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La liquidità della banca centrale

2. Il rischio di liquidità

1.4 La liquidità della banca centrale

La liquidità della banca centrale si concretizza nella capacità di fornire la liquidità necessaria al sistema finanziario. Essa è dunque misurata come il flusso di base monetaria49 trasferita dalla banca centrale all’economia. Le banche centrali svolgono un ruolo fondamentale nella gestione della liquidità bancaria poiché forniscono le risorse liquide al sistema finanziario complessivo in modo da rendere disponibili alle tesorerie delle banche adeguati fondi per fronteggiare gli incassi e i pagamenti nel continuo, evitando cosi l’insorgere di tensioni sul mercato interbancario. Quest’ultimo è costantemente monitorato dalle banche centrali perché rappresenta, assieme al mercato monetario, un altro canale con cui gli istituti di credito possono riequilibrare le posizioni di liquidità. La banca centrale attraverso il monopolio della creazione di base monetaria, essendo l’unica autorizzata ad emettere banconote e a fornire riserve, controlla la liquidità sul mercato monetario e influenza i tassi d’interesse. Per perseguire tali obiettivi e fornire segnalazioni circa l’orientamento di politica monetaria adottato, la Banca Centrale Europea ha a disposizione un insieme di strumenti di politica monetaria: conduce operazioni di mercato aperto, offre operazioni attivabili su iniziativa delle controparti e impone agli enti creditizi di detenere riserve obbligatorie presso i suoi conti50. La creazione di base monetaria da parte della banca centrale è sollecitata da tre gruppi di soggetti: la pubblica amministrazione, il settore estero e il settore bancario. I primi due gruppi risultano sostanzialmente autonomi rispetto alle decisioni intraprese dalla banca centrale mentre il settore bancario, a causa del fabbisogno di base monetaria

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Cfr., TUTINO, (2012), pp. 30-34.

49 La base monetaria dell’area euro comprende le banconote e le monete in circolazione, le riserve

(scomponibili in obbligatorie e in eccesso) e le facilitazioni di deposito che le controparti detengono presso l’Eurosistema.

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e dell’esigenza di assolvere l’obbligo di riserva, presenta un deficit di liquidità. Quest’ultimo settore appare pertanto strettamente dipendente dalla banca centrale poiché è il principale destinatario delle operazioni di rifinanziamento. Nel processo di finanziamento al sistema economico la banca centrale figura come detto da erogatore di liquidità. Il soddisfacimento dei vincoli di liquidità imposti dalla normativa alle singole banche commerciali si traduce inevitabilmente in una interazione fra banca centrale e sistema bancario. Per spiegare meglio tale collegamento, si può ricorrere all’analisi del bilancio consolidato del Banca Centrale Europea.

Struttura del bilancio della banca centrale

Attivo Passivo

Rifinanziamento delle istituzioni creditizie

Disponibilità delle istituzioni creditizie sui conti correnti (riserve)

Operazioni di rifinanziamento marginale Operazioni di deposito presso la banca centrale

Attività nette sull’estero Banconote in circolazione

Depositi delle amministrazioni pubbliche

Altri fattori (saldo netto)

FONTE: BCE, (2005), p. 93.

Come si può ben osservare dallo schema di bilancio sintetico riportato sopra, la componente attiva è composta dalle tre principali modalità di erogazione di liquidità:

 rifinanziamento delle istituzioni creditizie: consiste nell’ammontare in essere delle operazioni di mercato aperto finalizzata all’immissione di liquidità nel sistema. Nel caso dell’area euro comprende sempre le operazioni di

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rifinanziamento principali e quelle a più lungo termine, ed eventualmente le operazioni di regolazione puntuale e di tipo strutturale;

operazioni di rifinanziamento marginale: rappresenta il credito overnight51 concesso dalla banca centrale alle istituzioni creditizie che necessitano di tale meccanismo;

 attività nette sull’estero: rappresentano la differenza fra il valore delle attività e passività in valuta estera detenute dalla banca centrale.

Dal lato del passivo invece compaiono cinque voci specifiche:

 disponibilità delle istituzioni creditizie sui conti correnti: denominata anche “riserve bancarie”, rappresenta i saldi delle istituzioni creditizie presso la banca centrale necessari a regolare le obbligazioni di pagamento relative alle transazioni interbancarie e ad assolvere l’obbligo di riserva;

 depositi presso la banca centrale: concerne l’ammontare dei depositi overnight ac- cesi su iniziativa delle controparti;

 banconote in circolazione: rappresenta il valore totale delle banconote immesse nel sistema dalla banca centrale su richiesta degli istituti di credito;

 depositi delle amministrazioni pubbliche: rappresentano i conti detenuti dalle Tesorerie nazionali presso le banche centrali nazionali;

 altri fattori (saldo netto): è una posta residuale in cui figura l’effetto netto delle residue voci di bilancio sulla liquidità del mercato monetario.

Poiché l’analisi delle poste di bilancio appena effettuata ha lo scopo di illustrare il modo in cui opera una banca centrale, risulta opportuno scindere lo stato patrimoniale in tre componenti principali52: l’offerta di liquidità della banca centrale, i “fattori autonomi” e le “riserve bancarie”.

Come illustrato nello schema seguente, l’ammontare netto della liquidità realmente erogato dalla banca centrale mediante le operazioni di politica monetaria agli istituti di

51 Rappresenta un’operazione valida per una sola notte (da cui il termine overnight). In pratica, una banca a

corto di liquidità può chiedere, a fronte di attività eligible poste a garanzia, alla banca centrale un prestito per una notte. Cfr.:

“http://www.borsaitaliana.it/notizie/speciali/politicamonetariaevitareale/ilcarovita/itassidiinteressedellaban cacentraleeuropea/itassidiinteressedellabancacentraleeuropea.htm”.

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Si ricorda che secondo la pratica contabile, il totale delle poste attive deve necessariamente eguagliare quello delle poste passive.

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credito è composto dalla somma dei “fattori autonomi” e delle “riserve bancarie”. Il primo componente influisce sulla liquidità del sistema bancario ed è denominato “autonomo” perché generalmente non deriva dalla funzione di politica monetaria della banca centrale53.

=

+

FONTE: RIELABORAZIONE PROPRIA, BCE, (2005).

53 Le “banconote in circolazione” e i “depositi delle amministrazioni pubbliche” non sono soggetti al

controllo delle autorità monetarie mentre le “attività nette sull’estero” possono essere controllate, ma non sono collegate alla politica monetaria.

OFFERTA DI LIQUIDITA’ MEDIANTE LE OPERAZIONI DI POLITICA MONETARIA RISERVE BANCARIE FATTORI AUTONOMI RIFINANZIAMENTO DELLE ISTITUZIONI CREDITIZIE PIU’ OPERAZIONI DI RIFINANZIAMENTO MARGINALE MENO OPERAZIONI DI DEPOSITO PRESSSO LA BANCA CENTRALE BANCONOTE IN CIRCOLAZIONE PIU’ DEPOSITI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE MENO ATTIVITA’ NETTE SULL’ESTERO PIU’ ALTRI FATTORI (SALDO NETTO) DISPONIBILITA’ DELLE ISTITUZIONI CREDITIZIE SUI CONTI CORRENTI

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La seconda componente (riserve bancarie) comprende invece la disponibilità delle istituzioni creditizie presso la banca centrale54. Come detto in precedenza, il settore bancario presenta un deficit di liquidità (rappresentato dal lato passivo dello stato patrimoniale della banca centrale) che viene bilanciato dalle operazioni di politica monetaria (la componente attiva del bilancio della banca centrale) attuate dalla banca centrale. A questo punto è facile comprendere la relazione esistente fra la liquidità della banca centrale e quella del sistema bancario e il meccanismo mediante il quale la base monetaria viene trasferita al mercato per poi refluire alla banca centrale. Nel bilancio di una banca centrale figurano elementi che hanno la funzione di assorbire liquidità dal sistema finanziario, quali fattori autonomi (per lo più le banconote in circolazione55 e riserve bancarie, e poste che rappresentano i fattori di immissione di liquidità (le operazioni di rifinanziamento)56.