• Non ci sono risultati.

4. Criticità del settore e linee guida

4.2 Linee guida Fase di campo

4.2.1 Avvicendamento e gestione dei residui colturali

L’entità delle contaminazioni sono strettamente correlate alla presenza dell’inoculo nel terreno, in quanto l’infezione si verifica ad opera di conidi e/o propaguli presenti nel terreno o su i residui colturali infetti, ma sono da rapportare alla facilità con cui i diversi funghi tossigeni sono in grado di produrre e diffondere l’inoculo stesso.

Nel caso di F, verticillioides produttore di fumonisine, l’abbondante inoculo evidenzia che l’adozione di una rotazione più ampia delle colture non ha effetti significativi sulla incidenza del patogeno. Il fungo è endemicamente presente nel terreno e sui residui colturali ed uno sforzo per ridurre il potenziale di inoculo attraverso una rotazione più ampia non sembra abbia portato risultati apprezzabili.

Nel caso di F. graminearum produttore di DON e Zearalenone, la relativa difficoltà a diffondere l’inoculo consiglia in ambienti o condizioni a forte rischio di tali contaminazioni, di far precedere il mais da una coltura in grado di lasciare pochi residui colturali (soia, girasole, pisello proteico, barbabietola, erba medica) o in alternativa, specie dopo cereale vernino o il mais da granella effettuare le lavorazioni che assicurano un elevato e completo interramento dei residui colturali evitando le minime lavorazioni o la semina su sodo.

Nel caso di A. flavus, produttore di aflatossine, la produzione di inoculo è favorita dalla presenza di abbondanti residui da parte della coltura in precessione, ma l’entità dello stesso è soprattutto influenzata dalle condizioni meteorologiche e dallo stress. Pertanto l’avvicendamento colturale

34

rimane una pratica consigliabile soprattutto nelle condizioni in cui la pianta di mais si avvantaggia delle migliori condizioni agronomiche.

In areali a forte infestazione da Diabrotica occorre evitare la monosuccessione prolungata per ridurre i danni alla pianta che risultano favorire la contaminazione da micotossine.

La trinciatura fine delle stoppie può concorrere a ridurre la presenza di piralide della prima generazione.

4.2.2. Gestione del terreno

Le sistemazioni del terreno prima della semina della coltura devono essere condotte in maniera tale da favorire la crescita delle piante ed evitare condizioni anche temporanee di stress. Pertanto si consiglia di curare con attenzione lo sgrondo delle acque in eccesso, in particolare modo nei terreni meno permeabili dove il drenaggio può essere limitato.

Nei terreni sciolti o ghiaiosi la coltivazione del mais deve essere limitata alla disponibilità di acqua irrigua per evitare stress che possono condurre a forte contaminazioni da aflatossine e fumonisine. 4.2.3. Modalità di Semina

Scelta varietale

L’effetto varietale sullo sviluppo delle micotossine nella granella è spesso marcato.

E’ necessario scegliere un ibrido idoneo alle condizioni pedoclimatiche e all’agrotecnica applicabile nella zona di coltivazione, tenendo conto della necessita di contenere gli stress di natura biotica (competizione con le malerbe, presenza di fitofagi) e abiotica (carenze o eccessi nutrizionali e idrici), deve essere finalizzata a contenere la durata del periodo dalla maturazione lattea alla raccolta, adottando ibridi di classe opportuna.

In ogni condizione dove sia probabile un certo stress è opportuno orientarsi su ibridi a ciclo medio- precoce mentre nelle condizioni più favorevoli a ciclo medio tardivo se le semine sono tempestive. In ambienti freschi gli ibridi più tardivi presentano maggiori rischi di contaminazioni da zearalenone, DON e ocratossina A. Un andamento analogo è stato osservato anche per le fumonisine ma solo in alcuni anni, mentre è molto più chiara la relazione che queste tossine hanno con altre caratteristiche varietali della granella ed in particolare con la compattezza del chicco, risultando più contaminate quelle con granella a frattura più farinosa.

La scelta della varietà è inoltre di prima importanza per rispondere alle esigenze delle diverse filiere. Caratteristiche della spiga e della granella

Orientativamente alcune caratteristiche morfologiche della spiga e della granella possono essere di qualche vantaggio nel contenere lo sviluppo del fungo: completa copertura della spiga e brattee consistenti, efficace a limitare i danni da insetti; portamento non eretto della spiga in fase di maturazione, ad evitare la ritenzione dell’acqua piovana e la reidratazione della granella; granella a frattura semivitrea (a buona durezza dell’endosperma) per la minore suscettibilità alle rosure da insetti e alle rotture meccaniche nei processi di raccolta, essiccazione, movimentazione.

35

Si ricorda ancora che gli ibridi a frattura vitrea o semivitrea ad alto peso specifico sono indicati per le filiere food, la produzione di gritz, per le produzioni avicole, quelle a frattura intermedia o semi farinosa per la filiera amido o del suino pesante.

Epoca di semina

Centrale per il controllo delle fusarium tossine (fumonisine, DON e zearalenone) è l’anticipo dell’epoca di fioritura con l’obiettivo di completarla entro giugno. Questa è ottenibile con una semina tempestiva (possibilmente entro la metà di aprile e comunque quando la temperatura del terreno è di almeno 10°C da alcuni giorni a 5 cm di profondità), la corretta preparazione dei terreni,la collocazione in banda di concimi fosfo-azotati alla semina, le lavorazioni successive dell’interfila accoppiate con distribuzione di concimi azotati.

Densità

Adozione di investimenti equilibrati in relazione ai possibili stress colturali: le colture troppo fitte possono manifestare in modo più grave i sintomi di appassimento, proterandria, disseccamenti basali con negative conseguenze produttive più evidenti con limitati rifornimenti idrici. In questi casi è conveniente ridurre la densità ottimale di 1 piante/m2 al fine di non indurre condizioni di stress idrico accentuato.

Alti investimenti possono essere adottati con ibridi di taglia controllata, di ciclo adeguato all’ambiente e con sesti di impianto adatti (interfila di 45-50 cm oppure con file binate). In ambienti freschi con maturazioni di norma prolungate evitare gli alti investimenti.

Concia

La concia fungicida del seme con agrofarmaci non e in grado di agire direttamente sulle infezioni fungine da Fusarium che interessano la spiga. Ciò nondimeno proteggendo la pianta nel primo sviluppo permettono di ridurre forme di stress che si ripercuotono sulla crescita regolare delle piante in campo.

Geodisinfestanti

In ambienti colturali con una potenziale e riconosciuta presenza di elateridi e soprattutto in successione a mais, patata e prato, l’impiego di insetticidi granulari alla semina è consigliata per proteggere le piante nel primo sviluppo. L’effetto di questi insetti sulle tossine è indiretto, in quanto proteggendo l’investimento concorre a sostenere la produzione e quindi a contribuire ad attenuare l’attacco di insetti che colpiscono la spiga e diluire i contaminanti con la maggiore produzione. In ambienti con forte presenza di diabrotica, la difesa di geo-insetticidi in banda contribuisce ad abbassare l’attacco alle radici e lo stress conseguente con i vantaggi più volte accennati sulla sanità della granella.

36

L’intensità dell’infestazione e la produzione di tossina da parte del fungo sono correlate all’apporto sub ottimale di elementi nutritivi o uno sbilanciamento tra gli stessi. Pertanto la fertilizzazione deve basarsi su una corretta applicazione del bilancio degli elementi fertilizzanti, tenendo presente una realistica aspettativa di resa e un buon bilanciamento azoto/potassio. Apporti di azoto equilibrati risultano essere il miglior compromesso per contenere lo sviluppo delle muffe e per assicurare un’elevato valore merceologico della granella: infatti, carenze nutrizionali si riflettono sul peso specifico e sulle rese di lavorazione e di trasformazione in ogni filiera.

Indicazioni: nel caso di probabili infezioni da F. verticillioides e A. flavus stress nutrizionali per carenze azotate comportano maggiori infezioni e rischi di contaminazione da fumonisine e aflatossine; viceversa, elevati apporti dell’elemento nutritivo concorrono ad aumentare il rischio di elevate infezioni di F. graminearum per il prolungamento eccessivo della maturazione e quindi maggiori concentrazioni di zearalenone e DON. Anche se in modo meno evidente, gli stress provocati da altri elementi (P, K, S) possono anch’essi favorire la crescita delle muffe.

In ogni condizione, ma in particolare nei suoli più freddi la concimazione localizzata fosfo-azotata alla semina è di grande importanza per il positivo effetto sullo sviluppo della pianta e sull’anticipo della fioritura. Per l’azoto distribuito in copertura sono opportuni interventi frazionati quando la dose da applicare in copertura supera i 100 kg/ha di N; inoltre è buona norma associare le concimazioni di copertura con gli interventi di sarchiatura per provvedere tempestivamente all’interramento dei fertilizzanti.

Il mais risponde molto bene all’impiego di ammendanti organici di origine zootecnica o da impianti di biogas. Ai fini di una corretta impostazione del bilancio, la concimazione organica deve essere adeguatamente considerata, al fine di non sotto o sovrastimare la quantità di unità fertilizzanti. 4.2.5. Irrigazione

Un adeguato e regolare rifornimento di acqua alla coltura contribuisce a mantenere un adeguato stato sanitario della coltura.

Indicazioni: nelle situazioni di non completo controllo del fattore acqua, per ridotta disponibilità o alti costi di distribuzione, e nelle aree con maggiore incidenza di eccessi termici, è opportuno diminuire il potenziale livello di stress evapotraspiratorio anticipando l’epoca di fioritura e adottando investimenti moderati. Negli ambienti dove l’acqua può essere un fattore limitante e necessario quindi optare per semine anticipate e ibridi di ciclo opportuno e che meglio si adattano agli stress idrici. Più in particolare, lo stress idrico successivo alla maturazione cerosa della granella crea una situazione di alto rischio di infezioni in campo da A. flavus tale da favorire in modo rilevante l’accumulo di aflatossine. Nel caso di infezioni da muffe del genere Fusarium, occorre evitare gli stress, in particolare durante la fase di fioritura. Si segnala inoltre che irrigazioni tardive, successive all’inizio della maturazione cerosa, in suoli compatti, possono prolungare lo stay green rallentando la maturazione della granella a favore dello sviluppo di tali muffe e quindi l’accumulo di fumonisine, DON e zearalenone.

In caso di significativi stress idrici la granella assume un peso inferiore e un valore merceologico scadente riducendosi il contenuto negli elementi costitutivi della cariosside.

37 4.2.6. Gestione delle infestanti

Un elevato livello di piante infestanti influenza negativamente la sanità della granella per l’accentuazione degli stress sia idrici sia nutrizionali alla pianta.

Indicazioni : trattamenti con diserbo chimico secondo le norme e interventi di sarchiatura (in abbinamento alla somministrazione di N) in pre e post emergenza della coltura.

Per le colture convenzionali, i piani di diserbo chimico o integrato danno origine a infestazioni in genere contenute con qualche eccezione per le capezzagne; nel caso quest’ultime si presentassero molto infestate è opportuno organizzare la raccolta per separare le produzioni originate dalle capezzagne perché la loro maggiore contaminazione può significativamente influenzare la qualità dell’intero campo.

4.2.7. Difesa e trattamenti antipiralide

L’attività larvale sulla spiga della piralide (Ostrinia nubilalis), oltre che di sesamia (Sesamia spp,) ed elicoverpa (Helicoverpa spp.), favorisce la contaminazione della granella da parte di F.

verticillioides e di A. flavus produttori di fumonisine e di aflatossine, mentre la diffusione di F. graminearum, e quindi la presenza di zearalenone e DON, non sembra essere influenzata dalla

presenza del lepidottero. Forti riduzioni delle contaminazioni da fumonisine e anche di aflatossine sono quindi possibili attuando gli interventi di lotta preventiva e/o diretta verso questi insetti. Tra i primi le indicazioni sono di non utilizzare gli ibridi manifestamente più suscettibili alla piralide, di anticipare l’epoca di fioritura per anteporre le prime fasi della maturazione, le più sensibili della coltura, al momento di maggiore infestazione.

Tra i metodi di lotta diretta il trattamento mediante insetticidi alle larve di seconda generazione del fitofago, effettuato, mediante macchine irroratrici munite di trampoli, è attualmente quello più efficace.

L’applicazione deve essere realizzata secondo specifiche strategie intervenendo al momento in cui le catture degli adulti della prima generazione diventano rilevanti, per fioriture entro la prima decade di luglio e al termine della fioritura femminile (all’inizio dell’imbrunimento delle barbe) per quelle più tardive. Il trattamento risulta meno efficace nelle colture seminate tardivamente. La difesa dalla piralide rappresenta anche un elemento importante per aumentare l’integrità del chicco e quindi l’efficienza dei processi molitori e in particolare per la produzione di gritz grandi e di homini gritz.

Non sono attualmente registrati fungicidi espressamente applicabili per controllare le muffe tossigene; sono invece possibili le applicazioni fungicide per la difesa della foglia da l’elmintosporio (Setosphaeria turcica) e dalle ruggini (Puccinia spp). L’indicazione è di effettuare tali applicazioni dalla 8a foglia all’emissione del pennacchio. Viceversa, trattamenti successivi dalla fine della fioritura alla maturazione lattea possono incrementare la concentrazione delle fusarium tossine (fumonisine, DON, zearalenone).

38 4.2.8. Raccolta

Epoca di raccolta

Le raccolte anticipate garantiscono un prodotto di sanità sempre superiore. Nel caso di raccolte a fine estate e di possibili contaminazione da aflatossine è indicato di raccogliere sopra il 22% di umidità della granella. Nel caso la trebbiatura sia ritardata nel corso della stagione autunnale, la probabilità di un peggioramento della qualità igienico-sanitaria delle produzioni risulta assai elevato per gli ibridi tardivi, con possibili forti incrementi per fumonisine e soprattutto DON e zearalenone. In queste condizioni è indicata un’umidità ideale per la raccolta prossima al 28% di umidità della granella.

Operazioni di mietitrebbiatura

Le fessurazioni (cracking) e le rotture della granella favoriscono la penetrazione e lo sviluppo delle muffe nella cariosside nel post raccolta e rendono meno efficaci le operazioni successive di pulitura. Pertanto sono indicate la regolazione attenta degli organi trebbianti e la raccolta entro intervalli compresi tra il 22 e il 26% di umidità a cui corrispondono i minori danni alla granella. E’ opportuno trebbiare e mantenere separate le zone periferiche dell’appezzamento, più a rischio di stress per la coltura e potenziale contaminazione da micotossine, rispetto al resto del campo. La riduzione di fessurazioni e rotture rappresenta un obiettivo di grande rilevanza per la produzione per le filiere alimentari, non solo per i motivi prima ricordati, ma per la positiva influenza sulle rese molitorie e il raggiungimento delle giuste granulometrie.

4.2.9. Percorsi produttivi

Nessuna delle pratiche colturali fino ad ora considerata è, se singolarmente adottata, in grado di assicurare una riduzione importante delle principali tossine, mentre si ottengono risultati rilevanti solo applicando le diverse pratiche in modo corretto e combinato secondo definiti percorsi produttivi. In tali percorsi, a seconda della prevalenza del rischio di una elevata contaminazione di una delle micotossine citate, è indicato di dare precedenza all’attuazione di alcune specifiche pratiche.

Elevato rischio di aflatossine: un’attenzione particolare va posta allo stress idrico e alle condizioni alla raccolta. Nelle annate più calde la formazione di aflatossine è favorita dalle temperature elevate a fine ciclo e da umidità contenute della granella: pertanto una sensibile riduzione dei rischi si può ottenere raccogliendo la granella con umidità prossime al 24% e non inferiore al 22%, seguita da una successiva e pronta essiccazione. Inoltre gli stress idrici in fioritura e quindi durante la maturazione debbono essere evitati con attenzione

Elevato rischio di fumonisine: l’attenzione deve essere rivolta all’anticipo della fioritura e al trattamento di difesa contro la seconda generazione della piralide. Pertanto la chiave del controllo è l’anticipo del ciclo colturale dalla semina alla raccolta mediante semine tempestive seguito da un trattamento insetticida al momento più opportuno.

39

Elevato rischio di DON e Zearalenone: l’attività di F. graminearum, più microtermo dei precedenti, è favorita dalla lenta maturazione frequenti nelle raccolte autunnali tardive. Pertanto, il controllo più efficace viene ottenuto con la semina tempestiva di ibridi di ciclo opportuno seguite da una raccolta operata con umidità della granella anche prossima al 28% se tardiva.

4.3 Appunti per la fase di Stoccaggio e Conservazione

Documenti correlati