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Approccio dei flussi di cassa

3. Misurazione del rischio di liquidità

3.1 Misure Funding Liquidity Risk

3.1.2 Approccio dei flussi di cassa

Per superare i limiti mostrati dall’approccio del cash capital position si ricorre a una metodologia che, pur presentando un grado di difficoltà maggiore per la sua elaborazione, permette di considerare un’intera scala delle scadenze. L’approccio dei flussi di cassa risulta il metodo più utilizzato dalle banche, di qualsiasi dimensione e livello di complessità operativa. Come visto, il metodo degli stock prevede una riclassificazione binaria delle poste di bilancio (monetizzabili e non monetizzabile per quanto riguarda le attività, volatili e non volatile per le passività) che non tiene conto di tutte le sfumature di liquidità che si verificano nella realtà: una posta a vista è per definizione più liquida di una vincolata per un mese, ma quest’ultima è a sua volta più flessibile rispetto a un’attività/passività con scadenza superiore. Bisogna inoltre considerare che alcune voci di bilancio con scadenza lontana nel tempo possono originare flussi di cassa a breve (si pensi ad esempio alle cedole intermedie di alcune obbligazioni) e pertanto è consigliabile imputare anche gli incassi e pagamenti intermedi invece del semplice rimborso finale. Il bilancio, secondo il metodo dei flussi di cassa, viene riclassificato di conseguenza come una maturity ladder94 comprendente un ampio e

dettagliato ventaglio di fasce temporali95. L’analisi dei cash-flow prevede la contrapposizione dei flussi di cassa in entrata e uscita attesi dalla banca nei mesi considerati e il loro raggruppamento in fasce di scadenza omogenee, con l’obiettivo di verificare che i flussi in entrata risultino sufficienti a coprire quelli in uscita. Come per il metodo precedente, la stima delle poste a vista è condotta considerando la scadenza effettiva e non quella contrattuale. Come si vedrà meglio nell’esempio successivo, gli esborsi derivanti dai depositi sono solo in minima parte imputati alla fascia overnight proprio per questo motivo. Il mismatch-based approach prevede un’analisi dei gap di liquidità, calcolati prima per fasce di scadenza e poi in maniera cumulata, secondo due tipologie96:

contractual liquidity gap, che prevede la mappatura dei flussi in base alla scadenza contrattuale;

94 In questo contesto è definita unadjusted maturity ladder perché costruita su flussi di cassa contrattuali. 95

RESTI e SIRONI, (2007), p. 7.

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operational liquidity gap, secondo la quale la mappatura dei flussi avviene in funzione della loro scadenza operativa o attesa.

La ripartizione dei flussi di cassa effettuata per ogni posta di bilancio sui gradini della scala delle scadenze rispecchia le aspettative della banca (formulate in base all’esperienza pregressa) ed è associata a una situazione di mercato ordinaria o moderatamente tesa. Gli scenari più critici sono invece quantificati a parte, secondo quanto previsto dalla Vigilanza riguardo alla misurazione dei rischi in relazione ai vari gradi di stress riscontrati. Per un esempio concreto di costruzione e valutazione di una

maturity ladder si riporta una dimostrazione elaborata da Resti e Sironi97:

Flussi di cassa attesi non corretti per gli unencumbered assets - milioni di euro

Fascia Flussi attesi in entrata Flussi attesi in uscita Flussi Flussi (limite superiore)

Impieghi Titoli Contanti e altro Depositi da clientela Altra raccolta Obbligazioni Impegni a erogare netti cumulati Overnight 40 10 -20 -20 -10 0 0 1 settimana 30 -50 -20 -15 -55 -55 2 settimane 80 -70 -15 -20 -25 -80 1 mese 70 100 -200 -15 -50 -10 -105 -185 2 mesi 100 90 -330 -10 -50 -10 -210 -395 3 mesi 200 110 -300 -10 -100 -10 -110 -505 1 anno 400 100 -400 -110 -100 -110 -615 3 anni 400 200 -300 -200 -300 -200 -815 5 anni 300 700 -650 -450 -100 -915 10 anni 650 100 750 -165 Oltre 200 50 250 85 Totale 2.470 1.450 10 -2.320 -400 -1.050 -75 85

FONTE: RESTI e SIRONI, (2007)

Come si può notare nella tavola sopra, a differenza di quella riportata come esempio per lo stock-based approach, non compaiono più gli stock bensì i flussi in entrata e in uscita ad essi associati. I valori sono comprensivi degli interessi e per questo motivo gli importi sono superiori rispetto a quelli riportati nella tabella degli stock. I flussi di cassa attesi sono suddivisi in 11 fasce di diversa scadenza, da quella overnight fino a quella oltre i 10 anni. Come detto, le poste a vista sono valutate in modo effettivo e non secondo la scadenza contrattuale e pertanto solo 20 milioni su 2,32 miliardi (totale depositi da clientela comprensivi di interessi) sono imputati alla fascia overnight; allo stesso modo solo una piccola quota dei flussi da impieghi sono attesi entro il mese

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successivo (220 milioni contro 2,47 miliardi). Secondo quanto detto rispetto alle aspettative derivanti dall’esperienza pregressa della banca, si può osservare in tabella come l’entità complessiva degli impegni ad erogare sono pari solo a circa il 25% del totale riportato nel bilancio riclassificato in maniera dicotomica (75/300); tale previsione rispetta infatti la convinzione da parte dell’intermediario che non tutte linee di credito messe a disposizione verranno realmente utilizzate dalle proprie controparti. La penultima colonna (flussi netti) riporta per ciascuna fascia temporale il relativo saldo di liquidità (cosiddetto liquidity gap marginale); l’ultima colonna (flussi cumulati) riporta il

liquidity gap cumulato totale, inteso come la sommatoria di ciascun liquidity gap

marginale con tutti quelli precedenti. Analiticamente:

Il saldo cumulato di liquidità rappresenta pertanto il fabbisogno (o surplus) finanziario nell’orizzonte temporale considerato, mentre il gap di liquidità per ogni periodo indica l’ammontare dei nuovi finanziamenti o impieghi da porre in essere. Se il saldo relativo al brevissimo periodo assume valori negativi significa che la banca non è in grado di compensare i flussi di cassa in uscita (considerati prevedibili) con quelli in entrata e pertanto indica un chiaro segnale di pericolo che può tradursi, in assenza di azioni correttive da parte dell’intermediario, in una grave crisi di liquidità.

Come specificato da Porretta98, la costruzione della maturity ladder permette la misurazione del rischio di liquidità operativo e strutturale, di tipo going concern e

contingency ma necessita di particolare attenzione nell’individuazione di:

- poste altamente liquide e relativi haircuts;

- cash flow delle poste fuori bilancio a vista o caratterizzate da un elevato grado di opzionalità;

- scadenza effettiva dei cash flow considerando i probabili comportamenti delle controparti. Per questo motivo, come visto, una parte dei deposti a vista è

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considerata a scadenza superiore e non tutti gli impieghi a vista sono imputati come prontamente revocabili.

L’analisi della maturity ladder dell’esempio risulta però in sostanza poco indicativa della realtà e pertanto scarsamente affidabile: i flussi di cassa relativi agli

unencumbered assets sono imputati alle varie fasce temporali in base alla loro scadenza

contrattuale, tralasciando la possibilità di utilizzo degli stessi come garanzia per ottenere nuovi finanziamenti anche nel brevissimo periodo. Tale approccio valutativo viene utilizzato nella metodologia ibrida discussa nel paragrafo successivo.