1851 in pelle rossa, nella parte superiore del dorso si legge “biblioteque nationale”. Nella parte centrale del dorso “S.Augustinus in Pentateuchum”. Nella parte inferiore del dorso “Latin 12168 – Zoubre 1851”.

- Av “Codex SCI (sancti) Augustini de modis locutionum / ex libris S. Petri Corbeiensis / amicus ed modicus”

- Cr “Hic continetur Augustini Quaestiones et Locutiones in Pentateuchum / San Germani a Pratis / n 738 olim 226”

- Cv “Decorazione di tipo merovingico con portico in cui sono inserite una croce sormontata da un’aquila ed altre figure zoomorfe”

- 1r – 33v “In Deo nomine incipiunt questiones beati augustini in eptaticum (genesim et exodo et levitico et numero liber VIII) – explicit liber questiones in genesis … liber primus augustini feliciter”

- 33v – 37v “Capitula locutionum liber primus – expliciunt capitula locutionum in genesis”

- 37v – 49v “Incipit liber locutionum in genesi feliciter – Expliciunt locutiones in libro ge(ne)sis amen”

- 49v – 97v “Questiones SCI (sancti) episcopi in libro exodo”

- 97v – 106r “Incipiunt locutiones eiusdem – expliciunt locutionis libri exodi feliciter” - 106r – 133r “Incipiunt questiones libri levitici – Expliciunt questionis libri levitici” - 133r – 136v “Incipiunt loqutiones levitici augustini – Expliciunt loqutionis levitici” - 136v – 157v “Incipiunt questiones – Expliciunt questiones libri numeri”

- 157v – 163v “Locutiones eiusdem libri numeri – explicit liber locutionis numeri” - 165r: nota apposta successivamente che riporta un componimento poetico.

Storia del manoscritto: il manoscritto con ogni probabilità è stato realizzato a Laon (si ha notizia di altri tre manoscritti che presentano le medesime caratteristiche e sono riferibili all’ambiente scrittorio nel monastero di Laon (Parigi Francia Bibliothèque Nationale de France Lat. 2024, Cambridge Regno Unito Corpus Christi College 334, Londra Regno Unito British Library Add. MS 31031), da qui il manoscritto è migrato a Corbie dove ha ricevuto all’inizio del IX secolo d.C. correzioni nella scrittura del “tipo di Mordrammo”, nel 1638 è passato alla biblioteca di Saint- Germain des Pres ed infine nel 1796 è stato ceduto alla Bibliothèque nationale de France (BnF) dove è conservato ancora oggi.

Bibliografia: Cataloghi:

Delisle, Cab. mss. II, p. 122 et 433. Lowe, CLA 5.630.

S. Sulzberger, Un exemple d'influence copte, sur un manuscrit précarolingien (BN, Lat. 12168), Scriptorium, 9 (1955), p. 263-267, citato a pp. 263-267.

M. M. Gorman, The Manuscript Traditions of the Works of St Augustine, Firenze, Sismel, 2001, citato a pp. 59, 112, 192, 199, 210, 212, 251.

C. Denoel, Le scriptorium de Saint-Germain-des-prés au temps de l'Abbé Abelard (v. 1030-1060) : les manuscrits enluminés par Ingelard, scriptor honestus, Académie des Inscriptions et Belles- Lettres, (2015), pp. 159-212.

Link al manoscritto:

Biblioteca Sant’Antonio di Padova – Codice Antoniano n. 182

Il codice contiene il testo di Agostino “Retractationum libri duo” i capitoli LXXX(I) e LXXXI(I) tratti dal secondo libro e “Quaestiones et locutiones in Heptateuchum”, viene tramandato il testo per intero così disposto: questioni su Genesi ed Esodo, locuzioni su Genesi ed Esodo, locuzioni e questioni su Levitico, locuzioni e questioni su Numeri, locuzioni e questioni su Deuteronomio, locuzioni e questioni su Giosuè, locuzioni e questioni su Giudici.

Materiale: Membranaceo

Datazione: Primo quarto IX secolo d.C. datato in ragione della formula di giuramento da parte del Clero e del popolo agli imperatori Ludovico e Lotario I prescritto da papa Eugenio II e apposta sulla carta 221v che risale all’ 824 d.C.

Misure: 320x200 mm

Consistenza: I – ff. 221 (pagine di guardia in carta)

Cartulazione: il codice presenta testo a tutta pagina e cartulazione moderna a matita in cifre arabe nel margine superiore destro sul recto di ogni foglio. I fascicoli sono numerati con numero romano su ultima carta, la successione numerica presenta un errore274 (mancano VII – VIII, XIII compare due volte, mancano XIV – XVI). 18-1 (ff. 1-7), 28 (ff. 8-15), 38-1 (ff. 16-22), 48 (ff. 23-30), 58 (ff 31-

38), 68 (ff. 39-46), 78 (ff. 47-54), 810 (ff. 55-64), 98 (ff. 65-72), 108 (ff. 73-80), 1110 (ff. 81-90), 128

(ff.91-98), 138+8 (ff. 99-114), 144 (ff. 115-118), 158 (ff. 119-126), 168 (ff. 127-134), 178+8 (ff. 135-

150), 185 (ff. 151-155), 198 (ff. 156-163), 208 (ff. 164-171), 2110 (ff. 172-181), 228 (ff. 182-189), 238- 1 (ff. 190-196), 248 (ff. 197-204), 252 (ff. 205-206), 268-1 (ff. 207-213), 278 (ff. 214-221).

Sono presenti note esplicative/integrazione del testo a margine forse risalenti al IX secolo vergate dalla medesima mano, caratterizzate da a aperta e r corsiva in inchiostro bruno-rossiccio (un esempio a 3v, 104r, 191r, 221r). Nei margini delle carte compaiono segni d’uso. Rigatura a secco. Tipologia di scrittura: il corpo del testo è scritto in carolina, anche se non completamente matura, probabilmente attribuibile a più mani (si osservano un diverso modulo ed irregolarità nell’allineamento del testo), le caratteristiche comuni a tutte le mani sono: la lettera a si presenta in due forme: corsiva aperta formata da due c congiunte alla base e chiusa del puro tipo carolingio, la lettera d in alcuni casi compare in onciale, la lettera g si presenta ad inizio manoscritto con occhiello superiore chiuso, poi aperto ma conservando la rotondità, infine compare vergata in semionciale carolingia, la lettera i compare vergata in tre forme a seconda dell’altezza e posizione nel rigo, sotto il rigo o sopra la riga, la lettera r di forma minuscola, ma anche corsiva, in alcuni casi segue la o in

forma uncinata (tipica della scrittura gotica). Nei dittonghi è utilizzata spessa la e cedigliata. I nessi sono molto frequenti ad esempio & per indicare la congiunzione, nesso corsivo ri, nesso ec, nesso

nt maiuscolo. In tutto il codice sono usate le legature e i segni di abbreviazione comuni.

Unico segno di interpunzione utilizzato regolarmente è il punto.

I titoli (incipit ed explicit) sono in capitale e in onciale di due diversi moduli. I termini greci citati nel testo sono in onciale piccola. Alcune lettere incipitali sono maiuscole e colorate in rosso- arancio.

Miniature: non sono presenti miniature.

Legatura: legatura in assi con dorso in pelle marrone un tempo con un fermaglio.

- 1r: (in alto eraso) “Questiones super libros veteris testamenti conventus Padue ordinis Minorum - In hoc volumine sunt libri Augustini de questionibus et locutionibus vetteris (sic) testamenti. Et esti hic liber conventus fratrum minorum Padue”

- 1v – 3r: “Ex libro Retractationum Sci (sancti) Augustini secundo titulo LXXX – Item ex eodem libro titulo LXXXI”

- 3r – 43r: “Cum scripturas…. - Expliciunt questiones Genesis”

- 43r – 69r: “Incipiunt questiones Exodi – Expliciunt questiones Exodi”

- 69r – 81v: “Incpiunt locutiones de Genesi, locuciones scripturarum que videntur secundum prorpietates quae idiomata graece vocantur linguae haebraeice vel graece – explicit (o expliciunt) desunt locutiones Genesis”

- 81v – 92v: “Incipiunt locutiones Exodi – Expliciunt locutiones libri Exodi feliciter”

- 92v – 94v: “Incipiunt locutiones libri Levitici – Explicit (o expliciunt) locutiones libri Levitici” - 94v – 127v: “ Incipiunt quaestiones Levitici – Explicit questiones libri Levitici”

- 127v – 133r: “Incipit (Incipiunt) locutiones numerorum – Expliciunt loquutiones Numerorum” - 133r – 152r: “Incipiunt questiones eiusdem Numeri”

- 152r – 156r: “Incipiunt locutiones Deuteronomii”

- 156r - 176v : “Incipiunt questiones eiusdem libri – Finiunt questiones de Deuteronomio” - 176v – 194r: “Incipiunt loquutiones de Iesunave – Expliciunt questiones de libro Iesunave” - 194r – 197r: “Incipiunt loquutiones de libro Iudicum – Expliciunt loquutiones Iudicum” - 197r - 221r: “Incipiunt questiones eiusdem libri”

- 221v: “ Liber iste satus est fratri Juliano lectori a fratre Nicholao de Grecano, quem emit dictus frater Nicholaus dato precio a parentibus – Liber datus ad usum conventus Padue – quali modo romani tempore Eugenii pape iurarunt. Indiculum sacramenti quo modo juravit universus clerus seu

populus romanus ad quos electio pontificis specialiter pertinet secundum antiquam consuetudinem seu sanctorum patrum constitutionem: Promitto ego ille per Deum omnipotentem et per ista sacra quattuor evangelia et per hanc crucem domini nostri Iesu Christi, et per corpus beatissimi Petri principis apostolorum, quod ab hac die jn futurum fidelis ero dominis nostris jmperatoribus Hludouvico et Hlothario diebus vitae meae juxta vires et intellectum meum, sine fraude atque male jngenio, salva fide quam repromisi domno apostolico. Et quod non consentiam ut aliter in hac sede romana fiat electio pontificis, nisi canonice et iuste secundum vires et intelletum meum. Et ille qui electus fuerit, me consentiente, consecratus pontifex non fiat prius quam tale sacramentum faciat in praesentia missi domni imperatoris et populi cum juramento, quale domnus Eugenius papa sponte pro conservatione omnium factum habet perscriptum”.

Storia del manoscritto: il codice probabilmente di origine italiana ed è posseduto dalla Biblioteca di Padova fin dal XIII secolo (compare nei cataloghi della Biblioteca1). Le note a carta 221v riguardo i due possessori del manoscritto ovvero Giuliano e Nicolaus de Grecano risalgono al secolo XIV. Bibliografia:

M. Oberleitner, Die handschriftliche Überlieferung der Werke des heiligen Augustinus, I/2. Italien, Wien 1970, 185-186.

G. Abate, G. Luisetto, Codici e manoscritti della Biblioteca Antoniana, col catalogo delle miniature a cura di F. Avril, F. d'Arcais, G. Mariani Canova, Vicenza 1975, 1, 209, 210, tav. IX.

C. Cenci, Manoscritti e frati studiosi nella Biblioteca Antoniana di Padova, in "Archivum Franciscanum Historicum", 69 (1976), 496-520.

V. Lazzarini, Il codici Antoniano 182, Padova, 1903. Link al manoscritto: https://nbm.regione.veneto.it/VisualizzaImmagini/mostraImmagini.html? codiceManoscritto=26311&codiceDigital=0&codiceImmagineCorrente=16674&tipoRicerca=AB& urlSearch=tipoRicerca%3DAB%26urlSearch%3DpagCorrente%3D1.0%26totElementi %3D2%26codiceFondo%3D127%26language%3Dit%26ordinaDatazione%3Dtrue %26ordineInverso%3Dfalse

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