• Non ci sono risultati.

Obiettivi didattic

2.4 Come preparare visite didattiche museal

Nella didattica museale il momento fondamentale

dell’apprendimento è la visita a l museo, durante la quale si dovrebbero ra ggiun ge re gli obiettivi d idattici prefissati.

La visita ad un museo, preparata dai docenti con una ponderata scelta d ei perco rsi e degli itinera ri da affrontare, in ra gione de gli obiettivi d idattici prefissati, può consentire cosi a gli allie vi di andare al di là d i una sterile acquisizione d i dati e d i nozioni e di com piere un’e sperien za densa di stimoli, che permetterà quell’in terio rizza zione dell’apprendimento in grado di

far sedimentare le conoscen ze appre se, rendendole dura ture nel loro baga glio cu ltura le [Zer06]. Quindi, il do cente de ve organizzare una fruizione museale che non solo pro voch i emozion i, ma che soprattutto consenta di attiva re un’esperien za cogn itiva comple ssa [Del08].

Oggi, non sembra esiste re un modello, a vva lo rato da sperimenta zioni scientifiche, che po ssa esse re applicato per ottenere un itinerario efficace, ma esistono de lle ip otesi già utilizzate in d ive rsi musei.

Nel se guito del pre sente para grafo sa rà p roposta un ’ipotesi di la voro formulata da A gnese Lomba rdo, che è stata a pplicata per la p repara zio ne di un percorso didattico per u n museo specia lizzato, il Museo Na zionale d egli Strumenti Musica li di Roma. L’ipotesi di la voro, come prima cosa e forse più intere ssante, fornisce una struttu ra organ izza ta in attività, generica e non spe cifica pe r la tipolo gia di museo.

Le principa li attività da compiere per la prepara zion e di

percorsi didattici museali, identifica te da Agnese Lombardo,

sono riportate d i se guito [Na r01].

1. Individua zione de l campo di indagin e e definizione degli obiettivi d idattici.

2. Rico gn izione d ella conoscen za del visitatore

sull’a rgomento e definizione del materia le necessa rio al fine di cominciare a presenta re il la vo ro.

3. Sele zione del mate ria le p resente ne l museo su cu i svo lgere il perco rso, ossia definizione d i un p erco rso d idattico, con l’ausilio d i un operatore museale.

4. Visita al museo: raffronto delle con oscen ze acqu isite in aula con quanto viene visto a l museo.

5. Rie labora zione in aula del la vo ro fatto e va luta zione (rielabo ra zione inte llettua le).

2 A N A L I S I D E I P R O C E S S I C O G N I T I V I P E R C O S T R U I R E P E R C O R S I D I D A T T I C I M U S E A L I

41

Non è stato esplicitato tra le attività, ma è di primaria importan za, a l fine di elabo rare percorsi d idattici efficaci, determinare la tip ologia di utenti a cui è rivo lto l’itinerario. Affinché la visita sia intere ssante e proficua, è n ecessa rio struttu rare il pe rcorso, ade guando lo alle struttu re co gnitivo - affettive de l tipo di utenza [Na r01].

Le attività appena citate, potrebbe ro esse re usate pe r la crea zione di perco rsi in dive rse tipo logie d i museo, perché la specia lizza zione, in funzione al tipo di museo, può avvenire durante lo svo lgimento delle attività stesse. Infatti il docente dovrà ra ggiun ge re attra verso il percorso didattico l’obiettivo formativo p refissato, attra ve rso il ra ggiungimento degli obiettivi didattici specifici p er la tipolo gia d i m useo. Solo in questo modo potrà essere data al visitatore la corretta chia ve di “lettura” de gli

oggetti musealizzati interessati d all’itinera rio della visita

all’inte rno del museo.

Si e vince che l’itinerario de ve esse re prepa rato con molta cura ed atten zione dal docente. Come prima cosa è necessa rio definire l’a rgomento e gli ob iettivi, che de vono far p arte de l programma formativo de gli studenti.

Successivamente dovranno esse re valutate le conosce nze che possiedono i futuri visitato ri su ll’a rgomento (rico gnizione ), per individuare quali concetti e quali no zion i, che sono prere qu isito, do vra nno essere introdotte prima de lla visita.

Altra attività fondamentale, che il docente dovreb be svolge re con il su pporto di un ope ra tore museale, con siste ne l sele zionare quali oggetti musea lizzati in serire ne lla visita. Spesso i musei hanno un allestimento trad iziona le, sono organizzati in sa le, in ognuna delle qu ali possono esse re esposti innumere voli reperti o opere d’a rte. E’ importante se lezionare quali sale visita re e su quali o ggetti porre l’atten zione. E’ stato dimostrato da u na ricerca svo lta negli ann i trenta nel Pennsylvan ian Mu seum of Art, che aumentando il numero di

quadri espo sti in u na sala, a lo tti d i 6, il tempo di pe rmanenza dentro la sa la au menta, anche se non in modo proporziona le, fino a 18 quadri, per poi diminu ire [Nar01]. Questa ricerca eviden zia come l’affollamento di o pere d’a rte, o anche altri oggetti, in una sala, sco ra ggia l’osse rva zione e non con sente d i “isola re” a lcuna op era dall’insieme.

L’ipotesi d i la vo ro appena analizzata, può e sse re

avvalo rata, poiché sembrano esserci delle similitud ini e quasi ven gono detta glia ti ma ggio rmente i passi d i o gn i attività, dall’elenco de i “co mpiti de gli inse gna nti” pe r la prepa ra zione di una visita museale pubblicato da Ivo Matto zzi. L’e le nco è il seguente [Mat86].

o Acqu isire ch iare zza su lla metodologia de l gen ere

storio grafico a l qu ale far se rvire la visita al museo: sto ria economica, storia della cu ltura materia le, storia d ella tecnica, storia de lla mentalità, …

o Conosce re bene le risorse del museo mediante i catalo ghi,

le guide, le pubb lica zioni varie e mediante la visita al museo.

o Impadronirsi de lla logica dell’esposizione e della

presenta zione in modo da rendersi conto de lle difficoltà che potranno incon trare gli allie vi.

o Capire quali sono gli itinera ri possibili e quali que lli più

produttivi a i fini de gli ob iettivi edu cativi pe rse guiti.

o Prendere contatto con gli espe rti del museo per

preannuncia re la visita, esporre il p rogetto ed ottenere la collabo ra zione possibile.

o Sele ziona re gli oggetti più approp riati alla realizza zio ne

degli ob iettivi d idattici.

o Prepara re i questionari a rispo ste m ultip le o le conse gne

dei compiti da far eseguire a gli stu denti del (o nel?? ?)

2 A N A L I S I D E I P R O C E S S I C O G N I T I V I P E R C O S T R U I R E P E R C O R S I D I D A T T I C I M U S E A L I

43

o Prepara re gli stud enti alle attività da svo lgere fornendo gli

delle p reconoscenze necessarie e del le ssico

indispen sabile per capire sia il questionario sia le didasca lie e i pann elli del museo.

o Realizza re la visita nei momenti di scarsa affluenza del

pubblico.

o Dare a gli allie vi il tempo e l’agio di co mpilare i questiona ri.

E’ bene pre ventiva re che il tempo della visita non e cce da le risapute capacità di attenzione dei ra ga zzi. Quando è possib ile è p iù vantaggio so rea lizza re due visite.

o Predispo rre il materia le complementare da utilizza re dopo

la visita al museo.

In conclu sione, p rendendo in prestito un termine d i la rgo uso nell’informatica, un percorso didattico museale p otrebbe essere visto com e “un’istan za” dell’a llestimento del museo, specifica per il profilo del fruitore e in funzione agli obiettivi formativi p refissati.

2.5 Conclusioni

Il docente, sia che prepari un seminario oppure un perco rso didattico museale, deve sempre co nsidera re la tipo logia d i uditore a cui sarà rivolto il suo la vo ro.

In entrambi i casi, il docente, come prima attività, do vreb be ordina re le prop rie idee. Nella p repara zione di un itinera rio didattico per il m useo, dopo ave r definito l’a rgomento e gli obiettivi educativi, che sono il punto di pa rten za anche nella prepara zione d i se minari, il docente d ovrà censire le conoscen ze dei futuri visitatori ed individua re le sale o i sin goli oggetti musealizzati utili a l ra ggiun gimento degli ob iettivi p refissati.

Solo su ccessivam ente, con le idee chia re, potrà de finire in dettaglio gli a spetti attra verso i qua li sviluppare il percorso a l museo.

Il fruitore do vrebb e essere coin vo lto dal docente in almeno tre fasi del p roce sso di app rendim ento, che posson o essere assimilabili ai tre atti d i una scene ggiatura e anche al modello utile pe r la p repa razione di un seminario. Nella p rima fase, di

introdu zione, il futuro visitatore dovrebbe acqu isire le

preconoscen ze ne cessa rie, mentre nella seconda fase, di sviluppo e confronto, è coinvo lto nella visita ve ra e propria de l museo. L’ultima fase, conclusiva, co incide con la ve rifica ed il consolidamento degli ob iettivi d i app rendimento prefissa ti.

Le slide, come illu strato ne l p rimo ca pitolo, sono un va lido supporto per il docente durante lo svolgimento di un se minario , allo stesso modo lo possono e ssere a nche per l’esecu zio ne delle fasi di un perco rso didattico musea le; sicu ramente lo so no nella prima e nell’u ltima fase. Di conse guen za, soprattutto nelle attività pre limina ri, il docente potrebb e essere supporta to da un sistema informatico che gli dia la possib ilità di cata logare e differenzia re per tipologia di pubblico dei contenuti multimediali. Un software che consente di creare delle slide, “montando” i contenuti multimediali caricati nel siste ma.

Le slide , come nell’ipotesi fatta nel precedente capitolo, dovrebbero esse re opportunamente classificate per co nsentire ad un engine di poterle ra ggruppare in modo ordinato per una successiva fruizion e.

Il do cente potre bbe usare le slid e multimedia li an che durante la visita de l museo, sia essa virtua le o reale. L ’u so di un softwa re in grado di gestire una, o meglio, dive rse se quen ze di

slide mu ltimedia li, potrebbe esse re utilizzato per crea re visite

virtuali d i un muse o. I contenuti multimediali possono riprodurre gli o ggetti musealizzati, attra ve rso la visualizza zione d i immagini o filmati. Inoltre, attra ve rso i conte nuti audio posson o essere

2 A N A L I S I D E I P R O C E S S I C O G N I T I V I P E R C O S T R U I R E P E R C O R S I D I D A T T I C I M U S E A L I

45

rip rodotti suoni d i antichi strumenti o contributi vo cali d i esperti museali. Il sistema informatico potreb be esse re utilizzato come supporto anche du rante una visita rea le del museo, se il docente

o i visita tori p ossono esse re dotati di d ispositivi wi-fi

manegge voli, o utilizza re pe rsonal computer facilmente

accessibili nel museo, in grado di rip rodurre i contenuti multimediali.

In entrambi i casi, sia che la visita sia reale che virtuale, si potrebbe supera re un notevole e sto rico limite dei musei, cioè ave re accesso, in modo virtua le, a i reperti o alle opere d’arte non esposte, ma conserva te nei depositi a causa dei limiti d i spa zio o per le caratte ristiche degli o ggetti stessi, che per

ra gion i di conserva zione o di altra na tura richiedono

un’esposizione selezionata o a rota zione. Un altro vanta ggio è d i fruire, sempre in m odo virtua le, di beni appartenenti a colle zioni esposte in musei diversi o distanti da quello che si sta visitando, ma utili ed inte ressanti per il ra ggiungimento de gli obiettivi formativi.

Documenti correlati