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Appunti per la fase di Stoccaggio e Conservazione

4. Criticità del settore e linee guida

4.3 Appunti per la fase di Stoccaggio e Conservazione

Anticipo della raccolta

Effettuare raccolte tempestive ed una immediata essiccazione garantiscono un abbattimento della potenziale carica di tossine. La permanenza del mais in campo, soprattutto in presenza di cattive condizioni climatiche, causa un rapido deterioramento della qualità. Si dovranno preferire quindi raccolte anticipate. Anticipare la raccolta per previene la fase più attiva dell'invasione fungina. Nello specifico per l’aspergillo e delle aflatossine, l’umidità ottimale della cariosside per lo sviluppo del fungo è compresa tra il 16 ed il 20%. Valori di umidità al di sotto del 20% sono considerati ad elevato rischio in quanto possono favorire l’accumulo delle aflatossine, soprattutto in annate con andamento stagionale caldo e asciutto. Nelle varie regioni del Nord i disciplinari stabiliscono di raccogliendo la granella con umidità non inferiore a livelli di umidità diversi che variano dal 22% (Lombardia) al 24% (Friuli Venezia Giulia).

Effettuare una raccolta anticipata consente anche di ridurre la contaminazione dalle fumonisine. Ne consegue che e preferibile effettuare trebbiature tempestive, anche se con qualche punto di umidità in più, in modo da ridurre il tempo a disposizione dei funghi tossigeni per svilupparsi e accumulare tossine nella granella.

40 Modalità di raccolta granella

La raccolta è una delle fasi in cui e possibile intervenire maggiormente per il controllo delle micotossine. La formazione di questi metaboliti avviene a partire dalla fase di maturazione cerosa della granella.

Un’azione non energica di trebbiatura seguita da un’accurata pulitura e ventilazione della granella, possono concorrere a ridurre significativamente la presenza di cariossidi ammuffite, spezzate o fessurate. La trebbiatura ottimale si realizza con le mietitrebbiatrici a flusso assiale, che riducono notevolmente le lesioni alle cariossidi; operando con macchine di tipo tradizionale si possono ugualmente ottenere buoni risultati a condizione che la macchina sia ben regolata, che l’umidità della granella sia sufficientemente elevata e che si mantenga una bassa velocità sia del battitore sia dell’avanzamento. In caso di cattiva trebbiatura (velocità troppo elevate su prodotto secco, con lesioni alla granella) si verificano perdite sia in campo sia al momento della pulitura delle cariossidi, con relativo danno economico per il produttore.

È responsabilità del raccoglitore:

• Regolare al meglio la distanza e la velocità del battitore in funzione del tipo di prodotto da raccogliere (varietà, umidità, forma della cariosside) controllando in “vasca” il processo.

• Evitare velocità di avanzamento eccessive. • Aumentare i flussi d’aria della mietitrebbia. • Adottare crivelli più aperti.

• Evitare, la raccolta delle spighe a contatto con il terreno (continua regolazione della testata). • Diminuire i “giochi” di coclee ed elevatori, eliminare ogni giorno i materiali fermi negli spazi morti.

• Raccogliere a parte zone di campo stressate, individuate con attività di “scouting” (controllo “a terra” dello stato della coltura).

Raccolta trinciato e pastone

Per la produzione di trinciato integrale, la trinciatura tempestiva intorno al 35% di sostanza secca dell’intera massa da insilare e un requisito per condizioni di basso rischio di contaminazione da micotossine. Nella fase di formazione dell’insilato le pratiche che consentono di compattare e chiudere efficacemente l’insilato per indurre velocemente e compiutamente la fermentazione lattica riducono il rischio di contaminazione. Per il pastone da granella, le indicazioni appena fornite sono ancora più importanti. In particolare la raccolta deve essere effettuata ponendo particolare attenzione al rispetto dell’umidità del materiale da insilare (65-70% di sostanza secca).

4.3.2 Intervallo tra raccolta ed essicazione

E’ opportuno che i tempi di raccolta e di trasporto siano concordati tra produttore, trebbiatori ed essiccatoio in modo tale che il completamento dell’essiccazione avvenga nel più breve tempo possibile, con periodo di attesa in cumulo ridotto e, complessivamente, non più di 48 ore a partire dalla trebbiatura, che dovranno essere ridotte a 36 ore in caso di temperatura ambientale

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superiore ai 24°C. Inoltre, si raccomanda di eseguire la pulizia dei mezzi di trasporto al fine di eliminare eventuale materiale contaminato.

4.3.3 Trasporto

Effettuato con mezzi i idonei alla movimentazione di materiali sfusi di piccole dimensioni dotati di rivestimenti lisci o tali da impedire incrostazioni e depositi permanenti di materiali residui, di facile pulizia e di rapido svuotamento. I tempi di permanenza del materiale verde sui mezzi di trasporto deve essere ridotto ai meri tempi tecnici di percorrenza “campo – impianto (o piarda)”. Gli operatori devono essere istruiti e responsabilizzati su questo argomento. E’ inoltre necessario effettuare una corretta manutenzione dei mezzi, ordinaria e straordinari.

4.3.4 Centro di raccolta diverso da essiccatoio

Nel caso in cui il mais verde sia ritirato direttamente dal centro di raccolta (piarda), questo deve organizzare il ritiro e la consegna del prodotto all’essiccatoio affinché l’essiccazione sia effettuata entro le 48 ore dal ricevimento al centro stesso di raccolta (piarda). Rappresentando questa fase un punto critico, è necessario prevedere la registrazione della data e ora di arrivo di ogni lotto di granella in entrata e il relativo tenore di umidità. Gli stoccatori che dispongono di impianti di condizionamento e raffreddamento del mais verde possono aumentare i tempi di stoccaggio in pre-essiccazione fino a 72 ore.

4.3.5 Accettazione

Il flusso del materiale umido in entrata deve essere commisurato alla reale capacità di essiccazione dell’impianto. Nella fase di accettazione del prodotto presso un centro di essiccazione e stoccaggio sono comprese le fasi di ricevimento e scarico della granella.

controllo fisico

Individuare l’eventuale presenza di corpi estranei macroscopici (riferimento contratto nazionale 103)

- controllo visivo (rif. contratto nazionale 103)

Verificare il colore, la presenza di grani scuri per alterazioni biologiche, l’assenza di muffe (cariossidi ammuffite, fermentate, germinate, spezzate) e di parassiti animali, o inquinamento da semi di infestanti

pulitura - a monte

In caso di positività ai controlli fisici e visivi è necessario procedere alla vagliatura della partita utilizzando o getti d’aria, o aspiratori o vagli, o griglie o metodi combinati “densimetrici”.

Coloro che hanno a disposizione l’impianto di pulitura al verde eliminano gli eventuali contaminanti fisici o “corpi estranei” che possono essere parti verdi (brattee, tutoli, stocchi) oppure sassi, terriccio, pezzi di plastica. L’attrezzatura utilizzata per la pulizia va tenuta in buona

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efficienza. Pertanto deve essere predisposta un’apposita procedura per la manutenzione periodica e il controllo del corretto funzionamento del pulitore.

controllo strumentale sulla percentuale di umidità

L' umidità va riportata sui documenti di consegna; laddove si verifichi una percentuale di umidità inferiore al 20% - 22% (dipende dalle regioni), in presenza di molte rotture o grani avariati, è necessario considerare la partita come “a rischio”, e predisporre procedure di essiccazione e pulizia più severe ed adeguate (in entrata o più facilmente in uscita dall’essiccatoio). Su queste partite è necessario prevedere l’umidità di conservazione costantemente al di sotto del 14 % e l’applicazione di sistemi di pulitura più selettivi nei confronti di granelli striminziti, spezzati o difettati. Sarà necessario, inoltre, effettuare campionamenti lungo i flussi di movimentazione delle partite e prevedere un’analisi quantitativa relativamente all’inquinamento da micotossine. Per ridurre i rischi di fermentazione, monitorare la temperatura del cumulo “verde” e di destinare prioritariamente all’essiccazione le partite con il grado di umidità più elevato.

4.3.6 Essiccazione

L’obiettivo è quello di raggiungere il valore dell’umidità finale od umidità residua pari al 14%. Ogni azienda risponde agli obiettivi fissati dalle linee guida con l’utilizzo al meglio delle attrezzature di cui dispone. La temperatura di esercizio in fase di essiccazione è di 90°C +/- 30°C o 90°C +/- 20°C (dipende dalle regioni), variabile a seconda dell’umidità del prodotto da essiccare e delle condizioni ambientali esterne, salvo diversa indicazione della ditta costruttrice dell’impianto. Essendo questo un punto critico bisogna procedere al monitoraggio, per ogni lotto, del rapporto tempo/temperatura prevedendo la sua registrazione e le misure correttive qualora il tenore d’umidità residuo sia al di fuori del limite critico predeterminato.

pulitura a valle

Sulla granella in uscita dal processo di essiccazione dovrà essere effettuata una pulizia al secco per l’eliminazione delle polveri e parti piccole presenti (generate da parti spezzate o cracking). Il sistema di pulitura dovrà essere idoneo, (vagli o aspiratori o getti d’aria o griglie o metodi combinati “densimetrici”) e in grado di garantire l’eliminazione delle impurità. Dovrà essere prevista apposita procedura per la manutenzione di tale attrezzatura verificandone il corretto funzionamento attraverso il controllo visivo del prodotto dopo trattamento.

4.3.7 Umidità

Una umidità finale della granella, adeguata alla tipologia dell’impianto, alla durata dello stoccaggio ed alle caratteristiche del prodotto in entrata è la condizione primaria per inibire ogni attività fungina in fase di conservazione

Umidità di riferimento pari il 14%

Come indicato dall’attuale Contratto Nazionale 103. - Può essere considerata idonea in riferimento alle caratteristiche medie degli impianti, al tempo di conservazione ed alle condizioni climatiche dei nostri ambienti di produzione.

43 Umidità superiori, fino al 14,5-15%

Tecnicamente sopportabili soltanto per impianti “più che ordinari” (con la possibilità di raffreddamento della massa o di atmosfera controllata in silos verticali) o per prodotti con livelli di acqua libera relativamente più bassi rispetto alla media (granella ad alto peso specifico con endosperma duro).

Umidità prudenziale intorno al 13-13,5%

È consigliata per impianti con minori possibilità di controllo del prodotto (impianti con conservazione in capannone o platea).

Umidità di garanzia intorno al 12-12,5%

Viene adottata quando esistono strette condizioni contrattuali con utilizzatori finali esigenti, oppure quando vengano stoccati prodotti a rischio per probabile presenza di aspergillus dal campo.

4.3.8 Partite a rischio in fase di accettazione

Le partite oggetto di segregazione in fase di accettazione devono essere sottoposte ad azioni correttive quali: pulitura, ventilazione ed altri interventi appropriati opportunamente descritti ed essiccate a parte. Tali partite potranno rientrare nel circuito del prodotto conforme solo dopo controllo con esito favorevole.

4.3.9 Stoccaggio

La granella in uscita viene portata attraverso nastri trasportatori ai silos di stoccaggio; con pulizia e disinfestazione dei locali atti allo stoccaggio. Il controllo delle temperature in post-essiccazione è importante soprattutto nelle prime fasi di stoccaggio, in quanto possono avvenire dei fenomeni di “rinvenimento”, con innalzamento anomalo della temperatura. Al fine di evitare tali fenomeni e garantire condizioni omogenee del prodotto è raccomandabile il ricorso alla ventilazione forzata, alla refrigerazione - condizionamento (temperature comprese tra 15 e 18°C) o alla movimentazione della massa stoccata. Questa fase, è un punto critico e deve essere tenuta sotto controllo attraverso la verifica della temperatura, stabilendo a priori frequenza e modalità del controllo e le azioni correttive in caso di superamento dei limiti critici.

4.3.10 Conservazione

Durante la fase di conservazione il prodotto già stoccato deve essere sottoposto ad ulteriore analisi; lo stoccatore definisce: l’entità del lotto da controllare, le procedure di campionamento (tale da garantire la rappresentatività), le micotossine da ricercare e il numero di analisi da effettuare in base alle risultanze dei controlli precedenti. In ogni caso deve essere eseguita almeno una analisi durante tutto il periodo di conservazione.

44 4.3.11 Partite in uscita

Il piano di autocontrollo prevede la pulizia dei sistemi di convogliamento, dei mezzi per la movimentazione e degli automezzi adibiti al trasporto al fine di evitare successive ricontaminazioni.

Verificare il rispetto dei limiti di legge vigenti relativamente all’inquinamento da Aflatossina B1, con registrazione dei risultati. Nel caso di superamento di tali limiti, il prodotto potrà lasciare l’impianto a condizione che ne venga abbassato il livello di inquinamento mediante ulteriore trattamento

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