• Non ci sono risultati.

Appendice A: La progettazione acustica del paesaggio dal giardino romano a quello contemporaneo.

La tendenza prevalente nello sviluppo della casa romana, dettata dal desiderio di aprirsi sempre di più sui suoi giardini [9],[10], costrinse a ricercare un’architettura composta da rapporti più ravvicinati, in cui si potessero riprodurre elementi di continuità con l’intorno: da qui nacquero pergolati, padiglioni e porticati. Tutti questi elementi, perfettamente integrati nel complesso – giardino, ebbero nella natura l’unico tramite che diede loro un significato. L’immagine sottostante è abbastanza significativa:

Figura A1. - Architettura del giardino romano: fontane, pergolati e spalliere

L’immagine della natura che il giardino paesaggistico romano pieni di suoni assunse, si espresse allora in tre elementi: il primo, la scelta delle piante, solitamente riconducibile a fiori di campo, tra cui si ritrovavano la vulneraria barbuta, la lingua di cane, il mirto, il pungitopo, la pervinca, il capelvenere, l’acanto, il bosso, l’edera, il lauro, il gladiolo, il narciso, l’oleandro, la salsapariglia nostrana, la rosa, la violetta, la cinoglossa, il convolvolo; Il secondo, strettamente associato al primo riguardò un aspetto, per così dire progettuale del paesaggio sonoro, nel quale fu studiato l’andamento temporale dello stesso prevedendo piante con foglie perenni, come ad esempio l’acanto; Il terzo ed ultimo elemento, fu costituito dagli animali, spesso presenti dentro voliere o tenuti in semi – libertà, nel quale fu possibile distinguere ibis, pernici, fagiani, colombi, passeri, rigogolo, merli, aironi.

Figura A2. - Composizione paesaggistica del giardino romano

L’integrazione tra luogo, natura e architettura avvenne allora inconsapevolmente a livello di progettazione temporale dell’intorno, comprendendo in un solo momento gli elementi architettonici e paesaggistici. La forte capacità di analisi del luogo e organizzazione del sito, inoltre, diede a questi giardini una specificità unica all’interno del contesto urbano su cui erano sorti: la progettazione della quiete, fu il risultato immediato di questa progettazione.

133

Il successivo passaggio, si verificò in epoca moderna quando il tessuto urbano delle città si formò attorno a

una concrezione di contesti: pieni e vuoti, interno e esterno, quiete e moto. L’evoluzione del giardino paesaggistico romano pieno di suoni fu in un caso diretta, nell’altro indiretta. Nel primo caso, divenne il giardino d’inverno della villa suburbana rinascimentale. Dall’altro, divenne fonte di ispirazione per il giardino cinquecentesco. Il problema inerente l’insieme di spazi e luoghi tranquilli e di ristoro mutò considerevolmente e con sé il problema della quiete e del rumore, il quale fu influenzato dalla forte incidenza che la forma urbana esercitò nell’organizzazione degli spazi aperti e quindi sulla propagazione del suono.

Le tracce di continuità tra una progettazione e un’architettura del paesaggio come quella del giardino romano con quella temporale del giardino sonoro si ritrovano oggi, nella fase di analisi e pianificazione del sito, attraverso la realizzazione di giardini di quartiere e parchi urbani. La progettazione acustica del

paesaggio, di conseguenza, dovrà indagare la qualità percepita del paesaggio sonoro in relazione alla posizione, forma e dimensione dello spazio urbano che si vuole realizzare, facendo attenzione alla variabilità temporale di questi parametri:

 Livelli sonori percentili:

 LAeq

 LA50

 LA95

 Caratteristiche temporali: LAeq - LA95 dB(A)

 Caratteristica temporale del clima di rumore: LA10 - LA95

 Centro di gravità G dello spettro a 1

3 di ottava tra 80 e 8000 Hz[68];

La fase di progettazione successiva, se specifica per i giardini di quartiere, riguarderà, la progettazione acustica e il disegno dell’area40, provvedendo a studiare l’architettura più adatta alla progettazione

temporale dell’ambiente esterno. L’elaborazione di un coerente progetto architettonico a scala paesaggistica, riguarderà l’introduzione di elementi naturali come alberi, cespugli, piante e fiori organizzati attorno al tema del paesaggio sonoro in cui, l’ambiente acustico sia caratterizzato da suoni naturali e antropici come il canto degli uccelli, il fruscio delle foglie, i bambini che giocano. In questo caso, durante l’analisi del sito, un aspetto importante riguarderà se le piante sono sempreverdi o decidue. Un altro elemento importante sarà rappresentato dalla presenza dell’acqua, un materiale che per sua natura è estremamente vario nei suoi effetti, influenzando contemporaneamente il suono, l’olfatto, il tatto e la vista. L’introduzione di fontane ne è un esempio abbastanza evidente.

40

Generalmente necessità di un modello, un rendering e una simulazione che convergano verso un’unica soluzione progettuale. Si tratta cioè di costruire un progetto partendo dall’elaborazione dei dati e la realizzazione di specifiche caratteristiche dell’ambiente spaziale. Sarà allora importante utilizzare scenari partendo dall’impiego di software come Rhinoceros e plug in come land design, V Ray, e Maxwell.

134 Allo stesso modo, per i parchi urbani, si considera più indicato utilizzare una riforestazione dell’ambiente naturale, partendo da una schermatura del sito, ovvero una rimodellazione del suolo in funzione di una simulata propagazione del suono in ambiente esterno. In questo caso poi, l’attenuazione al rumore dovuta alla vegetazione, è consistente se si parla di un bosco, sottobosco fitto o ampie pinete. Ovvero spazi in grado di bloccare completamente la visuale lungo il percorso di propagazione del suono. L’attenuazione, può così essere dovuta sia alla vegetazione vicina alla sorgente sia a quella vicina al ricettore. Nell’immagine sottostante, sono evidenziate le distanze ds e dr relative ai percorsi del suono attraverso il fogliame vicino alla

sorgente e al ricettore rispettivamente, prese sulla traiettoria circolare di raggio 5 km passante per la sorgente e il ricettore. Ovvero:

Figura A3. – valutazione del percorso attraverso vegetazione e fogliame fitto

Nella tabella, si riporta l’attenuazione per bande di ottave in funzione della lunghezza totale del percorso attraverso il fogliame 𝑑𝑓 (𝑑𝑓 = 𝑑𝑠+ 𝑑𝑟).

𝑑𝑓 𝐻𝑧

63 125 250 500 1000 2000 4000 8000

10 ≤ 𝑑𝑓 ≤ 20 [dB] 0 0 1 1 1 1 1 1

20 ≤ 𝑑𝑓 ≤ 200 [dB/m] 0.02 0.03 0.04 0.05 0,06 0.08 0.09 0.12

Approfondendo, la progettazione acustica di una foresta urbana riguarda la copertura e il fogliame, composto da rami e foglie che, interferendo con l'energia acustica sparpaglia, rifrange e riflette le onde acustiche:

Figura A4 – Le componenti acustiche della foresta urbana: Ground (suolo), Stem (steli), dead branches (rami secchi), Canopy and

135