rappresenta S. Francesco in atto di ricever le Slimate, e che apparteneva all'antica
Compagnia
della delle Stimate esistente precisamente dentro la porta dilevante.Or
dopo tsnte e sì rilevanti spesesembra
che nulla piùmancar
dovessealcompimento
sìdelTempio
che dellaCompagnia
a quello annessa,ma
alla pitia de' fedeli ed allo zelo degliamministratori non bastavaancora; perchè, trovandosinuove somme
disponibilinell'anno 1783, pen-sarono potersi queste utilmente erogare io far dipinger lamaestosa cupola, e chiamalia taleefletto i
due
professori Fortini e Terreni, fu immediatamente eseguito il conce-pilo disegno: anzi l'ultimo di questi vi fece ancora altri lavori ed ornamenti della sua arte.Volgeva intanto l'anno
1785,
e questosanto edilìzio, reso ormai celebre per lanobiltà deldisegno, per la vaga forma e per la ricchezzadegli ornati;e più per la prodi-giosaImmagine
ch'egli racchiude, non poteva non atti-rarsi la considerazione e lecurediun
Principe religiosis-simo e diun
Pastore vigilantissimo. Quindiamendue
le potestà convennero che non solo conservar si dovesse quale insignemonumento
della pietà de* fedeli (42),ma
che anzi dovea solloporsiad
uno
stabile e aaggio regola-mento, seguendo il quale gli amministratori potessero in avveniresenzatimored'incontrareostacolidirigerele loro operazioni.A
tale oggelloadunque V
Arcivescovo di Fi-renze Monsignor Aolonio Martiniemanò
il aeguenle de-creto.- L' Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore
An-• tooio Martini Arcivescovo di Firenze, volendo
secon-• dare i votiedil cultochela pietà delpopoloe comunità
• del Borgo San Lorenzo ha
sempre
con specialdevozio-. ne professato verso la Sacra
Immagine
del Santissimo• Crocifisso che si veneranella Chiesa detta do'Neri,
po-- sta fuori di detta Terra, e volendo stabilmente
provve-• dcre allasussistenza edecorodiquestosacro ed insigne
• edifizio. in conformità delle sovrane disposizioni,
comu-• nicate con biglietto del 18 Ollobre
1785
col quale, per30
• soddisfare alla pietà c
comodo
diquel popolo oe fu or*• dinata la conservazione, e consideranda dall'altra parte
• che il Parroco prò tempore, attesa la molliplicilà degli
• affari che di continuo debbonoinsorgereio una vasta, e
• numerosa Parrocchia, non potrebbe aver
comodo ed
• opportunità di
tempo
edimezzi per unasimileingeren-• za, évenutonellarisoluzionedieleggere edeputare
due
• soggetti di probità, zeloed onoratezza,l'unocol titolo di
• Operajo per soprinteodere alla Fabbrica, ed all'animi
-• Distrazione delle oblazioni che dalla pietà de* fedeli
• vengono fattealSantissimoCrocifisso,el'altro col titolo
• di Custode per la conservazione de'sacri arredi, e
per
• il buon ordine nellesacre funzioniche coli'approvazio
-• ne di sua Signoria Illustrissima e Reverendissima vi
« sono stale introdotte, salvi però
sempre
i diritti e le• convenienze parrocchiali: volendo che rimanga affidata
• alla prudenza,zeloe fedeltà de'medesimi 1*
amministra-- zionc e governo del predetto Oratorio, di tuttociò
che
•
può
appartenergli tanto nello spirituale che neltempo-• rate, con obbligo di render conto in ogni occorrenza a
-• sua Signoria Illustrissima e Reverendissima.
A
taleog-• getto elesse in Operajo Deputato il Signor Giuseppe
• Maganzi, ed il Mollo
Reverendo
Signor CarloLombardi
- in Custode, ordinando chegli fosse data in consegna la
• Sacra Suppellettile ».
E
tutto ciò per decreto del dì12
Aprile 1792.Ne
tardaron mollo a vedersi i felici resultati della saggia amministrazione dellozelante ed integerrimo De-putato. Imperciocché in brevetempo,
accumulalauna somma
rilevante, potè con essa abbellire il SacroTempio
di
un
pavimento dimarmo
di Carrara , e costruirecon marmo
statuario, il grazioso balaustro che separa l'am-pio presbiterio dal corpo della Chiesa: spesa necessaria affine di mantenere buon ordine all'occasioneprincipal-mente
di gran concorso. Inmemoria
della quale impresa fu collocata in mezzo della Chiesa la seguente iscrizione:DigitizedbyGoogle
31
TEMPLUM
.HOC
CHR1STO.REGI .IN.CRUCE.PASSO .
DICATDM
MUC1LLENSES.
OPERA
.ET.PECUNIA.IN.EXEMPLUM
.PIETAT1S.COLLATA FORMA
k8PLENDIDIORE.A.SOLO.EXCITARUNT
FRATRIAEQUE
.PRIMITUS•AB.ATRIATIS•VESTIBUS.NUNCDPATAE
SACRORUM
.CAUSA.STATISQUE.PRECATIONIBUS.ADTR1BUTUM MOX
.AUCTORITATE
.PRINCIPISET
.FLORENTINI .PONTIFICIS.INDULGENTIA AED1TUMIS.CULTUI.ET
.AEDI. CURANDIS. CONSTITUTISPUBLICAB.PIETATi.AC.RELIGIONI .
RESTITUTUM
MUNICIPES.ET
.1NCOLAB.AD
.S.LAURBNTIUM
.CULTORESQUE
.CRUCISUT
.M
AJESTAS.ET
.HONOR
. ICONI .SANCT1SS1.MAKAUGERETUR
ARA
.SUB . ABSIDE.MARMOREIS
.CULUMELLIS
•SEPTA
BT.PAVIMENTO
. ITEM.MARMOREO
.OPERE
.TASSELLATO
COLLAT1T10. AERE.
ElORNANDUM. BURARUNT
an.
MDCCXCV.
Essendo quindi al primo Operajo succeduto l'altro, nella persona del Signor Dottor Giuseppe Ulivi, non
mancò
esso pure di segnalare la sua amministrazione con intraprendere ed eseguire altre spese di non minore uti-lità e decoropelluogosacro.DI cuile mire essendo prin-cipalmente rivolle alle suppellettili,ed aipreziosi arredi, l'arricchì diun
bel paratocomposto di teletta d'argento, di calici e di altri oggetti;i quali l'accuratissimoCuslodo MoltoReverendo
Signor CarloLombardi
sa colla sua vi-gilanza ed esaltezza cosìben conservare:edacuièdovuto parimente il beli*ordinechesiammira
nelPesercizio dello sacre funzioni.Passalo da questa a miglior vita il Signore Ulivi fu nominato a succedergli l'attuale Operajo Signor Luigi Monti, nolo per onoratezza e probità, zelante pel decoro del sacro Tempio, e devoto in special
modo
della SacraImmagine
diGesù
Crocifisso.Quindi non è da stupire se già si contano diverse spesefatteancheda lui tulle ordi-nate o ali*utilità o alla maggior docenza e splendore de!DigitizedbyGoogle
32
luogo pio alla sua amministrazione affidalo. Vide egli
che
il prato o piazza cbe sta davanli alla Chiesa, per essere io parie sterralo, io parte erboso e d' ioegual superGcie
,
oltre all'essere brulla cosa a vedersi io coofroolo della bella facciataedelmaestosologgiato dellaChiesa
medesimo,
io occasiono di pioggia e di concorsodiveniva ancora fan-goso e perciò incomodo per li accorreoli. Ordinò
dunque
che pareggiata la piazza, lesidesseuo
declive, onde pro-curare loscolodelleacque, e quindi aopravi fece disten-deremoltaghiaia; e perchèriuscissepiùcomodo
l'accesso alla Chiesa,oe
fece lastricareun
tratto sufficientemente largo, io direzione della porta maggiore, per il quale, at-traversando la dettapiazzaquasi pelmezzo, sigiungedalla strada maestra al portico della Chiesa medesima.A due campane
che per essere molto piccolenon
stavano in armonia colla grandiosità e magnificenza delTempio
, ne sostituì quattro di mole molto maggiore, di dolce suono e di perfettoaccordo;e
son opera del rino-matissimo Gualandi da Prato (43).Ed
anche l'organo che sembrava piccolo, e che già cominciava a risentirsi dell'ingiurie deltempo
,fu, per cura delSignor Monti,dall'abilissimo Signor Michelangelo Paoli restaurato nonsolo,ma
accresciuto iomodo
da po-tere slare a confronto co'migliori organi della Toscana ;contando attualmente
37
registri. Per tutti i Dominati lavori sembrava che esausta dovesse trovarsi la cassa del luogo pio.Ma
Ufervore de'modernidevoti delSantissimo Crocifisso par die gareggi eooquello de'nostri padri,noe
che essersi estintoo scemato. Altresomme
si trovò asua disposizione l'Operajo, correndo l'anno 1836. Ei pensòdunque
di far dipingereun quadro che servisse aldoppio
oggetto, e di rkooprirepiùdecenlemenle la Sacra Imma-gine» e di aggiungere all'aitar maggioreun
ornamento.Ne
fu dala la commissione al celebre Professore Signor Giuseppe Bezzuoli da Firenze, che nell'anno seguente lo condusseai suo termine. Il lavoro riuscì quale potevasi aspellare dasìfamigeratoartista:infattiessendo stalo espo-sto per qualchetempo
nella Capitaleoe riscossoi meritatiDigitizedby
Go
33 eocomj. Questo dipinto rappresenta il popolo del Borgo
,
che porge fervorose preghierealSalvatoreper esser libe-ralo da minacciaci flagelli;e ioUnto si vede scender dal cielo r Angiolo dipacein atto diannunziare ai supplicanti la grazia ottenuta.
IV.
Pertanto
dopo
aver descritto tutto ciò che riguarda la struttura diquestomagnificoTempio,
egli ordinamenti principali che lo abbelliscono, vogliam prevenire i letto-ri; che lanostramiranonfuquelladifarpompa
de* gran-diosi lavori fattipelmaggior decoro dovutoalla Sacra Im-magine;ma
perchèapparissechelavenerazione dei popoli verso lamedesima,
lungi dal diminuire, è anzi andatasempre
crescendo.Lo
che servediconferma aciò cheac-cennammo
da princìpio, essere cioè questa una di quelle preziose Immagini alle quali Iddio vuole che si prestiun
culto particolare. Oltre di che non era cosa conveniente defraudare della dovuta lode gli Operaj Deputali, per la saggia amministrazione de'quali furonocosi bene erogate le offerte de* fedeli.E
che queste sieno slate e tuttora siano abbondanti e continue non dee far meraviglia a chiunque consideri la copia de'beoefizj e grazie eh*Essa comparte a*suoi veri devoti: e ben sipuò
direnon
esservitempo,non
anno in coi questa Provincianon
abbia sperimentato i salutari ef-fetti della sua divozione.E
per restarne convinti, basta gettar gli occhi sulle memorie, e sui documenti autentici di quella Chiesa. Perchè quanti vi si trovano ricordi di tridui straordinari, di processioni di peniteuza, di scopri-menti solenni della SacraImmagine,
sono altrettante prove sicure, odiepidemichemalattieper grazia del San-tissimo Crocifisso o frenate o spente; o di ostinate siccità da benefica pioggia temperate, o di pioggie soverchie in lunghi sereni giorni convertite; o di gagliarde replicale scosse di terremoti da ninna funesta conseguenza accom-pagnale; o del fiero minacciar di vittorioso esercitostra-4
3i
niero reso inefficaceo vano;ediUnii altri pericoli
scam-pali che cosa troppo lunga sarebbe
Penumeraro
(44).Non
si può ameno
per altro di far menzione diun
fatto il qualeaveraideve
come
prodigioso,sebbene a solo cause naturali soglia per lo più attribuirai, ed è; che il dì30
Settembre1755
essendo cadutoun
fulmine sul campanile, e fattosi strada al Tempio, dopo aver danneg-gialonon
poco il cornicione della tribuna, investitopuro
il tabernacolo, nedistrusse intieramente l'esterior doratu-ra. Penetrato quiodi nell'interno del
medesimo
, arse quanti ornamenti d'oro loabbellivano: furon perciò dan-neggiali assaissimo idue
Aogeli dorali che sono alla base, e più il fusciacco di lama d'oroappèsoallaCroce. Cessala la procella, ed aperlo il tabernacolo,quando
tutto si cre-deva o infranto o consunto,videsi con universalmaravi-glia non solo affatto illesa la Sacra
Immagine, ma
ilsuo
diadema ancora, sebbenedimetallo doralo, ed a poca di-stanza daglialtriornamenticonsunti; quasi chequesta tcr-ribil meteora, deviando allora dalle strade cheP Autore
della Natura ha prescritto al rapido suo corso, insegnar volesse all'
uomo
di prostrarsi innanzi o queiradorabile volto, che porla in fronte1*augusto segno di nostra Re-denzione; oppure che Dio volesse fargli cocoscere essere Egli il solo cui e fulmini,e venti, emare
e terra obbedi-scono e servono.Conchiudiamo
adunque
colleparoledell'Apostolo Paolo:presentiamoci a quel trono di grazia, e l'abbondanza della pietà dell'
umanato
Signore, morto in croce per noi, oltrepasserà ancora i nostri voti.E
giàvedemmo
nel dare unordine, qual eh'e*sisia,aqueste
memorie da
quanti flagelli fuintieramente preservata questa Terra av-renturosa, e da quantialtrialsolo prostrarsi a quella Sa-craImmagine
ne fù prontamente liberata.E
quanl*altri siffatti prodigi resterebbero ancora a narrarsi! se i voli appesi al suo tabernacolo non ne facessero bastaote testi-monianza.Ed
essendo così; che retribuiremo noi al Si-gnorepersìsegnalatifavori?Deh
!cheogni nostropensierosia rivolto a magniGcare lesuoglorie; sia perpetua la
ri-Digitizedby
Googl
35
membranza
, che a Lui solo dobbiam quella vita, quelle sostanze, quella sanità che con ripetuti tratti dell'infinita sua misericordia tante volte ci ridonò.E
per tal rimem-branza ci sia in ognitempo
cara e preziosa la nostra di-vozione a quel prodigioso Simulacro.Nè
questa rimanga scolpita ne*cuori nostri soltanto, finché ci basti la vita;ma
passi di generazione in generazione, e germogliar sivegga no*figliuoli fin dall' infanzia; e
sempre
egualmente operosa e feconda disanticostumi, edi lodevolioperazioni porga ai popoli circostanti soggetto di maraviglia e di utile imitazione; affinchè 1*intiera Provincia Mugellana,che in tanta venerazione tiene la Sacra Immagine, scam-pati i pericoli di questa vita, giunga, col divino ajuto, a porto sicuro anche nell*altra.
Perchè poi non
manchi
a*devoli unmetodo
facile ecommovente
d*indirizzareal Divin Salvatore le loro pre-ghiere, specialmenteintempo
di calamità, abbiam creduto cosa ben falla, e, confidiamo, grata ancora ai medesimi di aggiunger qui diverse Giaculatorie ed Orazioni.I.
i