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Applicazione: il teorema di Hasse-Arf

Ora, sempre per la proposizione 1.15 si ha che l’estensione L/L `e non ramificata con estensione del campo dei residui K/K.

Definizione 2.4. Diciamo che L/K′ `e dedotta da L/K tramite estensione dei campi residui da K a K′.

Siano πK e πL due uniformizzanti rispettivamente di K ed L; allora,

poich´e le estensioni K/K e L/L sono non ramificate, πK e πL sono ancora

uniformizzanti rispettivamente di Ke di L′.

Se supponiamo che L/K sia di Galois con gruppo di Galois G, lo stesso vale per L/K; inoltre i gruppi di ramificazione di G (e i rispettivi salti) e le funzioni ϑi definite in precedenza sono le stesse per L/K e L/K′.

Tale costruzione ci dice quindi che possiamo, se necessario, estendere il campo dei residui dell’estensione di partenza conservando gli invarianti principali dell’estensione iniziale.

2.7

Applicazione: il teorema di Hasse-Arf

Siamo ora in grado di fornire una dimostrazione completa del teorema di Hasse-Arf.

Teorema 2.25. Sia K un campo completo rispetto ad una valutazione di-

screta e sia L un’estensione abeliana finita di K con gruppo di Galois G; supponiamo inoltre che l’estensione dei campi residui L/K sia separabile. Vale allora che, se v `e un salto della filtrazione {Gv} di G, v `e un intero.

Tradotto in termini di salti della ramificazione in basso il teorema diventa:

Teorema 2.26. Nelle ipotesi del teorema precedente, se µ `e un intero tale che Gµ≠ Gµ+1 allora φL/K(µ) `e intero.

La seguente proposizione `e un caso speciale del teorema precedente:

Proposizione 2.27. Sia L/K un’estensione ciclica e totalmente ramificata

con gruppo di Galois G e sia µ il pi`u grande intero tale che Gµ≠ {1}. Allora

φL/K(µ) `e un intero.

Mostriamo innanzitutto che la proposizione precedente implica il teorema di Hasse-Arf.

Dimostrazione. Sia L/K un’estensione che soddisfi le ipotesi del teorema e sia v un salto nella filtrazione{Gv}. Abbiamo precedentemente visto che, a meno

di rimpiazzare G con il suo sottogruppo di inerzia G0 possiamo supporre che

l’estensione L/K sia totalmente ramificata.

Poniamo G= Gv e sia G′′ il successivo gruppo di ramificazione (dunque

G′′ = Gv+ε ∀ε > 0 sufficientemente piccolo); dalla definizione vale allora che

G≠ G′′.

Per ipotesi G `e abeliano, dunque lo `e anche G/G′′; di conseguenza, utilizzando il teorema fondamentale dei gruppi abeliani, G/G′′ pu`o essere scomposto nel prodotto diretto di gruppi ciclici. Esiste allora un gruppo quoziente H di

G/G′′ ciclico e tale che l’immagine Hdi Gin H sia diversa da {1}.

L G′′ LG/G′′ KH K

Per la corrispondenza di Galois, G/G′′ `e il gruppo di Galois di una sot- toestensione L/K di L/K, e H `e il gruppo di Galois di una sottoestensione

K/K di L/K.

Indichiamo con ̃G = G/G′′; allora per costruzione esiste ̃H ◁ ̃G tale che H= ̃G/ ̃H. Utilizzando la proposizione 1.51 si ha che:

Hv = ( ̃G/ ̃H)v = ̃Gv H̃/ ̃H= (G/G′′)v H̃/ ̃H;

d’altra parte per ̃G si ha:

̃

Gv = (G/G′′)v= Gv G′′/G′′= GG′′/G′′= G/G′′,

dunque sostituendo si ha:

Hv = G/G′′ H̃/ ̃H= H′≠ 1 per costruzione.

Allo stesso modo calcoliamo Hv+ε:

2.7 Applicazione: il teorema di Hasse-Arf 45

ma

̃

Gv+ε = (G/G′′)v+ε= Gv+ε G′′/G′′= G′′/G′′= {1},

dunque sostituendo otteniamo:

Hv+ε = ̃H/ ̃H= {1}.

Abbiamo quindi dimostrato che Hv = H≠ {1} e Hv+ε = {1}. Utilizzando la

proposizione 2.27 si ha che v `e un intero, da cui la tesi.

Resta da dimostrare la proposizione 2.27.

Denotiamo con vL la valutazione discreta di L e sia π un uniformizzante di

L. Poniamo:

r= ∣G∣, r= ∣Gµ∣ e k = r/r.

Scegliamo un generatore s di G; poich´e il gruppo G `e ciclico per ipotesi, anche Gµ `e ciclico ed `e generato da σ = sk. A meno di estendere opportu-

namente i campi come mostrato nella sezione precedente possiamo supporre che il campo dei residui L= K sia diverso da Fp.

Sia V l’insieme degli x∈ L∗ di norma 1; d’ora in poi per comodit`a utiliz- ziamo la notazione esponenziale per il gruppo G (cio`e scriviamo xs al posto

di s(x) ).

Ricordiamo l’enunciato del teorema 90 di Hilbert:

Teorema 2.28 (Teorema 90).

Sia L/K un’estensione ciclica e di Galois e sia α un elemento di L. Allora N(α) = 1 ⇐⇒ esiste un elemento β ∈ L tale che α = βs−1, dove s `e un

generatore di Gal(L/K).

Una dimostrazione di tale teorema (che `e un risultato classico di teoria dei campi), pu`o essere trovata su [Bos].

Grazie al teorema 90 si vede che V pu`o essere espresso come

V = { ys−1 ∣ y ∈ Le < s >= G }.

Sia inoltre W il sottogruppo di V definito come:

W = {ys−1 ∣ y ∈ UL e < s >= G}.

Lemma 2.29. Il gruppo V/W `e ciclico.

Dimostrazione. Notiamo infatti che la mappa

t //πt−1

f ∶ G //V/W

definisce, per passaggio al quoziente, un isomorfismo tra G e V/W . Di con- seguenza V/W `e ciclico perch´e G lo `e.

Sia ora m un intero non negativo.

Definizione 2.5. Definiamo:

Vm= V ∩ ULm e Wm = W ∩ ULm.

Osserviamo facilmente che, poich´e W ⊂ V , anche Wm ⊂ Vm; inoltre i

gruppi Vm/Wm possono essere identificati con sottogruppi di V/W ed essi

formano una filtrazione decrescente di V/W .

Lemma 2.30. Per m sufficientemente grande, si ha Vm= Wm.

Dimostrazione. Dall’osservazione precedente vale che Wm ⊂ Vm ∀m ≥ 0;

dimostriamo l’inclusione ooposta. Fissiamo un elemento t∈ L on T rL/K(t) = 1

e denotiamo con m0= −vL(t). Sia x ∈ Vm con m> m0; mostriamo che x∈ Wm.

Consideriamo l’elemento: y= r−1 ∑ i=0 (x1+s+...+si−1 . tsi);

poich´e per ipotesi T rL/K(t) = 1, possiamo scrivere:

y− 1 = r−1 ∑ i=0 (x1+s+...+si−1 . tsi) − r−1 ∑ i=0 tsi = r−1 ∑ i=0 (x1+s+...+si−1 − 1) . tsi ,

da cui vL(y−1) > 0 e y ∈ UL1. Poich´e per ipotesi NL/K(x) = 1 si ha che y1−s = x,

da cui x∈ Wm.

Studiamo adesso le propriet`a dei quozienti successivi Vm/Vm+1Wm della fil-

trazione {Vm/Wm}.

2.7 Applicazione: il teorema di Hasse-Arf 47

Dimostrazione. Poniamo n= φ(m) in modo che m = ψ(n).

Sia x ∈ Vm e sia x l’immagine di x in ULm/ULm+1. Per definizione di Vm,

NL/K(x) = 1 dunque x appartiene al nucleo dell’omomorfismo:

Nn∶ ULm/ULm+1Ð→ UKn/UKn+1

definito precedentemente. Tuttavia dalla proposizione 2.21 il nucleo di Nn`e

isomorfo a Gm/Gm+1, che in questo caso `e banale per ipotesi. Segue quindi

che x= 0 e dunque x ∈ Vm+1.

Lemma 2.32. Sia m un intero positivo. Se l’immagine di Wm in ULm/ULm+1

`e non banale, allora l’immagine `e tutto Um

L/ULm+1.

Dimostrazione. Sia x un elemento di Wm che non appartenga a ULm+1; allora

x = ys−1 con y ∈ U

L. A meno di moltiplicare y per un elemento di UK (che

non cambia ys−1) possiamo supporre che y∈ U1

L; di conseguenza y= 1 + z con

vL(z) ≥ 1.

∀a ∈ OK poniamo ya= 1 + az e xa= ysa−1. Allora:

xa− 1 = s(ya) − (ya) ya = a(s(y) − y) ya = a y ya (x − 1).

Poich´e y/ya∈ UL1, si vede che xa∈ Wm e l’immagine xa in ULm/ULm+1 `e uguale

a ax, dove con a denotiamo l’immagine di a nel campo dei residui L = K. Tuttavia, poich´e x≠ 0, ogni elemento di Um

L/U m+1

L `e della forma ax, dunque

l’applicazione `e surgettiva.

Lemma 2.33. Sia n un intero tale che Gψ(n+1)= 1; sia m un intero tale che

n< φ(m) < n + 1;

allora, le immagini di Vm e Wm sono entrambe uguali a tutto ULm/ULm+1.

Dimostrazione.

ˆ Mostriamo che l’immagine di Vm `e esattamente ULm/ULm+1. Sia x∈ ULm

un rappresentante di x∈ Um L/U

m+1

L . Per ipotesi

n< φ(m) < n + 1, da cui: ψ(n) < m < ψ(n + 1),

quindi m≥ ψ(n)+1. Dalla proposizione 2.20 si ha che NL/K(x) ∈ UKn+1 e

il corollario 2.24 mostra che∃y ∈ ULψ(n+1) tale che NL/K(y) = NL/K(x).

Poniamo x= xy−1; in questo modo abbiamo ottenuto un rappresen- tante di x che appartiene a V ; di conseguenza l’immagine di Vm`e tutto

Um

ˆ Consideriamo ora Wm; la sua immagine in ULm/ULm+1`e un sottogruppo

che indichiamo con Hm. Per quanto visto in precedenza, V/W `e un

gruppo ciclico e quindi lo `e anche Vm/Wm perch´e sottogruppo di un

gruppo ciclico; di conseguenza il quoziente di Um L/U

m+1

L tramite Hm `e

anch’esso un gruppo ciclico. Tuttavia Um

L/ULm+1 `e isomorfo al gruppo additivo K, che non `e ciclico

in quanto stiamo supponendo K ≠ Fp. Si ha quindi che Hm ≠ 0, e il

lemma precedente mostra che Hm deve essere l’intero gruppo.

Lemma 2.34.

Sia m un intero e n il pi`u piccolo intero che sia maggiore o uguale a φ(m).

Se Gψ(n+1)= {1}, allora Vm = Wm.

Dimostrazione. Mostriamo per prima cosa che Vm = Vm+1Wm. Distinguiamo

due casi:

ˆ Supponiamo φ(m) ∈ Z; allora ψ(m) = n + 1 e ψ(n + 1) = m.

Poich´e {1} = Gm= Gψ(n+1)= Gm+1, per il lemma 2.31 si ha Vm = Vm+1,

e quindi Vm= Vm+1Wm;

ˆ se φ(m) ∉ Z allora n < φ(m) < n + 1 e il lemma precedente mostra che

Vm e Wm hanno la stessa immagine in ULm/ULm+1, da cui Vm= Vm+1Wm.

Applicando lo stesso ragionamento a m+ 1 si ha che Vm+1 = Vm+2Wm+1, da

cui Vm = Vm+2Wm. Applicando l’induzione otteniamo quindi che ∀k > 0 vale

Vm= Vm+kWm.

Prendendo k abbastanza grande si ha, dal lemma 2.30, Vm+k = Wm+k, quindi

Vm = Vm+kWm= Wm+kWm= Wm

da cui la tesi.

Possiamo infine dimostrare la proposizione 2.27.

Dimostrazione. Supponiamo per assurdo che φ(µ) non sia intero e sia ν + 1

il pi`u piccolo intero tale che ν+ 1 ≥ φ(µ).

Abbiamo allora che µ< ψ(ν + 1), da cui Gψ(ν+1)= {1}; utilizzando il lemma

precedente si ha dunque Vµ= Wµ.

Sia σ= sk il generatore di G

µ definito all’inizio e poniamo x= πσ−1.

Osserviamo che x∈ Vµ; infatti, se F = F ix(Gµ) allora, per il teorema 90 di

Hilbert si ha che NL/K(πσ−1) = 1, e quindi dalla composizione delle norme

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