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Il ruolo della rigenerazione negli interventi di riorganizzazione delle QUA.

3.2 Contenimento del rumore mediante programmazione concertata dei piani della mobilità.

7. Il ruolo della rigenerazione negli interventi di riorganizzazione delle QUA.

Quando nel 1993 Alexander Langer parlava di diffuso eccesso di rumorosità[51] erano già passati due anni dal D. P. C. M. del 1° marzo che introdusse la mappatura acustica, ma altri due dovettero passare per approvare la legge quadro che introdusse la zonizzazione. Tuttavia, già dal 1995, la natura politico – programmatica del PSC ebbe l’intuizione di riconoscere degli standard alle dotazioni ecologico – ambientali all’interno degli ambiti nei quali contenere, regolamentare e ridurre l’inquinamento acustico. La classificazione del territorio comunale in urbanizzato, urbanizzabile e rurale definì dunque i contorni entro cui la pianificazione vincolò l’assetto fisico del territorio.

Oggi, dopo il passaggio da una pianificazione strutturale a una incentrata sulla rigenerazione, la

progettazione acustica della città pubblica, nel tentativo di superare gli standard urbanistici, si è posta l’obiettivo di contrastare l’urbanizzazione del territorio e il corrispondente aumento del rumore attraverso un miglioramento della qualità ecologico – ambientale degli spazi urbani. Lungo questa direzione l’attuale piano urbanistico, individuando specifiche parti del tessuto urbano tra cui le dotazioni territoriali esistenti e di previsione, persegue un miglioramento del clima acustico del territorio urbano attraverso una idonea

localizzazione delle attività rumorose, nonché dei recettori particolarmente sensibili. Questo perché,

partendo dagli strumenti dedicati alla regolazione acustica del territorio si può <<esplicitare il quadro delle politiche pubbliche sotteso alle trasformazioni urbane e territoriali responsabili della composizione dell’ambiente sonoro.>> [52]

Le posizioni assunte all’interno della politica di piano per favorire la riduzione e il controllo del rumore,

dovranno allora essere declinate in una riorganizzazione delle aree urbane di quiete riconoscendo la valenza ambientale di parchi urbani e giardini e il giusto mix di quantità e qualità per gli standard nel piano urbanistico. Di conseguenza una efficace riorganizzazione delle QUA dovrà comprendere nell’elaborazione del piano l’individuazione di aree quiete, prima nello spazio compreso fra città e campagna, poi tra P.C.C.A. e PDA. Ciò che significherà affidare il ruolo degli interventi di rigenerazione a una dinamica progettuale integrata.

Per questo motivo, la strategia proposta, orientata agli spazi pubblici aperti, pone l’accento sulle qualità

acustiche e tattili dei materiali nel progetto del paesaggio sonoro urbano, il che significa accostare un

punteggio che relazioni le capacità uditive più o meno sviluppate degli individui e le caratteristiche intrinseche dei materiali stessi. Uno studio siffatto permetterebbe di disegnare uno spazio più accessibile e un ambiente immerso di suoni, attraverso un insieme discreto di informazioni ambientali ben identificabili. D’altronde, se non si tenessero in considerazione questi fattori, queste persone godrebbero <<di un’accessibilità agli altri beni squilibrata>>[16].

L’analisi, lo studio e la progettazione delle piazze in tal senso, comprende un approccio che si offre di migliorare la specifica qualità sensoriale con interventi mirati non solo alla forma architettonica, ma alla funzione che questa assume. Si prevede quindi una progettazione urbana affiancata da tecniche di parziale mascheramento sonoro dello spazio. Lungo questa direzione si indirizza la politica di piano prioritariamente secondo due assi principali: il rumore nei luoghi pubblici e l’individuazione delle aree urbane di quiete (QUA) tra il sistema di spazi aperti.

68 Uno studio dei materiali impiegati, vuol dire prevedere una casistica di questo tipo:

Materiale Individui affetti da totale o parziale handicap

Uso di un mezzo a ruote

Ausili per la deambulazione

Ipo/non vedenti Lastricato irregolare Parzialmente o poco

accessibile Parzialmente o poco accessibile Caratteristiche tattili e acustiche Marmo

Levigato Accessibile Parzialmente o poco accessibile

Caratteristiche tattili e acustiche

Lucidato Accessibile Parzialmente o poco accessibile

Caratteristiche tattili e acustiche

Ghiaino Accessibile Accessibile Caratteristiche tattili e acustiche

E’ dunque compito del PUG comporre il progetto urbano e individuare nella strategia per la qualità ecologico – ambientale:

1. L’incremento quantitativo e qualitativo degli spazi pubblici;

2. La valorizzazione del patrimonio identitario, culturale e paesaggistico; 3. Il miglioramento del benessere ambientale;

La realizzazione simultanea di questi tre obiettivi, considera l’emancipazione e la consapevolezza

dell’ascolto al paesaggio sonoro[52] importante per tutelare il patrimonio acustico come peculiare risultato dell’identità culturale e paesaggistica di un luogo. E questo perché, cercare di ridefinire una chiave interpretativa identitaria ha come presupposto il riconoscimento di un individuo negli elementi del proprio ambiente quotidiano: si tratta cioè di esplicitare un rapporto ecologico. Tale rapporto <<è fortemente condizionato dalla scala in esame. C’è infatti maggiore consapevolezza delle caratteristiche peculiari di uno

specifico ambiente sonoro per comparti territoriali di dimensioni molto ridotte. Riconoscere e prendersi

cura di un paesaggio sonoro è compito invece molto arduo per una comunità più estesa e stratificata, laddove l’interazione tra pratiche quotidiane produce un meccanismo di difficile lettura e di difficile accordo sul piano valoriale.>> [51] In particolare, per quanto riguarda l’incremento quantitativo e qualitativo degli spazi pubblici, si ricorda come << la sonorità dipende non solamente dalla qualità dei suoni ma anche dalle forme di uno spazio, definito dai propri contorni, dai propri volumi, dalle materie che lo costituiscono e dall’ascolto portato sugli eventi sonori che vi si producono. Questa comprensione uditiva di uno spazio partecipa alla definizione di esso in quanto luogo, donando senso per l’orecchio (e anche per l’occhio), a tutto ciò che vi accade. Si può immaginare che l’associazione nel luogo del suono effimero, e degli spazi acustici, nella loro configurazione fisica permanente, sia propizia al riconoscimento dei siti da parte dell’orecchio.>> [52]

In conclusione, l’articolazione del piano disegna le aree urbane quiete della città pubblica fissando limiti,

stabilendo vincoli e proponendo scenari, concentrando l’attenzione sul sistema di spazi aperti. Sarà importante, pertanto, studiare concretamente gli effetti di tali scelte analizzando l’idea di piano nel passaggio dalla legge 20/2000 alla 24/2017 in Emilia - Romagna.

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PARTE II: L’idea di piano e le aree di progetto nel passaggio dalla