La Circolare Ministeriale n 8/2013 e la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 strumenti d intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica - Indicazioni operative - estendono a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003. Fermo restando l obbligo di presentazione delle certificazioni per l esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito dei Consigli di Classe indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l adozione formalizzata di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Pertanto con la sigla BES si fa riferimento ai Bisogni Educativi Speciali portati da tutti quegli alunni che presentano difficoltà richiedenti interventi individualizzati non obbligatoriamente supportati da una diagnosi medica e/o psicologica, ma comunque riferiti a situazioni di difficoltà tali da far prefigurare un intervento mirato, personalizzato (anche temporaneo). Il panorama dei bisogni è molto vasto e non si riferisce esclusivamente a cause specifiche: si può trattare di svantaggio sociale e culturale, di disturbi specifici di apprendimento e/o di disturbi evolutivi specifici, di difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.
I Consigli di Classe o i team dei docenti nelle Scuole Primarie dell Istituto, ottemperando alle suddette indicazioni ministeriali, nei casi di alunni con Bisogni Educativi Speciali, si attivano elaborando (per ogni singolo allievo) un Piano Didattico Personalizzato (PDP) strutturato sulla base di un percorso individualizzato e personalizzato che costituisce lo strumento privilegiato con cui le difficoltà di apprendimento connesse ai BES possono essere affrontate. Il PDP ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti; in esso si potranno includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita, da parte dei docenti, sia nelle attività individuali che collegiali.
In particolare la scuola progetta e realizza percorsi didattici specifici per rispondere ai Bisogni Educativi degli allievi con Disturbi Specifici dell Apprendimento (D.S.A.) adeguatamente certificati (con diagnosi medica). A tal fine, per ogni singolo allievo, si attiva per: 1) Determinare inizialmente il funzionamento delle abilità strumentali: lettura, scrittura, calcolo; 2) Determinare le caratteristiche del processo di apprendimento:
lentezza, caduta nei processi di automatizzazione, difficoltà a memorizzare sequenze, difficoltà nei compiti di integrazione; 3) Determinare il livello di consapevolezza (da parte dell alunno) del proprio modo di apprendere: conoscere le proprie modalità di apprendimento, i processi e le strategie mentali per lo svolgimento di compiti; applicare consapevolmente comportamenti e strategie operative adeguate al proprio stile cognitivo; 4) Individuare le eventuali modifiche o adattamenti all interno degli obiettivi disciplinari; 5) Mettere in atto strategie metodologiche e didattiche: nell'individuare le strategie metodologiche e didattiche il Consiglio di Classe e/o il team terrà conto dei tempi di elaborazione, dei tempi di produzione, della quantità dei compiti assegnati, della comprensione consegne, scritte e orali; dell uso e scelta di mediatori didattici che facilitano l'apprendimento (immagini, schemi, mappe, ecc.); 6) Attuare misure dispensative: nell'ambito delle discipline l'alunno viene dispensato dalla lettura ad alta voce, dal prendere appunti, dal rispetto dei tempi standard; ); 7) Utilizzare strumenti compensativi, l'alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi nelle aree disciplinari: tabelle e formulari; calcolatrice; computer; risorse audio: sintesi vocale, audiolibri, libri parlati; ; 8) Patto con la famiglia, si concordano: i compiti a casa, le modalità di aiuto (chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline - gli strumenti compensativi utilizzati a casa), le dispense, la riduzione di compiti, le interrogazioni, altro; 9) Adottare appropriati criteri e modalità di Verifica e Valutazione:
organizzazione di interrogazioni programmate; compensazione con prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati; uso di mediatori didattici durante le interrogazioni; valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma; (In base al D.P.R. n. 122 del 22 giugno 2009 per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento -D.S.A. - adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell attività didattica e delle prove d esame, sono adottati, nell ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. In ultimo, in base all art. 5, comma 4, della Legge 8 ottobre 2010, n. 170, Agli studenti con
organizzazione scolastica dell istituto ha in attivo 8 docenti, distribuiti nei tre ordini di scuola, formati come referenti DSA, che rappresentano una risorsa per effettuare tempestive operazioni di screening e precoci individuazioni di DSA.
Con riferimento ai Bisogni Educativi degli alunni disabili, nella scuola le attività di sostegno, svolte da docenti specializzati coadiuvati da un equipe di operatori psico-pedagogici (appartenenti all A.S.P. 5 Distretto di Patti), costituiscono parte integrante delle attività didattico educative dell Istituto e mirano ad agevolare integrazione di alunni in difficoltà psico-fisiche e ad accompagnarne il percorso formativo nel contesto della classe/sezione di appartenenza.
Vengono predisposti anche lavori individualizzati finalizzati all acquisizione di abilità e di competenze, tenendo presente l obiettivo primario dell integrazione.
La programmazione individualizzata, redatta considerando i pre-requisiti educativi e didattici dell alunno e le sue potenzialità, stabilisce obiettivi graduali coerenti con la programmazione di classe/sezione seguendo metodologie semplificate nell ambito del Piano Educativo Individualizzato (PEI), nel quale vengono presi in considerazione gli obiettivi educativi e didattici stabiliti per la classe; in base alle potenzialità dell'alunno, si decide di mantenerne comuni alcuni e/o di differenziarne altri. In aggiunta agli obiettivi relativi alle discipline, il PEI tiene conto anche dell'autonomia sia personale che sociale dell'alunno, con il fine di favorire la sua reale integrazione sia nell ambito scolastico che extra-scolastico. Il PEI viene periodicamente verificato e modificato in caso di necessità, per consentire un ottimale adattamento alla situazione dell allievo.
Particolare attenzione viene riservata gli alunni stranieri, negli ultimi anni presenti sempre in misura maggiore nel nostro territorio, accomunati a volte dalle difficoltà incontrate a livello linguistico e a livello di integrazione socio-culturale. L Istituto considera l integrazione degli alunni stranieri un importante occasione di tipo educativo, utile sia agli interessati che alla classe e alla scuola nel suo complesso e si attiva (oltre all elaborazione di un eventuale Piano Didattico Personalizzato - PDP -, che tenga conto dei specifici bisogni formativi, come già specificato), per attuare un percorso di accoglienza, con le équipe pedagogiche di sezione e di classe per:
§favorire attività di socializzazione e di lavoro di gruppo, che valorizzino la collaborazione, lo scambio di idee, l'aiuto reciproco
§favorire momenti di discussione e di studio riferiti alla "cultura" di provenienza, in modo che le conoscenze degli alunni stranieri diventino una risorsa culturale per la classe
§discutere con la classe i problemi connessi al processo di integrazione e concordare i comportamenti più opportuni.
Per la gestione delle attività per l inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) le direttive ministeriali forniscono particolari indicazioni, tra queste la specifica che le competenze assegnate al Gruppo di Lavoro per l Handicap di Istituto GLHI -, si estendono alle problematiche relative a tutti i BES per cui il GLHI vede trasformare il proprio acronimo in GLI Gruppo di Lavoro per l Inclusione. Uno dei compiti del GLI, in seno all Istituto, è quello di elaborare una proposta di Piano Annuale per l Inclusività (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES procedendo ad un analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell anno scolastico che si conclude: è un documento interno della scuola autonoma, finalizzato all auto-conoscenza e alla pianificazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, sfondo e fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai diversi bisogni educativi degli alunni. Questo Istituto, al fine di rendere più incisivi gli interventi a favore degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, per il quarto anno consecutivo ha aderito alla rete provinciale di scuole denominata RE.S.A.B.E.S. - Rete Scolastica Alunni con Bisogni Educativi Speciali - (già Rete Messina DSA ), avente come scuola Capofila l Istituto Tecnico Nautico Caio Duilio di Messina. La rete, mirando a promuovere sul territorio della provincia di Messina l integrazione del servizio scolastico con gli altri servizi svolti da Enti pubblici e privati,
si pone i seguenti obiettivi:
miglioramento della qualità del servizio scolastico a favore degli alunni con bisogni educativi speciali (BES);
arricchimento delle competenze dei docenti nell area educativo-didattica a favore degli alunni che presentano bisogni educativi speciali;
promozione di studi e ricerche grazie alla collaborazione con l Università degli Studi di Messina (Dipartimento di Scienze Cognitive e Sociali e Dipartimento di Scienze Pediatriche), l Associazione Italiana Dislessia;
spazia tra i seguenti settori di intervento
interventi a favore degli alunni con BES, dei loro genitori e dei docenti;
informazione, prevenzione, formazione, consulenza ed intervento a favore di alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA);
realizza le seguenti attività
a) consulenza (interventi quindicinali nelle singole scuole da parte delle esperte) sportelli di ascolto e consulenza a favore di docenti, genitori, alunni;
supporto ai docenti della Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria;
osservazioni in classe;
supporto alla gestione della classe;
approfondimento diagnostico;
b) formazione, incontri seminariali con i docenti sui temi:
osservazione delle difficoltà di apprendimento collegate ai BES dall infanzia all adolescenza;
la conduzione dello screening (dalla somministrazione delle prove allo scoring);
la stesura del PDP;
la gestione della classe in presenza di alunni con bisogni educativi speciali;
il potenziamento delle abilità di lettura, scrittura, matematica e delle strategie di studio.