Data Access Object
5 APPLICAZIONE AD UN MUSEO DI STORIA DELL’INFORMATICA
5.1 Introduzione
Nel p resente ca pitolo è descritta l’applica zione del prototipo ad un museo di storia dell’informatica, con l’intento di dimostra re la bon tà del modello su cui si basa il sistema informatico realizzato.
Il sistema è stato prima configurato, attra verso la
definizione e la crea zione delle tipologie di utenti e delle catego rie per la classifica zione de i contenuti, poi so no stati caricati e classificati i contenuti multimediali relativi a i reperti
presenti ne l museo, e successivamente, tali contenuti so no stati
“montati” in va rie slide multimedia li, in funzione ai p rofili dei visitato ri identificati e alle se zion i pre senti nel museo stesso. In conclusione, sono stati creati tre dive rsi perco rsi, o gnuno dei
quali è spe cia lizzato sulla base del p rofilo del visitatore.
I percorsi creati po ssono esse re fruiti in modalità remota e dare luogo, quind i, ad un museo virtuale; possono essere altre sì utilizzati come sup porto pe r la prepa razione o lo svolgimento di una visita reale de llo stesso museo.
Il museo de lla sto ria dell’informatica e d i pe rco rsi realizzati, hanno l’obiettivo fondamentale di far comprendere al visitatore
che l’informatica n on è solo il comp uter o internet, m a è una disciplina, o meglio una scien za, ch e ha origin i ben più remote dell’in ven zione de l primo ca lcola tore elettron ico, risale ndo fino all’epoca del pa leolitico.
5.2 Il museo virtuale
Il museo virtua le è un ambiente informatico ca ratterizza to da una struttu ra ipertestua le e ipermediale ed un sistema di interfacce, di metafore che si a vva lgo no di una rapprese ntazione grafica più o men o intuitiva e che consentono la na viga zione all’inte rno d i ta le ambiente, o vve ro la possibilità da p arte de l visitato re di compiere de lle a zion i e qu indi d i in tera gire col contesto potendolo anche modificare.[Nar01] È considerato uno
spa zio a rtificia le, creato per mezzo delle te cnolo gie
dell’informa zione e della comunica zio ne.
Esistono due p rin cipali modalità di fruizione dei muse i virtuali:
o remota ed indipend ente (off line )
o remota ma colle gata (on line).
La prima è rapp resentata dai CD-ROM, che consen tono una visita virtuale (fornendo immagin i molto dettagliate e curate nei minimi particolari) ma che non permettono nessuna intera zione diretta con il persona le esperto del museo. I contenuti del CD-ROM ino ltre, non po ssono esse re a ggiornati o
inte grati con nuo ve informazioni.
La seconda modalità consiste ne lla fruizione da pa rte del visitato re, di siti (o portali) inte rnet, n ei quali, gra zie al continuo e sostenuto svilup po delle tecno lo gie , il fruito re, tro va la stessa qualità dei CD-ROM, con la d ifferenza che ha la possibilità d i comunicare in mo do facile ed immediato con il pe rso nale del
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museo, e può fornire anche dei giud izi sulla qualità dei contenuti visionati. Ino ltre, u n museo virtuale fruib ile attra verso internet, permette al visita tore di accedere ad un ambiente sempre aggio rnato da pa rte del personale sp ecializzato.
All’inte rno de lla classe “musei virtua li” si possono definire ulteriori, e d ive rsi, sottoinsiemi.[Nar01 ]
o I due sottoinsiemi formati da informazione statica con
comunica zione unidire zionale (i CD-ROM), informazio ne dinamica con comunica zione bid ire zio nale (siti inte rnet).
o Il sottoin sieme definito in base al possesso dell’attrib uto
“riprodu zione d i alcune funzionalità museali
(conse rva zione, esposizione, attività didattica)”.
o Il sotto insieme d efinito in ba se all’attributo “o gge tto
d’atten zione è il co ntenuto del museo e non i suo i spa zi”.
o Il sotto insieme definito in base a ll’attributo “ricostru zio ne
più o meno fedele degli spa zi musea li".
Il museo virtuale, che si è ottenuto utilizzan do
l’app lica zione realizzata, ha le se gue nti ca ratteristiche.
o È un sito interne t e qu indi on -line.
o Differenzia i pe rco rsi in fun zio ne del profilo per
ra ggiun ge re gli obiettivi didattici.
o Focalizza l’atten zione sulla rip roduzione de gli o ggetti,
attra ve rso foto e filmati, piutto sto che ricostruire l’ambien te del museo che li co ntiene.
Il contesto che i p rodotti mu ltimedia li aiutano a ricostru ire
virtualmente into rno all’o ggetto conserva to ed esposto,
rappresenta secon do alcuni il ve ro “te rrito rio musea le”.[Nar01] Il maggior contrib uto dei musei virtuali alla didattica , consiste
nell’esse re un supporto va lido a lla visita, an ziché una
che si è ce rcato d i ottenere utilizzan do il pro totipo sviluppato, per la realizza zion e del museo virtua le di sto ria de ll’informatica.
5.3 Il museo di storia dell’informatica
Dall’ana lisi svo lta sulla didattica museale è emerso che per ra ggiun ge re gli ob iettivi d idattici p refissati, durante la visita al museo, è necessario riu scire a contestualizza re ne l modo corretto gli o ggetti esposti. Questo è possib ile utilizzand o chia vi di “lettura ” idonee, le quali variano in funzione della tip ologia di colle zione e d i museo.
In prima battuta il museo di sto ria dell’informatica p otrebbe sembrare un museo specia lizzato, per il quale è ne cessa rio ricostruire la sto ria degli o ggetti musealizzati, rispettan do i due criteri già cita ti:
o il p rimo rigua rda strettamente il suo sviluppo ne l tempo;
o il secondo è il punto di parten za per un’elabo ra zione più
genera le, al fine di comprendere il ru olo che que ll’o ggetto ha a vuto sto ricamente nella cu ltura e nella socie tà, co sì da ricontestualizzarlo e attribu irgli un significato.
Scendendo in maggiore detta glio, du rante una visita a questo museo, possono essere utilizzate anche chia vi di “lettu ra ” specia lizzate per altre tipolo gie di museo, poiché le altre discipline hanno sempre fornito a ll’informatica dei p ro blemi, la cui risolu zione ha prodotto gli strumenti con cettuali e te cnolo gici per supera re le esigen ze nate da l paleolitico in poi.
Nel museo di sto ria dell’informatica, non solo si posso no organizzare visite in funzione alle conoscen ze sulle discip line, ma anche distrugge re la perce zion e sbagliata che hanno i visitato ri della discip lina. E’ luo go comune pensare che
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l’informatica sia il persona l compute r, mentre in rea ltà è una ve ra e prop ria scienza che ha o rigin e prima de ll’in ven zione del calco latore e lettro nico, con la crea zione di strumenti u tili nella vita comune già nelle prime forme di civiltà.