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(22)Negliantichi invenUrii deglianni 1548, 1520, 4526, c 4535si trovanrammenlativeliemanlellini pel SS.

Crocias-se).-

E

negliattidella visita Pastorale del 4645. « Imago SS.

« Cruciflxi

magnae

devolionis,quae lene tur cooperlo

duobus

« lelissericeis. »

(23)Con deliberazionede*47settembre4606.lift,de'

par-titi, a23-30.

(24)« Ante dictum altare soniquinque lampades,

qua-<

rum

unaargentea,quaecontinuo tenetur ardens.»At. delta

« Visit. Vasi. 4645. > Nel4637 furonaccresciutedue lampade d'argento per cura diFrancescod'Antonio Maganzi, Provve-ditore della Compagnia;come può vedersi da'libridi entralo eduscita dellaCompagnia,esistentine11'archiviodella Chiesa.

(25) «

Ad

dictumaltare quolidic celebratur. » At. della visit. post, del 4615.

(26) <Imago SS.Crociflxi devolionis causa discooperilur c populo,etprocessionaiiterdeferlur die consecrationis dictae

Confralernitalis, scilicet Epiphaniae Domini.» Atti della delta visita.

(27)« DieDomenica: Resurrectionis proeessionaliler

con-< ferlur ImagoD. N. J. C. Crucifi&i a confratribus ad

Eccle-< siam Plebaniam

cUm

veste coloris nigri, etaccedunlad

Su-«

mcndam

sacram Eucharisliam prò satisfacendo Ecclesiae

« praecepto,et interimmanet apud Moniales.

De

coderò non

« exponitur nisi in Epipbania Domini,atprò publicis necessi-c tatibus, etlune nonnisi de Ordinarii licentia, cuiin lotum

< est societas subiecta.*AttidelIn visitadi Mons: Arcivesco-vo Morigia 4684.-Tal riserva fu nuovamente confermata dall'Ili, eRcv. Mons.Ferdinando Minucci, attualeArcivescovo di Firenzeali*occasione della sua visita pastorale tenutaal

Borgo S. Lorenzo, ed alla Chiesa dei SS. Crociflsso il di 11 giugno 1834.

(28) Nel libro delti antichi capitoli della Compagnia, esi-stentenelTarch.diS.M.Nuova, sitrovaunrescrittodiMons.

Alio vili Vicario Generale del Cardinal FrancescoNerli Arci-vescovo di Firenzede'21marzo4670cosiconcepito: «

Conce-« diamo licenzachelaCompagniadelCorpus Domini de'Neri

« delBorgoS.Lorenzonossa portare aprocessionel'Immagine

« del SS.CrocifissolamattinadiPasqna secondoilsolitodegli

i

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47

««Uri anni con il baldacchino,e con ogni maggior referenza c possibile. »

(29) L'Inno < Jcsu, dulcis memoria ec. » Tuttospirante tenerezza e caldo effetto verso G. Crocifisso.

(50)Negli alti dellavisitadi MoRsig.Jacopo Morigia Arci-vescovodiFirenze tenutaalBorgoS. Lorenzo49otlob. 1684

si legge< Imago cooperta D. N.J. C. CruciOxiquae est in c

magna

veneratoneapudpopulosobinsignesacceptasgratias, c dequibus habentur nonnulla apud Iconem signacula. >

E

nell* invenlario dell'anno 1626 all'a!taro delSS. Crocifisso

« dne tavolepiene di voti d*argento»grandi e piccoli. » (31) Libro de1parliti della Compagnia a 3 sotto dì 24 febbrajo 4561silegge« Se mosseun partiloper disporredel

« SS.Crocifissoper andarea pricissione rispelto allapioggia:

« fu avvinto » e lib. de' ricordi a 35. « Ricordo oggi questo

< di 15'

Novembre

4579

come

siévinto unpartito in corpo

« diCompagniaper portare ed esporreilCrocifisso de* Miracoli

« pertremattine perplacare l'IradiDio pertanto piovere. » (32)Intervennero in tal circostanza le Compagniedella Pieve di S.Casciano in Padulc,di S. Cresci, d'Olmi, di Piaz-zano, e di Mucciano alla visitadel SS. Crocifisso;eottenuta la grazia della pioggia, venneda Viccbio il Sig.Prior Guidi con quellaCompagnia, e moltadi quella popolazione proces-sionalmenle, perrendergraziealSignore. Ved.lib.de' ricordi, esistente in Firenze nell'Archiviodi S. M. Nuova.

(33) Anche nel settembre 4641 furono spaventali nuova-mente iMugellani dafortissime scosse diterremoto.Inquesta occasione rovinò la ChiesidiS.Maria a Vezzano,

come

rile-vasida un iscrizionecheIeggesiattualmente nella Chiesa me-desima fabbricata di nuovo.Li abitanti del BorgoS.Lorenzo ricorserosubito alSS.Crocifissoefuronpreservali daglieffetti di quel flagello. Si ricordarono i FratellidellaCompagniadei Neri, che nel 1542inriconoscenzadell'ottenutagraziaerano stati notabilmenteaccresciuti i sacriarredi, egli ornamenti consacrati ni cultoedaldecoro maggiore della S.Immagine;

onde provvidero, oltre molli ceri per1'aliare del Santissimo Crocifisso,anche una gran quantità di drappi di seta, per parare tutta la sua cappella, la tribuna, ed anche parte della Chiesa. Nella seguente primavera poi per maggior icblimonianza della loro riconoscenza, si portarono, unita-niente ai fratellidellaCompagniadellaNativitàdi Maria,detta degli

Anturi

% processionaimenteeFirenze per tribù tarecon

M

visita speciale e solenne i loro omaggi di renerazione nila

Santissima Annunziata.

Ed

in ciò imitarono la divozione dei loro antenali,che avevanoavutoin costumed'intraprendere simili processioni di nonbreve distanza. Dal librode* partili si riscontra che ne! 1!571 si recaronoallaChiesa di Senni nel secondo giornodi Pasqua,nel quale vi si faunafesta in

me-moria del prodigioso avvenimento

rhVbhe

luocn in nudila Chiesa nel secolo

XIV

in detto triornn(•). Nel 1.S76 andarono a Firenze in occasione del C.iubbileo, per l'acquilo delle Snnle Indolenze.Nel 1ff»0 e1!Mf>si portaronoa Rnnta por

visitare la Modonna de*Tre Fiumi; aSrarperia nel 1600 il3 febbraiontte QnarantnronellaChiesa dellaSantissimo Trinila;

in Vald? N'ernle nel

MVH

a visitare loMadonnadi

Monsutn-mano;

nel 172*? al Santuario di S. Crosci in Valravn. Osmi anno poi«1facevocon mottaSolennità laprocessone del San-tissimo Sacramento nella Domenico fra POltova do| Corpus Domini per il paese. Osmi anno nel di della SS. Annunziata

si visitava la Chiesa de'PP. Cappuccini di S. Carlo; nella Domenica dellePalme VOratoriodel Pontedi Sieve;nel Ve-nerdìSantol'Oratoriodi S.Donninosulleventitré; nel Sabato Santo, circa le venliquoitro. laChiesa di S.Lucia ove era la

Compagnia della SS. Trinità dei Pel'cerini di"Roma: e

final-mentenellaDomenicadiPasquavisitavanosullaseral'Immagine della Madonna d'Olmi.

(34) Dai libri di amministrazione si riscontra. che in

quest'epoca si eseguirono muramenti alla Chiesa, e special-mente alla cappella del SS. Crocifissoche fa, insiem coir al-tare, arricchitadi bei pietrami. «

A

di 50Gennajo 1030.lire s centosessantaquattro e soldi dieci,posalid'ordine del

Go-e vcrnnlore, ecorpodiCompognia aidistributoriperla carità

« fatta a*poveri del nostro Castelloin occasione della peste e

« carestia grandediquest'anno.Lib.d'Entrala eUscita a 120.

E

al lib.de*Sagrestani a120. « Io Pietro Bartolini, unodelli c distributori sopra la carità fatta a*poveriquest'anno 1630,

horicevuto da'SagrestaniBaftolommeoBurattinied Antonio

« Maganzi lire164.40.perdistribuirli, come éseguito. >

(*)Unadonna chenon aveavolutosinceramente riconciliarti con certa vicina, accostò nel dettogiorno a ricevere la Santa Comunione,fiParroco Luca Rainucci1volendoglielaamministrare,

nonpotè in verunconto staccare laSantaparticola dalla patena

,

finchélasopraddettadonnanonsifu veracemente riconciliatacolla sua vicina. Ved.BrocchidescrizionedelMugelloc.*2Sc seg.

49

(33) II ili ioDicembre1G30fuscopertaa! Borgo r

Imma-gine delSS. Crocifisso per ilcontagio: e il 5 dello stesso mese anno medesimo era stata fattaaFirenze devota proces-sionecol corpo di Sani'Antonino per Pistesso oggetto.

(36) Nel Maggio del«533fuportala processionalmente in Firenze PImmagine di Maria Santissima dell'Impruneta; c nelPistessa epoca il Popolo Fiorentinofecevoto di digiunare ogniannoinperpetuonellavigiliadellafesladella SS.

Conce-zione di M. V.

(37) Librode*Sagrestani a e. 208.

(38) Deliberazione delSS Dicembre 1710 esistente fra i documenti della Chiesa.

(39)

É

fabbricataoveeraPanticoChiostro;edil pozzo ivi esistente, rimane adessonelmezzodella Chiesa moderna. Fra

iricordi niella detta Chiesasi legge: « adi 1 Ottobre 4715. I

« Deputati perla fabbrica rilasciarono

H

colonne co*loro

ca-« pitelliche servivano per sostenereilchiostro inlcriorc

demo-< litofche era dove saràlanuovaChiesa,e furon consegnale

« a Cammillo Ulivi »:

ma

laChiesamodernaoccupa ancora il

luogo doveesisteva parte dell'antica. Ved. sup. not. 4.

(40)Nel citato libro di ricordi, esistente in Firenze net-P Archivio di S.M. Nuova.

(41)Fin dall'epoca della Traslazione laCompagnia della Pieve di Fai tonasi portò permollianni processionalmente in tal giorno di buon mattino,perassistereallo scoprimento del SS. Crocifisso.Subentrò quindi in luogo di quella la

Compa-gnia d'Olmi, che anche attualmenteinterviene ogn'anno pro-cessionalmenle pertrovarsi alla detta funzione. Nel 177G in-tervenne la Compagnia di S. Cresci nel medesimogiorno all'adorazione della Santa Immagine, e presentò Pofferta di

un

baril d*olio:quindi conedificantefervore fecero ivi tutti i

Fratelli la Santa Comunione.Anche i popoli di Sani'Ansano, ediGrecignanosonointervenutipiùvolte nel medesimo gior-no,e per lostessooggetto,portandolelorooffertein ceraec.

(42)Il Granduca PietroLeopoldocolsuoMotuproprio dei 21 Marzo 1783 decrelò lasoppressioneditutteleCompagnie, Congregazioni, Centurie, Confraternite, ordinando però che ogni Parrocchia dovesse averelasuaCompagnia per assistere alleSacre funzioni,portarealla sepolturai mortiec. In que-sta soppressionefu compre anche la Compagnia de'Neri; e fuaffidata la custodia e

P

amministrazionedel Santoce. del SS. Crocifissoad unCustode cad un Opcrajo Deputalo ce.

7

50

(43)Negliantichi ricordi dellaCompagniasiIrovala spesa per unacampana,laqualeconaltredue,unaperla Chiesa dei Conventuali, V altra perquella dellaCompagnia degli Azzurri furon fuse daun Piacentino ncIPantico refettorio de* France-scani il di 28 Agosto1505. Rollasiquella nel 1600ne fu rifusa una dimaggiormole nonsolo,

ma

senefeceanchelaseconda, ed

ambedue

furon beneficile nella Chiesa di SantaMaria in

Campo

in Firenze da Mons. Alessandro Marzimedici.

Una

di questeessendosi rotta nel 1CG0 fucambiatainaltra dimaggior mole co'Padri delMonte Senario. Finalmente nel1823 si fe-cero di nuovolequattrocheesistonoattualmente,e furon be-nedette da Monsignore Pier Francesco Morali Arcivescovo

di Firenze.

(44) Nonostante amaggiorgloriadiDio ed a confermare sempre più nelcuorede' devoti delSS.Crocifisso la fede e la gratitudine, vogliamoqui accennare alcunedelle tante grazie ottenute,-Negli anni 1747 e48 infieriva in questa Provincia una febbremaligna,con granmortalità degli abitanti; il di 17 del 1748 siesposeilSS.Crocifissopertregiorni,edil flagello eessò. Altrettantoaccaddenel1817 quando,dopo una terribile carestia, infieri Vistcssa contagiosa febbre maligna.

A

lui si ricorse nel 1835quando il Cholera,avendo assalitola città e porto di Livorno, vifaceva strage,ederarigià comparsi semi delmorbo inFirenzeistessa;e nei Ire giorni 6,7 e8 Settem-bre chesitileesposto,venneroallaChiesale Compagniedi S.

Giovanni Maggiore,diRonta, diPuliccinno, diPiazzano d'Ol-mi, come anche i RR. PadriCappuccinidiS. Carlo; equesta Provincia fu preservata. Passiamoa graziedi altrogenere.

Nel 1749fuespostalasacraImmaginene'giorni15 14 15 di Giugno per ottenere laserenità;esi ottenne. In tal circo-stanza concorsero processionalmenle le Compagnie del Bosco

a'Frati, di S. Cresci, di Fallona, di S. Giovanni Maggiore, d'Olmi, di Piazzano, e quelladegli Azzurri. Per la soverchia dannosa pioggia similmente sifeceil solito triduo nel 1772 e 1782coli*intervento dellesolileCompagnie;ela pioggia cessò Ne'tre giorni delsecondode'mentovalitridui,il Molto Reve-rendo Signor Rinaldo Lanini del Borgo S. Lorenzo, Pievano di Campoli, disse tre eloquenlissimi discorsi notevoli per quellasolidaerudizioneedottrinaprofondadieh*egli era for-nito.Nella notte 13 a 14 aprile 1702 cominciarono i tre-moti a scuoter gagliardamente la terra in Mugello, special-mente sul!'albo.

Ma

proseguendo ed essendosene fatta sentire

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51

*ma

più gagliarda di tulle nel giorno fò,si scopri il Santis-simo Crocifisso il dì 18 eiduoseguentigiorni: e la terra fu tranquilla.Anche in questa occasione vennero processional-mentc molteCompagnieper impetrarlacessazionedelterribil flagello.La sera del dì 6 febbrajo 1835,(echi nonrammenta quella sera tremenda!) due ripetute egagliardissimescosse di terremoto fecero trabcllarc il suolo e vacillare le nostre case; edove si ricorse dagli abitanti diquesta Terra ester-refatti,quantunque fossel'ora giàtarda? olla Chiesa del SS.

Crocifisso.

É

vero che seguilarono alcune scosse ne' venienti giorni,

ma

mollo più moderate; ed anche queste cessarono affatto dopo aver tenuto per i solili tre giorni esposta la Sacra Immagine, ed aver fattocon essa le solite processioni di penitenza.

Nella prima invasione de'Francesi in Italia, gli Aretini presero learmiesi unironoagli Alemanni per difendere la Toscana. Per la parte del Casentino scesero in Mugello per impegnarne gliabitanti adunirsi all'impresa.GiuntialBorgo

il dì19 Giugno 1799 gettarono a terra il cosi detto Albero della libertà, thevieraslato inalzatoliO giornoprima sulla pubblica piazza.La mattina seguente la guarnigionefrancese del non lontano fortedi S. Martino, si presentò avantial

Borgo risoluta di farne Poccupazione;

ma

impegnatasi una scaramuccia tra quelli di dentro ediFrancesi,essendone di questi restati mortialcuni, gli altrisipartirono.Il giorno ap-presso tornarono in maggior numeroe col cannone, risoluti di distruggereaffatto il paese, e già avean comincialo ad in-cendiarne le primecase.

Ma

furonouccisiicannonieri, e molli altri di quella truppa, e l'istcsso comandante. Frattanto gli Aretini ch'erano stati a difesa della (erra, se ne partirono;e Ognun temeva diunafinale rovina del proprio paese;eforse era già decretala.

Ma

il nostro Redentorestette per noi;ed esiste ancora la nostraTerra,dove non doveasi forse vedere a quest'ora che lerovine dilei.Pertal prodigiosa preserva-zione sene resero grazieal Signore con un solenne triduo nel!'ultima domenica e ne'dueseguenti giórni dei luglio

del-l'anno medesimo. Mei terco giornosi fece una solenne pro-cessione e numerosissima, per esservi intervenute molte Compagnie delle circonvicine parrocchie;fra le quali quella di Vicchio,ediRR.PP. CappuccinidiS. Carlo.La processione

sidiresse verso la Pieve, andò quindi fino al tabernacolo di Ripa, ove si dettelab/nedizionc colla SacraImmagine: dili

32

proseguendo per In strada che conduce sulIn piazza di Ziti, I*attraversò e ritornò verso le oreventiquattro alla Chiesa.

Una simil funzione, esimili rendimenti di grazieebbero luogo nell'anno 1814, nltorcbé pincquealla Clemenza Divina restituireal Trono della Toscana il tanto sospirato Sovrano ePadre il Granduca Ferdinando IH.

y

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